Advertisement
Dieci Inverni: una Venezia insolita

Valerio Mieli racconta come è nata l'idea del film e come sono state scelte le location.
di Marlen Vazzoler

A Venezia arriva l'inverno
Isabella Ragonese (42 anni) 19 maggio 1981, Palermo (Italia) - Toro. Interpreta Camilla nel film di Valerio Mieli Dieci inverni.

sabato 5 settembre 2009 - Incontri

A Venezia arriva l'inverno
Durante la conferenza stampa del film Dieci Inverni, una pellicola co-prodotta dall'Italia e dalla Russia, è stato annunciato che l'opera prima di Valerio Mieli, diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia, è stata selezionata per il Tokyo Film Festival.
Dieci Inverni è un prologo lungo dieci anni che inizia nell'inverno del 1999 con un vaporetto che attraversa la laguna di Venezia. Camilla, una studentessa arrivata nella città per studiare letteratura russa, scorge un ragazzo tra la folla, anche lui ha con sé una valigia. I due iniziano a guardarsi e il giovane decide di seguirla per le calli. Comincia così l'avventura dei due ragazzi che non si perdono mai del tutto, diventando nemici, amici, conoscenti, innamorati, vicini e lontani.

Valerio, le caratteristiche produttive tecniche e ideative del film lo rendono un oggetto unico nel panorama italiano
Valerio Mieli: Dieci Inverni è nato durante il mio secondo anno al Centro Sperimentale, quando Carlo Brancaleoni venne per chiedere se tra gli allievi c'erano delle persone che potevano proporre dei soggetti per fare un lungometraggio prodotto dal Centro Sperimentale e Rai Cinema. È stato scelto Dieci inverni e abbiamo cominciato a lavorarci per un lungo lasso di tempo. Il film è nato in modo un po' strano perché all'inizio doveva essere un saggio di diploma, un po' più di un esercizio, e si è poi trasformato in qualcosa di grande, una co-produzione con un paese lontano come la Russia, girato in gran parte a Venezia che è un posto caro e complesso, con attori e alcuni tecnici noti e apprezzati, finendo per trasformarsi così in un film vero e proprio.
La vicenda racconta qualcosa di cui non si parla molto al cinema: un sentimento che si protrae spesso per tanti anni tra due persone che hanno un legame che però non riescono mai a concretizzare. Ci tenevo a fare un film sul tempo che passa, su quanto si cambia da un anno all'altro, e mentre lavoravo su questa cosa con Isabella Aguilar, non solo sceneggiatrice, ci siamo accorti che ci conoscevamo da dieci anni e che avevamo avuto per tutto questo tempo tutti i vari tipi di rapporto fuorché quello e l'unione di queste due cose ha portato alla nascita di questa storia, che non è autobiografica ma che prende senz'altro qualcosa da lì.

La sceneggiatura del film è uno dei punto di forza della pellicola, ci puoi dire come è nata questa idea dei dieci inverni?
Valerio Mieli: Io sono convinto che la sceneggiatura di un film sia la cosa più importante, se una pellicola non ha un a buona sceneggiatura non può essere bella. La maggior parte del tempo speso per questo film è stato per la scrittura della sceneggiatura con Isabella Aguilar, Davide Lantieri e Federica Pontremoli.
Esiste un romanzo che si chiama Dieci Inverni scritto da me e che sarà pubblicato da Rizzoli che uscirà probabilmente in autunno, ottobre, che parte dal soggetto del film. Non si tratta dell'adattamento della pellicola su carta stampata perché l'ho finito di scrivere prima della fine delle riprese. Il libro e il film sono nati insieme, sono due costole della stessa idea iniziale ed è stato interessante cercare di raccontare la stessa storia con due mezzi così diversi e farlo contemporaneamente e capire che certe cose che funzionano in un caso non funzionano nell'altro.

Nel film vediamo una Venezia diversa da quella che siamo abituati a vedere al cinema. Come avete scelto le location?
Valerio Mieli: L'idea di fare un film a Venezia è nata prima di tutto il resto. Io ci tenevo a fare un film su quella Venezia che di solito al cinema non si vede e che di solito molta gente non conosce. Questa cosa ha permesso poi di fare un film che fosse al tempo stesso molto realistico, che trattasse di posti e persone vere ma allo stesso tempo che ha quel sapore un po' fiabesco che Venezia si porta sempre dietro. E questa è stata una delle cose a cui tenevo di più, mi sono impuntato con la produzione e sono riuscito a portare avanti questa cosa riuscendo a girare anche gli interni.
Qualcuno può dire che non abbiamo sfruttato a pieno Venezia perché a San Marco ci sono andato una volta sola, però si è vista in milioni di film, quest'altra Venezia no. Poi io non sono veneziano anche se vengo spesso qui e temo di aver preso qualche toppa come si dice a Roma, di aver fatto cose che a Venezia non succedono però ci abbiamo provato. Il tentativo è stato di fare qualcosa di veneziano visto da veneziani.
Anche il lavoro delle location è stato molto lungo. Siamo andati a spasso col nostro scenografo Mauro Vanzati. La casetta che si vede in una parte del film è stata una lunga ricerca che, nella realtà, si trova all'arsenale, ma nel film si trova in un isola che non esiste, è una combinazione tra la spiaggia di Sant'Erasmo, l'Arsenale e l'arrivo a San Pietro. C'era un manager che ci portava in giro a cercare i posti in motoscafo e ad un certo punto abbiamo visto con Mauro una catapecchia coperta di rovi, io ho voluto subito fermarmi. Alla fine siamo riusciti a convincere tutti che girare in quella catapecchia scomodissima aveva un senso. Ne abbiamo dovuto ricostruire una parte ma ne è valsa la pena, quella casa ha una sua dignità di personaggio all'interno del film.

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati