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Il cattivo tenente, un film estremo per Werner Herzog

Nicolas Cage ha lavorato sopratutto sulla fisicità del suo personaggio.
di Marlen Vazzoler

Nicolas Cage è Il cattivo tenente
Werner Herzog (Werner Stipetic) (81 anni) 5 settembre 1942, Monaco di Baviera (Germania) - Vergine. Regista del film Il cattivo tenente - Ultima chiamata New Orleans.

venerdì 4 settembre 2009 - Incontri

Nicolas Cage è Il cattivo tenente
Questa sera verrà proiettato uno degli ultimi film di Werner Herzog, Il cattivo tenente, il remake della pellicola omonima di Abel Ferrara, che il regista tedesco ha confessato di non aver mai visto. Herzog ha amato molto la sceneggiatura ma alla fine ha cambiato molte cose come l'inizio e la fine e ha aggiunto nella pellicola iguane, lucertole e coccodrilli, perché le ha trovate assurde, stupide e bizzarre.
Un tenente della polizia di New Orleans dopo essere rimasto ferito alla schiena nel salvataggio di un prigioniero durante l'uragano Katrina, viene promosso alla carica di tenente e gli vengono prescritti degli antidolorifici. Un anno dopo McDonagh è diventato dipendente dal Vicodil e dalla cocaina. Quando una famiglia di immigrati africani viene uccisa, decide di farsi assegnare il caso per dimostrare che è la persona giusta per risolvere l'omicidio commesso da uno spacciatore, Big Fate, che ha l'abitudine di far uccidere i testimoni.

Lei ha mai preso droghe?
Werner Herzog: Non ho mai preso droghe nella mia vita perché non mi piace la cultura della droga. Ho tolto molte scene dalla sceneggiatura originale e sul set ho parlato con Nicolas Cage dell'argomento. Nel film Cage prende droghe, e mi sembrava così convincente che ho chiesto alla persona addetta agli effetti speciali di non dargli più cocaina, e poi ho scoperto che si trattava in realtà di zucchero.
Rispetto al film di Ferrara sembra che lei abbia accentuato gli aspetti sociali e politici. La salvezza può essere trovata personalmente ma non attraverso le istituzioni?
Werner Herzog: Non posso fare un confronto con il film di Abel Ferrara perché non lo conosco e non ho mai visto il suo film. Però mi ritengo fortunato ad aver avuto Nicolas Cage ed Eva Mendes che hanno immediatamente accettato di partecipare a questo lavoro.
Eva Mendes: Appena ho sentito il nome Werner Herzog ho detto di sì, poi ho sentito il nome di Nicolas Cage e sono rimasta entusiasta.

Mi sembra che il suo sia un personaggio molto più dolce e vero rispetto a quelli che ha interpretato precedentemente
Eva Mendes: Amo il personaggio di Frankie perché è un'anima torturata, è una sopravvissuta, una donna molto complicata. Quello che amo moltissimo di questo film è che nonostante le atmosfere dark posso percepire questa storia d'amore innocente, è una cosa un po' strana.
Per lei questo personaggio è stato più difficile di quello di Via da Las Vegas?
Nicolas Cage: Spesso mi piace pensare la cinematografia come se fosse un dipinto o una musica e in Via da Las Vegas ho avuto un approccio al personaggio più foto-realistico perché c'erano delle scene in cui ho pensato - Forse berrò qualcosa e vedrò quali saranno i suoi effetti su di me -. In Il cattivo tenente ho avuto un approccio più impressionista perché stavo guardando a qualcosa di molto lontano nel mio passato, in cui ho avuto esperienze con la droga.

Quanto è stato difficile creare questo personaggio così complicato e come è stato lavorare con Eva Mendes?
Nicolas Cage: Eva per me è quasi una sorella, ho fatto un altro film con lei e l'ho vista passare attraverso molte trasformazioni e mi piace vedere i suoi lavori. Uno dei momenti che ho amato di più, mentre lavoravamo, è stato quando mi ha puntato la pistola nelle mutande e mi ha detto - Sarà meglio che mi ami -: quando è accaduto ho pensato che si trattasse di qualcosa di speciale da mettere nel film.
Herzog: Ho chiesto ai miei attori di essere estremi, una cosa di cui Nicolas ed Eva non hanno avuto paura. Ci sono scene del film in cui il cattivo tenente minaccia con la pistola un'anziana: all'inizio avevamo una versione più semplice in cui non c'era la pistola, poi ho proposto di girarne un'altra con l'arma con molta più intensità e ho detto a Nicolas che questa era la scena in cui doveva lasciarsi andare e il dialogo è stato completamente improvvisato.
Nicolas Cage, lei ha lavorato molto di più sulla fisicità del personaggio in questo film?
Nicolas Cage: Io e Werner abbiamo parlato molto di questo, di utilizzare la spalla come nel Riccardo III. Mia mamma era una danzatrice moderna e per me i movimenti del corpo sono molto importanti, oltre alla voce, e ogni cambio che riesco a fare dal punto di vista fisico mi permette di credere che riesco a fare questo personaggio. È come se, sul set, mettessi un'armatura fatta di gesti che mi permette di diventare il personaggio.
Herzog: C'è solo una cosa che ho chiesto a Nicolas dal punto di vista fisico, che la linea delle sue spalle non fosse diritta ma pendesse e fosse preceduta dal suo sguardo e penso che sia riuscito a capire immediatamente quello che volevo.

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