alby84
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giovedì 30 dicembre 2010
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magnifico
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Veramente un bel film, attori impeccabili e storia ben romanzata
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jasonbourne
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mercoledì 29 dicembre 2010
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il nuovo vietnam
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Film magnificamente interpretato da Natalie Portman, Tobey Meguire e Jake Gyllenhaal. Al'inizio del film mi aspettavo la solita predica su come la guerra è brutta ma dopo la prima mezz'ora la trama cambia totalmente : Tommy che si lega a Grace sembra che gli equilibri familiari siamo tornati alla normalita fin quando non risuscita il fratello dall'Afghanistan. E non torna sorridente presentandosi alla porta con la onnipresente frase del dopoguerra "sono tornato ", torna distrutto, paranoico, rabbioso, a tal punto che la figlia gli domanda "perchè non sei rimasto morto in Afghanistan?".
Ci sono primi piani in abbondanza con pianti e facce sconvolte, in cui si vede la vera bravura degli attori.
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Film magnificamente interpretato da Natalie Portman, Tobey Meguire e Jake Gyllenhaal. Al'inizio del film mi aspettavo la solita predica su come la guerra è brutta ma dopo la prima mezz'ora la trama cambia totalmente : Tommy che si lega a Grace sembra che gli equilibri familiari siamo tornati alla normalita fin quando non risuscita il fratello dall'Afghanistan. E non torna sorridente presentandosi alla porta con la onnipresente frase del dopoguerra "sono tornato ", torna distrutto, paranoico, rabbioso, a tal punto che la figlia gli domanda "perchè non sei rimasto morto in Afghanistan?".
Ci sono primi piani in abbondanza con pianti e facce sconvolte, in cui si vede la vera bravura degli attori. Il film si conclude non con un epilogo prevedibile ma con un finale realistico che fa riflettere.
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joker 91
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lunedì 27 dicembre 2010
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un film toccante con grandi attori
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un bellissimo film che mi ha sorpreso in positivo sotto tutti gli aspetti anche se troppo sopravvalutato da taluni.
La Portman,Gyllenhaal ed soprattutto Maguire sono bravissimi. Maguire finalmente in un ruolo intenso lontano da quel peter parker che ne ha limitato la carriera secondo me. un film da vedere che parla d'amore,guerra ed valori che sullo schermo sono portati sempre meno. Comunque concordo con chi preferisce l'originale visto che questo remake gli è comunque inferiore ma godibile per un pubblico che si vuole emozionare
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francesco2
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domenica 28 novembre 2010
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un remake non necessario
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Il film a cui si ispira questo, "Non desiderare la donna d'altri", aveva non pochi difetti, ma anche la capacità di indagare tra le pieghe d'adulterio senza indagini. In che senso? Si cercava di cogliere i risvolti maliziosi del tradimento, che anche nel primo film aveva un significato specifico (Si tradiva un morto con una persona a lui cara,senza giudicare chi lo facesse, ma non rinunciando a cogliere le uman(issim) e debolezze di chi facesse questa "scelta"). Ma quello che cambiava era un contesto più generale, per almeno due motivi. Su un piano PERSONALE, credo mancasse la comparazione tra due fratelli, fatta tra l'altro dal padre, e su un piano POLITICO erano assenti riferimenti ad una situazione geo -politica.
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Il film a cui si ispira questo, "Non desiderare la donna d'altri", aveva non pochi difetti, ma anche la capacità di indagare tra le pieghe d'adulterio senza indagini. In che senso? Si cercava di cogliere i risvolti maliziosi del tradimento, che anche nel primo film aveva un significato specifico (Si tradiva un morto con una persona a lui cara,senza giudicare chi lo facesse, ma non rinunciando a cogliere le uman(issim) e debolezze di chi facesse questa "scelta"). Ma quello che cambiava era un contesto più generale, per almeno due motivi. Su un piano PERSONALE, credo mancasse la comparazione tra due fratelli, fatta tra l'altro dal padre, e su un piano POLITICO erano assenti riferimenti ad una situazione geo -politica. Non perché il film fosse estraneo ed estraniante rispetto alla società che ci circonda,ma perché la retorica -Non del tutto sbagliata- sulla guerra non valutava il fenomeno bellico come ottica complessiva (Ingiustizie aberranti, al punto di uccidere un compagno per salvarci la vita).
Né si può dire che l'impostazione (in parte) diversa si riassuma nel titolo: se "Brothers" può lasciar trasparire un minore moralismo rispetto all'opera di partenza, quantomeno riferendoci a quello italiano per la Bier, avviene il contrario. L'idea di prendere come sfondo una famiglia, che non sempre funge da "Microcosmo" rispetto a una prospettiva generale (Sheridan ha visto "Nella valle di Elah?"), ma che è luogo canonico di contrasti familiari tra figure prevedibili (Due fratelli caratterizzati maluccio, con la scontatissima preferenza da parte di uno scontato padre per uno e non per l'altro). E' innegabile che sullo sfondo -Relativamente- di una vicenda personale, se ne sviluppi una che coinvolge valori più generali: il senso dell’etica, per esempio, nella citata vicenda in cui per sopravvivere in guerra si uccide un compagno, o anche il concetto di “Perdono”, perché quando il fratello buono ritorna è allo stesso tempo ossessionato da sensi di colpa -Che confesserà alla fine in un bruttino e retorico finale- ma si sente in diritto di giudicare gli altri: sono sinceri la moglie ed il fratello? E le bambine, alla loro volta, quale modello di famiglia devono privilegiare? Quella naturale, o quella che si era creata successivamente alla presunta morte del padre, che forse paradossalmente aveva finito per creare un nuovo equilibrio in casa, lasciando il terribile sospetto che sarebbe stato meglio sel’uomo morisse per davvero?
Né Sheridan è sempre incapace di costruire momenti di tensione, ad esempio quando gli amici del “Morto” stanno imbiancando la casa e, per un motivo assurdo, rischia dia ndarci di mezzo una delle bambine. Una mancanza di serenità celata nelle pieghe della vita quotidiana, forse perché ancora non si riesce ad elaborare un lutto, per di più assurdo. Tuttavia, a chi scrive questi paiono, a livelli sostanziale e formale, degli spunti isolati, che non fanno uscire granché “Brothers” dalla sua natura di mediocre (melo) drammone, che alla fine –Forse- svela la sua vera natura in due scene madri, una in cui il “Tradito” si punta la pistola alla tempia davanti ai poliziotti, e l’altra quando nella confessione si abbandona a vecchie e scontate sentenze sulla guerra. E lasciando un parziale senso di incompiuto, perdendo l’occasione di fare del film un’opera meno prevedibile sulla vicenda del Caino e dell’Abele che sono in ognuno di noi, nel contesto bellico come quando baci la moglie di tuo fratello. Che è morto, ma forse no.
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nalipa
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mercoledì 22 settembre 2010
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un remake non del tutto riuscito
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Il film della Bier "Non desiderare la donna d'altri" del 2004 é
decisamente meglio.
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ultimoboyscout
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sabato 24 luglio 2010
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la sorpresa dell'anno.
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Forse lo sopravvaluto un pò ma mi è piaciuto tantissimo. Atmosfere da subito tese e forti, una storia sbattuta in faccia allo spettatore con una certa violenza, picchi di tensione altissima poi quando il soldato torna a casa sano e salvo ( si fa per dire...) e ci si aspetta un pò di pace scoppia un inferno forse ancora peggiore. Tre interpreti bravissimi, una storia dura ma bellissima per un ritratto magari un pò scontato degli Stati Uniti attuali ma assolutamente veritiero e ben fatto. Complimentoni al regista, ne consiglio la visione.
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dario
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giovedì 15 luglio 2010
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pretestuoso
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La regia è valida, ma la sceneggiatura zoppica: così la storia fa fatioca a stare in piedi e tutto si consuma in un melodramma annunciato. Insistenze piagnucolose a non finire. Volti sfigurati da una tensione imposta, eccessi pretestuosi, mancanza di una tesi non per scelta, ma per incapacità a raggiungerne una. Tutto viene lasciato in sospeso. Recitazione accademica, poco efficace, sopra le righe. Brave le bambine. Molto bella la fotografia.
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doni64
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mercoledì 23 giugno 2010
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film....toccante
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Film drammatico ben interpretato da attori gia' noti.La trama e' godibile e la drammaticita' esemplare.L'interpretazione di tutti gli attori e' magistrale.Nel complesso un film molto bello che tocca l'animo umano. Voto 8+
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darkangel ita
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mercoledì 16 giugno 2010
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remake
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Ennesimo remake hollywoodiano di altri film stranieri. Ho iniziato a vederlo senza sapere nulla del film, e con mia delusione mi sono ritrovato davanti ad un remake di "non desiderare la donna d'altri", film visto e apprezzato. Ho retto 30 minuti poi ho lasciato perdere, e' solo una misera copia rifatta con star hollywoodiane.
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roberta gilmore
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venerdì 28 maggio 2010
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brothers - fratelli
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Non gli do 5 stelle soltanto perchè non è riuscito ad emozionarmi fino in fondo, a distruggermi e a straziarmi come desideravo. probabilmente, è più colpa delle mie aspettative disattese in parte che del film in sè. la storia è toccante, bella, profonda. natalie portman è meravigliosa, i due "brothers" stupendi, bravi, brillanti. assolutamente consigliato: l'unica cosa che mi è mancata è un pò di lacrime, purtroppo se non vengono, non vengono!
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