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Biancanave e gli 007 nani: nuova Biancaneve nuovi doppiatori

Calà e Clerici, doppiatori nella parodia delle favole classiche.
di Gabriele Niola

Trattare la materia classica con modernità
Antonella Clerici (60 anni) 6 dicembre 1963, Legnano (Italia) - Sagittario. Interpreta Biancaneve (voce nella versione italiana) nel film di Steven E. Gordon, Boyd Kirkland Biancaneve e gli 007 nani.

martedì 29 settembre 2009 - Incontri

Trattare la materia classica con modernità
Il primo dichiara: "Ho sempre odiato doppiare", la seconda: "L'ho fatto così per provare ma non ho intenzione di continuare". Potrebbe sembrare il resoconto di una lavorazione terribile e colma di furiosi litigi ma non è così. Jerry Calà e Antonella Clerici, doppiatori del nuovo lungometraggio d'animazione Biancaneve e gli 007 nani (rispettivamente nei ruoli di Biancaneve e dello Specchio magico) sono rimasti molto soddisfatti della scelta fatta e del lavoro svolto, solo non credono sia il doppiaggio la loro strada.
Jerry Calà ricorda che anche quando gli toccava doppiarsi nei film odiava farlo: "Vanzina mi aveva soprannominato Il Signore Degli Anelli per quanto tempo ci mettevo", mentre Antonella Clerici è convinta che ognuno debba fare quello che sa fare: "E' divertente e ho cercato di farlo al mio meglio ma non sono una doppiatrice né un'attrice, penso che continuerò a fare quello che so fare".
Entrambi con figli piccoli, entrambi entusiasti delle potenzialità dell'animazione, entrambi debitori per questo lavoro al direttore del doppiaggio Massimo Giuliani ed entrambi molto colpiti da come i cartoni moderni trattino la materia classica di cui sono fatte le favole attraveso capovolgimenti e prese in giro, i due doppiatori per caso hanno rivelato ben più di un'affinità.

Antonella e la sua parte infantile
Non sono un'attrice lo dico subito" ci tiene a mettere le cose in chiaro Antonella Clerici, diventata un nome noto soprattutto grazie a prestazioni culinario-televisive e alla conduzione di un'edizione del Festival di Sanremo. L'esperienza di doppiaggio è stata divertente ma anche un vero lavoro: "Ho avuto molte difficoltà perché il doppiaggio è molto difficile ed impegnativo. Più vai avanti nel film più migliori, più capisci il tuo personaggio.Infatti abbiamo fatto tutto il film poi siamo tornati indietro a rifare delle battute iniziali che ovviamente mi erano venute peggio".
Quindi un'ottima esperienza che non avrà nessun seguito? "No, ho fatto un cartone perché solo questo posso fare. Io stessa mi sento un cartone". E come mai? "Beh anche in televisione bado molto ai colori, sia miei che delle scenografie. Sono cose che i bambini notano sempre".
Niente più doppiaggio né recitazione ma con una clausola: se ci fosse la possibilità di fare una cosa dove la parte di "recitazione" fosse ridotta, come ad esempio una sit-com nella quale interpreta se stessa, allora potrebbe ripensarci "l'attrice è un lavoro serio e non so farlo, davvero!".
E allora perché ha accettato? "Perché mi piacciono i cartoni, anche se sono più per la tradizione e meno per quelli moderni, perché mi sembra che i cartoni di una volta lasciassero qualcosa ai bambini. Mi piace quando c'è il lieto fine e poi una morale che aiuta a capire che la vita è fatta di tante cose. Specialmente oggi che c'è molta più offerta rispetto al passato è importa controllare cosa i bambini guardino e accompagnarli. A me ad esempio fanno ridere tantissimo Titti e Gatto Silvestro".

Jerry e i cartoni per famiglie allargate
Quando negli anni '80 si è smesso di usare la colonna guida e quindi non c'è più stato bisogno di ridoppiarsi nei film ho esultato". Ha un cattivo rapporto con la sala di doppiaggio e non lo nasconda Jerry Calà, tanto che per fargli accettare questo lavoro è stato necessario l'intervento del suo amico (e direttore del doppiaggio) Massimo Giuliani: "E' la prima volta che interpreto qualcosa di diverso da me. Poi sono pazzo di queste parodie che prendono in giro tutto e tutti" Inoltre anche il fatto di avere una parte piccola è stato determinante, anche se adesso quasi quasi ne farebbe anche una più grossa.
Jerry Calà infatti ama molto i cartoni e, a differenza della sua collega per questo film, preferisce quelli moderni che sta scoprendo in questi anni accompagnando il figlio di 7 anni. Specialmente i più dissacranti come Shrek perchè "trovo che ai bambini piaccia rivoltare le favole nei loro giochi e quindi sono aperti a questo sistema. In questo senso penso che film come questo siano veramente educativi per i ragazzi. Ad esempio ho portato mio figlio a vedere Wall-E e ha dato tanto a me. Sono cartoni per famiglie allargate che si possono vedere con la fidanzata di papà". Decisamente a favore dei cartoni moderni quindi? "Sicuramente! Ricordo i cartoni di quando ero piccolo che mi facevano sempre piangere, un film come questo mi sarebbe piaciuto tantissimo invece!".
Contenuti per bambini che piacciano ai bambini quindi ma anche cose un po' più per adulti: "Mio figlio è pazzo di Life on mars! Secondo me è giusto accompagnarle nella visione anche di cose per grandi e spiegargliele così che poi non si trovino spiazzati di punto in bianco".

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