liamfontana
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giovedì 28 aprile 2016
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un tripudio di bellezza
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Affascinante, elegante, chic, raffinato, poetico, introspettivo. Sono solo i primi aggettivi che mi passano in testa pensando ad ‘A single man’, opera prima del 2009 realizzata dal pluriacclamato stilista Tom Ford, che forse nell’ormai lontano 2009 è passata troppo distante dai riflettori (se non per la poco pubblicizzata nomination agli Oscars del magnifico Colin Firth).
La pellicola è un elogio alla bellezza, diretta in modo rigoroso dal regista, che con un continuo gioco di colori nelle inquadrature magnificamente riuscito ci fa capire l’umore e le emozioni del protagonista, un docente omosessuale che ha da poco perso il compagno in un incidente stradale.
sono ricorrenti i momenti in cui ci ritroviamo in primo piano delle labbra, degli occhi, delle mani che giocano coi capelli.
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Affascinante, elegante, chic, raffinato, poetico, introspettivo. Sono solo i primi aggettivi che mi passano in testa pensando ad ‘A single man’, opera prima del 2009 realizzata dal pluriacclamato stilista Tom Ford, che forse nell’ormai lontano 2009 è passata troppo distante dai riflettori (se non per la poco pubblicizzata nomination agli Oscars del magnifico Colin Firth).
La pellicola è un elogio alla bellezza, diretta in modo rigoroso dal regista, che con un continuo gioco di colori nelle inquadrature magnificamente riuscito ci fa capire l’umore e le emozioni del protagonista, un docente omosessuale che ha da poco perso il compagno in un incidente stradale.
sono ricorrenti i momenti in cui ci ritroviamo in primo piano delle labbra, degli occhi, delle mani che giocano coi capelli.
Rimacarbile anche la performance del qui giovanissimo Nicholas Hoult (X-Men Days of a future past; Mad Max fury Road), nei panni di uno studente che s sente un po’ un pesce fuor d’acqua nella società e che instaurerà un profondo rapporto col personaggio di Firth.
Il film, come già detto è diretto da Tom Ford e non a caso è quasi sempre presente nelle classifiche dei ‘Most Stylish movies ever’, i completi indossati dal protagonista sono estremamente raffinati e british, mentre gli abiti più casual di Hoult vogliono rappresentare la freschezza della gioventù.
Ford riesce a descrivere il dramma del lutto nel più elegante modo possibile
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cupr di leone
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sabato 12 settembre 2015
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fotografia introspettiva
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Questo film è uno di quelli che, per poter esprimere un parere profondo, necessita di essere rivisto. E partendo dalla considerazione personale che un film che suscita un "rewatching" merita un buon voto, parte avvantaggiato.
La perplessità nasce dalla ovvietà che il film in sé non possiede una trama complicata (vedi Inception o Shutter Island, che vanno riguardati per poter cogliere le sfaccettature mancate). Allora perché riguardarlo? Per la bellezza. Il pregio del lavoro di Tom Ford è la sensualità vibrante attorno a cui oscillano le scene. Le inquadrature, le esaltazioni, i dettagli: tutto è volto alla ricerca di un riverbero quasi erotico, che riesce magnificamente.
Un Colin Firth superbo.
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Questo film è uno di quelli che, per poter esprimere un parere profondo, necessita di essere rivisto. E partendo dalla considerazione personale che un film che suscita un "rewatching" merita un buon voto, parte avvantaggiato.
La perplessità nasce dalla ovvietà che il film in sé non possiede una trama complicata (vedi Inception o Shutter Island, che vanno riguardati per poter cogliere le sfaccettature mancate). Allora perché riguardarlo? Per la bellezza. Il pregio del lavoro di Tom Ford è la sensualità vibrante attorno a cui oscillano le scene. Le inquadrature, le esaltazioni, i dettagli: tutto è volto alla ricerca di un riverbero quasi erotico, che riesce magnificamente.
Un Colin Firth superbo. Una Julianne Moore deliziosa, dalla bellezza autentica e inossidabile (ho una innata predilezione per le persone rosse).
A tratti, però, la composizione nell'insieme risulta quasi stancante. Il ripetersi di slow motion, di ammiccamenti, di ingrandimenti, porta a sviarsi. Mancando di una trama profonda, si è ripiegato su questi "giochi" sapienti, muovendosi al limite fra pedanteria e commozione.
Ha il pregio di non essere un film smielato, né tantomeno melodrammatico. E' drammatico in quanto imperniato sul dramma interiore di un giorno di vita di un uomo affranto (in questo mi ricorda un po' "The hours", in cui recita pure la rossa Julianne), ma non distruttivo. Riflessivo, a tratti filosofeggiante.
Un film raffinato, consigliato per una sera di autunno.
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domenica 5 aprile 2015
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anche le cose più orribili hanno una loro bellezza
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Un magnifico ritratto sulla solitudine, la paura, l'omosessualità, l'amore, l'amicizia, le maschere che siamo spesso obbligati a indossare per nasconderci, i piccoli fugaci e unici possibili attimi di felicità e il futuro condiviso da tutti: la morte.
Georges Falconer(uno splendido ed elegantissimo Colin Firth) un insegnante omosessuale quarantenne è sull'orlo del suicidio, unica apparente soluzione in una vita "annebbiata" dopo l'incidente stradale che ha portato alla morte il suo compagno di vita.
Georges fatica a trovare un senso alla propria vita, fatica a esistere, fatica a "vivere in un mondo senza sentimenti" in piena Guerra fredda, dove un attacco nucleare sembra alle porte.
Il professore si sente un uomo solo a lottare contro il mondo(rappresentato dai suoi studenti che non riesce a portare nella diretta via), ma sarà la vita a sorridergli per tutto il corso della giornata, o meglio saranno degli angeli custodi a trattenerlo in vita, a partire dalla sua amica di sempre Charly, lo spagnolo al supermercato, ma soprattutto il suo allievo più curioso che gli si propone come amico o meglio, come nuovo amore.
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Un magnifico ritratto sulla solitudine, la paura, l'omosessualità, l'amore, l'amicizia, le maschere che siamo spesso obbligati a indossare per nasconderci, i piccoli fugaci e unici possibili attimi di felicità e il futuro condiviso da tutti: la morte.
Georges Falconer(uno splendido ed elegantissimo Colin Firth) un insegnante omosessuale quarantenne è sull'orlo del suicidio, unica apparente soluzione in una vita "annebbiata" dopo l'incidente stradale che ha portato alla morte il suo compagno di vita.
Georges fatica a trovare un senso alla propria vita, fatica a esistere, fatica a "vivere in un mondo senza sentimenti" in piena Guerra fredda, dove un attacco nucleare sembra alle porte.
Il professore si sente un uomo solo a lottare contro il mondo(rappresentato dai suoi studenti che non riesce a portare nella diretta via), ma sarà la vita a sorridergli per tutto il corso della giornata, o meglio saranno degli angeli custodi a trattenerlo in vita, a partire dalla sua amica di sempre Charly, lo spagnolo al supermercato, ma soprattutto il suo allievo più curioso che gli si propone come amico o meglio, come nuovo amore. Sarà proprio lui con freschezza e giovinezza ad accendere in lui un briciolo di vita grazie ai fugaci e unici attimi di felicità passati assieme e a fargli comprendere che "anche le cose più orribili(la vita)hanno una loro bellezza".
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Georges Falconer(uno splendido ed elegantissimo Colin Firth) un insegnante omosessuale quarantenne è sull'orlo del suicidio, unica apparente soluzione in una vita "annebbiata" dopo l'incidente stradale che ha portato alla morte il suo compagno di vita.
Georges fatica a trovare un senso alla propria vita, fatica a esistere, fatica a "vivere in un mondo senza sentimenti" in piena Guerra fredda, dove un attacco nucleare sembra alle porte.
Il professore si sente un uomo solo a lottare contro il mondo(rappresentato dai suoi studenti che non riesce a portare nella diretta via), ma sarà la vita a sorridergli per tutto il corso della giornata, o meglio saranno degli angeli custodi a trattenerlo in vita, a partire dalla sua amica di sempre Charly, lo spagnolo al supermercato, ma soprattutto il suo allievo più curioso che gli si propone come amico o meglio, come nuovo amore.
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Un magnifico ritratto sulla solitudine, la paura, l'omosessualità, l'amore, l'amicizia, le maschere che siamo spesso obbligati a indossare per nasconderci, i piccoli fugaci e unici possibili attimi di felicità e il futuro condiviso da tutti: la morte.
Georges Falconer(uno splendido ed elegantissimo Colin Firth) un insegnante omosessuale quarantenne è sull'orlo del suicidio, unica apparente soluzione in una vita "annebbiata" dopo l'incidente stradale che ha portato alla morte il suo compagno di vita.
Georges fatica a trovare un senso alla propria vita, fatica a esistere, fatica a "vivere in un mondo senza sentimenti" in piena Guerra fredda, dove un attacco nucleare sembra alle porte.
Il professore si sente un uomo solo a lottare contro il mondo(rappresentato dai suoi studenti che non riesce a portare nella diretta via), ma sarà la vita a sorridergli per tutto il corso della giornata, o meglio saranno degli angeli custodi a trattenerlo in vita, a partire dalla sua amica di sempre Charly, lo spagnolo al supermercato, ma soprattutto il suo allievo più curioso che gli si propone come amico o meglio, come nuovo amore. Sarà proprio lui con freschezza e giovinezza ad accendere in lui un briciolo di vita grazie ai fugaci e unici attimi di felicità passati assieme e a fargli comprendere che "anche le cose più orribili(la vita)hanno una loro bellezza".
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Un magnifico ritratto sulla solitudine, la paura, l'omosessualità, l'amore, l'amicizia, le maschere che siamo spesso obbligati a indossare per nasconderci, i piccoli fugaci e unici possibili attimi di felicità e il futuro condiviso da tutti: la morte.
Georges Falconer(uno splendido ed elegantissimo Colin Firth) un insegnante omosessuale quarantenne è sull'orlo del suicidio, unica apparente soluzione in una vita "annebbiata" dopo l'incidente stradale che ha portato alla morte il suo compagno di vita.
Georges fatica a trovare un senso alla propria vita, fatica a esistere, fatica a "vivere in un mondo senza sentimenti" in piena Guerra fredda, dove un attacco nucleare sembra alle porte.
Il professore si sente un uomo solo a lottare contro il mondo(rappresentato dai suoi studenti che non riesce a portare nella diretta via), ma sarà la vita a sorridergli per tutto il corso della giornata, o meglio saranno degli angeli custodi a trattenerlo in vita, a partire dalla sua amica di sempre Charly, lo spagnolo al supermercato, ma soprattutto il suo allievo più curioso che gli si propone come amico o meglio, come nuovo amore.
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Un magnifico ritratto sulla solitudine, la paura, l'omosessualità, l'amore, l'amicizia, le maschere che siamo spesso obbligati a indossare per nasconderci, i piccoli fugaci e unici possibili attimi di felicità e il futuro condiviso da tutti: la morte.
Georges Falconer(uno splendido ed elegantissimo Colin Firth) un insegnante omosessuale quarantenne è sull'orlo del suicidio, unica apparente soluzione in una vita "annebbiata" dopo l'incidente stradale che ha portato alla morte il suo compagno di vita.
Georges fatica a trovare un senso alla propria vita, fatica a esistere, fatica a "vivere in un mondo senza sentimenti" in piena Guerra fredda, dove un attacco nucleare sembra alle porte.
Il professore si sente un uomo solo a lottare contro il mondo(rappresentato dai suoi studenti che non riesce a portare nella diretta via), ma sarà la vita a sorridergli per tutto il corso della giornata, o meglio saranno degli angeli custodi a trattenerlo in vita, a partire dalla sua amica di sempre Charly, lo spagnolo al supermercato, ma soprattutto il suo allievo più curioso che gli si propone come amico o meglio, come nuovo amore. Sarà proprio lui con freschezza e giovinezza ad accendere in lui un briciolo di vita grazie ai fugaci e unici attimi di felicità passati assieme e a fargli comprendere che "anche le cose più orribili(la vita)hanno una loro bellezza".
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gabriella
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martedì 16 settembre 2014
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l'eleganza appariscente
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“ Un mondo dove non esiste uno spazio per la sensibilità, non è il mondo in cui voglio vivere”, dice il docente universitario George Falconer a un collega . Siamo negli anni 60 nel periodo che vide coinvolti Stati Uniti e Unione Sovietica nella crisi diplomatica in seguito all'installazione di basi missilistiche a Cuba da parte dei russi, ma questo è solo un accenno, George ( un ottimo Colin Firth) è un uomo profondamente solo e malinconico dopo la tragica perdita del compagno tanto amato e decide che quello sarà l'ultimo giorno che intende vivere. Niente ha più significato per lui, nemmeno la vicinanza di Charlie,( una splendida Julianne Moore) sua amica da sempre, donna separata e madre senza nessun legame con i figli, depressa e semialcolizzata che ama George, o forse confonde un sentimento d'amore per ovviare alla solitudine della sua vita vuota.
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“ Un mondo dove non esiste uno spazio per la sensibilità, non è il mondo in cui voglio vivere”, dice il docente universitario George Falconer a un collega . Siamo negli anni 60 nel periodo che vide coinvolti Stati Uniti e Unione Sovietica nella crisi diplomatica in seguito all'installazione di basi missilistiche a Cuba da parte dei russi, ma questo è solo un accenno, George ( un ottimo Colin Firth) è un uomo profondamente solo e malinconico dopo la tragica perdita del compagno tanto amato e decide che quello sarà l'ultimo giorno che intende vivere. Niente ha più significato per lui, nemmeno la vicinanza di Charlie,( una splendida Julianne Moore) sua amica da sempre, donna separata e madre senza nessun legame con i figli, depressa e semialcolizzata che ama George, o forse confonde un sentimento d'amore per ovviare alla solitudine della sua vita vuota. I colori spenti, ombreggiati di morte, accompagnano George nella sua giornata dove cerca di riordinare le cose personali con precisione maniacale, il vestito, le scarpe, la cravatta, dando precise indicazioni alla domestica per iscritto di ciò che dovrebbe indossare al suo funerale. Ma quando esce di casa viene avvicinato da un suo studente, Kenny ( Nicholas Hoult) che gli manifesta apertamente interesse, l'incontro al parcheggio con un ragazzo ispanico che non avrebbe problemi a concedersi al maturo professore , ma questi rifiuta e condivide con lui solo un paio di sigarette. Bastano però ad accendere i colori che subito diventano carichi e densi di calore in una mescolanza cromatica generosamente distribuita, la vita torna ad affacciarsi, forse a sbocciare di nuovo, ma non tutto è prevedibile
Tom Ford ( stilista famoso per aver rilanciato il marchio Gucci) esordisce alla regia con la stessa abilità con la quale segue una sfilata di moda, attento a ogni dettaglio, confeziona un ruolo e un taglio d'abito perfetto, lo cuce addosso a Colin Firth con cura sartoriale, non lascia niente al caso. Ecco, è proprio questa la nota stonata, troppa perfezione stride, troppo glamour, un eccesso di stile e un'eleganza formale che disorienta. C'è troppa bellezza in tutto, nei ragazzi che giocano a tennis e del loro sudore “inodore”, nel trucco di Julianne Moore, perfetta nella sua pettinatura bouffont, nel rossetto color pesca, nel vestito bianco e nero dalle linee geometriche, nel maglioncino bianco di Kenny nel ciuffo del ragazzo spagnolo, nelle lenzuola di seta, nessuna sbavatura, nessun strappo., finisce che quel nodo Windors ci stringa un po' troppo sul collo. Intendiamoci, Colin Firth è bravissimo nell'interpretare il malinconico professore e l'assegnazione della Coppa Volpi a Venezia è meritatissima, ma mi chiedo, se George Falconer è uomo sensibile e insegnante anticonformista ( bellissima la lezione sulle minoranze e sulla paura), capace di guardare oltre le apparenze, necessita per forza di cose di essere attorniato solo da tanta estetizzante e rassicurante bellezza? Premetto che il mio giudizio è espresso dopo una seconda visione della pellicola, la prima volta ne rimasi affascinata, la volta seguente è stato come indossare un bel vestito appariscente che rischia di passare di moda .Tom Ford dirige la sua opera prima con gli strumenti che ben conosce, come fosse in un atelier, così, tanto per restare in tema, valgono le parole di un'altra famosa stilista che ha liberato la donna da pizzi e merletti, Coco Chanel, che diceva “ Spesso è meglio togliere che aggiungere”
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mati :d
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mercoledì 3 settembre 2014
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colori ed emozioni
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A single man si tratta di un film fatto principalmente di colori, immagini e musica. Le battute che si scambiano gli attori, seppur sempre intense e cariche di significato, lasciano molto spazio alla riflessione personale, aiutata ed enfatizzata da una musica quasi sempre presente. Colin Firth riempie lo schermo con la sua bravura e lascia trapelare ogni sua emozione: il principale strumento con cui comunica i suoi stati d'animo e le sue paure. Alcuni monologhi permettono di percepire ancora più in profondità la personalità del professore da lui interpretato, con il risultato che alla fine del film, nonostante ci si renda conto di essere "stati con lui" solamente durante l'ultimo giorno della sua vita, sembra di averlo non soltanto conosciuto bene, ma addirittura di averlo capito a fondo.
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A single man si tratta di un film fatto principalmente di colori, immagini e musica. Le battute che si scambiano gli attori, seppur sempre intense e cariche di significato, lasciano molto spazio alla riflessione personale, aiutata ed enfatizzata da una musica quasi sempre presente. Colin Firth riempie lo schermo con la sua bravura e lascia trapelare ogni sua emozione: il principale strumento con cui comunica i suoi stati d'animo e le sue paure. Alcuni monologhi permettono di percepire ancora più in profondità la personalità del professore da lui interpretato, con il risultato che alla fine del film, nonostante ci si renda conto di essere "stati con lui" solamente durante l'ultimo giorno della sua vita, sembra di averlo non soltanto conosciuto bene, ma addirittura di averlo capito a fondo. Una bravissima Julianne Moore lo accompagna nel suo cammino, strappandogli un ballo e qualche risata; ma è il suo allievo a risollevarlo veramente dallo stato di torpore e rassegnazione in cui si trovava il prof. Falconer. Grazie al cambio dei colori, che da una tinta sbiadita, acquistano in fretta toni vivi e brillanti, si percepisce cosa accenda nel protagonista una scintilla d'interesse per la vita, una scintilla di felicità e amore...quell'amore che provava per il suo compagno, e che, dopo la sua morte, se n'era andato dal suo cuore. Ma non tutto è perduto, come gli fa capire il giovane Kenny, che riesce a scuotere il professore e a fargli provare uno di quei "momenti di assolua chiarezza" in cui "le cose sembrano così nititde e il mondo così nuovo"; ecco che allora Falconer riesce, infine, a riconciliarsi con se stesso, con il suo passato e con il futuro che è venuto a trovarlo per riconciliarlo al suo amato Jim.
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omanoc_laod
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martedì 13 maggio 2014
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la forza e l'eleganza della solitudine.
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Avere a che fare con la vita è di per se qualcosa che richiede abilità non indifferenti. Se aggiungiamo che tali abilità alla vita vengono ancora meno dopo la morte del proprio compagno, il tutto diventa insopportabile, gravoso e inassociabile alla vita..
Ecco allora che il Professor George dopo l'ennesimo risveglio privo di giustizia verso la morte del proprio uomo, decide di farla finita, decide che il dolore deve avere la meglio rispetto a tutte le ragioni per sopravvivere, quelle che non riescono a far luce sugli anni trascorsi senza più logica, senza più vivere davvero quello spreco di vita, senza più un volto allo specchio, il quale gli rimanda un'espressione di difficoltà.
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Avere a che fare con la vita è di per se qualcosa che richiede abilità non indifferenti. Se aggiungiamo che tali abilità alla vita vengono ancora meno dopo la morte del proprio compagno, il tutto diventa insopportabile, gravoso e inassociabile alla vita..
Ecco allora che il Professor George dopo l'ennesimo risveglio privo di giustizia verso la morte del proprio uomo, decide di farla finita, decide che il dolore deve avere la meglio rispetto a tutte le ragioni per sopravvivere, quelle che non riescono a far luce sugli anni trascorsi senza più logica, senza più vivere davvero quello spreco di vita, senza più un volto allo specchio, il quale gli rimanda un'espressione di difficoltà..
Tale decisione però appare senza che egli proferisca nulla di più di quanto non bastasse realmente. Appare magistralmente nei colori del suo viso, nei suoi passi lenti e taciturni, nella malinconia del portarsi addosso l'eleganza e la forza della solitudine, nella perfezione maniacale che contraddistingue quell'ultimo giorno dove ogni cosa,deve, e sta per ritornare al proprio posto senza tante pretese e problemi.
Così va a riprende gli effetti personali, a fare la sua ultima lezione inneggiante i valori che più gli appartengono, quelli che più lo riguardano: l'invisibilità, la paura del sentirsi inutile, vuoto, scarico, senza più motivo d'essere ascoltato. Va poi a festeggiare e salutare la sua amica storica, quella che si scontra con le angolature più spigolose della solitudine e che cerca di ritrovare un senso vitale proprio con quel amico, quello che è stato più di un compagno per lei, quello che è intento a conoscere la morte, nient'altro che la morte....che fuma, dopo ben 16 anni, una sigaretta davanti a lei pensado scherzosamente che Jim non potrebbe più "ucciderlo" per tale gesto...
Dopo essere rientrato a casa e sistemato le ultime lettere d'addio decide di tornare in quel bar dove ha conosciuto lui, dove tutto aveva cominciato a esistere e a prendere un nome ben definito in rapporto all'amore e al destino che andava ad abbracciare due uomini e una storia che non sa terminare e che si porta in grembo non solo la serenità di ciò che era ma l'inquietudine del vivere da soli, del vivere per ricordare che si è stati bene e che si sta tremendamente male. In quello stesso bar però il professore incontra un suo allievo che da diverso tempo lo segue e ogni volta incrocia il suo percorso volontariamente. In questo bar di intrecci il ragazzo, che ascolta sempre attentamente le lezioni di George, riesce a farlo sentire nuovamente uomo, un persona cioè in grado di trasformare, ancora un volta, in esperienza ciò che gli accade. Decide allora insieme al ragazzo di fare un bagno completamente nudi, per poi ritornare, ancora insieme, a casa del professore, il quale dopo tante parole bagnate da altrettante birre s'addormenta ricordando i piccoli istanti, gli ultimi momenti che precedevano la morte di Jim, per poi risvegliarsi e accorgersi che il ragazzo ha trovato la pistola e che ha capito le sue intenzioni. Ma ciò, ora, non importa perché George nell' osservare quel ragazzo dormiente, non può non considerare la vita e i pochi, brevi secondi, nei quali il silenzio soffoca il rumore e si riesce a provare un'emozione, qualcosa che sa di nuovo, qualcosa che trasforma la vita e ogni cosa che la rende degna d'essere tale...fin quando non arriva il futuro, quello portante con se l'accezione che tutti condividiamo, indistintamente.
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filippo catani
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venerdì 21 marzo 2014
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amori proibiti
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Los Angeles 1962. Mentre il mondo è sconvolto dalle possibili conseguenze della crisi dei missili a Cuba, un elegante professore universitario deve fare i conti con la tragica ed improvvisa scomparsa del compagno amato.
Tratto dall'omonimo romanzo, questo film ha nell'eleganza e nella sensibilità i suoi marchi di fabbrica; e non potrebbe essere altrimenti visto che dietro la macchina da presa siede Tom Ford. Ecco allora che a partire dalla fotografia tutto è costruito con eleganza e senza lasciare nulla al caso. Collin Firth è sempre elegantissimo così come il trucco della sua amica interpretata dalla Moore. Un film malinconico e sentimentale in cui il protagonista cerca disperatamente una via d'uscita all'immenso dramma che lo ha colpito nell'America anni '60 in cui l'omosessualità non poteva certo essere sbandierata (il professore viene avvisato della morte in segreto e ovviamente gli è proibito partecipare al funerale).
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Los Angeles 1962. Mentre il mondo è sconvolto dalle possibili conseguenze della crisi dei missili a Cuba, un elegante professore universitario deve fare i conti con la tragica ed improvvisa scomparsa del compagno amato.
Tratto dall'omonimo romanzo, questo film ha nell'eleganza e nella sensibilità i suoi marchi di fabbrica; e non potrebbe essere altrimenti visto che dietro la macchina da presa siede Tom Ford. Ecco allora che a partire dalla fotografia tutto è costruito con eleganza e senza lasciare nulla al caso. Collin Firth è sempre elegantissimo così come il trucco della sua amica interpretata dalla Moore. Un film malinconico e sentimentale in cui il protagonista cerca disperatamente una via d'uscita all'immenso dramma che lo ha colpito nell'America anni '60 in cui l'omosessualità non poteva certo essere sbandierata (il professore viene avvisato della morte in segreto e ovviamente gli è proibito partecipare al funerale). Ecco allora che l'uomo pensa al suicidio e ne viene fuori una scena tragicomica quasi grottesca. Si appellerà allora alla lunatica ed insicura amica di una vita con qualche problema di alcolsimo ma solpratutto avrà modo di conoscere meglio un suo giovane studente di letteratura. Davvero intensa l'interpretazione di Firth (premiato a Venezia) con una Moore mai banale.
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stellamarina11
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domenica 9 marzo 2014
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amara riflessione sul significato della vita
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Colin Firth è grandioso e il film si regge tutto sulla sua mostruosa bravura. Per il resto, emergono alcune belle riflessioni sul mondo, la società e la vita, anche se la trama manca di incisività, si rimane sempre in attesa di qualcosa ed è una sensazione che continua sono all fine e oltre. Comunque interessante.
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