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Von Trier stesso afferma che questo č il film pių importante della sua carriera, e non č poco...una profonda riflessione sul male, che impressiona per i contrasti di raffinatezza stilistica da una parte e crudezza delle scene dall'altra. Di film ne ho visti tanti, ed anche assurdi, ma un film cosė impressionante e visivamente eloquente non l'ho mai visto. č chiaro che non sia un film per plebei, ma per filosofi e amanti del cinema (quello vero e d'autore). Il fatto che non venga compreso č secondo me conseguenza della miseria intellettuale degli uomini contemporanei, che vedendo il male nella sua forma pių concreta (male che nella realtā esiste anche in queste forme atroci) si scandalizza o ridacchia, e se non vede il significato in superfice condanna e punta il dito stupidamente. D'altronde un film non deve per forza avere una logica (Lynch insegna), e chiaramente la natura, di cui Von Trier mostra il lato oscuro, č irrazionale e dominata dal caos...in ogni caso se si imparasse a guardare oltre la superfice, di questo film come di altri, si troverebbero tesori ben pių preziosi di quelli che mostra l'apparenza. In questo film ho visto alcune scene tra le pių belle della storia del cinema, e la dedica a Tarkovskij, uno dei miei registi preferiti, ci sta tutta, vedendo anche le somiglianze tecniche e tematiche con Lo Specchio e Stalker...un film che colpisce come un pugno nello stomaco, ma in cui la crudezza e la violenza non sono mai fini a sč stessi; zeppo di simboli e allegorie; a mio parere un capolavoro...
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