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5x1: Scusa ma ti chiamo Moccia

Federico, figlio di Pipolo, diventato il cantore dell’amore adolescenziale, e non solo.
di Stefano Cocci

Amore 14, il lato romantico dell’adolescenza
Veronica Olivier - Acquario. Interpreta Carolina nel film di Federico Moccia Amore 14.

martedì 27 ottobre 2009 - Celebrities

Amore 14, il lato romantico dell’adolescenza Se c'è una cosa che non manca a Federico Moccia è la faccia tosta. Sarà merito dei milioni di libri venduti o i guadagni al box office dei suoi film ma ormai è proprio dappertutto, perfino a scegliere i messaggini dentro i baci Perugina. In un'intervista ha dichiarato che Amore 14 è una sorta de “Il giovane Holden” al femminile. Passi per i bigliettini d'amore ma paragonarsi ad uno dei capolavori della letteratura del XX secolo e a uno dei massimi autori di lingua inglese, forse è troppo. Tant'è che oggi il novantenne Salinger vive da eremita pensando ai 65 milioni di copie vendute del suo racconto, mentre Moccia è passato, con un colpo di reni incredibile, dalla tv a gestire budget milionari per i parametri del cinema italiano e a mettersi dietro la macchina da presa per la riduzione cinematografica del suo di “Giovane Holden”.
Tutto cominciò a Roma nord: Federico, figlio d'arte (il padre Giuseppe è conosciuto come Pipolo, uno degli sceneggiatori italiani di maggior successo, con pietre miliari come Attila flagello di Dio e Innamorato pazzo), inizia seguendo il padre sul set e con un ruolo attivo in serie come I ragazzi della terza C e College. Poi la svolta, da vero self made man. Non trovando un editore per il suo Tre metri sopra il cielo decide di stamparlo a spese proprie, come spesso accade in Italia. Sarà un piccolo grande successo che, soprattutto a Roma, creerà un pubblico fedele. Quando nel 2004 Feltrinelli decide di ripubblicarlo, il terreno è pronto per il grande successo. Addio al lavoro al fianco di Paolo Bonolis per la televisione: la strada è pronta per altri libri, altri film, altro successo.

Tre metri sopra il cielo Il vero nome di Babi è Roberta, e quello di Pallina Simona. Lo scriviamo subito, a chiare lettere, caso mai vi fosse sfuggito l’elenco di classe, l’unico momento in cui è possibile conoscere il vero nome delle due amiche. Tre metri sopra il cielo ha tutti i contorni del film generazionale, riuscitissimo e dal successo clamoroso. Di certo la forma racconto è pensata e strutturata per un pubblico ben definito, soprattutto per la massa sterminata di appassionati del libro, che non attendevano altro che di poter vedere in faccia gli amati personaggi di Babi e Step. Mentre si sono un po’ perse le tracce di Babi/Katy Saunders – vista ancora in Che ne sarà di noi, L'aria salata e Seta, oltre che nel seguito Ho voglia di te - Tre metri sopra il cielo ha lanciato il regista Luca Lucini, che da allora si è perfezionato in blockbuster giovanilistici e nelle sale con Oggi sposi, e soprattutto Step/Riccardo Scamarcio. Federico Moccia, per l’occasione, rimase in disparte, limitandosi a perfezionare la sceneggiatura tratta dal suo libro.

Ho voglia di te Il seguito di un romanzo e di un film di successo. Ovvio che il pubblico di riferimento volesse sapere “come va a finire?”. Così, non c’è forma che tenga, sono i personaggi e gli accadimenti che li coinvolgono a dettare tempo e ritmo. C’è anche l’attenzione a un cinema di industria, in cui il film è prodotto e rivolto a un proprio mercato. Senz’altro è una nota positiva, in un Paese in cui forse si eccede in pellicole sulla vita di sconosciute poetesse dell’Ottocento. Ho voglia di te fu un successo, scontato, strutturato con una colonna sonora ben studiata – con il sempre presente Tiziano Ferro, ma anche Robbie Williams – e due protagonisti belli e scatenati: la scena di sesso tra Scamarcio e la Chiatti ha fatto sgranare gli occhi ai più.

Amore 14 Federico ha definito il romanzo il suo “Giovane Holden”. Chissà se il film sarà la sua Gioventù bruciata. I successi di botteghino precedenti sono valsi a Moccia un budget niente male di 4 milioni e mezzo di euro, di cui 150 mila solo per la colonna sonora. Tra i brani, pezzi di Alessandra Amoroso, Valerio Scanu e Dolcenera. Nei titoli di coda sarà possibile vedere "Estranei A Partire Da Ieri" della Amoroso mentre il brano sanremese "Il Mio Amore Unico" di Dolcenera sarà visibile in una delle scene di amore. Ad interpretare la protagonista del film, Carolina, sarà la giovane Veronica Olivier, cui si affiancheranno le amiche del cuore Alis (Beatrice Flammini) e Clod (Flavia Roberto). Nel cast troviamo tra gli altri Riccardo Garrone e Pamela Villoresi. Un cast giovane, di esordienti per rafforzare l'effetto immedesimazione su cui Moccia ha sempre puntato per le sue storie.

Scusa ma ti chiamo amore Una storia da far impallidire i musicarelli con Gianni Morandi e Laura Efrikian. Galeotto fu l'incidente fra la Quattrociocche (ancora minorenne) e il 37enne Raoul Bova. Tra l'opposizione delle rispettive famiglie e amici, i due iniziano la loro storia d'amore. Film generazionale che fa contenti un po' tutti: le giovanissime che sognano Bova, lo stesso attore che ha dato una rinfrescata alla sua immagine, la Quattrociocche che ha accalappiato il “suo” calciatore Alberto Aquilani e i 37enni in crisi di identità che sognano innocenti evasioni. Anche se per la legge italiana, l'amore con una minorenne è ancora passibile di reato. Oppure no? La Quattrociocche val bene la galera.

Scusa ma ti voglio sposare Non si conosce molto del film ma già si sa la data di uscita: 30 gennaio 2010. Così, Scusa ma ti voglio sposare si annuncia come il film più atteso per il prossimo San Valentino. Mentre i fans sanno già tutto della trama, quello che non è ancora chiaro è il titolo del libro/film successivo: voci di corridoio annunciano un Scusa ma voglio divorziare, a cui seguirà Scusa se ti ho tolto la casa, la macchina e la barca.

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