American beauty, l'apparenza inganna
Perché mai un regista inglese dovrebbe sentire il bisogno di raccontare i meccanismi di una tipica famiglia disfunzionale americana? Per lo stesso motivo per il quale nel 1984 Wim Wenders andava alla ricerca di una madre fuggitiva nel deserto a stelle e strisce di Paris, Texas. "Se faccio questo mestiere è grazie a quel film" aveva spiegato Sam Mendes all'alba degli Academy Awards che avevano premiato il suo American Beauty con cinque Oscar. "Mi ha colpito soprattutto perché mi ha fatto capire che era possibile realizzare un film nell'America contemporanea che trattasse i grandi temi a livello universale. Quando uscì Paris, Texas lo vidi tre volte di fila e ho sempre pensato che fosse perfetto. Forse questo spiega perché, da inglese, faccia film americani". A essere interessante, più che la terra che il regista di Reading ha scelto di esplorare, è il modo in cui ne smaschera la società vista attraverso il microcosmo della famiglia. Nel suo esordio in lungo – dove il titolo sembrava fare riferimento al Sogno americano perseguito a qualunque costo, al punto da macchiarne la "bellezza" con pensieri e atti impuri – Mendes metteva in scena il backstage della vita di una perfetta famiglia medio-borghese e ne illuminava il privato. Negli anni a venire, con Revolutionary Road e American Life, il regista inglese sarebbe tornato a parlare del focolare domestico ma in fin dei conti lo aveva già fatto con Jarhead, se si considera che l'esercito militare, con le sue regole, le sue contraddizioni, per molti versi è come una grande famiglia - con uno zio, Sam.

Revolutionary Road, ritratto d'interni
Tratto dall'omonimo libro di Richard Yates, al quale è fedele sin nei dettagli dell'arredamento, Revolutionary Road è un film d'interni, dall'impianto teatrale, che mette a fuoco i sogni e le aspirazioni di una giovane coppia medio-borghese della provincia americana. Anche qui, come già accaduto in American Beauty, si analizza quel che si nasconde dietro la facciata perfetta benché "bizzarra": una coppia convinta di non contribuire alla banalità conformista che la circonda, con figli "a carico", spenta, che s'accende solo nello sguardo e desiderio di lei di una rivincita contro il destino che l'ha voluta moglie e madre invece che attrice e indipendente. Le gigantesche interpretazioni di Leonardo DiCaprio e Kate Winslet (all'epoca ancora sposata al regista) permettono a Mendes di andare a fondo nella questione e spiare un matrimonio nella sua fase conclusiva, immortalandone l'ultimo sussulto.

American Life, on the road di coppia
Girato durante la lavorazione di Revolutionary Road, American Life deve aver rappresentato per il regista una boccata d'aria fresca dagli interni soffocanti di Revolutionary Road e, a voler azzardare, una risposta alla domanda rimasta in sospeso alla fine del film. Se April e Frank si fossero trasferiti a Parigi con i figli, avrebbero trovato una vita migliore? A domandarselo sessant'anni dopo, nella stessa America dei Wheeler, sono Burt (John Krasinski) e Verona (Maya Rudolph), due coniugi in attesa del primo figlio. Con il suo andamento lieve e riflessivo, tipico del nuovo cinema indipendente a stelle e strisce, American Life segue la coppia nel suo viaggio attraverso l'America e in Canada alla ricerca della risposta a una domanda cruciale. In quale luogo e vicino a chi sarebbe meglio ricominciare da zero e crescere il bambino in arrivo?