dandy
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domenica 29 ottobre 2023
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ottimo spunto ma risultati sottotono.
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Dopo "Creature del cielo" un'altra vicenda tragica per Jackson,che in questo caso adatta l'omonimo romanzo di Alice Sebold assieme come sempre alla moglie Fran Walsh e Philippa Boyens.Rispetto agli anni'90 qui c'è l'evoluzione di chi ha girato una trilogia di successo planetario e l'ottimo remake di un classico del passato,e deve guardare al mainstream(tra i produttori ci sono la Dreamworks e la Paramount)ma allo stesso tempo si vuole riflettere sulla mancanza di catarsi nella vita reale e su come una tragedia influisca nell'evoluzione delle vite di chi deve andare avanti oltre ad essere incommensurabile per chi la vita l'ha persa troppo presto e nel peggiore dei modi.
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Dopo "Creature del cielo" un'altra vicenda tragica per Jackson,che in questo caso adatta l'omonimo romanzo di Alice Sebold assieme come sempre alla moglie Fran Walsh e Philippa Boyens.Rispetto agli anni'90 qui c'è l'evoluzione di chi ha girato una trilogia di successo planetario e l'ottimo remake di un classico del passato,e deve guardare al mainstream(tra i produttori ci sono la Dreamworks e la Paramount)ma allo stesso tempo si vuole riflettere sulla mancanza di catarsi nella vita reale e su come una tragedia influisca nell'evoluzione delle vite di chi deve andare avanti oltre ad essere incommensurabile per chi la vita l'ha persa troppo presto e nel peggiore dei modi.Elementi con cui si poteva girare qualcosa di memorabile,vicino forse a "Il labirinto del fauno" pur con differenti connotazioni.Peccato che dopo una prima parte promettente(in cui però già stona l'eccessiva melassa nella descrizione di protagonista e famiglia)l'ingresso nell'aldilà si riduce a un susseguirsi assai poco magico e poco affascinante di paesaggi e blandi guizzi surreali da cui Susie pur marginalmente può comunicare con i cari in vita spingendoli addirittura alla soluzione della sua scomparsa.Non ho idea su questo valga anche nel libro(da quel che dicono hanno sfumato i lati più macabri)ma come idea risulta stonata come più che mai la "giustzia" finale che tradisce le premesse iniziali.Le parti migliori finiscono per essere quelle in cui c'è il killer(notevole la scena in cui Lindsay si introduce in casa sua mentre sta rientrando,e ancora di più quella in cui decide di non turbare madre e padre appena riconcigliati pur avendo scoperto la verità)unico tocco serio in un film troppo sdolcinato e forzato,riscattato in parte dal cast(su tutti un ottimo ed inquietante Stanley Tucci)e dal messaggio non spiacevole di ottimismo universale che però poteva essere meno debordante.Musiche di Brian Eno.
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onufrio
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lunedì 27 aprile 2020
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hello susie, goodbye
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La voce di Susie Salmon fuori campo, con narrazione alla Viale del Tramonto, accompagna lo spettatore verso una storia toccante ed ingenua, raccontata con maestria da Peter Jackson. La classica famiglia da Mulino Bianco vede interrotto l'idillio dalla scomparsa di Susie Salmon, 14enne strappata alla vita dal vicino di casa, George Harvey. Il padre di Susie non accetta la scomparsa della ragazza e fa di tutto per scovare un probabile colpevole.
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oscar77
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sabato 4 febbraio 2017
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occasione persa
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film assolutamente sopravvalutato, molto lento, parte da uno spunto interessante, per poi arenarsi subito.il luogo dove avviene l'omicidio è inverosimile, una delle cose meno credibili mai viste, responsabile di avermi guastato ogni aspettativa sul resto del film.
l'ambientazione terrena è bella,cupa al punto giusto, con colori azzeccati, alla Stephen King per intenderci, mentre la parte soprannaturale è troppo onirica,troppo colorata, troppo fiabesca,tanto da far risultare fastidiosa e fuori luogo come la computer grafica utilizzata per realizzarla.questo era un film da realizzare a colpi di sapiente fotografia.gli attori fanno degnamente il loro lavoro,una spanna sopra gli altri il bravissimo Stanley Tucci,da grande trasformista, in questo film è uno dei serial killer più agghiaccianti e fastidiosi della storia del cinema.
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film assolutamente sopravvalutato, molto lento, parte da uno spunto interessante, per poi arenarsi subito.il luogo dove avviene l'omicidio è inverosimile, una delle cose meno credibili mai viste, responsabile di avermi guastato ogni aspettativa sul resto del film.
l'ambientazione terrena è bella,cupa al punto giusto, con colori azzeccati, alla Stephen King per intenderci, mentre la parte soprannaturale è troppo onirica,troppo colorata, troppo fiabesca,tanto da far risultare fastidiosa e fuori luogo come la computer grafica utilizzata per realizzarla.questo era un film da realizzare a colpi di sapiente fotografia.gli attori fanno degnamente il loro lavoro,una spanna sopra gli altri il bravissimo Stanley Tucci,da grande trasformista, in questo film è uno dei serial killer più agghiaccianti e fastidiosi della storia del cinema.
peccato...
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floyd80
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lunedì 1 giugno 2015
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l'evoluzione di peter jackson
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Una pellicola triste in contrapposizione con la fotografia vivace.
Un film malinconico che con mano esperta porta lo spettatore nei meandri di un omicidio e nei pensieri vivi di un adolescente morta.
Jackson cambia registro in ogni suo film, Tucci è un impressionante serial killer e tutto il cast recita al meglio. Belle le musiche.
Le pecche? Troppo lungo e qua e la qualche salto nella sceneggiatura.
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Una pellicola triste in contrapposizione con la fotografia vivace.
Un film malinconico che con mano esperta porta lo spettatore nei meandri di un omicidio e nei pensieri vivi di un adolescente morta.
Jackson cambia registro in ogni suo film, Tucci è un impressionante serial killer e tutto il cast recita al meglio. Belle le musiche.
Le pecche? Troppo lungo e qua e la qualche salto nella sceneggiatura.
Consiglio per una serata all'insegna di Peter Jackson e della sua continua evoluzione, una doppia visione: Splatter-gli strizzacervelli e subito dopo Amabili resti. Vi chiederete ma sicuro che è lo stesso regista?
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loscopritoredelcinemascoperto
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mercoledì 1 ottobre 2014
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la morte secondo peter jackson
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Il film parla delle vicende, tratte dal libro dallo stesso nome di Alice Sebold, della piccola e dolce Susie Salmon, uccisa brutalmente da uno psicopatico alla tenera età di 14 anni. Il racconto narrato dalla vittima, rimasta intrappolata nel limbo, mostra le conseguenze psicologiche sulle persone a lei vicino, dai familiari ai compagni di scuola. Basandosi su queste premesse il film diretto da Peter Jackson sembra essere un qualcosa di già visto o sentito, ma il film risulta essere piacevole e scorrevole e in certi tratti stupisce come Jackson riesca a immettere una regia artificiosa ma mai pesante, con una buona dose di fantasia e il tutto collegato con una colonna sonora perfetta per il film.
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Il film parla delle vicende, tratte dal libro dallo stesso nome di Alice Sebold, della piccola e dolce Susie Salmon, uccisa brutalmente da uno psicopatico alla tenera età di 14 anni. Il racconto narrato dalla vittima, rimasta intrappolata nel limbo, mostra le conseguenze psicologiche sulle persone a lei vicino, dai familiari ai compagni di scuola. Basandosi su queste premesse il film diretto da Peter Jackson sembra essere un qualcosa di già visto o sentito, ma il film risulta essere piacevole e scorrevole e in certi tratti stupisce come Jackson riesca a immettere una regia artificiosa ma mai pesante, con una buona dose di fantasia e il tutto collegato con una colonna sonora perfetta per il film. Le caratteristiche e la poesia di Jackson tornano presenti attraverso questa ragazza, che come nei suoi altri film e soprattutto in Creature Del Cielo, viene schiacciata dal mondo dei grandi, in questo caso da un sadico e brutale assassino. Inoltre Jackson continua a stupire con queste inquadrature magnifiche della sua amata Nuova Zelanda che ha la funzione di un limbo magnifico. Questa è la testimonianza di un regista che scende a compromessi con le case di Hollywood solo per fare i suoi film. Cosa farà dopo Lo Hobbit?
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luigi chierico
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lunedì 7 ottobre 2013
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un paradiso che non si deve conoscere
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Alice Sebold scrive il romanzo ed usa parole, Peter Jackson dirige il film ed usa immagini ed attori: Rachel Weisz, Susan Sarandon, Saoirse Roman alle belle pagine si associa la bella fotografia.
Rimangono la tragedia e il dolore incolmabile per chi ha affetti incrollabili.
Una famiglia sconvolta alla ricerca di un fiore reciso, calpestato, infangato.
Chi ha potuto compiere un gesto così feroce dinanzi ad un angelo?
Il male e la violenza consumati contro Susie; “mi chiamavo Salmon, come il pesce. Nome di battesimo: Susie”, queste le prime parole del testo, sono arrivati alle porte di casa, ai nostri giorni, Susie oggi è Yara, a cui dedico queste mie poche parole.
Susie continua a donare amore e pace alla sua famiglia, la cui tragedia ha finito col rompere anche gli equilibri.
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Alice Sebold scrive il romanzo ed usa parole, Peter Jackson dirige il film ed usa immagini ed attori: Rachel Weisz, Susan Sarandon, Saoirse Roman alle belle pagine si associa la bella fotografia.
Rimangono la tragedia e il dolore incolmabile per chi ha affetti incrollabili.
Una famiglia sconvolta alla ricerca di un fiore reciso, calpestato, infangato.
Chi ha potuto compiere un gesto così feroce dinanzi ad un angelo?
Il male e la violenza consumati contro Susie; “mi chiamavo Salmon, come il pesce. Nome di battesimo: Susie”, queste le prime parole del testo, sono arrivati alle porte di casa, ai nostri giorni, Susie oggi è Yara, a cui dedico queste mie poche parole.
Susie continua a donare amore e pace alla sua famiglia, la cui tragedia ha finito col rompere anche gli equilibri. Ma ci sono anche i miracoli e la possibilità di donarsi al proprio amato anche stando all’altro mondo. Un grande amore tra sorelle, un attaccamento paterno che sfida la sorte e la morte alla ricerca della verità e del mostro. In paradiso ci sono incontri, aiuti, sostegno e collaborazione, le verità nascoste, i segreti sui delitti rimasti incompiuti. Il regista ci mostra questo mondo in una magia di colori, di spazi ove regna la pace incontaminata come la natura nelle sue espressioni: i cieli, le piante, i prati, quelli che l’uomo uccide sulla terra che lo ospita, ingrato!
Così Susie“brancola nel buio per poi aprire le braccia alla luce”.
Il delitto si compie con l’inganno, i traditori dell’infanzia nella Caina!
Il tutto, come sempre, così sarà stato per Yara, si compie in breve perché nella scacchiera della vita ogni repentino cambiamento può mettere in gioco l’esito della partita.
“Stai immobile”, mi diceva mio padre, mentre tenevo la nave in bottiglia in mano, in quel momento il mondo in bottiglia dipendeva unicamente da me.
La giustizia divina arriva là dove non arriva quella dell’uomo, ma la vita rubata non si restituisce né a chi le appartiene né ai propri cari.
Un film dedicato a chi ha vissuto in un modo o nell’altro alla perdita violenta di un proprio caro,
alle tantissime persone sensibili, a chi ama la vita.
chigi
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sylya
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lunedì 11 marzo 2013
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tentativo di giustificare l'improbabile
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Se questo film inizia in modo assolutamente buono, piuttosto coinvolgente e con una regia che riesce catturare l’attenzione e l’interesse dello spettatore anche grazie ad una sceneggiatura che sembra prendere una direzione originale o, se non altro, sviluppare un inconsueto modo di vedere i temi affrontati, da un certo punto in poi si perde in modo così cieco in una strada di banalità, che rasenta gli interrogativi esistenziali sulla stessa esistenza di una pellicola del genere.
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Se questo film inizia in modo assolutamente buono, piuttosto coinvolgente e con una regia che riesce catturare l’attenzione e l’interesse dello spettatore anche grazie ad una sceneggiatura che sembra prendere una direzione originale o, se non altro, sviluppare un inconsueto modo di vedere i temi affrontati, da un certo punto in poi si perde in modo così cieco in una strada di banalità, che rasenta gli interrogativi esistenziali sulla stessa esistenza di una pellicola del genere.
Pervaso di una surrealtà inizialmente piacevole e via via nauseante, la storia della ragazzina protagonista di Amabili Resti diventa, da favola dai toni misteriosi e vagamente drammatici, una sorta di fiabetta stereotipata che sfiora il ridicolo con l’esclamazione gaia ed estatica di uno dei bambini del presunto mondo “aldilà”, qualcosa come «questo..è il paradisoooooo!» risate, sorrisi, sole, campo di grano, nuvolette rosa e, se possibile, anche un paio di unicorni per completare il quadretto, secondo me ci starebbero bene.
I dialoghi non sono del tutto banali, tuttavia il senso stesso del film si perde man mano che lo si guarda, divenendo un susseguirsi di eventi incomprensibili, pieno di intuizioni improbabili dei personaggi principali, che vorrebbero essere giustificate da questa sorta di comunicazione con quel mondo “di passaggio” che però, di fatto, non porta da nessuna parte. I personaggi non si sviluppano se non bidimensionalmente, fanno scelte incomprensibili, portano all’estremo ogni decisione senza ragionarla ed hanno reazioni innaturali. Alcuni, oltretutto, che inizialmente sembra siano utili ai fini della storia, si scoprono non avere il minimo senso, al punto che se non fossero comparsi, alla trama non sarebbe comunque cambiato nulla.
Un film che parli di magia e affini va bene. Un film che parla di magia ed affini usandole come pretesto per raccontare una storia che non sta assolutamente in piedi, no. Certe cose bisogna essere in grado di contestualizzarle. Il surreale è interessante, può essere bello, ma non può essere la giustificazione a qualunque cosa abbiamo voglia di portare sullo schermo, “tanto il film parla di cose che non esistono, quindi va bene”.
Quanto al finale, non mi pronuncio perchè riflette perfettamente il no sense della seconda metà di questo film, con una morale verbalmente carina ed interessante, che però non si avverte minimamente per tutto il resto del film.
Uniche note realmente positive: regia e fotografia, interessanti e scorrevoli. Il film si guarda senza noia. Almeno quello.
Assolutamente sconsigliato a chi, da un film, pretenda un minimo di profondità.
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marcello-pc
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lunedì 21 gennaio 2013
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...fatti veri e non fantascienza...
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...volevo solo farvi comprendere cari lettori che qui non si tratta di un film di fantascienza ma,ben si di un fatto relmente accaduto...Non si può paragonare ad un film come "KING KONG"(tra l'atro un film di fantascienza) o altri film,comunque sia a me è piacita molto la fine del film cioè come è morto il Serial killer,è stata semplicemente la giustizia divina.Credo in DIO credo che nessuno di noi si debba fare giustizia da se solo IL SIGNORE può decidere e fare queste cose...Detto questo guardando il film mi è dispiaciuto moltissimo per i genitori il fratello e al sorella di Susy,questi crimini non dovrebbero capitare a nessuno perchè fanno veramente male all'animo umano...Ciao piccola Susy sicuramente sarai in un posto migliore e rimmarrai sempre nei nostri cuori.
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...volevo solo farvi comprendere cari lettori che qui non si tratta di un film di fantascienza ma,ben si di un fatto relmente accaduto...Non si può paragonare ad un film come "KING KONG"(tra l'atro un film di fantascienza) o altri film,comunque sia a me è piacita molto la fine del film cioè come è morto il Serial killer,è stata semplicemente la giustizia divina.Credo in DIO credo che nessuno di noi si debba fare giustizia da se solo IL SIGNORE può decidere e fare queste cose...Detto questo guardando il film mi è dispiaciuto moltissimo per i genitori il fratello e al sorella di Susy,questi crimini non dovrebbero capitare a nessuno perchè fanno veramente male all'animo umano...Ciao piccola Susy sicuramente sarai in un posto migliore e rimmarrai sempre nei nostri cuori...MARCELLO.P...
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moeren
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mercoledì 16 gennaio 2013
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onirico ma sopravvalutato
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Mi aspettavo molto di più da questo film, solo i due personaggi principali vittima e carnefice, mi sembrano azzeccati. Per il resto la storia sembra sempre decollare ma non lo fa mai, e i colpi di scena rimangono isolati ad un paio di momenti. Bene invece certi momenti nei quali sale la tensione tra i personaggi attraverso il non detto e si trasmette allo spettatore.
A mio avviso sopravvalutato.
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alex41
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sabato 8 settembre 2012
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un film di peter jackson....con meno peter jackson
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Un film che senza dubbio in molte scene emoziona, gli effetti speciali sono ottimi....ottimi, e lo stesso vale anche per il cast: Mark Wahlberg dà una brava prova di attore, molto diversa dai suoi soliti ruoli, Susan Sarandon brava come sempre e Saoirse Ronan è un'ottima giovane protagonista esordiente; ma quello che secondo me ha toccato la vetta più alta è stato Stanley Tucci nel ruolo del serial killer: non ci sono parole, perfetto! I suoi sguardi e le sue caratteristiche fanno veramente accapponare la pelle. Cosa invece non mi è piaciuto del film? In molti (troppi) momenti rischia di cadere nel banale o nel monotono, ma soprattuto nella eccessiva pesantezza.
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Un film che senza dubbio in molte scene emoziona, gli effetti speciali sono ottimi....ottimi, e lo stesso vale anche per il cast: Mark Wahlberg dà una brava prova di attore, molto diversa dai suoi soliti ruoli, Susan Sarandon brava come sempre e Saoirse Ronan è un'ottima giovane protagonista esordiente; ma quello che secondo me ha toccato la vetta più alta è stato Stanley Tucci nel ruolo del serial killer: non ci sono parole, perfetto! I suoi sguardi e le sue caratteristiche fanno veramente accapponare la pelle. Cosa invece non mi è piaciuto del film? In molti (troppi) momenti rischia di cadere nel banale o nel monotono, ma soprattuto nella eccessiva pesantezza. La storia be', trattandosi di un romanzo non posso incolpare di certo il regista. Ecco, Peter Jackson appunto. In questo film si vede poco l'immensa bravura del maestro che ha dato vita a "Il Signore Degli Anelli" e ancora prima a "Bad Taste" o "Braindead". Diciamo che in questo film ho visto molto meno Peter Jackson, perché da lui mi sarei aspettato qualcosina in più: comunque sia in questo film non mancano molti momenti inquietanti e ben diretti (Jackson è comunque un bravissimo e talentuoso regista, non dimentichiamocelo!), ma a mio parere si poteva fare di meglio: nel finale soprattutto sembra perdersi o lasciare l'amaro in bocca. Comunque sia è un buon film nel suo genere, poiché io non lo ami molto mi è piaciuto.
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