Anno | 2009 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 86 minuti |
Regia di | Alessandro Angelini |
Attori | Sergio Castellitto, Gabriele Campanelli, Giorgio Colangeli, Anita Kravos, Duccio Camerini, Augusto Fornari Pia Lanciotti, Gabriel Spahiu, Laura Ilie, Teresa Acerbis. |
Uscita | venerdì 6 novembre 2009 |
Distribuzione | 01 Distribution |
MYmonetro | 2,44 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 17 febbraio 2014
Antonio ha occhi solo per il figlio Gabriele, gli insegna la boxe e lo protegge in ogni maniera possibile, dagli avversari, dai problemi ma purtroppo anche dalla vita Il film ha ottenuto 2 candidature ai Nastri d'Argento, 1 candidatura a David di Donatello, Il film è stato premiato a Roma Film Festival, In Italia al Box Office Alza la testa ha incassato nelle prime 9 settimane di programmazione 178 mila euro e 77,8 euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO NÌ
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Ad Antonio, ex pugile da quattro soldi, rimane solo il figlio Gabriele dopo che la madre li ha abbandonati entrambi. Di giorno lavora in un cantiere navale e di notte allena il figlio che invece di talento per il pugilato ne ha. Il loro è un rapporto di borgata, fiumicinese, fatto di molte urla che rivelano più affetto che rabbia autentica, fatto di imposizioni ignoranti ed esagerate attenzioni. Per Antonio, Gabriele è tutto, mentre per lui cominciano ad esistere anche altre cose oltre il padre e il pugilato.
Reduce dall'esordio con L'aria salata Alessandro Angelini affronta un'altra storia di paternità anche se con taglio diametralmente opposto, questa volta è lo sguardo di un padre su un figlio e anche di più. Purtroppo è proprio quel "di più", quella seconda parte di film, così volutamente diversa dalla prima a costituire il tracollo di un'opera che altrimenti si avviava ad essere qualcosa di davvero emozionante e prezioso.
La storia di Antonio Mero, padre di borgata, ignorantissimo e dotato dell'espressione ottusa e quasi vacua che gli dona un bravissimo Castellitto, è di quelle più appassionanti, realmente borgatara e piena di dignità cioè raccontata ad altezza uomo e non dall'alto verso il basso come spesso si vede fare. Antonio è spregevole nelle sue piccolezze e nel suo razzismo ignorante, è un uomo semplice e piccolo coinvolto in un intreccio, uno scenario e alcune dinamiche che lo forzano a mostrare a fatica (e qui ancora bravo Castellitto) il sentimentalismo che si cela dietro la solita brutalità.
Lo stile è europeo, macchina a spalla che segue sempre Antonio prevedendolo in ogni inquadratura, colori poco saturi se non quando serve e profondità di campo azzerata che schiaccia i personaggi contro uno scenario sempre desolato e desolante.
Poi il disastro. Un colpo di scena gira il film e lo manda in un'altra direzione. Cambia il genere e cambiano le intenzioni, di colpo ciò che sembrava un pregio diventa una catena di difetti e in sostanza Alza la testa smette di raccontare dei fatti lasciando emergere tangenzialmente le emozioni per raccontare le emozioni attraverso le solite "espressioni intense" che dovrebbero compiere tutto il lavoro. Come mai dopo tanto buon lavoro il film si trasformi in tutto ciò che non va bene nel cinema italiano "autoriale" moderno è un mistero. Vedere un film cominciare così bene (e così originale per il nostro scenario) e finire così male (e con così tanta banalità) è infinitamente peggio che assistere a un film brutto e sbagliato dall'inizio alla fine.
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Film drammatico interpretato in modo intenso dal bravo attore S. Castellitto che recita la sua parte in modo esemplare.La trama e' intensa e prende l'attenzione dl pubblico.Nel complesso un film piu' che simpatico...che emoziona e non passa inosservato.Voto 7+
Ho appena visto il film di Angelini e l'ho trovato bello, emozionante e ben recitato sebbene sono d'accordo che cada un po' nel finale. Sono rimasta molto sorpresa dalla recensione di Niola che mi sembra davvero buttata lì e non qualificata da nessun punto di vista.Sinceramente un voto "assolutamente no" mi sembra irresponsabile nei confronti della serietà e della forza innegabile di quasi tutto il [...] Vai alla recensione »
Mi é piaciuto molto. che altro dire. Lui é sempre grandioso. bravi
Dopo L'Aria salata, Angelini continua a farci emozionare raccontando una storia che fin'ora poche volte avevamo visto tramutare in immagini Non c'è bisogno di spendere ennesime parole per il protagonista assoluto del film (sempre grande) Questo sta a dimostrazione che quando vuole il cinema italiano può essere ancora un cinema di prim'ordine !!!!
Davvero tanti complimenti a tutti coloro i quali si sono impegnati alla realizzazione di questo film, in particolar modo al regista Angelini che sorprende ancora una volta con una storia molto bella e toccante !!! Inutile parlare della grandezza di Castellitto, ormai da il meglio di se film dopo film....è un gigante del nostro cinema !!
1 stella a questo, 2 e 1/2
Alla persone che, nel dicembre 2009, ha voluto scrivere una serie di recensioni palesemente false per alzare il rating del film vorrei dire che per fare queste cose serve un minimo di furbizia, altrimenti si finisce per confezionare una ciofeca tristissima, e soprattutto fare una gran figura di m.
Alessandro Angelini nasce come fotoreporter e documentarista, per poi approdare al mondo delle serie e miniserie TV. E si vede, perché davvero il cinema è un altra cosa. Qui ha appiccicato insieme con lo scotch la bellezza di tre film, legati quasi solo dalla presenza (come sempre ingombrante) di Castellitto nel ruolo di un un ex pugile: il primo parla del suo rapporto con il figlio, [...] Vai alla recensione »
Per la prima volta mi trovo completamente d'accordo con la recensione.... Prima parte del film eccezionale, poi pero' la storia si perde in situazioni forzate....e non riesce più a regalarti emozioni.... Castellitto dimostra nuovamente di essere il miglior attore italiano contemporaneo!!
Ho trovato la prova di Gabriele Campanelli, co-protagonista del film che interpreta il figlio di Castellitto, molto molto positiva. Nonostante fosse all'esordio ha dimostrato di avere degli ottimi tempi recitativi, che sia nato un nuovo ed importante attore italiano ? speriamo
Qualcuno sa per caso quando sarà in vendida il dvd di Alza la testa ?
Hai perfettamente ragione !!! Angelini è uno dei registi che riescono a tenere alto il nome della cultura italiana Opera superba !!!!!
Credo che Sergio Castellitto regali in questo film una delle sue migliori prove, grandissimo interprete, immenso attore che sa far emozionare come pochi, il film è un capolavoro e chi critica la seconda parte del film evidentemente non ha capito il vero intento narrativo del regista !!!
Non sarebbe stato di certo un furto se questo film avesse avuto la possibilità di ottenere almeno 100-150 sale, un vero peccato, sicuramente sarebbe stata un'ottima alternativa ad altri film che vediamo nel periodo natalizio
Conoscevo il regista per il film precedente e mi ero insospettito per il voto. Ora che l'ho visto posso dire di non essere d'accordo con la recensione; troppo punitiva. Com'è possibile? L'ho trovato un film bello, teso (come il primo!) recitato benissimo da tutti gli attori. Castellitto è addirittura mostruoso! Basterebbe la scena della piscina per far capire che questo è un film importante.
Alessandro Angelini torna sul grande schermo dopo l'ottimo esordio con L'aria salata e propone ancora una volta il rapporto padre-figlio con la storia di un ex pugile che vorrebbe vedere il proprio figlio sfondare nel mondo della box....ciò che a lui nn è riuscito !! Sergio Castellitto come sempre fenomenale, regala emozioni dopo emozioni e ritengo giusto fare i complimenti al ragazzo esordiente, [...] Vai alla recensione »
1 stella a questo, 2 e 1/2 a "Popieluszko" mentre negli studi di Cinematografo la Dall'Olio e Buzzolan ne hanno parlato bene definiendoli molto belli. Bah...
Non voglio esprimere un voto perché il film non è decisamente mediocre, né appena corretto, né tantomeno più che discreto. Come hanno giustamente scritto in molti, parte molto bene e, a mio parere, scorre fino all'inizio del secondo tempo, poi è lasciato andare e si perde il senso profondo che era reso così bene inizialmente, e questo è sufficiente per lasciare allo spettatore l'amaro in bocca.
No, non sono d'accordo. Con questo elogio della prima parte a scapito della seconda. Non ho neanche difficoltà a dire che della prima parte salvo pochissime cose, tranne lo sguardo di Castellitto, con tutte le sfumature che alla parola "Sguardo" si possono attribuire. Com'è grande quest'attore, a volte(a volte?) più dei ruoli che gli tocca interpretare.
Chi ha recensito questo film evidentemente il suo lavoro lo fa per grazia ricevuta...avesse dato 2 stelle la cosa sarebbe passata meno nell'occhio ma addirittura 1 stella è gravissimo, Alza la testa ne merita almeno 3.....io cmq lo considero un capolavoro e dunque do il massimo !!!
Film stupendo......nn si può dare una sola stella a questa storia Recensione fatta da incompetenti !!
resta da capire cosa abbia visto Gabriele Niola, e soprattutto perchè mai tanta obiettività. a mio avviso il film è riuscito proprio perchè nel punto in cui ci si adagia sui binari della sceneggiatura, sterza bruscamente evolvendosi in un percorso assolutamente inedito e imprevedibile, dove niente è scontato e la recitazione fisica e implosiva di Castellitto rende [...] Vai alla recensione »
Emozionante, un film davvero bello, Castellitto si supera e regala una delle migliori performance, bravo anche il giovane Gabriele Campanelli
Davvero ottime le ultime osservazioni...sarebbe utile unirsi tutti per salvaguardare questa pellicola che merita più rispetto ma come succede spesso per questo genere di cinema non c'è mai grande attenzione se non nei festival ( e menomale) !!!
Credo che per criticare un film occorrano delle buone ragioni e non delle analisi stupide, dare una sola stella a questo film significa non capir nulla di cinema e forse qualche critico si è laureato per grazia ricevuta e non per altro....per fortuna la maggior parte ha saputo apprezzare e comprendere a fondo la storia...CAPOLAVORO, punto !!!!
...per avermi fatto commuovere, per aver regalato una storia così bella e profonda e grazie a chi sa ancora portare alto il nome dell'Italia !!!!
Il film d'esordio di Angelini, "L'aria salata",ci aveva fatto conoscere un regista dai toni asciutti,mai conpiaciuti,alla ricerca di una verità toccante nella sua essenzialità. probabilmente il peso del successo dell'opera prima hanno contribuito alla caduta del suo secondo film, "Alza la testa". La storia racconta il difficile e contraddittorio rapporto fra padre e figlio,fra ambizioni e velleità,ricordi [...] Vai alla recensione »
Inizia con molta carica e pieno di spunti: la borgata, il rapporto padre-figlio, il 'meltin pot' al quartiere navale, la boxe. Dopo forse poco più di un quarto d'ora, ci giochiamo il titolo: Gabriele, alza la testa! La storia si trascina lentamente così, tra una madre assente che vuole tornare e una fidanzatina allontanata da Antonio, fino ad un evento catastrofico che fa precipitare gli eventi.
Chi ha recensito questo film evidentemente il suo lavoro lo fa per grazia ricevuta...avesse dato 2 stelle la cosa sarebbe passata meno nell'occhio ma addirittura 1 stella è gravissimo, Alza la testa ne merita almeno 3.....io cmq lo considero un capolavoro e dunque do il massimo !!!
Sergio Castellitto, bravo, è un padre operaio specializzato, separato, innamorato del figlio adolescente che abita con lui e che si allena per diventare pugile; riversa su di lui tutte le ambizioni sociali, Alza la testa è la sua significativa costante raccomandazione al ragazzo. Un padre amorevole e invadente, prevaricatore, che pretende di decidere sulla vita sportiva, sentimentale, totale del figlio: [...] Vai alla recensione »
Gira che rigira siamo sempre lì. Il soggetto intorno a cui ruota gran parte del nostro cinema più ambizioso, è l’incontro con l’Altro, quasi sempre uno straniero o un immigrato: l’emblema del “diverso” più problematico. Nel secondo film di Alessandro Angelini, Alza la testa, il tema incrocia la scorza di un personaggio che fra sé stesso e il resto del mondo ha eretto un muro.
Un padre, un figlio, il cantiere navale dove il padre lavora, la palestra dove il figlio tira di boxe, un rapporto così esclusivo da essere soffocante, una morte assurda e improvvisa che lascia il padre single pietrificato dal dolore, dal senso di colpa e di impotenza, dal desiderio lancinante e paradossale di andare avanti comunque, costi quel che costi.
Le principali critiche al cinema italiano contemporaneo sono quasi sempre di occuparsi solo delle «due camere e cucina» o «del proprio ombelico». Il regista Alessandro Angelini, al suo secondo lungometraggio dopo la grande rivelazione di L'aria salata, ancora una volta costruisce una storia universale su un emozionante rapporto padre-figlio. Sergio Castellitto, operaio d'un cantiere navale ma ex pugile [...] Vai alla recensione »
Un capocantiere navale, Mero, vive attraverso il giovane figlio Lorenzo il sogno del suo riscatto. Lo allena nei ritagli di tempo dal lavoro perché diventi quel pugile di prima categoria che lui non è diventato mai. Periferia romana, cantieri navali di Fiumara, romani bonari e immigrati lavoratori, l'inizio di Alza la testa di Alessandro Angelini (di fatto, suo secondo lungometraggio dopo la buona [...] Vai alla recensione »
Sergio Castellitto, operaio nautico sul litorale romano, non va troppo per il sottile. Tra uno sfoggio di cameratismo e un consiglio al figlio che vorrebbe campione di boxe, la vita trascorre agra. La maldestra educazione sentimentale della prole, costa il più tragico dei dazi. Morte, funerale, assenso all'espianto degli organi. Da quel momento in poi, sapere dove batte il cuore di Lorenzo, diventa [...] Vai alla recensione »
Opera seconda che conferma il talento di Alessandro Angelini, uno dei migliori giovani registi italiani. Il suo esordio, con L'aria salata, ci aveva regalato un cineasta dall'occhio originale, capace di raccontare realtà poco indagate. Alza la testa parte come un film sulla boxe (un padre, ex boxeur di poco talento, allena in modo ossessivo il figlio, sperando nel suo successo) ma diventa, ben presto, [...] Vai alla recensione »
Prometteva molto Alessandro Angelini con il primo film L'aria salata. E dà ragione alle attese il suo secondo Alza la testa. Castellitto, padre operaio in un cantiere navale di Fiumicino (un passato da marito sfortunato e da pugile fallito), riversa le sue ossessive attenzioni sul figlio Lorenzo, che deve diventare un campione. Ma qui il film finisce e ricomincia.