Adam

Voto: 9. Ennesimo “bello & invisibile", su questo film avevo già letto diverse opinioni, molto positive quelle estere, ben più tiepide quelle nostrane. Le quali, come al solito, sono condite dalle solite espressioni “deja vu”, “strade già battute”, “niente di nuovo sotto il sole” (quale sole? Dalle mie parti ho visto molta più pioggia…). Tutti i pareri sono più che legittimi, ci mancherebbe, ma rimango [...] Vai alla recensione »

Film drammatico interpretato in modo esemplare da attori noti e non.La trama e' interessante e coerente e nel complesso un film toccante per la sua drammaticita' e piu' che simpatico.Voto 7+

Qualcuno sa se è già uscito in dvd???

L'ho trovato interessante ma senza troppe pretese, utile per sapere qualcosa di più su una sindrome di cui si parla poco. A tratti è un pò lento, bravi gli attori e musiche azzeccate. Finale forse un pò sbrigativo. 

Nella struttura classica della commedia sentimentale giovanilistica - due ragazzi si incontrano, scoprono di amarsi, poi un incidente di percorso provoca una rottura, cosa accadrà? - Adam introduce una variante particolare. Infatti Hugh Dancy/ Adam, il poetico vicino di casa appassionato di astronomia che conquista la simpatia della graziosa maestra e aspirante scrittrice Rose Byrne/Beth, è afflitto [...] Vai alla recensione »

AT first the British actor Hugh Dancy seemed to be entirely wrong to play the title character in “Adam,” said Max Mayer, the film’s writer and director. The trouble was that Mr. Dancy, 34, seemed too charming, too intuitive, too easy in himself — just right for a movie like “Ella Enchanted” (he played Prince Charmont) but not so perfect for a character who was not so perfect.

A sensitive film of much charm, "Adam" stars Hugh Dancy in the title role as a brilliant young electronic engineer. He's nice-looking but awfully uptight. Not long after the death of his father, with whom he shared a Manhattan apartment, Adam meets new neighbor Beth (Rose Byrne), who's beautiful and outgoing. Intrigued by Adam, Beth gradually attempts to break through his perplexing shell.

Non è più Rain Man, ma sindrome di Asperger, forma di autismo che compromette le interazioni sociali e induce ossessività monotematica negli interessi e nelle attività. Come relazionarsi, dunque, con un adulto segnato da questa patologia? Chiedetelo alla bella Beth (Rose Byrne), insegnante illuminata, che ingaggia un’amorosa tenzone con Adam (Hugh Dancy), orfano e sociopatico.

Alla presa emotiva del cinema che colloca al proprio centro deficit di qualche tipo (Forrest Gump, Rain Man) si accompagna la particolare "fortuna" della sindrome di Asperger. Forse perché alcune convinzioni vogliono che sia la patologia dei geni, da Einstein a Mozart, dunque garanzia di personaggi affascinanti. Il trentenne Adam è intellettualmente dotato ma è goffo, egocentrico, incapace di socialità [...] Vai alla recensione »