The Burning Plain - Il confine della solitudine |
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Un film di Guillermo Arriaga.
Con Charlize Theron, Kim Basinger, Jennifer Lawrence, José María Yazpik, Joaquim de Almeida.
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Titolo originale The Burning Plain.
Drammatico,
durata 110 min.
- USA, Argentina 2008.
- Medusa
uscita venerdì 7 novembre 2008.
MYMONETRO
The Burning Plain - Il confine della solitudine
valutazione media:
2,94
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un percorso di redenzione attraverso il doloredi gflorianoFeedback: 0 |
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giovedì 20 novembre 2008 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Regia: Guillermo Arriaga Con: Charlize Teron, Kim Basinger, Josè Maria Yazpik, Joaquim de Almeida Trama: Dopo aver consumato uno dei suoi tanti rapporti occasionali Silvia, fumando l’immancabile sigaretta, guarda fuori dalla finestra: il mare ed il cielo si fondono in un unicum spazio-temporale ......da qui si dipana un piano narrativo che porta lo spettatore in luoghi e tempi diversi a seguire le storie di vari personaggi che vivono situazioni complesse. Vediamo dunque prima Mariana che deve affrontare le stranezze di sua madre e si improvvisa detective, poi Silvia affermata proprietaria di un ristorante alla moda di Portland che percorre un triste percorso autodistruttivo e infine Gina e Nick che vivono appassionatamente una complicata relazione clandestina.... Seguendo la struttura collaudata dell’affermato Babel il regista messicano costruisce una storia a tinte fosche, dura, interiormente claustrofobica, che dissemina, come le tessere di un complicato puzzle, indizi, dapprima confusi e scollati, poi mirati e illuminanti, nel sottile gioco di smascheramento dei personaggi e del loro filo conduttore.... Tutto quello che appare autonomo e scollato, pian piano si rinsalda e si costruisce attraverso una caccia ai particolari, anche quelli più insignificanti, che conducono inevitabilmente alla rivelazione finale. Confesso che il la soluzione del rompicapo mi si è disvelata già a metà film, pertanto parlare di colpo di scena finale non mi pare d’uopo. Il finale fornisce la chiave di lettura a comportamenti apparentemente inspiegabili e non giustificabili, ma resta comunque sospeso il giudizio sui medesimi: la protagonista è vittima o carnefice? La famigerata legge del contrappasso in questa situazione resta sospesa a mezz’aria, l’autopunizione e l’infelicità sono pene adeguate a una colpa generata da grande amore? L’ambientazione modulata tra gli sconfinati ed assolati deserti messicani e le frastagliate coste dell’est, dove urla e biancheggia il mare, rispecchiano i patimenti interiori della, ancora una volta splendida, protagonista Charlize Teron. Si rivede dopo tanto tempo la mai dimenticata e sempre affascinante Kim Basinger, di cui la Teron mi sembra l’indiscussa e naturale erede, sia nella bravura, sia nella camaleontica capacità d’essere sempre diversa e credibile nei personaggi volta per volta interpretati. Un film che colpisce ma che lascia un po’ perplessi. Trama: *** Sceneggiatura: **** Fotografia: **** Colonna sonora: *** Impressione generale: ***
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