Drammatico,
durata 102 min.
- Francia 2008.
- Sacher
uscita venerdì 5dicembre 2008.
MYMONETROStella
valutazione media:
3,06
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Alla fine degli anni 70, Stella, una ragazzina di 11 anni, viene ammessa in una scuola di famiglie ricche di Parigi. Lei vive una vita diversa dalle coetanee, nel bar dei genitori che passano il tempo a bere e giocare dando poca attenzione ai bisogni di Stella che sta affrontando un momento delicato della sua crescita. Stella sa che dovrà farcela da sola e dopo un primo periodo conflittuale trova il suo modo di partecipare in modo produttivo alla vita scolastica.
Un bel film di Sylvie Verheyde, con la fotografia pastello che riporta all’atmosfera di quegli anni, sulla resilienza, sulla capacità innata alla quale ogni persona può attingere per affrontare i momenti difficili e trovare un adattamento positivo.
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Alla fine degli anni 70, Stella, una ragazzina di 11 anni, viene ammessa in una scuola di famiglie ricche di Parigi. Lei vive una vita diversa dalle coetanee, nel bar dei genitori che passano il tempo a bere e giocare dando poca attenzione ai bisogni di Stella che sta affrontando un momento delicato della sua crescita. Stella sa che dovrà farcela da sola e dopo un primo periodo conflittuale trova il suo modo di partecipare in modo produttivo alla vita scolastica.
Un bel film di Sylvie Verheyde, con la fotografia pastello che riporta all’atmosfera di quegli anni, sulla resilienza, sulla capacità innata alla quale ogni persona può attingere per affrontare i momenti difficili e trovare un adattamento positivo. Come succede a Stella che grazie all’ amicizia di Glady scopre un nuovo modo di vivere, più adatto alla sua età e capisce che la sua vita può essere diversa da quella che ha vissuto fino a quel momento. [-]
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Una bambina di undici anni cresce “sola”, i genitori quasi assenti o in tutt’ altre faccende affaccendati, la guardano e la carezzano pure ma non sono lì con lei, o dentro di lei. Nel bar-sala da gioco-locanda della banlieu parigina dove vive con i suoi genitori, coi loro amici e amanti, ospiti e abituali frequentatori, Stella apprende molto di cocktails, sesso, parolacce e vita vera, per contro non studia, i compiti regolarmente non fatti.
Complice un’ amica di scuola che invece legge, brava a scuola, si accorge di non sapere “le cose che contano”.
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Una bambina di undici anni cresce “sola”, i genitori quasi assenti o in tutt’ altre faccende affaccendati, la guardano e la carezzano pure ma non sono lì con lei, o dentro di lei. Nel bar-sala da gioco-locanda della banlieu parigina dove vive con i suoi genitori, coi loro amici e amanti, ospiti e abituali frequentatori, Stella apprende molto di cocktails, sesso, parolacce e vita vera, per contro non studia, i compiti regolarmente non fatti.
Complice un’ amica di scuola che invece legge, brava a scuola, si accorge di non sapere “le cose che contano”. Questo confronto con il mondo più ordinario dei bambini bene della sua scuola, che lei osserva tanto come da una nuvoletta, le fa decidere di farsi una strada sua, addirittura di essere promossa, comincia a leggere libri; la vita di periferia – senza libri - dei suoi genitori in fondo le dà una piccola scorza di difesa, la allena e la rafforza, in fondo è lei il punto fermo della famiglia, è lei che protegge i suoi.
Strano a dirsi: il film è vietato ai minori di 14 anni, del resto ha toni forti, crea quasi il timore di una tragedia incombente, eppure andrebbe visto da tutti i ragazzi per convincersi di non abbandonare aule e libri perché se mollano è la fine, come la desolazione e la miseria interiore dei genitori di Stella.
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Erano i versi di una canzonetta, in realtà non molto mgliore di questo film così discontinuo che mi era dispiaciuto così tanto non avere visto al cinema.La morale(?) si riduce all'amore per i lbri e all'opportunità della cultura, i personaggi paiono tagliati con l'accetta, salvo-Credo-solo la protagonista e la madre e non parliamo di cme vengono affrontati(??)temi come la pedofilia, con la scena dello zio o quello che è."Il gusto degli altri"qualora si esplori il proletariato, non è una tendenza così comune.Datemi "La ville est tranquille!", almeno quello nella sua crudezza mi lascia qualcosa su Marsiglia e sulla Francia della povera gente.E' facile farela voce grossa contro "La terra degli uomini rossi", altro film che ho visto ieri, ma lo è meo contro fim"D'essai"come questo.
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Erano i versi di una canzonetta, in realtà non molto mgliore di questo film così discontinuo che mi era dispiaciuto così tanto non avere visto al cinema.La morale(?) si riduce all'amore per i lbri e all'opportunità della cultura, i personaggi paiono tagliati con l'accetta, salvo-Credo-solo la protagonista e la madre e non parliamo di cme vengono affrontati(??)temi come la pedofilia, con la scena dello zio o quello che è."Il gusto degli altri"qualora si esplori il proletariato, non è una tendenza così comune.Datemi "La ville est tranquille!", almeno quello nella sua crudezza mi lascia qualcosa su Marsiglia e sulla Francia della povera gente.E' facile farela voce grossa contro "La terra degli uomini rossi", altro film che ho visto ieri, ma lo è meo contro fim"D'essai"come questo. E io sono uno che non ama alla follia il cinema italiano.
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Una ragazzina di undici anni che proviene dalle banlieue parigine, decide di frequentare una scuola media prestigiosa della città per darsi un'opportunità: vuole sfidare se stessa e aggrapparsi con forza alla possibilità di migliorare la sua vita. Altalenando tra scuola e famiglia, Stella lentamente si distacca dal piccolo mondo abitato dai suoi particolari genitori, proprietari di un bar, sempre pieno di avventori, a cui è annesso un albergo che ospita esclusivamente disperati (alcolizzati e barboni), preferendo una nuova realtà, quella scolastica. L'incontro determinante con una coetanea, Gladys, ebrea, figlia di esuli della borghesia colta argentina, la più brava della classe, le faciliterà il cambiamento verso la consapevolezza del fascino della lettura e l'irrinunciabilità dello studio.
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Una ragazzina di undici anni che proviene dalle banlieue parigine, decide di frequentare una scuola media prestigiosa della città per darsi un'opportunità: vuole sfidare se stessa e aggrapparsi con forza alla possibilità di migliorare la sua vita. Altalenando tra scuola e famiglia, Stella lentamente si distacca dal piccolo mondo abitato dai suoi particolari genitori, proprietari di un bar, sempre pieno di avventori, a cui è annesso un albergo che ospita esclusivamente disperati (alcolizzati e barboni), preferendo una nuova realtà, quella scolastica. L'incontro determinante con una coetanea, Gladys, ebrea, figlia di esuli della borghesia colta argentina, la più brava della classe, le faciliterà il cambiamento verso la consapevolezza del fascino della lettura e l'irrinunciabilità dello studio. Presentato alle Giornate degli Autori alla Mostra di Venezia 2008, il film è una storia semplice, proprio come il titolo, ispirata in gran parte all'autobiografia della regista, Sylvie Verheyde, capace di mostrare con delicatezza, e a tratti con ironia, crescita e formazione della protagonista principale; artefice lei stessa del cambiamento perseguito con determinazione, Stella sostituisce gli insegnamenti e le conoscenze ricevuti fino ad allora, che non disdegna e che l'hanno resa per alcuni aspetti già adulta, con quelli dei suoi “nuovi amici”: Balzac, Duras. Successivamente comincerà ad accettare i suoi insegnanti, per prima la professoressa di storia, per la sua grazia e la sua bellezza, compiendo così significativi progressi. La riuscita del terzo lungometraggio della Verheyde si deve anche alla recitazione degli attori, cominciando dalla giovane Leora Barbara, nella parte di Stella; una menzione particolare va fatta, infine, per Guillame Depardieu in una delle sue ultime interpretazioni, prima della sua prematura scomparsa, nella parte di un avventore del bar, di cui la protagonista a modo suo si innamora.
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Ho visto il film Stella ,gradevole,fresco,non annoia.offre molti spunti per la riflessione:famiglie disadattate,rapporti difficili tra genitori e figli,difficoltà nella crescita quando si è lasciati fondamentalmente soli a se stessi.....e poi il miracolo che scaturisce da un rapporto d'amicizia tra adolescenti e che per certi versi ti cambia un po' la vita....qui però,a mio parere il film diventa poco verosimile...
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film delizioso.Mi aspettavo la tragedia da un momento all'altro per la tensione emotiva di tutto il film,invece il finale è realistico e positivo.Bravissima la giovane Stella e tutto il cast.Ben disegnato l'ambiente scolastico di trenta anni fa,oggi cosi'solo nella scuola privata.
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E' un film che appiattisce sentimenti ed emozioni. Non si capisce come si possa pensare che una bambina passi indenne da esperienze di violenza, abuso, incuria e abbandoni, semplicemente perche si renda conto che esistano altre realtà. Dove sono finite le sue emozioni, i suoi bisogni? Superficiale e inverosimile, lo trovo una offesa a chi vive o ha vissuto situazioni ed esperienze che segnano inevitabilmente la vita delle persone.
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