giovanni_b_southern
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martedì 21 giugno 2022
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molto vedibile
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LEGGERO MA VEDIBILE. UN MESSAGGIO LIMPIDO. TRATTI DI BUONA COMICITA'. INSOMMA : SI PUò VEDERE DI NETTO!!!
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fabio 3121
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domenica 17 maggio 2020
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l'humor british tra le star di new york.
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il film racconta la strampalata, grottesca ed esilarante esperienza lavorativa del giornalista inglese Sidney (Simon Pegg) presso la rivista Sharp Magazine di New York. La prima parte della pellicola é davvero spassosa, mentre la seconda è un pò piu lenta e scontata e caratterizzata dal lieto fine - storia d'amore tra Sidney e la collega Alison (Kirsten Dust). Commedia leggera ai limiti della sufficienza.
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asdrubale03
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martedì 27 agosto 2013
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non fa ridere
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noioso e scontatissimo.La trama e bruttissima
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kondor17
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venerdì 21 settembre 2012
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meno stupida di quanto sembra
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Aspra critica dello star system americano, raccontato con humuor dissacrante tipicamente inglese.
Simon Pegg conferma quanto di buono c'è in lui, interpretando il ruolo di un giornalista brit di tabloid ammazza-star, che, vuoi per gioco, vuoi per sfida, viene poi assunto da Jeff Bridges, direttore di una rivistona pro-star-system di New York, dopo che lo stesso Simon Pegg lo aveva sbattuto in copertina con le chiappe all'aria. Arrivato con buoni propositi devastanti, mangiando sandwich a tutto spago e vestendosi come un contadino tirolese che va ad una festa hawayana, si scontra ben presto con il perbenismo ed il formalismo della grande mela, dove, se non hai questo e quello, se non ti comporti così o cosà, non sei proprio nessuno.
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Aspra critica dello star system americano, raccontato con humuor dissacrante tipicamente inglese.
Simon Pegg conferma quanto di buono c'è in lui, interpretando il ruolo di un giornalista brit di tabloid ammazza-star, che, vuoi per gioco, vuoi per sfida, viene poi assunto da Jeff Bridges, direttore di una rivistona pro-star-system di New York, dopo che lo stesso Simon Pegg lo aveva sbattuto in copertina con le chiappe all'aria. Arrivato con buoni propositi devastanti, mangiando sandwich a tutto spago e vestendosi come un contadino tirolese che va ad una festa hawayana, si scontra ben presto con il perbenismo ed il formalismo della grande mela, dove, se non hai questo e quello, se non ti comporti così o cosà, non sei proprio nessuno.
Preso dalla depressione e dall'imbarazzo, bacchettato più volte dal capo e ridicolizzato dai colleghi, combina un pasticcio dietro l'altro, cacciandosi in situazioni a dir poco imbarazzanti. Per fortuna Kirsten Dust gli lancia il salvagente e lo prende in simpatia. Fatto sta che pian piano si riguadagna la fiducia dei colleghi e dell'ambiente e, spinto da una voglia pazza di portarsi a letto Megan Fox (pazza, per modo di dire ... mamma mia ma quanto è bella!), si adegua al ruolo di faccendiere della penna, accontentando il giornale, le star ed i loro procuratori (Gillian Anderson). Alla scena del cane ho pianto (dal ridere).
Non è un capolavoro, ma mi sono divertito e, a differenza di qualche altro lettore, me lo rivedrei anche.
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ultimoboyscout
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lunedì 16 maggio 2011
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perchè da noi ha fatto flop?
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Commedia arguta tipicamente inglese, dal grande cast in cui spicca un esilarante Simon Pegg, attore che si sta facendo largo a suon di prestazioni convincenti, che anche stavolta azzecca la parte risultando perfetto nel ruolo del perdente ma simpatico che combina sistematicamente danni. E' un atto di critica irriverente ed implacabile verso il mondo falso e patinato della vita mondana, in questo caso losangelina: e il regista, con sagacia e simpatia, si serve del protagonista cucendogli addosso la parte di un giornalista casinista poco avvezzo a quel genere di situazioni, ma amante delle stesse, che sapirà ben presto la vacuità di quel mondo. A tratti demenziali, a tratti farsesco, riesce ad essere molto profondo nei momenti di introspezione che spingeranno il protagonista a sbirciare dentro di se.
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Commedia arguta tipicamente inglese, dal grande cast in cui spicca un esilarante Simon Pegg, attore che si sta facendo largo a suon di prestazioni convincenti, che anche stavolta azzecca la parte risultando perfetto nel ruolo del perdente ma simpatico che combina sistematicamente danni. E' un atto di critica irriverente ed implacabile verso il mondo falso e patinato della vita mondana, in questo caso losangelina: e il regista, con sagacia e simpatia, si serve del protagonista cucendogli addosso la parte di un giornalista casinista poco avvezzo a quel genere di situazioni, ma amante delle stesse, che sapirà ben presto la vacuità di quel mondo. A tratti demenziali, a tratti farsesco, riesce ad essere molto profondo nei momenti di introspezione che spingeranno il protagonista a sbirciare dentro di se. Non mi spiego chi, tra Inglesi e Americani faccia la figuraccia stavolta. E' comunque brillante e spiritosissimo e non si capisce come in Italia sia passato inosservato visto che noi amiamo film del genere.
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lucido71
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lunedì 17 gennaio 2011
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commedia tutta british
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Non ero molto convinto da questa pellicola, vuoi x l'attore principale, vuoi x la produzione anglosassone. Ma devo ammettere che invece resta una commedia piacevole al vedersi (logicamente una sola volta!), con gag azzeccate e veramente simpatiche. Trama prevedibile che segna tutti gli archetipi hollywoodiani e dialoghi di circostanza, x un 2,5 stellette di gradimento. X andar sicuri su qualche commedia, vi suggerisco: LA VERITA' E' CHE NON GLI PIACI ABBASTANZA, NOTTE FOLLE A MANHATTAN, RITORNO AL LICEO, I LOVE SHOPPING, SCUSA MA TI VOGLIO SPOSARE...
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re sole
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mercoledì 1 dicembre 2010
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da una normale commedia pegg la trasforma in super
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il film e una semplice commedia ben fatta ma con il super Simon Pegg si trasforma in un cameo di gag esilaranti.
il finale forse un po' scontato
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francesco2
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lunedì 1 novembre 2010
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spunti estemporanei, ma nient'altro
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Spiace dirlo, ma è un film davvero riuscito a metà, anche se il resto riscatta i primi venti minuti, che ho trovato francamente pessimi. L'inizio non propone che una serie di macchiette (Il giornalista "vuoto", il capo che lo tiene sotto scacco, persino la collega finta antipatica), ed un umorismo greve, come quello della scena della chewing-gum sulla giacca e le feste, che, senza offesa, risultano paradossalmente più noiose del mondo su cui vorrebbero ironizzare.
Andando avanti, la svolta si ha quando la Fox esce dalla piscina in stile "La dolce vita": uno dei momenti più divertenti del film , che attinge anche da "The Terminal" di Spielberg, quando la Dunst dice ai suoi colleghi" Voi non lo capite, ma quest'uomo vale".
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Spiace dirlo, ma è un film davvero riuscito a metà, anche se il resto riscatta i primi venti minuti, che ho trovato francamente pessimi. L'inizio non propone che una serie di macchiette (Il giornalista "vuoto", il capo che lo tiene sotto scacco, persino la collega finta antipatica), ed un umorismo greve, come quello della scena della chewing-gum sulla giacca e le feste, che, senza offesa, risultano paradossalmente più noiose del mondo su cui vorrebbero ironizzare.
Andando avanti, la svolta si ha quando la Fox esce dalla piscina in stile "La dolce vita": uno dei momenti più divertenti del film , che attinge anche da "The Terminal" di Spielberg, quando la Dunst dice ai suoi colleghi" Voi non lo capite, ma quest'uomo vale". Altri spunti curiosi ed un pò tragicomici sono, come negarlo, la morte del povero cagnolino e l'incontro col dentista spacciatore di droghe leggere. E non mancano neanche pillole più autenticamente significative: la citata scena con la Dunst, e la constatazione amarostica di Bridges che il protagonista era ormai parte di quel mondo che gli suscitava invidia.
Se però si vuole un'autentica "Satira" su questo mondo, un consiglio: vedetevi il pur non ineccepibile "Disastro a Hollywood". "Star System" avrebbe la possibilità di sgretolare la verità della finzione (O non il viceversa, piuttosto?), nella già citata scena con la Fox (La dolce(!) vita nella realtà concreta), o il promo che mostra una diva forse improbabile impegnata(Per davvero?), ad interpretare Madre Teresa di Calcutta, iniziativa pubblicizzata da un cartellone stradale. Ma più dell'americano ma dolente "Il diavolo veste Prada", è- Mi ripeto ancora- un film che vivacchia di spunti estemporanei. Il finale, pur curioso ed autoironico, ne condensa pregi e difetti, per com'è al contempo imprevedibile e scontato. Da un lato due scene impagabili(La "redenzione" durante la premiazione ed il libro che rischia di bruciarsi), ma poco plausibile quando il protagonista lascia tutto dopo aver raggiunto i traguardi che auspicava.
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j.j.winston
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venerdì 1 gennaio 2010
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allegra commedia di humor inglese
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Sydney Young (Simon Pegg) è un giornalista inglese di una rivista londinese indipendente nota per lo stuzzicare le celebrità e chi appartiene al mondo dello Star System. Ma proprio in qst mondo, il nostro divertente protagonista cerkerà in ttt i modi di infiltrarsi per sentirsi semplicemente al livello delle star hollywoodiane; compito difficile e ke spesso non lo fa rimediare a brutte figure proprio sotto gli occhi delle celebrità. L'occasione di entrare in quel mondo arriva comunque grazie all'offerta di un famoso editore di una stampa gossip di New York molto influente ed importante. Sidney accetta senza pensarci due volte ed arrivato nella Grande Mela inizia a conoscere da vicino l'ambiente delle stelle e di chi le circonda.
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Sydney Young (Simon Pegg) è un giornalista inglese di una rivista londinese indipendente nota per lo stuzzicare le celebrità e chi appartiene al mondo dello Star System. Ma proprio in qst mondo, il nostro divertente protagonista cerkerà in ttt i modi di infiltrarsi per sentirsi semplicemente al livello delle star hollywoodiane; compito difficile e ke spesso non lo fa rimediare a brutte figure proprio sotto gli occhi delle celebrità. L'occasione di entrare in quel mondo arriva comunque grazie all'offerta di un famoso editore di una stampa gossip di New York molto influente ed importante. Sidney accetta senza pensarci due volte ed arrivato nella Grande Mela inizia a conoscere da vicino l'ambiente delle stelle e di chi le circonda. Però per il suo humor tipicamente inglese, per il suo comportamento tra lo spassoso e il ridicolo e per lo stesso fatto ke sia inglese nn riesce a legare né con i suoi colleghi né con le stesse stelle ke lo tratteranno inizialmente come il "pagliaccio" della situazione; solo con una giovane collega, Allison, riesce ad entrare in confidenza. Qui inizia il cammino di Sydney Young per arrivare alla tanto voluta settima stanza, quella ke ti porta all'altezza delle stelle e a loro stretto contatto. In qst percorso Sydney capirà qnt le persone debbano essere valutate ed apprezzate per quello ke sn dentro e nn fuori, ciò significa ke essere una stella nn significa essere perfetti, ma si potrebbero avere difetti ke invece persone comuni nn hanno (in qst caso Megan Fox interpreta la stella nascente e in ascesa e Kirsten Dunst la classica e buona ragazza della porta accanto, disponibile e cara). Passando a valutare il film si può dedurre ke il tutto è fatto in modo ottimamente spassoso da rendere allegro ttt il tempo della visione, e solo alcune scene appaiono spesso troppo banali. Gli attori principali sono in perfetta sintonia con il loro personaggio, Simon Pegg si immedesima molto bn in un tipo simpatico ke avvolte sa un po' del mister Bean per i disastri ke fa, e Kirsten Dunst si dimostra cm un'attrice anke piacevole e divertente ma ke merita cmq altri scenari + seri per il suo talento. Come valutazione finale concludo ribadendo ke sia una commedia molto divertente e ke riesce a scaturire risate dallo spettatore senza difficoltà, ma ke infondo possiede quello ke ttt le commedia dovrebbero avere: un senso e un insignamento ke viene trasmesso ironicamente. Voto 6,5/10
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liuk©
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lunedì 21 dicembre 2009
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ottima sorpresa
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Ho guardato questa pellicola quasi eslusivamente per il cast, essendo presenti la Dunst e Bridges che ritengo tra i migliori attori in assoluto del panorama cinematografico attuale, dalla trama e dai commenti del pubblico non mi aspettavo molto. In realtà il film è strepitoso, una commedia intelligente e colta, recitata ottimamente (Pegg è bravissimo) e con una morale "importante". Da vedere assolutamente.
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