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domenica 15 novembre 2020
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complimenti
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Raro leggere una recensione dove ogni parola ha un significato profondo
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lindaenv
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venerdì 26 ottobre 2018
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se puoi sognarlo puoi farlo?
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La trama è molto semplice, esprimibile in poche parole: c'è Frank, marito giovane e sveglio che conduce un lavoro ordinario in città e c'è April, moglie bella e stimata che bada a casa e figli in una graziosa casa nella tranquilla zona residenziale. Tutto prosegue secondo la routine che caratterizza la vita di molti di noi tutti anche se il film è ambientato nell'America degli anni '50. La moglie è insoddisfatta di questa normalità, si sente bloccata in una vita che è già tutta scritta, triste per non poter più scegliere nulla, priva di stimoli e quindi anche di emozioni. Propone quindi a Frank di rivoluzionare le loro vite trasferendosi a Parigi, lei potrebbe lavorare e lui finalmente dedicarsi a capire qual'è la sua strada.
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La trama è molto semplice, esprimibile in poche parole: c'è Frank, marito giovane e sveglio che conduce un lavoro ordinario in città e c'è April, moglie bella e stimata che bada a casa e figli in una graziosa casa nella tranquilla zona residenziale. Tutto prosegue secondo la routine che caratterizza la vita di molti di noi tutti anche se il film è ambientato nell'America degli anni '50. La moglie è insoddisfatta di questa normalità, si sente bloccata in una vita che è già tutta scritta, triste per non poter più scegliere nulla, priva di stimoli e quindi anche di emozioni. Propone quindi a Frank di rivoluzionare le loro vite trasferendosi a Parigi, lei potrebbe lavorare e lui finalmente dedicarsi a capire qual'è la sua strada. Con questo sogno che sembra potersi realizzare tutto sembra andare a gonfie vele nella vita della coppia finchè una gravidanza inaspettata e una promozione a lavoro portano Frank a riconsiderare l'idea di partire. La gabbia di April, che sembrava finalmente pronta ad aprirsi, viene chiusa definivamente a chiave portandola a sprofondare nella disperazione.
I sentimenti toccati dal film però quelli no, non sono per niente semplici e l'amaro che lascia in bocca è profondo... sognare spinge a realizzare cose che sembravano impossibili ... ma forse il rischio è trascorrere la vita insoddisfatti cercando qualcosa che non potrà mai arrivare.
Non la definirei una storia d'amore questa quanto piuttosto una storia sui sentimenti umani che pone alcune domande a mio avviso attualissime: E' giusto accontentarsi nella vita? Ha senso essere dei sognatori? E assecondare il partner nei propri desideri? Si può ancora progredire nella carriera o cambiare stile di vita quando si hanno dei figli? Perchè nel 2018, in un'era in cui esistono famiglie composte da due madri o due padri, nelle coppie etero è ancora per forza la donna che deve rinunciare alle aspirazioni personali?
Bellissimo il personaggio di John Givings.
Kate Winslet nel ruolo di April magnifica e anche Di Caprio che generalmente non amo l'ho trovato ottimo nella parte.
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lunedì 12 febbraio 2018
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kate winslet: una donna che interpreta le donne.
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Di Caprio svanisce di fronte all'intensità, profondità e complessità della W. Un uomo, come tanti, che ha il privilegio di avere al suo fianco una donna che lava i propri abiti e quelli del marito.
Quando l'uomo tocca il fondo s'incendia per poi rinascere dalle sue ceneri, più giovane di prima. E' così che gli uomini non invecchiano mai. La donna, invece, non tocca ma il fondo. Non le è concesso. Scava una voragine e poi una voragine della voragine fino a quando la sua ribellione la uccide.
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carlotrevisan
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mercoledì 22 marzo 2017
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stereotipato
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Un film deludente, spento e scarico. Non bastano i due interpreteri a tirarlo su.. E' una critica ad una società americana, in realtà una società che si stava riprendendo dalla guerra, dove alla "voglia di fare" si sostituiscono le grandi pretese, dove non basta più avere una famiglia unita e un lavoro (dopo la guerra) ma dove c'è bisogno sempre di fare "altro", non importa cosa sia l'altro, basta farlo.
Il film lancia esattamente il messaggio contrario, esaltando l'insoddisfazione della coppia, esaltando l'ipocrisia (spacciandola per una presunta libertà), annullando concetti come l'amore, come la famiglia, ed esaltando l'aborto, quale fosse una forma di libertà, come se il trasferimento verso "il nuovo" fosse più importante della nascita di una vita.
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Un film deludente, spento e scarico. Non bastano i due interpreteri a tirarlo su.. E' una critica ad una società americana, in realtà una società che si stava riprendendo dalla guerra, dove alla "voglia di fare" si sostituiscono le grandi pretese, dove non basta più avere una famiglia unita e un lavoro (dopo la guerra) ma dove c'è bisogno sempre di fare "altro", non importa cosa sia l'altro, basta farlo.
Il film lancia esattamente il messaggio contrario, esaltando l'insoddisfazione della coppia, esaltando l'ipocrisia (spacciandola per una presunta libertà), annullando concetti come l'amore, come la famiglia, ed esaltando l'aborto, quale fosse una forma di libertà, come se il trasferimento verso "il nuovo" fosse più importante della nascita di una vita.
Pessimo film, che lancia un ideale sbagliato, spacciandolo per giusto.
Un'esaltazione alla società insoddisfatta che guarda sempre a ciò che non ha, e non si accontentà di quello che ha.
Almeno, fra le tante stron**te che promuove questo film, una cosa giusta la fa.. critica il consumismo, critica l'apparenza, almeno qualcosa di giusto c'è.
Meglio la guerra, se ci si deve ridurre così, che almeno fa apprezzare le cose semplici.
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fabio57
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venerdì 29 aprile 2016
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bella prova
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Tratto da un grande romanzo di Yates questo film mette in soffitta il famoso "sogno americano".Dietro un apparente normalità e benessere di una giovane coppia, covano risentimenti,rancori recriminazioni e tanta infelicità.Quello che non riescono a dirsi i due straordinari protagonisti, viene invece "percepito" dal loro vicino schizofrenico.E' il paradigma paradossale dell'incomunicanbilità.Bisogna avere una visione "malata" per capire la realtà.La regia di Mendes è perfetta,l'ambientazione suggestiva, la sceneggiatura sobria e precisa.Di Caprio e Winslet ,duo già collaudato come tutti sappiamo, vanno alla grande.
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Tratto da un grande romanzo di Yates questo film mette in soffitta il famoso "sogno americano".Dietro un apparente normalità e benessere di una giovane coppia, covano risentimenti,rancori recriminazioni e tanta infelicità.Quello che non riescono a dirsi i due straordinari protagonisti, viene invece "percepito" dal loro vicino schizofrenico.E' il paradigma paradossale dell'incomunicanbilità.Bisogna avere una visione "malata" per capire la realtà.La regia di Mendes è perfetta,l'ambientazione suggestiva, la sceneggiatura sobria e precisa.Di Caprio e Winslet ,duo già collaudato come tutti sappiamo, vanno alla grande.
Da vedere
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stefano capasso
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sabato 6 febbraio 2016
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realizzare se stessi e mantenere le relazion
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Frank e April si incontrano giovani, pieni di sogni e di idee rivoluzionarie rispetto a quelle dell’America conservatrice degli anni 50. Si sposano formano una famiglia e poco a poco rientrano negli schemi della cosiddetta normalità. Ma April è insoddisfatta, la sua carriera di attrice non è decollata e l’idea che il marito, come il padre, lavori in un azienda che si occupa di vendite la rende molto infelice. Il rapporto tra i due entra in crisi e April cerca di recuperare gli ideali giovanili progettando un trasferimento a Parigi di tutta la famiglia.
Film coinvolgente questo di Sam Mendes che pone l’attenzione sulla questione della capacità di autorealizzazione.
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Frank e April si incontrano giovani, pieni di sogni e di idee rivoluzionarie rispetto a quelle dell’America conservatrice degli anni 50. Si sposano formano una famiglia e poco a poco rientrano negli schemi della cosiddetta normalità. Ma April è insoddisfatta, la sua carriera di attrice non è decollata e l’idea che il marito, come il padre, lavori in un azienda che si occupa di vendite la rende molto infelice. Il rapporto tra i due entra in crisi e April cerca di recuperare gli ideali giovanili progettando un trasferimento a Parigi di tutta la famiglia.
Film coinvolgente questo di Sam Mendes che pone l’attenzione sulla questione della capacità di autorealizzazione. Ognuno ha la necessità di trovare il suo modo di stare al mondo, affrontando le difficoltà per godere le bellezze. In questa ricerca entra in ballo il tema della normalità e del bisogno di essere accettati per quello che si è. Ed è proprio su questo punto che emerge il conflitto più grande tra le varie parti in causa. Cosa è normale, cosa è anticonvenzionale? Come è possibile realizzare i propri desideri e allo stesso tempo mantenere le relazioni importanti, prime fra tutte quelle affettive? Su questa domande il film riesce benissimo a sospendere la risposta, valorizzando le due parti: ognuno inevitabilmente finisce per trovare il proprio modo di essere nel mondo.
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kondor17
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lunedì 5 ottobre 2015
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onore alla recensione, marzia.
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5 alla.recensione, 4 stelle piene al film.
Film profondo e crudo quanto pochi. Lo sconsiglio a chi vede già in declino la propria relazione. Sam Mendes ci mette il cuore e l'anima e i due protagonisti sembrano invasati, posseduti, da quanto sono immersi nei rispettivi ruoli. Che dire. Me lo ricordo più che bene. Non mi serve rivederlo. Ciao.
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luca 1972
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giovedì 7 maggio 2015
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bellissimo
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film meraviglioso pieno di validi spunti riflessivi. di caprio era all'apice nel 2008 magari avesse girato piu' film , da storia del cinema. da vedere assolutamente.
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williamd
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venerdì 1 maggio 2015
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e se non ci arrendessimo ai nostri sogni?
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E’ la New York degli anni cinquanta il contorno della vita dei giovani sognatori Frank e April Wheeler. Trasferitisi con i migliori propositi di successo e con grandi aspirazioni, i Wheeler si trovano qualche anno più tardi a condurre una vita ordinaria in una bella casa della periferia di New York, con i loro due figli. Non sono però affatto contenti delle loro vite (o almeno pensano sia così): April non è riuscita ad intraprendere la brillante carriera di attrice a cui ambiva, mentre Frank è avvinghiato ad un lavoro da impiegato che non sopporta. Quella che soffre di più è sicuramente April, che passa le sue giornate a casa a fare le faccende domestiche non vedendo mai nessuno, e si sente come oppressa dal luogo in cui vive, ritenendolo vano.
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E’ la New York degli anni cinquanta il contorno della vita dei giovani sognatori Frank e April Wheeler. Trasferitisi con i migliori propositi di successo e con grandi aspirazioni, i Wheeler si trovano qualche anno più tardi a condurre una vita ordinaria in una bella casa della periferia di New York, con i loro due figli. Non sono però affatto contenti delle loro vite (o almeno pensano sia così): April non è riuscita ad intraprendere la brillante carriera di attrice a cui ambiva, mentre Frank è avvinghiato ad un lavoro da impiegato che non sopporta. Quella che soffre di più è sicuramente April, che passa le sue giornate a casa a fare le faccende domestiche non vedendo mai nessuno, e si sente come oppressa dal luogo in cui vive, ritenendolo vano. Il loro rapporto di coppia sta crollando ed il giorno del trentesimo compleanno di Frank, April gli propone di trasferirsi a Parigi. Lui, anche se non pienamente convinto dell’idea, le promette che ciò si avvererà. Frank aveva spesso narrato ad April i suoi viaggi e le aveva più volte raccontato di quanto fosse bella Parigi e la sua gente.
Nonostante i colleghi di Frank e gli amici della coppia pensano si tratti di un’idea folle e avventata, i due hanno iniziato a programmare e pianificare il tutto. Nel contempo però a Frank viene offerta un’importante promozione sul posto di lavoro ed April rimane incinta: la coppia che stava rifiorendo si riallontana; e Parigi sembra un altro sogno irrealizzabile.
Revolutionary Road è un film universale.
Rappresenta la vita dell’uomo: la sua felicità, i suoi sogni e la realtà. Quando si è giovani il mondo ci pare nelle nostre mani, ci si sente unici e speciali, e nulla ci sembra irraggiungibile; ma con l’avanzare dell’età si scopre come sia difficile conseguire ciò a cui si sperava. Frank Wheeler si sentiva destinato a grandi cose, ma si ritrova a fare lo stesso lavoro da impiegato di suo padre che quando era ragazzo ripugnava. Quello che tuttavia fa nascere in April l’idea di trasferirsi è la mancanza di felicità. Anche oggigiorno, quanto persone – probabilmente erroneamente - si muovono in vari posti e luoghi per “ricercare” la felicità?
Come dice Paolo Ruffini però, la felicità è anche accorgersene. L’uomo ogni volta che ha raggiunto un obbiettivo se ne pone un altro e poi un altro ancora, senza mai fermarsi per capire se è felice o meno. La verità è che la felicità è un bene immateriale senza prezzo e disponibile in natura in quantità illimitata, in ogni dove. Raggiungerla, viverla e capirla però e tutt’altro che semplice, forse perché l’uomo vede in primo piano ciò che vorrebbe e non ciò che già possiede.
Sam Mendes ricongiunge dopo undici anni sul grande schermo – dopo il loro successo mondiale con Titanic – la coppia sempreverde Leonardo DiCaprio – Kate Winslet, che si dimostra adatta ad interpretare il grande dilemma delle vita e delle ambizione umane.
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kondor17
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sabato 27 settembre 2014
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dramma paradossale
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Molto bravi come sempre di caprio e la winslet, in un film che narra il declino di una normale coppia americana. Lei attice mancata, che recita in una scadente compagnia di periferia ma che sogna Parigi e l' indipendenza economica, lui che ripercorre la strada del padre alla Nox, una società in cui è impiegato. Lui che l'accusa di erigere un muro, lei che lo deride e lo rifiuta, ma la mattina dopo lo aspetta sorridente in cucina, gentile, per scusarsi e tornare a fare la brava mogliettina. Ma dai. Siamo quasi al limite del ricovero, per entrambi. Ma è solo il preludio ad un aborto domestico già da tempo premeditato.
Un drammone ben confezionato con la solita cura da un regista che è un maestro nel creare atmosfere con silenzi ed esplosioni.
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Molto bravi come sempre di caprio e la winslet, in un film che narra il declino di una normale coppia americana. Lei attice mancata, che recita in una scadente compagnia di periferia ma che sogna Parigi e l' indipendenza economica, lui che ripercorre la strada del padre alla Nox, una società in cui è impiegato. Lui che l'accusa di erigere un muro, lei che lo deride e lo rifiuta, ma la mattina dopo lo aspetta sorridente in cucina, gentile, per scusarsi e tornare a fare la brava mogliettina. Ma dai. Siamo quasi al limite del ricovero, per entrambi. Ma è solo il preludio ad un aborto domestico già da tempo premeditato.
Un drammone ben confezionato con la solita cura da un regista che è un maestro nel creare atmosfere con silenzi ed esplosioni. Ma la storia regge solo grazie alla estrema bravura dei protagonisti.
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