Red

Un drammatico del 2008 diretto dal duo registico Lucky McKee e Allister Diesen, tratto da un romanzo di Jack Ketchum, autore per lo più di racconti horror, con un eccessivo carico di pathos e di tragedie umane che hanno per protagonista un vecchio vedovo, interpretato fortunatamente da un misurato Brian Cox grazie al quale il film risulta guardabile e addirittura credibile e coinvolgente anche se solo fino ad un certo punto, e che si sommano senza mai intrecciarsi nella narrazione in un crescendo parossistico fino all’esplosione della violenta sequenza finale. E’ la solita esaltazione del mito americano della frontiera, un miscuglio di anarchismo e individualismo guerrafondaio, che ha tutti gli elementi del western trasposti in chiave moderna nella storia, rappresentato in modo molto simile, nello stesso anno, da Clint Eastwood in Gran Torino. [+]

Un drammatico del 2008 diretto dal duo registico Lucky McKee e Allister Diesen, tratto da un romanzo di Jack Ketchum, autore per lo più di racconti horror, con un eccessivo carico di pathos e di tragedie umane che hanno per protagonista un vecchio vedovo, interpretato fortunatamente da un misurato Brian Cox grazie al quale il film risulta guardabile e addirittura credibile e coinvolgente anche se solo fino ad un certo punto, e che si sommano senza mai intrecciarsi nella narrazione in un crescendo parossistico fino all’esplosione della violenta sequenza finale. E’ la solita esaltazione del mito americano della frontiera, un miscuglio di anarchismo e individualismo guerrafondaio, che ha tutti gli elementi del western trasposti in chiave moderna nella storia, rappresentato in modo molto simile, nello stesso anno, da Clint Eastwood in Gran Torino. L’eroe positivo, che non a caso indossa un cappello da cowboy, nonostante un vissuto a dir poco drammatico e la perdita della moglie in circostanze tragiche, vive tranquillamente gestendo una piccola bottega e nel tempo libero va a pesca col suo amato cane Red, quando improvvisamente irrompono sulla scena i teppisti, ossia i selvaggi senza cuore e senza onore molto simili allo stereotipo degli indiani con i colori di guerra, che invadono la sua sfera privata e ammazzano, seppur non scotennano, il suo fedele amico a quattro zampe. Ovviamente il vecchietto non è uno qualunque ma un valoroso soldato a riposo, il classico veterano di guerra con tanto di medaglia al valore nel cassetto, che, suo malgrado, dovrà mettere di nuovo mano alle armi e, vista l’impotenza e l’indifferenza della legge, sarà costretto a far valere i suoi diritti e a ripristinare la giustizia, manco a dirlo, con la violenza. [-]