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Nessuna verità, il film

Io ho solo una regola. Non mentirmi mai.
di Pressbook

Sinossi
Leonardo DiCaprio (Leonardo Wilhelm DiCaprio) (49 anni) 11 novembre 1974, Los Angeles (California - USA) - Scorpione. Interpreta Roger Ferris nel film di Ridley Scott Nessuna verità.

martedì 11 novembre 2008 - Approfondimenti

Sinossi
Roger Ferris (Leonardo DiCaprio) è l'uomo migliore di cui dispongono i servizi segreti americani, in luoghi dove la vita umana non vale più delle informazioni che può dare. In situazioni che lo portano a girare tutto il mondo, la sopravvivenza stessa di Ferris spesso dipende dalla voce che si trova all'altra estremità di un telefono segreto —il veterano della CIA, Ed Hoffman (Russell Crowe). Creando le sue strategie tramite un computer portatile nei quartieri periferici, Hoffman è sulle tracce di un importante terrorista che ha organizzato una serie di bombardamenti eludendo la più sofisticata rete di servizi segreti del mondo. Per attirare allo scoperto il terrorista, Ferris dovrà insinuarsi nel suo mondo tenebroso, ma più Ferris si avvicina al suo obiettivo e più scopre che la fiducia è sia un bene pericoloso e sia l'unica cosa che lo farà uscire vivo da questa situazione. Nessuna verità è interpretato dall'attore nominato al premio Oscar DiCaprio (Diamanti di sangue, The Aviator, Il bene e il male-The Departed ), dall'attore vincitore del premio Oscar, Russell Crowe (Il Gladiatore, Dietro la verità), da Mark Strong (Stardust), dall'attrice iraniana Golshifteh Farahani (M for Mother), da Oscar Isaac (The Nativity Story) e da Simon McBurney (La bussola d'oro).
Il film è diretto dal regista nominato per tre volte all'Academy Award, Ridley Scott (Black Hawk Down, Il Gladiatore, Thelma & Louise) con la sceneggiatura del premio Oscar, William Monahan (Il bene e il male-The Departed) tratto dal romanzo del giornalista del Washington Post, David Ignatius. Donald De Line (The Italian Job) e Ridley Scott sono i produttori, con Michael Costigan (American Gangster, Brokeback Mountain) e Charles J.D. Schlissel (The Prestige) che sono i produttori esecutivi.
La troupe creativa del dietro le quinte è guidata dal direttore della fotografia, Alexander Witt (American Gangster), dallo scenografo nominato all'Oscar, Arthur Max (American Gangster, Il Gladiatore) dal montatore vincitore del premio Oscar, Pietro Scalia (Black Hawk Down), e dalla costumista vincitrice del premio Oscar, Janty Yates (Il Gladiatore). Marc Streitenfeld (Kingdom of Heaven-Le Crociate) ha composto la colonna sonora. Potrebbe essere nulla. Potrebbe essere tutto.
L'autenticità è stata determinante per la creazione dei set delle circa 100 location diverse, situate in circa una dozzina di paesi che entrano in gioco durante la ricerca di Ferris di catturare lo sfuggente terrorista Al-Saleem. Dato che girare in ogni singolo paese non era fattibile, è stato scelto il Marocco come luogo dove sarebbe stata girata la maggioranza delle scene locali del film.
"Conosco bene il Marocco; è la quarta volta che giro nel nord Africa," spiega Scott, che ha girato i film "Il Gladiatore," "Black Hawk Down" e "Le Crociate -Kingdom of Heaven" nella capitale Rabat e nella zona deserta di Ouarzazate. "La regione ti offre scelte incredibili ed ogni volta scopro qualcosa di nuovo. E adoro la gente del Marocco. Hanno degli artigiani abilissimi che hanno lavorato con noi in questo film."
"Ridley probabilmente conosce questa parte del mondo meglio di qualsiasi altro regista che lavora ad Hollywood oggi," commenta De Line. "Ha una vera e propria affinità con questo posto e con le persone. Penso che sia riuscito veramente a catturare benissimo le sensazioni ed il sapore di questa terra." Le diverse zone del paese hanno offerto una serie di ambientazioni. "Non abbiamo costruito set giganteschi come avremmo fatto nella maggior parte dei film epici, ma la portata delle scene in strada che abbiamo realizzato era veramente epica," afferma Arthur Max, il cui settore artistico ha realizzato set dentro ed attorno a location esistenti. "In ogni location, abbiamo cercato di realizzare un set completo a 360 gradi così che gli attori avessero a disposizione un ambiente in cui potessero immergersi."
Lavorando in stretta collaborazione con il direttore della fotografia Alexander Witt, Scott ha messo in scena un inseguimento mozzafiato in mezzo ad un mercato brulicante di gente con le angolature della macchina da presa che riprendevano Ferris dall'alto mentre veniva rintracciato dal Predator System. "Il Predator System è come un 'grande fratello' che è sempre presente," spiega Scott, che ha simulato questo punto di vista usando una macchina da presa HD montata su un elicottero che volava a 10.000 piedi da terra. I collaboratori di Max hanno dovuto arredare i set fino agli angoli più lontani così che apparissero realistici in queste riprese aeree molto dettagliate. Inoltre, dovevano cercare di mascherare gran parte del paesaggio vibrante e colorato del Marocco con una scala di colore più tendente ai colori della terra. "Una parte del mio lavoro è stata quella di togliere i colori da questi ambienti che tendono ad essere molto "rumorosi" dal punto di vista visivo, così da non distrarre il pubblico," spiega Max.
I pericoli di costruire incessantemente in location già esistenti si sono manifestati apertamente quando l'arredatrice di scena Sonja Klaus ha ingaggiato un giardiniere per trasformare una parte dello Stadio Olimpico di Rabat nel curato giardino esterno dell'Ambasciata Americana della Giordania. Non essendoci alcuna recinzione che proteggesse la vegetazione che il paesaggista aveva piantato, la gente locale permetteva ai propri greggi di pecore e capre di brucare liberamente in quella zona una volta finite le riprese. "Quando mi sono recata di nuovo in quel posto la mattina seguente per dare un'occhiata alla vegetazione, erano rimasti solo degli arbusti spogli," ricorda la Klaus.
A volte, il lavoro della Klaus era così realistico che il cast non immaginava proprio di lavorare su un set costruito. Nella scena di un confronto determinante tra Ferris e Hani che avviene in una grossa discarica, i collaboratori della Klaus hanno arredato la collina ripida e precedentemente informe con tonnellate di rifiuti "puliti". Sembrava tutto così autentico che non pensavo fosse stato creato apposta per il film," afferma Strong. "Il Marocco è un posto interessante. E' stata un'esperienza cinematografica anche problematica, ma mi è piaciuto molto il soggiorno in quel paese," afferma DiCaprio. "Amo la gente e la cultura. Il mercato di Marrakesh è una cosa che tutti nel mondo dovrebbero vedere almeno una volta nella vita, soprattutto se viaggiano frequentemente. E' fenomenale da vedere." Creare i costumi per un cast numeroso composto da personaggi diversi e vestire accuratamente circa 3000 personaggi sullo sfondo che rappresentavano tutta una serie di culture, ha rappresentato una sfida immensa per la costumista Janty Yates e per i suoi collaboratori. Inoltre, fa notare, "Tutto doveva essere realizzato nel più piccolo dettaglio ed apparire vecchio e consumato."
La Yates ha disegnato il guardaroba di Ferris in modo da aiutare l'agente ad entrare in qualsiasi cultura o situazione avesse bisogno di infiltrarsi. "Leo è un collaboratore fantastico," afferma la donna. "Si interessa sinceramente ad ogni dettaglio. Ogni volta che decidiamo un nuovo costume, vuole sapere in che ambientazione sarà usato, che succederà prima e che succederà dopo." Per l'ostinato capo della CIA, Ed Hoffman, l'abbigliamento rappresenta solo una scocciatura. "A Hoffman non interessano i propri vestiti, a lui interessa solo salvare il mondo," spiega la Yates.
Per contrasto, il guardaroba del capo dei servizi segreti giordani, Hani Salaam è stato della massima importanza per Ridley Scott. "Volevo che Hani avesse l'aspetto superlativamente elegante di un vero gentiluomo," afferma il regista.
La Yates si è rivolta alla Huntsman, una firma esclusiva di Saville Row ed una delle sartorie migliori del mondo, per creare gli abiti impeccabili e realizzati a mano del personaggio. Ma per fare un vestito su misura alla Huntsman ci vogliono quattro o cinque mesi e la Yates aveva solo tre settimane per vestire l'attore Mark Strong prima che iniziasse a girare. Con uno slancio di ingegnosità e di generosità, il direttore vendite del negozio, Johnny Allen ha rovistato in tutta la Huntsman, permettendo alla Yates di esaminare una collezione di oltre 20 abiti che erano stati lasciati lì senza mai essere ritirati. Sorprendentemente, quando Strong si è provato gli abiti, "Gli entravano alla perfezione, come il proverbiale guanto," racconta la Yates. "Era come se fossero stati realizzati proprio per lui." "Il tessuto e le rifiniture sono stupendi," afferma Strong parlando dell'abilità della Huntsman. "Hani è sicuramente uno dei personaggi meglio vestiti che io abbia mai interpretato."
I costumi per Aisha, la silenziosa e raggiante infermiera iraniana che aiuta Ferris durante la sua missione segreta ad Amman, sono stati ispirati dalla moda delle donne moderne giordane. "Anche se ancora si coprono la testa e indossano maglie con maniche lunghe e collo alto, le donne giordane indossano jeans attillati e tacchi alti," fa osservare la Yates. "Volevamo creare quello stile sottotono per Aisha."
Le regole del giorno...

Per tenere fede al desiderio di realismo di Scott, la maggior parte degli effetti speciali del film è stata realizzata praticamente, con Scott che ha lavorato a stretto contatto con il supervisore degli effetti speciali, Paul Corbould. Ove necessario, si sono aiutati con un minimo apporto di CG nella fase di post-produzione.
Allo stesso modo, gli stunt e le scene d'azione sono state studiate attentamente per essere il più credibili possibile e, naturalmente, il più sicure possibile. "Ridley vuole che tutto sia reale," spiega il coordinatore degli stuntmen, G.A. Aguilar. "Vuole che non ci sia nulla che possa apparire, essere percepito o persino odorare come finto."
Ad eccezione di aver evitato una grande esplosione e che le sue gambe fossero morse da cani feroci, DiCaprio ha girato tutte le sue scene pericolose in prima persona. "Ci sono state alcune scene d'azione molto intense e difficili," ammette. "Correre per Rabat inseguito da cani rabbiosi, la lotta con i coltelli…sono state molto difficili da fare, soprattutto sotto il caldo del deserto. Ma Ridley è talmente preparato per questo genere di cose e ti a sentire talmente a tuo agio che la vivi solo come un'altra giornata di lavoro."
"E' molto bravo nelle cose fisiche," dice Aguilar di DiCaprio, con il quale aveva già lavorato in "Gangs of New York" e in "Il bene e il male-The Departed." "Provavamo una scena e poi lui faceva i cambiamenti che riteneva fossero giusti per quel personaggio. E' molto specifico su ciò che un personaggio deve o non deve fare. E quindi gli davamo un input e lui lo elaborava mettendoci qualcosa di suo."
Fare tutto in modo reale significava anche che DiCaprio dovesse imparare a parlare in arabo, ed anche in diversi dialetti arabi, un problema anche per un attore che ha sicuramente una dote particolare nell'imparare le varie cadenze. "E' stata una delle cose più difficili che ho dovuto fare come attore," ammette. "Il mio insegnante di dialetto, Sam Sako, è stato di valore inestimabile per me. Ha diviso I vari dialetti e li abbiamo provati per settimane prima di iniziare le riprese."
"E' molto difficile per una persona che non parla arabo imparare questa lingua in quanto molti suoni sono gutturali," spiega Sako, originario dell'Iraq e veterano di Hollywood. "Gli americani parlano dalla bocca e quindi non sono abituati ad usare quei muscoli vocali. Lui è stato uno studente stupendo." A volte, Sako doveva creare il dialogo per DiCaprio su due piedi, secondo le indicazioni di Scott. "Gli dicevo come si diceva qualcosa e lui prendeva appunti. Due minuti dopo, iniziavano le riprese e lui andava alla perfezione. La sua pronuncia era sorprendente."
Una delle scene più impegnative per l'attore fisicamente e psicologicamente è stata quella clou dell'interrogatorio, che è stata girata in due giorni nelle rovine di un'antica fortezza portoghese. "Mi sono calato in quella scena mesi e mesi prima," rivela DiCaprio. "Ti prepari nei minimi dettagli e metti talmente tanta attenzione ed energia in ciò che il tuo personaggio direbbe o farebbe in quella situazione, che diventa totalmente stancante dal punto di vista fisico. Diventa talmente realistico che il tuo corpo è come se crollasse dopo. Ma senza quel livello di intensità, il film non avrebbe quel peso e quel senso di autenticità."
"Tutti gli attori si sono buttati in questo film in modo eccezionale," racconta Ridley Scott. "Ognuno, nel cast e nella troupe, si è impegnato al massimo dal primo momento. E' stato così dalla prima settimana di produzione e penso che in questo modo si riesca a dare il massimo. Mi piace fare le cose velocemente, ma penso anche che sia importante divertitsi, perchè questo è tutto ciò che fa valere la pena fare quello che si fa."

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