dark bruce
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domenica 19 agosto 2007
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vera passione o solo chiacchiere?
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Leggendo i vari commenti che compaiono sul forum, mi sono chiesto se tutti questi "fan" conoscono e amano veramente BATMAN o sono solo gente che dicono tante cose per far vedere che sono appassionati, ma che in realtà non hanno mai nemmeno sfogliato un fumetto di BATMAN!Ad esempio c'è chi non sà nemmeno chi ha interpretato il JOKER nel BATMAN di BURTON(COSA MOLTO GRAVE)!POI c'è chi sostiene che il BATMAN Di Nolan e quello dei "fumetti"Perchè quello di BURTON invece è tratto da una tragedia GRECA?(punto di domanda)!Quindi è chiaro che a mio avviso c'è un pò di confusione tra i fan (o presunti tali)!Allora vediamo di fare un pò di chiarezza.Prima di tutto se consideriamo alcuni aspetti delle trame delle due filmografie (cioè quella di burton e nolan)come il passato di BRUCE WAYNE,nessuna delle due corrisponde al fumetto originale in quando in entrambi i film viene svelata l'identità dell'omicida dei Wayne, JOKER per BURTON E un criminale qualsiasi per Nolan di nome JOE CHILL!Mentre nel fumetto tutt'ora l'identità dell'assassino è ancora ignota!anche se c'è da dire che nei film bisogna adattare qualcosa per esigenza della trama e quindi ci può stare qualche accorgimento.
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Leggendo i vari commenti che compaiono sul forum, mi sono chiesto se tutti questi "fan" conoscono e amano veramente BATMAN o sono solo gente che dicono tante cose per far vedere che sono appassionati, ma che in realtà non hanno mai nemmeno sfogliato un fumetto di BATMAN!Ad esempio c'è chi non sà nemmeno chi ha interpretato il JOKER nel BATMAN di BURTON(COSA MOLTO GRAVE)!POI c'è chi sostiene che il BATMAN Di Nolan e quello dei "fumetti"Perchè quello di BURTON invece è tratto da una tragedia GRECA?(punto di domanda)!Quindi è chiaro che a mio avviso c'è un pò di confusione tra i fan (o presunti tali)!Allora vediamo di fare un pò di chiarezza.Prima di tutto se consideriamo alcuni aspetti delle trame delle due filmografie (cioè quella di burton e nolan)come il passato di BRUCE WAYNE,nessuna delle due corrisponde al fumetto originale in quando in entrambi i film viene svelata l'identità dell'omicida dei Wayne, JOKER per BURTON E un criminale qualsiasi per Nolan di nome JOE CHILL!Mentre nel fumetto tutt'ora l'identità dell'assassino è ancora ignota!anche se c'è da dire che nei film bisogna adattare qualcosa per esigenza della trama e quindi ci può stare qualche accorgimento.Poi sulla figura e l'aspetto dI BATMAN entrambi i registi hanno lavorato bene rappresentando il CAVALIERE OSCURO in maniera molto GOTICA E DARK come descritta nei fumetti anche se in contesti diversi!Burton aveva creato il personaggio in un contesto quasi fiabesco mentre Nolan più realistico e ciò ne risente la scenografia!Infatti la GOTHAM CITY di Burton è molto cupa ma al tempo stesso affascinante e fantasiosa (non a caso ha vinto anche l'oscar)Invece la GOTHAM di Nolan è si cupa è molto realistica ma manca di quel fascino gotico che la rende unica, quindi senza dubbio questo è un punto a favore di BURTON che è stato più capace di ricreare la città in un'atmosfera più simile al fumetto!Quindi non azzardate ipotesi su quale versione rispecchia di più il fumetto sopratutto se il fumetto non l'ho avete mai letto!Cmq non c'è dubbio che entrambe la versioni sono valide,e sicuramente lo sarà anche THE DARK KNIGHT ma non diamo delle conclusioni prima di vederlo,c'è già chi fà dei paragoni fra le due versioni del JOKER!UN pò assurdo se cosideriamo che del "nuovo" JOKER non si può vedere nemmeno una foto decente!LEGGETE IL FUMETTO!
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carlo rosa
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giovedì 31 luglio 2008
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langianamente sublime
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Che Nolan non fosse solo una meteora autoriale lo si era già capito ai tempi di "Insomnia".Tale teoria confermata dal bellissimo "The Prestige" due anni fa, è stata ribadita con insistenza dalla sua ultima fatica.Sono lontane le atmosfere barocche e kitch di Barton.Il Batman di Nolan si esibisce in un mondo reale:quello della malavita,del terrorismo,della schiffofrenia collettiva.L'atmosfera si fa cupa e dentro ogni personaggio arde un fuoco disperato che sembra ricollegarsi pienamente al pensiero di Fritz Lang,il quale sosteneva che ogni uomo è un potenziale assassino.Proprio l'autore tedesco diviene il perno filosofico dell'intera opera.Nolan non copia il maestro,ma segue idealmente la sua strada,proponendo una solida riflessione sulla dicotomia umana(che si eprime visivamente in due facce,che Mereghetti ha collegato alla Gloria Graham de "Il Grande Caldo"(guarda caso proprio di Lang),sul male,di cui è preda la società,che penetra nello spirito di ognuno.
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Che Nolan non fosse solo una meteora autoriale lo si era già capito ai tempi di "Insomnia".Tale teoria confermata dal bellissimo "The Prestige" due anni fa, è stata ribadita con insistenza dalla sua ultima fatica.Sono lontane le atmosfere barocche e kitch di Barton.Il Batman di Nolan si esibisce in un mondo reale:quello della malavita,del terrorismo,della schiffofrenia collettiva.L'atmosfera si fa cupa e dentro ogni personaggio arde un fuoco disperato che sembra ricollegarsi pienamente al pensiero di Fritz Lang,il quale sosteneva che ogni uomo è un potenziale assassino.Proprio l'autore tedesco diviene il perno filosofico dell'intera opera.Nolan non copia il maestro,ma segue idealmente la sua strada,proponendo una solida riflessione sulla dicotomia umana(che si eprime visivamente in due facce,che Mereghetti ha collegato alla Gloria Graham de "Il Grande Caldo"(guarda caso proprio di Lang),sul male,di cui è preda la società,che penetra nello spirito di ognuno.Ma quello che più sconvolge di Nolan è la scelta di mostrare Batman per quello che in realtà è,un vendicatore,mettendo in risalto,quasi come controaltare,il procuratore Harvey Dent,portatore dell'unica virtù che potrebbe ripulire la città dall'imperante orda malavitosa(in un atmosfera che ricorda "M-Il mostro di Dusseldorf",ancora di Lang):la morale,intesa kantianamente come agire per il dovere.La bravura del regista è tutta qui,nell'essere riuscito a trasportare l'eroe(?)di Gotham in una realtà complessa,dove i sensi di colpa e il dolore non vengono stemperati,ma trovano una improvvisa esplosione nei personaggi,grazie ad un acume psicologico già notato ai tempi di "The Prestige"(anche se li,la riflessione era più di carattere sociologico),e nonostante questo riuscendo a mantenere una spettacolarità mozzafiato,alla faccia di coloro che dicono che arte ed industria non possono andare d'accordo.
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(di donald)
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antoniosang
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venerdì 8 agosto 2008
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il sorriso di joker squarcia gotham
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Ritorna sul grande schermo e in grande stile Batman, o meglio il cavaliere oscuro. L'azione si svolge a Gotham City, dove è ormai diventato il paladino della giustizia, la città non ha nulla da temere se c'è lui in giro, i criminali vengono sconfitti tutti, e pare che anche alla mafia non resti molto da vivere, soprattuto dal momento che il nuovo procuratore nella città è l'incorruttibile Harvey Dent,deciso a far rispettare la legge a Gotham City,ritenendo che la folla debba esser protetta e tutelata.Dent è un idealista,crede davvero nel bene sociale,non agisce,come il sindaco, in vista dei suoi interessi personali ma perchè crede davvero nei suoi principi.La folla è quindi intesa come un tutt'uno, un insieme compatto, quasi una marmaglia,in cui non può spiccare alcuna personalità, che ha un impellente bisogno di una guida morale.
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Ritorna sul grande schermo e in grande stile Batman, o meglio il cavaliere oscuro. L'azione si svolge a Gotham City, dove è ormai diventato il paladino della giustizia, la città non ha nulla da temere se c'è lui in giro, i criminali vengono sconfitti tutti, e pare che anche alla mafia non resti molto da vivere, soprattuto dal momento che il nuovo procuratore nella città è l'incorruttibile Harvey Dent,deciso a far rispettare la legge a Gotham City,ritenendo che la folla debba esser protetta e tutelata.Dent è un idealista,crede davvero nel bene sociale,non agisce,come il sindaco, in vista dei suoi interessi personali ma perchè crede davvero nei suoi principi.La folla è quindi intesa come un tutt'uno, un insieme compatto, quasi una marmaglia,in cui non può spiccare alcuna personalità, che ha un impellente bisogno di una guida morale.E la città ha saputo fornire essa,creando una società democratica quasi utopica,anche se potrebbe rivelarsi illusoria:molti tutelano la democrazia non per ideali morali e politici,ma soltanto per interessi personali, per i soldi che possono portare all'assenza di valori morali,tesi che appare a prima vista uno dei temi principali del film .La prova dell'ambigua natura della democrazia di Gotham City sta nell'assurdo che colui che protegge veramente i cittadini dai criminali, è un personaggio oscuro,senza volto,che agisce fuori dalla legalità. per e tuttavia batman conserva la sua integrità morale, e non tradisce i suoi principi. Egli a un certo punto potrebbe apparire semplicemente come lo strumento di politici e polizziotti che appaiono i garanti dell'ordine , e la sua faccia è Harvey Dent, che rappresenta il Bene senza ambiguità. Le cose cambiano quando appare Joker, un uomo vestito da pagliaccio con delle cicatrici in faccia. Joker cerca di aiutare la mafia, messa in ginocchio da Dent, convincendoli che il vero problema non è la polizia, bensì Batman. é pronto a tutto, intima di uccidere ogni giorno una persona se Batman non rivelerà chi è davvero, cosicchè Gotham non avrà più un uomo senza volto che garantisca la giustizia. Joker non lo fa per soldi, lui è "un criminale di maggior classe", lo fa per adempiere il suo progetto perverso, per dimostrare quanto sia fragile ed effimero il velo illusorio di ordine e giustizia creato per Gotham, rivelando così il suo lato più oscuro, dimostrando l'ancestrale natura malvagia dell'uomo. Quello di J0ker è un mondo esasperatammente cinico e senza regole, che sono inutili. Le unica cose giuste sono il caos e il caso, che è assolutamente equo, logica assolutamente diversa da quella approvata dalla parte benigna della società, da harvey Dent, che usa una moneta con due facce uguali. batman si decide finalmente a dichiarare la sua identità,convinto che ormai Gotham non abbia più bisogno di lui,che il vero eroe sia Dent, il quale però per salvare il cavaliere oscuro e tutti i suoi protetti finge di essere batman e si fa arrestare.Joker tenta di ucciderlo ma batman interviene e viene incarcerato. Nessuno riconosce la sua identità,non può,joker rappresenta il caos, qualcosa vecchio come il tempo. Joker riesce a fuggire, liberando inoltre un importante criminale, e rapisce harvey Dent e rachel,vecchia fiamma di batman nonchè fidanzata di harvey. batman, dovendo decidere chi salvare dei due, sceglierà Hrvey che bruciato da un lato diventerà Duefacce. Joker gli parlerà,e ce l'avrà vinta, alla fine harvey si affida al caso.così ha dimostrato che anche i migliori possono cadere
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=cami=
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giovedì 4 settembre 2008
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un batman "quotidianamente eroico"
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"...o muori da eroe o vivi tanto a lungo da diventare cattivo." "The dark knight" è un film cupo, che passa il concetto chiaro e inopinabile che in ognuno di noi si nasconde una parte oscura, "crudele" che tenta di emergere e di vincerti, come succede anche a Batman...l' essere veramente eroi però sta nel riuscire a non far vincere l'io malvagio, per non farci cadere nel caos, la vera forza del Joker che non ha secondi fini, ma "vuol solo veder bruciare il mondo"...Ancora una volta Christopher Nolan,come in "Batman begins", mi ha sorpreso per la carica emotiva e le sfumature grigie, cupe che ha saputo dare al film e per la maestria con cui ha guidato, e si è lasciato guidare dai suoi attori, che lo hanno ripagato con delle belle prestazioni.
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"...o muori da eroe o vivi tanto a lungo da diventare cattivo." "The dark knight" è un film cupo, che passa il concetto chiaro e inopinabile che in ognuno di noi si nasconde una parte oscura, "crudele" che tenta di emergere e di vincerti, come succede anche a Batman...l' essere veramente eroi però sta nel riuscire a non far vincere l'io malvagio, per non farci cadere nel caos, la vera forza del Joker che non ha secondi fini, ma "vuol solo veder bruciare il mondo"...Ancora una volta Christopher Nolan,come in "Batman begins", mi ha sorpreso per la carica emotiva e le sfumature grigie, cupe che ha saputo dare al film e per la maestria con cui ha guidato, e si è lasciato guidare dai suoi attori, che lo hanno ripagato con delle belle prestazioni. Una menzione speciale va naturalmente a Heath Ledger, il cui Joker è magnificamente crudele, ma di una forza emotiva tale da far leva perfino sull' incorruttibile uomo pipistrello,un Christian Bale molto convincente che, facendo di Batman semplicemente un uomo, uno come tutti con le sue debolezze e i suoi difetti, paradossalmente lo rende "quotidianamente eroico"...ed è per questo che la gente non smetterà mai di cercarlo e di amarlo: perchè Batman è un uomo come gli altri, ma semplicemente non gira la testa dall'altra parte.
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faber
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venerdì 5 settembre 2008
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joker è il male che non accetta spiegazioni
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The music is over. Esistono rumori elettrizzati, funerei tamburi, alterazioni melodiche. Chicago diventa Gotham, e Gotham si trasforma nella Roma di Nico D’Alessandria, nella Londra di Sweeney Todd, ma senza nessun canto, nessuna artificialità favolistica, nessun epicentro poetico. Gotham è oggi. Gotham è la strada della paura, l’inferno dell’indifferenza, i suoi abitanti sono animaletti grigi, rumorosamente sordi, inconsistenti, bidimensionali. I cittadini di Gotham sono la terza generazione di Fassbinder, con in meno la rabbia rivoluzionaria, la sovversione vivificante. Sono cadaveri lavoratori, infantilmente manipolabili. Anche gli epigoni di Batman sono super-ominidi raffazzonati, che necessitano di un dittatore illuminato.
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The music is over. Esistono rumori elettrizzati, funerei tamburi, alterazioni melodiche. Chicago diventa Gotham, e Gotham si trasforma nella Roma di Nico D’Alessandria, nella Londra di Sweeney Todd, ma senza nessun canto, nessuna artificialità favolistica, nessun epicentro poetico. Gotham è oggi. Gotham è la strada della paura, l’inferno dell’indifferenza, i suoi abitanti sono animaletti grigi, rumorosamente sordi, inconsistenti, bidimensionali. I cittadini di Gotham sono la terza generazione di Fassbinder, con in meno la rabbia rivoluzionaria, la sovversione vivificante. Sono cadaveri lavoratori, infantilmente manipolabili. Anche gli epigoni di Batman sono super-ominidi raffazzonati, che necessitano di un dittatore illuminato. Appunto il cavaliere oscuro Batman, un Hank Quinlan al di sopra dell’etica, giustizialista, apparentemente votato all’integrità morale pre-confezionata, vendicativo, dolente. Ucciderà perché qualcuno ha ucciso i suoi genitori, come la sposa tarantiniana, montando sull’albero della vendetta, e come l’eroe di Boetticher rimarrà solo nella sua torre d’avorio. Il bene, incerto sui suoi passi, origina per antitesi del male, sembra dire Nolan.
Il male, al contrario, esiste primigenio. Il male è Joker. Joker, ruolo affidato al mai troppo incensato Heath Ledger, manda cordialmente a fare in culo lo psicologismo e tutta la baracca del freudismo cinematografico, con ironia sottile si inventa padri alcolizzati, madri sottomesse, compagne disprezzanti, ma è alieno a qualsiasi forma di giustificazionismo. Un cattivissimo tenente che ricorda l’Harvey Keitel di Abel Ferrara, ma senza alcuna ancora morale religiosa; ricorda il drugo di Kubrick, ma senza un retroterra sociale a parziale spiegazione; piuttosto è il Chad di “Nella società degli uomini” di Neil Labute, che la sorte ironicamente fece interpretare a Aaron Eckhart, nella pellicola il quasi incorruttibile procuratore distrettuale Harvey Dent. Joker corrompe, inganna, ferisce, uccide, godendo sadicamente nel trasformare l’altro in uno strumento di tortura; la vittoria di Joker non sta nell’accaparrarsi soldi o potere, quanto nel fornire uno specchio dove si riflette e si riconosce l’immagine più sgradevole dell’umanità. Bressonianamente, Le diable, probablement: “Io non sono un mostro, sono un anticipo sul percorso”, dice Joker.
Il Male di Joker non è insensato, stupido, figlio della superficialità: il Male di Joker è calcolatore, segretamente onnisciente, è la ragione al servizio della tortura. E ancora, nel dialogo con Batman, “Tu non mi ucciderai per un malriposto senso di superiorità e io non ti ucciderò perché tu sei troppo divertente”.
Come i Coen e Tarantino, Nolan presenta una scintilla di umanità all’interno della follia, relegandola alla parentesi retorica del finale, che ha però il sapore della convinzione intellettuale, andando a costituire la parte più spudoratamente falsa della splendida, diseguale, mefistofelica opera di Nolan.
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steve
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giovedì 18 settembre 2008
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mai si era affondato cosi' nella psiche dei person
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La vita stampata di Batman è notoriamente suddivisa in varie fasi grafiche e di sviluppo psicologico che qui oso esemplificare:
negli anni 40 era una figura cupa e spesso armata di pistola; gli anni 50/60 invece sono l'epoca dei criminali colorati e e dei crimini impossibili; negli anni 80 arriva Miller e il cavaliere si fa oscuro; negli anni 90 e oltre infine Brubaker e Rucka su tutti lo Spillainizzano riportandolo in parte alle atmosfere noir dell'inizio.
Il nostro cinematografico invece si caratterizza in 3 fasi: Burton e il grottesco alla Adam West, Shumacker e l'inutile dispendio di luci colorate, Nolan e l'ipertecnologico.
Ma attenzione, Nolan non e' solo questo. Soprattutto in questo ultimo, e spero non ultimo, episodio, si va ben oltre la semplice emulazione degli stilemi alla 007 con cui pur mantiene molti agganci e che sono le cose che convincono meno (ridateci la Batcaverna!).
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La vita stampata di Batman è notoriamente suddivisa in varie fasi grafiche e di sviluppo psicologico che qui oso esemplificare:
negli anni 40 era una figura cupa e spesso armata di pistola; gli anni 50/60 invece sono l'epoca dei criminali colorati e e dei crimini impossibili; negli anni 80 arriva Miller e il cavaliere si fa oscuro; negli anni 90 e oltre infine Brubaker e Rucka su tutti lo Spillainizzano riportandolo in parte alle atmosfere noir dell'inizio.
Il nostro cinematografico invece si caratterizza in 3 fasi: Burton e il grottesco alla Adam West, Shumacker e l'inutile dispendio di luci colorate, Nolan e l'ipertecnologico.
Ma attenzione, Nolan non e' solo questo. Soprattutto in questo ultimo, e spero non ultimo, episodio, si va ben oltre la semplice emulazione degli stilemi alla 007 con cui pur mantiene molti agganci e che sono le cose che convincono meno (ridateci la Batcaverna!).
Anzi, mai se era affondato a piene mani nella psiche dei personaggi, e Nolan pare proprio non avere alcuna paura di sporcarsi le mani nel farlo. Per la prima volta si abbandonano per i 3 tormentati protagonisti ( Joker, Duefacce eLui), tutte le ritrite motivazioni di traumi infantili e familiari, che sempre sono state usate in questi casi, essi sono semplicemente persone adulte e mature che fanno delle scelte spesso dolorose ma ponderate: chi sposa toutcur il caos primigenio, chi cerca di superare ansie e frustrazioni affidandosi totalmente al caso ( notare che in fondo caos e caso sono un semplice anagramma e tutto coincide), e chi infine sceglie la citta' che ha deciso di proteggere anche a costo di sacrificare la propria immagine pubblica e privata.
Batman per la prima volta abbandona ossessioni vendicative ma decide di proteggere anche chi lo considerera' per sempre un criminale, rimanendo dietro le quinte, sapendo che gli eroi sono quelli che si espongono anche con la propria vita ma soprattutto sempre a faccia scoperta, tramite le vie della legalita', rivelando che in fondo la maschera che usa e' soprattutto per coprire le proprie paure e le proprie debolezze.
Ma colui che raggiunge vette di inarrivabile perfezione di costruzione psicologica e fisica è il Joker, che credo riguardero' spesso e volentieri, per risentire quella morsa di commozione per la bravura di Ledger, la bellezza e profondita' del personaggio, la ruvida perfezione di una fisicita'che incarna la follia in ogni suo movimento, follia lucida e quasi divina, che nasconde le proprie origini in una beffa senza fine, che sceglie principalmente di distruggere i propri avversari dall'interno, minandone le convenzioni e le convinzioni in un gioco alla morte e con la morte che conduce da unico e vero padrone assoluto.
In un'avventura che lessi un po' di tempo fa lo Spettro, l'ira vendicatrice di Dio in terra, non riesce a punire il Joker perche' in lui non trova nessuna conoscenza del peccato, qui forse si va ancora olte, il Joker sa cos'e' il bene ed il male, ed ha semplicemente scelto il secondo, incondizionatamente e senza nessun secondo fine economico o ideologico, solo perche' lo diverte di piu'.
In tutto cio' sta la forza del film e la mia voglia che il bel gioco non sia finito qui, e che il nostro, abbandonati gli orpelli tecnologici, si rifugi nel cavernone che lo aspetta come un utero materno, da cui uscire piu' oscuro che mai , pronto magari ad affrontare Hush e una meritata risalita verso la luce e la redenzione finale.
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rio
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sabato 27 settembre 2008
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l'apice del cine-fumetto
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Il cavaliere oscuro segna un passaggio fondamentale nel mondo dei blockbuster fumettari, una crescita, un anelito verso la liberazione dai vincoli di genere. Il secondo Batman di Nolan è bellissimo, cupo, triste, quasi messianico. Il complesso script dei fratelli Nolan affronta temi di profondità inusitata, spostando l’attenzione dalle gesta spettacolari del supereroe (se ancora di supereroe si può parlare) alle motivazioni psicologiche e sociologiche del Male. In questo contesto si inserisce il raggelante Joker di Heath Ledger, non più semplice villain, ma incarnazione del male assoluto, demone del caos, sovrumano nella propria feroce purezza. Da una parte, quindi, un demonio tentatore il cui scopo ultimo è corrompere l’anima dell’intera Gotham City, disumanizzarne gli abitanti rendendoli mostruosi come lui, dall’altra un eroe tenebroso come non mai, stanco, abbattuto, abbandonato, in bilico sull’orlo di un precipizio morale da cui rischia di non risorgere e che ricorda più il Cavaliere oscuro di Frank Miller che l’uomo pipistrello di Bob Kane.
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Il cavaliere oscuro segna un passaggio fondamentale nel mondo dei blockbuster fumettari, una crescita, un anelito verso la liberazione dai vincoli di genere. Il secondo Batman di Nolan è bellissimo, cupo, triste, quasi messianico. Il complesso script dei fratelli Nolan affronta temi di profondità inusitata, spostando l’attenzione dalle gesta spettacolari del supereroe (se ancora di supereroe si può parlare) alle motivazioni psicologiche e sociologiche del Male. In questo contesto si inserisce il raggelante Joker di Heath Ledger, non più semplice villain, ma incarnazione del male assoluto, demone del caos, sovrumano nella propria feroce purezza. Da una parte, quindi, un demonio tentatore il cui scopo ultimo è corrompere l’anima dell’intera Gotham City, disumanizzarne gli abitanti rendendoli mostruosi come lui, dall’altra un eroe tenebroso come non mai, stanco, abbattuto, abbandonato, in bilico sull’orlo di un precipizio morale da cui rischia di non risorgere e che ricorda più il Cavaliere oscuro di Frank Miller che l’uomo pipistrello di Bob Kane. Un messia dark che sceglie di addossarsi i peccati altrui per la salvezza degli uomini.
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joker 91
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martedì 14 settembre 2010
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batman nolan
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un film bellissimo come il batman di burton segnò il passato, non esistono paragoni tra i 2 joker perchè diversi,nicholson più fumettistico mentre il film non lo era ed ledger usato col suo personaggio per fare una critica alla società malata di oggi.
Nolan lascia un film strepitoso ed inimitabile come inimitabile è il mitico batman burton che ha fatto nascere questo genere di film come i superman di donner non sono riusciti a fare,ed per l'epoca il successo di quel batman fu davvero epocale.
questo batman è più maturo perchè nelle mani di un regista diverso che avrà occasione in futuro finalmente di fare film più personali,comunque tra ledger e nicholson se sono obbligato dico tutta la vita nicholson perchè oltre che a far nascere su grande schermo il personaggio dopo la parodia anni 60 di romero, è il 3 attore più grande di tutti i tempi ed è l'attore più premiato della storia del cinema con 7 film tra i 100 capolavori più grandi di tutti i tempi ed per lui un joker alla leger sarebbe stato di ordinaria amministrazione se fosse più giovane.
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un film bellissimo come il batman di burton segnò il passato, non esistono paragoni tra i 2 joker perchè diversi,nicholson più fumettistico mentre il film non lo era ed ledger usato col suo personaggio per fare una critica alla società malata di oggi.
Nolan lascia un film strepitoso ed inimitabile come inimitabile è il mitico batman burton che ha fatto nascere questo genere di film come i superman di donner non sono riusciti a fare,ed per l'epoca il successo di quel batman fu davvero epocale.
questo batman è più maturo perchè nelle mani di un regista diverso che avrà occasione in futuro finalmente di fare film più personali,comunque tra ledger e nicholson se sono obbligato dico tutta la vita nicholson perchè oltre che a far nascere su grande schermo il personaggio dopo la parodia anni 60 di romero, è il 3 attore più grande di tutti i tempi ed è l'attore più premiato della storia del cinema con 7 film tra i 100 capolavori più grandi di tutti i tempi ed per lui un joker alla leger sarebbe stato di ordinaria amministrazione se fosse più giovane.
il film di nolan comunque regala un ledger fantastico ed purtroppo con rammarico non si vedrà più chissa magari avrebbe avuto anche lui una carriera come quella del grande nick,da non sottovalutare la prova di eckhart anche esso perfetto per il due facce. grande film comunque in ogni caso superiore ai soliti blockbuster di oggi
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bella earl!
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giovedì 17 marzo 2011
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un capolavoro del cinema moderno.
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Questo film è un capolavoro. Christian Bale è un interprete fenomenale per il cavaliere oscuro e riesce a rendere perfettamente le due facce di Bruce Wayne quale milionario e difensore notturno di Gotham City. Ma la vera e propria attrazione del film si chiama Heath Ledger ed interpreta il Joker più espressivo di sempre. Non voglio togliere nulla a Jack Nicholson che nel 1989 diede vita a un Joker dalle sfumature più fumettistiche e quindi molto più legate all'allora realtà di Batman. Ma questo Joker è molto vicino alla realtà, talvolta sfiora l'assurdo, ma fa pur sempre rimanere incollati allo schermo e molte volte rende difficile rimanere dalla parte del "buono".
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Questo film è un capolavoro. Christian Bale è un interprete fenomenale per il cavaliere oscuro e riesce a rendere perfettamente le due facce di Bruce Wayne quale milionario e difensore notturno di Gotham City. Ma la vera e propria attrazione del film si chiama Heath Ledger ed interpreta il Joker più espressivo di sempre. Non voglio togliere nulla a Jack Nicholson che nel 1989 diede vita a un Joker dalle sfumature più fumettistiche e quindi molto più legate all'allora realtà di Batman. Ma questo Joker è molto vicino alla realtà, talvolta sfiora l'assurdo, ma fa pur sempre rimanere incollati allo schermo e molte volte rende difficile rimanere dalla parte del "buono". Anche se in questo film un vero buono non c'è. Batman mostra per tutta la durata del film il suo lato oscuro al pari del procuratore Harvey Dent interpretato da un ottimo Aaron Eckhart e del commissario Gordon. La regia di Nolan è impeccabile come sempre. Le inquadrature prendono la scena esattamente da dove lo spettatore desidera vederlo.
Per gli amanti di Batman. Ma soprattutto per quelli che amano il Joker.
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filippo catani
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martedì 7 giugno 2011
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un indimenticabile jocker
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Gotham City ha sempre bisogno del suo Batman che in questo caso dovrà vedersela non solo con la mafia della città e con poliziotti corrotti ma deve fare i conti anche con un imprevedibile Jocker. Nel frattempo nuove speranze di normalità e onestà vengono riposte nel nuovo procuratore.
Nonostante la lunghezza della peliicola, una volta giunti al termine si avverte la sensazione di non essere ancora sazi. L'opera di Nolan è veramente notevole sia per le splendide scene d'azione ma anche per gli spunti di riflessione attualissimi che propone. Inoltre è sempre bello vedere un superuomo (o eroe) alle prese con conflitti e lacerazioni che fanno parte della nostra quotidianità di "semplici" esseri umani.
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Gotham City ha sempre bisogno del suo Batman che in questo caso dovrà vedersela non solo con la mafia della città e con poliziotti corrotti ma deve fare i conti anche con un imprevedibile Jocker. Nel frattempo nuove speranze di normalità e onestà vengono riposte nel nuovo procuratore.
Nonostante la lunghezza della peliicola, una volta giunti al termine si avverte la sensazione di non essere ancora sazi. L'opera di Nolan è veramente notevole sia per le splendide scene d'azione ma anche per gli spunti di riflessione attualissimi che propone. Inoltre è sempre bello vedere un superuomo (o eroe) alle prese con conflitti e lacerazioni che fanno parte della nostra quotidianità di "semplici" esseri umani. Certo che su tutti emerge la figura del "maledetto" Ledger che si è purtroppo congedato da noi dopo averci regalato una interpretazione mirabile per intensità e passione. Non sfigura nemmeno Echkart che purtroppo sconta la presenza nella pellicola di Ledger altrimenti anche la sua interpretazione sarebbe stata da Oscar.
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