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Frost/Nixon: dietro la notizia

Ron Howard porta sul grande schermo il combattimento verbale tra lo showman e l'ex Presidente.
di Tirza Bonifazi Tognazzi

Dal piccolo schermo al teatro
Frank Langella (Frank A. Langella jr.) (86 anni) 1 gennaio 1938, Bayonne (New Jersey - USA) - Capricorno. Interpreta Richard Nixon nel film di Ron Howard Frost/Nixon - Il duello.

giovedì 5 febbraio 2009 - Approfondimenti

Dal piccolo schermo al teatro
Nell'agosto 1974, in seguito allo scandalo Watergate, Richard Nixon annuncia le sue dimissioni da Presidente degli Stati Uniti d'America in una diretta tv che tiene incollate allo schermo 400 milioni di persone. Tra queste c'è anche lo showman inglese David Frost che si informa immediatamente sullo share dell'evento con l'intenzione di chiedere un'intervista a Nixon per ritrovare la fama nella giostra dell'intrattenimento a stelle e strisce. Solo nel 1977 Frost avrebbe avuto l'opportunità di inchiodare l'ex Presidente sulla poltrona in un lunghissimo combattimento verbale diviso in round. Quasi tre decenni più tardi la serie di interviste che riscosse il più grande consenso della storia della tv (d'informazione) americana, torna a essere attuale grazie allo sceneggiatore e drammaturgo britannico Peter Morgan (L'ultimo re di Scozia, The Queen) che trasforma quel materiale in un dramma teatrale. "Frost/Nixon" debutta a Londra, alla Donmar Warehouse, il 10 agosto 2006 per la regia di Michael Grandage e racconta tutti i retroscena del caso. "Ho immaginato con molta chiarezza il mondo in cui entrambe le parti si preparavano all'incontro, proprio come due giocatori di scacchi o due pugili si preparano ad affrontare il proprio avversario, mettendo a punto una strategia" ha rivelato Morgan. "Ritenevo possibile scrivere le scene delle interviste utilizzando proprio le parole che furono utilizzate, all'interno però di un contesto drammatico costruito ad hoc".

Dal palcoscenico al grande schermo
Nato come evento televisivo e portato sul palcoscenico, "Frost/Nixon" subisce una nuova trasformazione con l'adattamento cinematografico di Ron Howard. "Ero rimasto totalmente conquistato da questa storia incentrata sui personaggi e sull'intensità del conflitto che cresce fra i due protagonisti" ha raccontato il regista. "Non ero tanto preoccupato di come trasformare la vicenda dal punto di vista visivo, quello che mi interessava era renderla veritiera all'interno del mondo di cui si parla. Peter Morgan, prima con lo spettacolo teatrale e poi con la sceneggiatura del film, ci ha regalato un lavoro molto complesso e sfaccettato. Un'opera divertente, intelligente, intensa e ricca di suspense". "Ammiro molto il modo in cui Ron ha saputo trasformare un materiale difficile e serio in un prodotto accessibile a tutti" ha aggiunto Morgan. "Ron possiede la capacità di 'democratizzare' quelle storie che altrimenti risulterebbero troppo complicate, rendendole interessanti per tutti, suscitando nel pubblico il desiderio di vedere il film non appena esce nelle sale. E anche io miravo a questo risultato: non volevo che il film restasse un pretenzioso prodotto di nicchia".

Frost/Nixon, gli attori
A interpretare lo showman che ha "determinato l'era in cui viviamo" e il Presidente più impopolare della storia americana sono Michael Sheen e Frank Langella, che già ne avevano indossato gli abiti nella rappresentazione teatrale. "Era scontato che Michael e Frank avrebbero ripreso i loro ruoli" ha dichiarato Howard. "È impossibile immaginare altri due attori con lo stesso grado di preparazione e alchimia di questo duo ultra collaudato. Si può dire che per quasi due anni questi attori abbiano vissuto proprio come Frost e Nixon". L'intenzione di Langella non era di imitare Nixon, ma di capirne il personaggio. "Non si possono veramente interpretare un politico, un musicista o un serial killer. Non si recita un titolo. Tutti sono esseri umani con un'anima, un cuore e una mente" ha affermato l'attore. "Richard Nixon è uno degli uomini più affascinanti che abbia mai avuto l'onore di interpretare. Alla fine era diventato la mia ossessione. Ero ossessionato dai suoi demoni interiori. Apprezzavo il fatto che Nixon non fosse un uomo qualunque, così come non lo era nessuno dei politici di quel tempo. Infatti erano uomini irascibili, difficili, divertenti e bizzarri, capaci di rivelare le proprie caratteristiche con molta più disinvoltura di quanto non accade oggigiorno". Quanto a Sheen, nel passaggio dal palcoscenico al grande schermo si è sentito ancora più a suo agio nella pelle di Frost. "Recitare un personaggio che esiste realmente presuppone due tipi di responsabilità. Prima di tutto nei confronti dello scrittore e della storia e in secondo luogo nei confronti della persona reale. Tuttavia ci sono elementi della persona reale che aiutano la storia più di altri. Se avessimo reso Frost eccessivamente competente, la tensione e la suspense che crescono durante le interviste sarebbero andate perdute. Bisogna mettere in risalto alcuni elementi con cui, però, la persona reale può anche non trovarsi d'accordo".

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