Bari in giallo, fra serial killer e prostitute
di Silvia Fumarola La Repubblica
«Da quasi un anno faccio la puttana. Sono laureata in Giurisprudenza, e mio padre pensa che studi per diventare magistrato». Quando l' editor Emilio Solfrizzi, uno di quegli uomini da cui scappare a gambe levate, legge l' incipit folgorante del romanzo dell' aspirante scrittrice Anita Caprioli, è già perduto. La incontra a Bari, lei porta un cappotto rosso,è bellae sfuggente, e si capisce, nasconde un mistero. Risucchiato dalla storia che ha una svolta gialla - un serial killer che uccide le prostitute - il nostro cinico editor, autore del libro Come scrivere un romanzoe farselo pubblicare, finirà per essere inghiottito in un gorgo in cui confonde realtà e finzione letteraria. Chi è la ragazza dal cappotto rosso? È davvero in pericolo? La doppia vita di Natalia Blum di Anna Negri (sceneggiato da Silvia Napolitano), dall' intrigante racconto di Gianrico Carofiglio, apre il 9 aprile su RaiDue alle 21 il nuovo ciclo di una delle serie d' autore più belle, Crimini. «La serie ha fatto emergere giovani registi e sarebbe bello che ci fosse uno svecchiamento nella televisione» dice la regista Anna Negri, «un' operazione come questa dimostra che si possono osare linguaggi nuovi: è tutto possibile volendo». Per il protagonista Bari è un ritorno alle radici, è come se in quella città dov' era un' altra persona, riesplodesse tutta la rabbia repressa, il dolore (bellissima la scena in cui aggredisce il medico interpretato da Paolo De Vita). «Solfrizziè un anaffettivo» spiega la regista «ma è affascinato dalla possibilità di sentire ancora qualcosa. La sensibilità di Anita, che nasconde un terribile segreto, lo cattura. Lo vince con le sue stesse armi: lui dà consigli su come farsi pubblicare un libro, e lei, seguendo i suoi suggerimenti, lo seduce col racconto. È affascinato dalla sua vitalità. La Natalia che lui crede d' incontrare in lei, pura poesia, e la vera Natalia, la donna reale che fa la prostituta, gli fanno riscoprire la passione». «Nella storia c' è questa dimensione di anaffettività e cinismo», osserva Gianrico Carofiglio «il protagonista è un uomo disincantato che non crede in nulla, per lui i libri e gli autori sono merce: carta e carne. Solfrizzi è in preda a un' ossessione, ed è molto bravo nel ruolo. Il film è bello, suscita inquietudine, ma il libro è diverso dalla fiction, anche nel finale». Magistrato scrittore, senatore del Pd, nato a Bari, nei suoi libri - a cominciare dalla avventure dell' avvocato Guerrieri pubblicate da Sellerio - Carofiglio ha raccontato l' anima nera della sua città. Anche l' ultimo racconto, Le perfezioni provvisorie diventerà un film, ma per il cinema. «Il giallo dà qualche strumento in più per raccontare un territorio anche metaforico», spiega «ma non mi piace essere associato al genere. Volevo rompere lo schema del romanzo con un gioco tutto letterario, il gioco del doppio. Però ha ragione De Cataldo: è più facile spiegare le contraddizioni di un paese attraverso il giallo che la storia d' amore». Attore comico, grande interprete di commedie ( Matrimoni, Tutti pazzi per amore) Emilio Solfrizzi è l' editor di successo «che ha imparato a vestire gli abiti di un altro, ma ha un passato da uomo passionale, che ritorna: cede alla parte violenta di sé e si distrugge. Sono grato ad Anna Negri per un personaggio così complesso. È bello come Carofiglio riesca a confondere i piani». Bari è l' altra protagonista. «Sono pugliese e ringrazio questa terra. Spinelli diventa l' editor spietato fuori dalla sua città, non riesce neanche a dire di essere di Bari. Ma chi è di Bari, come gli dice il tassista che lo accompagna, non si può nascondere».
Da La Repubblica, 30 marzo 2010
di Silvia Fumarola, 30 marzo 2010