catarsiaffa
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mercoledì 3 agosto 2011
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pattinson emblema della nuova generazione
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Giovane, con i capelli lunghi e decisamente "incolti" suona la chitarra e canta in un locale non certo alla moda, proprio nel bel mezzo del pezzo si interrompe "Sorry...It's a work in progress".
Non poteva esserci scena più esplicativa di questa per caratterizzare Art (Robert Pattinson):ignorato dai genitori, troppo impegnati a lavorare e condurre la propria vita in maniera egocentrica, incapace di mantenere il proprio lavoro, che è a dir poco frustrante e poco stimolante, in crisi con la propria ragazza ("no, we're not breaking up, are we?" "yes, we are"), le cui aspettative sulla loro storia erano state deluse, circondato da amici che non riescono ad aiutarlo a risolvere i suoi problemi dai quali è sempre più oberato, trova nella musica la sua unica valvola di sfogo, ciò che realmente sente essere in sintonia con la propria interiorità, a tal punto da diventarne alla fine l'espressione.
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Giovane, con i capelli lunghi e decisamente "incolti" suona la chitarra e canta in un locale non certo alla moda, proprio nel bel mezzo del pezzo si interrompe "Sorry...It's a work in progress".
Non poteva esserci scena più esplicativa di questa per caratterizzare Art (Robert Pattinson):ignorato dai genitori, troppo impegnati a lavorare e condurre la propria vita in maniera egocentrica, incapace di mantenere il proprio lavoro, che è a dir poco frustrante e poco stimolante, in crisi con la propria ragazza ("no, we're not breaking up, are we?" "yes, we are"), le cui aspettative sulla loro storia erano state deluse, circondato da amici che non riescono ad aiutarlo a risolvere i suoi problemi dai quali è sempre più oberato, trova nella musica la sua unica valvola di sfogo, ciò che realmente sente essere in sintonia con la propria interiorità, a tal punto da diventarne alla fine l'espressione.
Trova per caso un libro "It's not your fault", scritto da un tale Ellinghton, e viene assorbito dalla lettura dei vari capitoli, uno per ogni ambito dell'esistenza umana e della vita sociorelazionale.
Per una "modica" cifra (spende tutti i soldi in proprio possesso) l'autore del libro è disposto a recarsi a casa di Art per aiutarlo di persona a risolvere i propri problemi:gli suggerisce come approcciarsi ai propri genitori per cercare un dialogo e per instaurare un rapporto, lo appoggia durante le discussioni con la ex-ragazza, lo accompagna a cercare la casa dove ha trascorso l'infanzia per rivivere i momenti che l'hanno portato a provare un forte disagio interiore, insomma...un personal psychologist a tutti gli effetti...
Riuscirà Art a trovare la tanto agognata serenità interiore mediante la realizzazione personale?
Robert Pattinson stupisce ancora, cimentandosi in un ruolo che certo non si confa ad un ragazzo di tale bella presenza. Inutile dire che è un ottimo attore a mio avviso, ha tanta strada da fare ma non gli mancano le capacità, ha tutte le carte in regola per una carriera coi fiocchi.
Autoironico, perfettamente a proprio agio nei panni del giovane emblema delle nuove generazioni, senza riferimenti, senza certezze e senza nessuno a cui appoggiarsi realmente, Pattinson sembra non essere gravato dalla propria bellezza e rinuncia con disinvoltura alla "perfezione" estetica.
Film che fa sorridere e al contempo "angoscia" mettendoci di fronte ad una realtà estremizzata ma con un fondo di amara verità.
Non è uno dei migliori di Pattinson, ma è pur sempre un film più che discreto.
Non perdetevelo!
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vales.
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lunedì 4 luglio 2011
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carino
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Arthur, detto Art, è stato lasciato dalla fidanzata e non è compreso nè appoggiato in nulla dai suoi freddi ed odiosi genitori. Ha degli amici altrettanto complicati, un lavoro che non lo soddisfa, ma anche un'aspirazione: diventare un cantautore. Per cercare di superare questa crisi si affida ad uno strano guru, il dottore e scrittore Ellinghton, il quale , per seguirlo meglio, si stabilisce a casa sua. Ma se in un primo momento Art crede che le cose stanno migliorando leggendo la guida di autoguarigione del dottore, ben presto si rende conto che non gli è affatto d'aiuto e che l'unico che può aiutarlo è se stesso.
Il soggetto non è di certo originale: un giovane in piena crisi esistenziale che attraversa il passaggio dall'adolescenza all'età adulta.
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Arthur, detto Art, è stato lasciato dalla fidanzata e non è compreso nè appoggiato in nulla dai suoi freddi ed odiosi genitori. Ha degli amici altrettanto complicati, un lavoro che non lo soddisfa, ma anche un'aspirazione: diventare un cantautore. Per cercare di superare questa crisi si affida ad uno strano guru, il dottore e scrittore Ellinghton, il quale , per seguirlo meglio, si stabilisce a casa sua. Ma se in un primo momento Art crede che le cose stanno migliorando leggendo la guida di autoguarigione del dottore, ben presto si rende conto che non gli è affatto d'aiuto e che l'unico che può aiutarlo è se stesso.
Il soggetto non è di certo originale: un giovane in piena crisi esistenziale che attraversa il passaggio dall'adolescenza all'età adulta. Ma la trama presenta delle situazioni tragi-comiche che rendono il film meno scontato del prevedibile e la regia è dinamica ed interessante. L'interpretazione di Robert Pattinson , nei panni del protagonista, offre l'opportunità di vederlo in un ruolo insolito e totalmente diverso da come siamo abituati a vederlo oggi: lontano dalla figura del sex simbol, è un credibilissimo ventenne goffo, un pò infantile, piagnucoloso e testardo. La costruzione del suo Art è accompagnata da una mimica e un abbigliamento adatti al personaggio e credo che lo abbia aiutato non poco a risultare convincente il fatto che, in parte, forse, gli ricordi in fondo un pò se stesso, prima del successo internazionale ottenuto con Twilight. Anche Pattinson, infatti, prima di sfondare come attore aveva tentato la carriera da musicista e (lo ha raccontato lui stesso) passava molte serate nei pubs londinesi tra birra e amici.
In conclusione, è un film ben riuscito, certamente non inedito per molti versi, ma piacevole e a tratti divertente. Inoltre, almeno per me, in questo film per la prima volta ho trovato pienamente adeguato il doppiaggio di Crescentini. Per le fans di Robert Pattinson, come me, è infine una occasione da non perdere per vederlo e sentirlo cantare e suonare.
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