Come dio comanda

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Un film di Gabriele Salvatores. Con Elio Germano, Filippo Timi, Fabio De Luigi, Angelica Leo, Vasco Mirandola, Ludovica Di Rocco, Alvaro Caleca, Alessandro Bressanello Drammatico, durata 103 min. - Italia 2008. - 01 Distribution uscita venerdì 12 dicembre 2008. MYMONETRO Come dio comanda * * 1/2 - - valutazione media: 2,96 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
fabrizio cirnigliaro mercoledì 20 maggio 2009
tutti quanti hanno un amore sulla cattiva strada Valutazione 4 stelle su cinque
83%
No
17%

E’ ambientato in un paese immaginario del nord-est italiano, l’ultimo film di Gabriele Salvatores tratto dal libro di Nicolò Ammaniti (Premio Strega 2007) , “Come Dio Comanda“. Un paese che in certi momenti ricorda Twin Peaks, con il suo clima freddo, i boschi e il cadavere di un adolescente avvolto in un sacco di plastica. Rino Zena (Filippo Tini) è un ex operaio disoccupato che vive in una baracca col figlio Cristiano (l’esordiente Alvaro Caleca), è violento, alcolizzato, ha una croce celtica tatuata e una svastica disegnata sul muro della stanza da letto. Odia tutti i negri e gli stranieri che tolgono il lavoro agli italiani e incita il figlio a difendersi con le testate e dando bastonate. [+]

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daymimmo lunedì 15 dicembre 2008
la forza dell'amore e dei suoi limiti Valutazione 4 stelle su cinque
61%
No
39%

Una storia plurima o meglio un proliferare di storie: un padre, un figlio, un "danneggiato", un non luogo, una comunità, una generazione. Questo film parla di sentimenti forti, di disagio sociale ed urbano, di politica in senso lato, eppure non si sente pronunciare parole quali ti amo, ti odio, destra, sinistra; nessuno lamenta una lampante assenza di "polis" e di "civitas". Eppure tutto il film è incentrato sulla forza dell'amore, l'amore di un padre e di un figlio; sulla forza di concetti (volutamente vaghi) quali la patria, la razza, la forza di volontà, il nazismo (e credo non a caso senza citare l'italico regima fascista) idee, queste ultime, che per quanto aberranti o discutibili sembrano rappresentare l'unico bagaglio di valori con i quali fare i conti con la vita di tutti i giorni. [+]

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houssy venerdì 2 gennaio 2009
come dio comanda: grande film Valutazione 4 stelle su cinque
60%
No
40%

Ecco come dovrebbe essere un film tratto da un bellissimo romanzo. Sgombriamo subito il campo da dubbi, Come Dio comanda è davvero un grande film. Storicamente tutti quelli che si sono cimentati nell'adattamento di un romanzo per il grande schermo si sono trovti davanti due strade da percorrere: cercare di essere più fedeli possibile al testo tentando di trasporre su pellicola l'emozione che trasuda dalle pagine, oppure tradire in tutto e per tutto il testo di riferimento e pur mantenendone il tema centrale, creare qualcosa di diverso, un'esperienza nuova, un altro mondo. Personalmente prediligo i film che tradiscono i libri, infatti per quanto accurati si possa essere non si arriverà mai ad eguagliare la pagina scritta che ovviamente può contare su di un maggior respiro. [+]

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mimmi44 lunedì 12 gennaio 2009
dove sono? Valutazione 2 stelle su cinque
71%
No
29%

Dove sono gli altri personaggi importanti del romanzo di Ammaniti? E' stato un grave errore da parte di Salvatores dimenticarli! Personaggi assolutamente non secondari, che nel romanzo danno all'inizio una trama diversa a tutta la storia, salvo trovarsi poi ad una svolta completamente nuova per la quale il lettore si trova all'epilogo del del racconto impreparato e drammaticamente più coinvolto. Poi le riprese strette, i particolari, i pensieri che attraversano la mente dei personaggi del bellissimo libro. Certo forse era molto diffice esprimerli, ma allora Salvatores poteva lasciar fare ad altri la trasposizione del romanzo. Altri con più badget e sentimento!!!!...E poi.....non basta una bocca artificiosamente aperta per tutto il film per rendere credibile il personaggio di Quattroformaggi (Elio Germano). [+]

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giahlloh martedì 30 dicembre 2008
salvatores e l'incomunicabilità dell'amore paterno Valutazione 4 stelle su cinque
62%
No
38%

ottimo quest'ultimo lavoro di salvatores, in cui piu che alla trama si mira a mio avviso alla caratterizzazione di tetri personaggi che sono assieme portatori del loro essere e figure simbolo del mondo da cui provengono. un padre duro, incapace di parlare d'amore, ma vivo solo per amore, trasformato dagli eventi in una macchietta sul neonazismo e sulla crisi economica incombente. un figlio ricco di vita interiore, ma anch'esso privo di comunicazione. e la figura del pazzo, col nome misterioso e mai spiegato di quattro formaggi che è forse l'unico a riuscire nel bene e nel male a comunicare al mondo con un atto drammatico la sua incomunicabilità cronica. bel film sulle relazioni, vero noir in cui il contesto sociale è solo suggerito ma mai esplicitato. [+]

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ergodesign lunedì 20 aprile 2009
la possibilità del dubbio Valutazione 5 stelle su cinque
57%
No
43%

avere la possibilità del dubbio, la libertà di poter dubitare, ciò che ci rendere inquieti nelle nostre certezze, scosse dal destino che ci presenta una scelta: quella dell'errore, di sbagliare, di riconoscere il nostro sbaglio. un argomento che mi toccato nell'animo. A cominciare dall'utima scena ho cominciato a piangere, perchè sono stato svegliato, come cristiano, nella prima scena, nel sonno. (espresso così pare che ho dormito tutto il film, ed apensarci bene è la persona accanto a me che ha dormito, perdendosi un momento di eternità. qui chiudo l'inciso) ho due figli che vivono lontani ed ho pianto perchè per il loro bene desidero che possano avere il dono della possibilità di poter dubitare. [+]

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great steven giovedì 7 luglio 2016
viaggio ricco d'amarezza ma non privo di speranza. Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

COME DIO COMANDA (IT, 2008) diretto da GABRIELE SALVATORES. Interpretato da FILIPPO TIMI, ALVARO CALECA, ELIO GERMANO, ANGELICA LEO, FABIO DE LUIGI
Salvatores e Niccolò Ammaniti, autore del libro omonimo da cui il film è tratto, sono alla loro seconda collaborazione, dopo Io non ho paura (2003), e questa volta l’esperimento, rispetto a quel primo e fortunato episodio, non è stato altrettanto brillante. Il romanzo di Ammaniti si compone di 495 pagine, diviso in 6 giorni separati da una sostanziosa parte centrale – "La notte" – lunga ben 178 pagine. L’adattamento del regista premio Oscar asciuga fino ad una sintesi pericolosamente autocompiacente la pagina scritta, mantenendone però intatto quantomeno lo spirito e le aspettative, narrando la storia dell’amore intenso e disperato di un padre e un figlio: il primo, Rino Zena, è un uomo ancora giovane, violento, xenofobo, razzista, ubriacone, emarginato volontario di una società che rifiuta di accettarlo per i suoi comportamenti arroganti e di aperto disprezzo, che cerca comunque di istruire il secondo, Cristiano, ragazzino timido e inibito, su valori della vita che lui reputa importanti, guadagnandone ciononostante il rispetto incondizionato e un amore assecondante. [+]

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paride86 mercoledì 24 dicembre 2008
non mi ha convinto del tutto Valutazione 3 stelle su cinque
50%
No
50%

Per me che ho letto e amato il libro di Ammaniti, la visione del film non poteva che lasciarmi un po' deluso, soprattutto per quelle parti di racconto che sono state tagliate. La versione cinematografica non permette, inoltre, di affezionarsi alle storie di alcuni personaggi (come Fabiana, per esempio), e in generale le emozioni sono molto attutite rispetto al romanzo. La relazione padre-figlio mi è sembrata sopra le righe, cioè non esattamente spontanea, e questo mi ha deluso un po', visto che Salvatores di solito è maestro nel descrivere i rapporti tra uomini. Tuttavia ho preferito il finale del film a quello del libro, è stata una piacevole sorpresa; nonostante questo, però, credo che Salvatores avrebbe potuto fare di più. [+]

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giuli@depp mercoledì 18 febbraio 2009
una storia di amore e violenza Valutazione 3 stelle su cinque
50%
No
50%

In una landa desolata del nord Italia, vivono padre e figlio, Rino e Cristiano Zena, uniti da un amore viscerale che si nutre si violenza e episodi della malavita che conducono assieme a Quattro Formaggi, un poco di buono che è rimasto fulminato da un cavo elettrico scoperto. In una sola notte le vite dei personaggi vengono sconvolte : dal buio e dall'oscurità emerge una ragazzina bionda, Fabiana, della quale Cristiano è segretamente innamorato. Quattro Formaggi la scambia per una pornodiva e in quella stessa notte, tra fango e pioggia, la stupra, uccidendola in seguito con una pietra. Dopo aver ricevuto la chiamata disperata di Quattro Formaggi, Rino accorre in suo aiuto, pensando che dei delinquenti stessero dando fastidio allo storpio, come accadeva spesso. [+]

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jonnylogan mercoledì 10 maggio 2023
i cattivi maestri Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
0%

Nel 2008 Gabriele Salvatores decise di proseguire la liaison con l’autore drammatico Niccolò Ammaniti. Una collaborazione iniziata nel 2003 con il successo di Io non ho paura, film che seppe portare l’autore di Mediterraneo, e della “trilogia della fuga”, al successo di pubblico e critica sino a mietere numerosi premi nazionali e non solo.
 
Il regista originario di Napoli in tal caso mette mano al romanzo probabilmente più celebre di Ammaniti, vincitore del premio Strega 2007, scrivendo a sei mani una sceneggiatura, assieme ai due anche Antonio Manzini, padre letterario di Rocco Schiavone, il cui risultato finale ci porta ben distante dalle distese di grano di Acque Traverse, in un territorio alpino altrettanto pieno di ombre. [+]

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