Coco Avant Chanel - L'amore prima del mito

Film 2008 | Biografico, +13 110 min.

Titolo originaleCoco avant Chanel
Anno2008
GenereBiografico,
ProduzioneFrancia
Durata110 minuti
Regia diAnne Fontaine
AttoriAudrey Tautou, Alessandro Nivola, Benoît Poelvoorde, Marie Gillain, Emmanuelle Devos Régis Royer, Etienne Bartholomeus, Yan Duffas, Fabien Béhar, Roch Leibovici, Jean-Yves Chatelais, Pierre Diot, Vincent Nemeth, Bruno Abraham-Kremer, Marie-Bénédicte Roy.
Uscitavenerdì 29 maggio 2009
DistribuzioneWarner Bros Italia
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 2,66 su 19 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Anne Fontaine. Un film con Audrey Tautou, Alessandro Nivola, Benoît Poelvoorde, Marie Gillain, Emmanuelle Devos. Cast completo Titolo originale: Coco avant Chanel. Genere Biografico, - Francia, 2008, durata 110 minuti. Uscita cinema venerdì 29 maggio 2009 distribuito da Warner Bros Italia. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 2,66 su 19 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 22 maggio 2017

Di giorno impiegata come sarta e di notte cantante di canzonette, Gabrielle (Coco) verrà introdotta dal nobile Étienne balsan a un mondo fatto di pizzi, ozi e carezze. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, 4 candidature a BAFTA, 3 candidature agli European Film Awards, 6 candidature e vinto un premio ai Cesar, 1 candidatura a Critics Choice Award, In Italia al Box Office Coco Avant Chanel - L'amore prima del mito ha incassato 1,3 milioni di euro .

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Consigliato nì!
2,66/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 2,20
PUBBLICO 2,78
CONSIGLIATO NÌ
Anne Fontaine interpreta Coco Chanel nelle sue tensioni d'arte e di vita, raccontando l'Europa del Primo Novecento.
Recensione di Marzia Gandolfi
mercoledì 27 maggio 2009
Recensione di Marzia Gandolfi
mercoledì 27 maggio 2009

Gabrielle è una giovane donna abbandonata dal padre e cresciuta in un orfanotrofio, dove ha imparato l'arte del cucire. Di giorno è impiegata come sartina in un negozio di stoffe troppo lontano da Parigi e di notte canta canzonette stonate per soldati ebbri di donne e di vino. L'incontro con Étienne Balsan, nobile e villano col vizio dei cavalli, introduce Coco in un mondo di pizzi, ozi e carezze. Insofferente alla vita edonistica e determinata a conquistare il suo posto nel mondo, troverà ispirazione nell'amore per Boy Capel, un gentiluomo inglese che corrisponde il suo sentimento, intuisce la sua grazia naturale e asseconda le sue inclinazioni. Le sue mani, guidate dal cuore, confezioneranno cappelli per pensare e abiti per emancipare (rigorosamente in jersey).
Anne Fontaine, autrice lussemburghese ed ex ballerina, gira un film intelligentemente strabico, che finge di guardare al melodramma e al biopic, dirigendosi invece altrove. Collocando Coco avant Chanel con precisione storica, l'autrice punta a svelare le dinamiche complesse e cannibaliche che presiedono alla relazione fra l'universo nobiliare, quello borghese e quello proletario nella Francia del Primo Novecento. I tre mondi trovano una perfetta ed esatta dislocazione nei teatri e nelle tribune degli ippodromi, lungo i corridoi e le scale della villa Balsan in cui si svolge la storia e la vita di Gabrielle, in arte Coco. Dialoghi e azioni contribuiscono a definire un confine esistente fra i piani: il brulicare frenetico di chi sta sotto a servire, la noia abulica che divora le relazioni degli inquilini del piano nobile servito. Tutto nel film funziona per nette opposizioni economiche, somatiche, cromatiche (gli abiti minimalisti e desaturati della protagonista contro quelli appariscenti e vivaci di Émilienne), a sottolineare e forzare la differenza tra l'orfana Coco e i figli "legittimi" della società altolocata. Ad abbattere l'agonia di una sovranità arcaica che gioca ancora a nascondino, sospesa e "in maschera" alle soglie della modernità, provvede una donna dotata di intelligenza e cultura, che punta sul fashion design fino ad innalzarlo a strumento di potere e di emancipazione, colpendo con eleganza e sobrietà l'ordine sociopolitico maschile.
Audrey Tautou crea una sintesi armoniosa col suo personaggio, un mondo di invenzione ed eccentricità capace di sopravvivere ai ruoli tradizionali di amante. Come Amélie, la sua Coco è assolutamente charmant, non fa nulla di prevedibile per sedurre, a parte moderare il fascino spettacolare del suo mettersi in scena. Figlia di un padre che le ha avvelenato l'infanzia dimenticandola, Coco riempie con la sua fantasia e coi suoi cappellini i vuoti, trasformando il suo destino con la testardaggine di chi vuole un posto "a tavola" senza rinunciare alla sua visione e ai tratti fondamentali della sua personalità. Coco Chanel, secondo Anne Fontaine, è una reazione creativa e attiva a una vita che poteva essere triste e ingrata, alle ipocrisie e alle ritualità della casta nobile, ai momenti codificati dell'etichetta e alle strutture del potere maschile. Dentro i suoi abiti i due livelli della società abbandonano la loro impermeabilità, lasciando scivolare sulla rivoluzionaria stoffa a maglia rasata elementi di continuità, come il contatto sessuale e quello sentimentale. Coco "spogliò" la donna dai condizionamenti culturali, che la immobilizzavano in una recita frivola, invitandola a dire (anche) attraverso ciò che indossa. I vestiti lasciano il posto ad altri vestiti ma il tailleur Chanel (ri)fà la donna.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
mercoledì 10 giugno 2009
ciccio capozzi

“COCO AVANT CHANEL. L’AMORE PRIMA DEL MITO” di ANNE FONTAINE; FRA, 09. Gli anni della formazione di Coco Chanel, la più grande stilista del 900. Il film è tratto da un romanzo, che fonda il suo nucleo drammatico sulle vicissitudini rispetto all’unico grande amore della sua vita. E’ questo il suo punto debole. La tristezza e la solitudine che caratterizzavano il personaggio storico sono documentate: [...] Vai alla recensione »

giovedì 9 giugno 2011
elypurple

...allora siamo tuti geni. Film decisamente mediocre e dalla sceneggiatura debole. Se la genialità di Coco Chanel è dovuta a semplici osservazioni sui dettagli (bottoni, fiocchi e piume sul cappello) allora abbiamo tutti una speranza di diventare celebrità. Il personaggio è stato reso anticonformista e cinico fino alla nausea, ammorbidito banalmente nel momento in cui incontra l'amore.

lunedì 1 giugno 2009
pipay

Il film ha poco a che vedere con il carisma, con la genialità e con la vita di Coco Chanel. La storia infatti inquadra questo mitico personaggio prima che divenisse tale: prima dei successi e della notorietà. Realizzato in questo modo, il film perde totalmente di valore. Allo spettatore rimane poco interesse e poca emozione. Rimane una storia che descrive un certo periodo e una certa società, soprattutto [...] Vai alla recensione »

mercoledì 27 maggio 2009
martalari

Visto "coco avant chanel" ... Una donna fantastica, introversa, fragile ma fortissima, una vita difficile e un'amore alle porte che non sa gestire, perchè Gabrielle Coco non conosce il mare, non conosce il mondo, non conosce i sentimenti, fugge dalle persone soprattutto che vogliono portarla fuori dal suo pensiero indecifrabile dall'esterno.

martedì 1 giugno 2010
alesya

Premettendo che non appartengo a una categoria di demolitori di film per il puro gusto di disprezzare il lavoro di tanta gente che ha investito tempo e denaro,non posso trattenermi dal dire che "Coco avant Chanel " è ,se pur pieno di buonissime intenzioni , assolutamente inutile e piatto:la regista francesce Anne Fontaine certamente desiderava accostarsi agli anni giovanili per farci [...] Vai alla recensione »

domenica 29 novembre 2009
Twoems

Durante la visione di Coco avant Chanel non potevo fare a meno di pensare ad una delle ultime biopic che ho visto, parlo di La vie en rose, che ho molto apprezzato. Perché, tutto sommato, entrambi i film raccontano, chi più chi meno, le "avventure" di due personalità femminili francesi tanto esili all'esterno, quanto forti nel profondo. Ed proprio più in profondità che avrei voluto si immergesse lo [...] Vai alla recensione »

domenica 14 giugno 2009
costanza

Non si potrebbero capire i cambiamenti che le donne hanno attuato nel '900 senza conoscere la straordinaria personalità di Coco Chanel. Da qui il grande interesse del film. Un'infanzia di privazioni, che fortifica, porta la consapevolezza che l'amore spesso fa soffrire , il matrimonio toglie la libertà.Le donne, per poter "pensare " devono togliersi dalla testa cappelli troppo ingombranti, e per [...] Vai alla recensione »

venerdì 23 ottobre 2009
Ace87

Così recita il sottotitolo del lungometraggio dedicato a Coco Avant Chanel (alias una bravissima Audrey Tatou), della promettente regista Fontaine. Infatti, il punto chiave della storia di questa donna, che ha saputo dare uno slancio definitivo al mondo della moda dal secolo scorso, prima di chiunque altra in modo così significativo, sta infatti in quella frase: l'Amore che l'ha abbandonata sin da [...] Vai alla recensione »

sabato 29 agosto 2009
alfa7@email.it

Questo film da parte mia si può dire che è veramente bellissimo, ed è favoloso il ruolo di Audrey Tautou, mi auguro di vedere altri film di questo genere . Un altro appunto che devo dire sul film e che le ore sono volate e penso di vederlo un altra volta e di consigliarlo di andare a vedere .distinti saluti da alfa7@email.it

venerdì 31 luglio 2009
yumi91

La storia della famosissima Gabrielle Chanel, detta “Coco”. Una bambina cresciuta in orfanotrofio insieme alla sorella. Chi avrebbe mia immaginato che diventasse così famosa? Basta fronzoli e pizzi vari, solo vestiti pratici ma eleganti allo stesso tempo. “L’amore prima del mito”, prima di partire per Parigi e dare una svolta alla sua vita come per la moda.

sabato 20 giugno 2009
pierrot

siamo due artisti abbiamo visto il film abbracciati e ci siamo emozionati per la magia di coco, per la magia della fotografia, dei costumi degli interni... di tutto. una magia che ci avvolge ancora adesso che siamo a casa e pensiamo...

lunedì 15 giugno 2009
tannie

Inizialmente anch'io mi sarei aspettata un film su Coco come famosa stilista (non avevo prestato attenzione al titolo), invece mi sono ritrovata a guardare questa ragazza giovane e, per certi versi, ingenua che pian piano trova la sua strada. E' toccante vedere come la sofferenza che sembra portarsi dentro dall'infanzia l'abbiano resa comunque forte e decisa, facendo sì che emerga nonostante la sua [...] Vai alla recensione »

lunedì 22 giugno 2009
melena

AVEVO LETTO LE RECENSIONI POCO INCORAGGIANTI,MA SPESSO MI ACCORGO CHE I GUTI DELLA GENTE SONO DIVERSI.. NN NE SAPEVO TANTO DI GABRIELL SE NN CHE FOSSE UNA STILISTA BRAVISSIMA.. IL FIM MI E' PIACIUTO MOLTISSIMO X TUTTO! HO ANCHE ACQUISTATO IL LIBRO E PRESTO INIZIRO' A LEGGERLO.. E POI COMPLIMENTONI X AUDREY CHE BRAVA...NN DEVE ESSERE FACILE IMPERSONARE UN PERSONAGGIO COSI"PARTICOLARE".

Frasi
Non so che età darle, 16, 25?
Quando mi annoio mi sento vecchissima
E ora quanti anni si sente?
Mille.
Dialogo tra Coco Chanel (Audrey Tautou) - Étienne Balsan (Benoît Poelvoorde)
dal film Coco Avant Chanel - L'amore prima del mito - a cura di Roberta
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Arianna Finos
Il Venerdì di Repubblica

L'attrice diventata famosa come Amélie è la nuova testimonial del celebre profumo e interpreta al cinema la stilista francese. Un furto? Lei non commenta. E assicura: «Resto una ragazza di campagna». Audrey Tautou è un pezzo di Francia che cammina. Incarna con stile lo spirito d'oltralpe; «Sono talmente francese che non mi pongo nemmeno la questione dell'identità» conferma ridendo.

Mariarosa Mancuso
Il Foglio

A Coco Chanel dobbiamo i tailleur, l'abbronzatura, le borsette trapuntate, i lunghi giri di perle false, le scarpe bicolori, i capi rubati al guardaroba dei maschi, i capelli corti, le pagliette, le camelie sul bavero della giacca. La regista Anne Fontaine prende nota di tutto, e per ogni dettaglio mostra la fonte di ispirazione: le maglie a righe dei marinai, i pantaloni per andare a cavallo senza [...] Vai alla recensione »

Massimo Bertarelli
Il Giornale

Il titolo dice già tutto: Coco avant Chanel - L'amore prima del mito. La biografia della celebre stilista si occupa poco di abiti e molto di passioni. Ma a differenza della più avvenente collega Anna Mouglalis, appena vista a Cannes in un'altra Chanel story, la scheletrica Audrey Tautou non mostra, grazie al cielo, neanche una caviglia. Si parte dall'Alvernia del 1908, quando Coco, sartina di giorno [...] Vai alla recensione »

Gian Luigi Rondi
Il Tempo

Il titolo è esatto. Non è la biografia di una delle personalità più celebrate dell'alta moda del Novecento, in Francia e nel mondo, ma sono i suoi esordi, la sua infanzia, la sua giovinezza prima che Coco diventasse Chanel. Una nascita in campagna, quasi subito, morta la madre, scompare il padre, un orfanotrofio insieme con la sorella, poi dei tentativi, presto falliti, di diventare un cantante in [...] Vai alla recensione »

Luigi Paini
Il Sole-24 Ore

C'era una volta una giovane orfana... Coco avant Chanel- L'amore prima del mito, di Anne Fontaine, racconta la favola bella della celeberrima stilista francese, dalle umili origini al successo internazionale. Quadri in movimento, déjeuners sur l'herbe e pomeriggi all'ippodromo, nobili dimore di campagna e fumosi cabaret dove l'alcol scorre, ça va sans dire, a fiumi.

Valerio Caprara
Il Mattino

Una cinebiografia che sembra un feuilleton e viceversa. Non è il massimo della goduria cinéfila, ma almeno i patti con lo spettatore sono chiari: «Coco avant Chanel» segue la scia di un revival scollegato da qualsivoglia anniversario e si allinea con dignità alla serie di libri e film ultimamente disponibili (tra cui la fiction tv con la Bobulova e la MacLaine).

Thomas Sotinel
Le Monde

"Coco avant Chanel" : un beau thriller sentimental sur Coco vaut mieux qu'une sage biographie de Madame Chanel Le succès du film La Môme sur Edith Piaf a assuré la fortune française du néologisme hollywoodien biopic, film biographique. Et quand on a su qu'Audrey Tautou incarnerait Gabrielle Chanel sous la direction d'Anne Fontaine, le destin de Coco avant Chanel a semblé scellé : il serait à la [...] Vai alla recensione »

Alberto Crespi
L'Unità

È il momento di Coco Chanel, almeno al cinema (nei negozi di moda, lo è da sempre). Cannes ha chiuso con il film di Jan Kounen sulla sua love-story con Stravinsky, ora esce invece la biografia diretta da Anne Fontaine che parte addirittura dall'infanzia. Diciamo due cose: Anne Fontaine è una regista meno effettistica di Kounen e Audrey Tautou (Il mondo di Amélié) somiglia alla vera Coco assai più della [...] Vai alla recensione »

Antonello Catacchio
Il Manifesto

Era di Chanel il tailleur rosa che indossava Jacqueline Kennedy quel giorno maledetto a Dallas. Erano due gocce di Chanel n.5 l'unica cosa che Marilyn dichiarava di indossare a letto. Di tutto questo però, giustamente, non c'è traccia in Coco avant Chanel, l'amore prima del mito, il film che Anne Fontaine ha dedicato a Gabrielle Coco Chanel, recentemente riscoperta anche attraverso una miniserie tv [...] Vai alla recensione »

Alessandra Levantesi
La Stampa

Fu Miss Katharine Hepburn la prima attrice a incarnare Miss Chanel. Correva il 1970 e Coco, che sarebbe morta ultraottantenne l'anno seguente, acconsentì che la sua vita fosse messa in musical a Broadway, con libretto di Alan Jay Lerner e la firma di sir Cecil Beaton sui 250 costumi di scena. Pur stroncato dalla critica, lo spettacolo ebbe un enorme successo, senza parlare del trionfo personale della [...] Vai alla recensione »

Anthony Lane
The New Yorker

As the title implies, “Coco Before Chanel” is one of those films, like “Young Mr. Lincoln” or “Young Winston,” which invite us to peek into the origins of the notable. These acts of preëmption are lured, by their nature, toward the “Aha!” moment—the point at which a future that we already know is neatly foretold in the present. Hence the closing scene of Barry Levinson’s “Young Sherlock Holmes,” in [...] Vai alla recensione »

Kristin Hohenadel
The New York Times

WHEN Coco Chanel died in 1971 at the age of 87, she left more than a legendary quilted handbag and a trail of Chanel No. 5 in her wake. A rebel and a pioneer as well as a designer, she freed women for the 20th century, replacing their corsets and lace frills with sailor shirts and wool jersey and democratizing elegance in the form of the Little Black Dress.

Kenneth Turan
The Los Angeles Times

For someone who was as celebrated internationally as France's Gabrielle "Coco" Chanel, the woman who inspired dozens of biographies by changing the shape of 20th century fashion, not that much is known for sure about her formative years. "Chanel lied all the time. She used to say, 'I invented my life because I didn't like my life,' " Anne Fontaine has said, with Audrey Tautou adding, "Chanel always [...] Vai alla recensione »

A. O. Scott
The New York Times

True to its title, “Coco Before Chanel” chronicles the early life of the woman who would become perhaps the single most influential figure in 20th-century fashion. But the film, directed and co-written by Anne Fontaine, bears less resemblance to a standard-issue biopic (like, say, “La Vie en Rose,” to take a recent French example) than to a novel by Émile Zola or Theodore Dreiser.

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Sorpresa. La biografia di una celebrità che schiva tutte le trappole del genere. Una vita di Coco Chanel che elude i passaggi obbligati dell'agiografia per trovare un piglio e un taglio originali, concentrandosi sugli anni giovanili per lasciar fuori la leggenda della moda celebrata da libri, film e serie tv. Evitando anche le retoriche tipiche del sottogenere "infanzia, vocazione e prime esperienze". Gabr [...] Vai alla recensione »

Natalino Bruzzone
Il Secolo XIX

"L'amore prima del mito" recita il sottotitolo italiano di uno dei due film dedicati a una delle leggende francesi del '900. Dall'infanzia in un orfanotrofio ai primi passi in un mondo che non sarà facile da conquistare. Con in primo piano il carattere di una ribelle creativa e indomita affidata all'interpretazione di Audrey Tautou. La regia di Anne Fontaine cerca di allontanare dal biopic per costruire [...] Vai alla recensione »

Lietta Tornabuoni
Lo Specchio

Coco avant Chanel punta l’obiettivo sugli amori giovanili della grande couturière invece che sullasua precoce genialità stilistica. E conferma la difficoltà del rapporto moda-cinema. Due sciocchezze francesi accompagnano Coco avant Chand di Anne Fontaine, protagonista Audrey Tautou. Innanzitutto, la scelta stessa del film: hai di fronte una stilista cruciale, una donna intelligente e colta in un periodo [...] Vai alla recensione »

Paolo D'Agostini
La Repubblica

Deplorevole esempio di come rendere priva di interesse la storia di una personalità invece molto interessante. La giovinezza della stilista è purtroppo affidata alla leziosa Audrey Tautou, divinizzata in Francia dopo l' exploit di Amelie. Ragazzetta povera e fiera, bugiarda e determinata ad affermarsi: la troviamo a inizio secolo, patetica provinciale un po' sartina e un po' maldestra cantante di locali [...] Vai alla recensione »

NEWS
LIBRI
venerdì 29 maggio 2009
Pierpaolo Simone

La recensione *** Di bugie sul suo conto ne hanno dette tante, qualcuna è perfino vera. Piccola citazione d'apertura per raccontare la donna che più di tutte, nel novecento, ha rivoluzionato il modo di vestire femminile al motto di "le mode passano, [...]

CELEBRITIES
martedì 26 maggio 2009
Stefano Cocci

Uno dei volti più espressivi del panorama internazionale si cimenta con un marchio globale: Coco Chanel Ci vuole una certa dose di coraggio e di pazzia per rinunciare al pezzo forte del proprio repertorio pur di interpretare il sogno di una donna nata [...]

NEWS
mercoledì 6 maggio 2009
Chiara Renda

Italia, Francia e America del passato A fine maggio, prima dell'arrivo degli ultimi blockbuster della stagione, i cinema italiani vedranno l'avvicendarsi – a ridosso del Festival di Cannes - di pellicole di stampo biografico, storico e documentaristico, [...]

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