paapla
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venerdì 1 maggio 2009
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chi ha orecchie per intendere intenda
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Il secondo film che Steven Soderbergh ha dedicato a Ernesto “Che” racconta i trecentoquarantuno giorni del Comandante nella foresta in Bolivia. Racconto asfittico e opprimente perché opprimente è la foresta e gli uomini della giungla credono di più alla “bottiglia” che alle parole del “Che”. Disastro annunciato e prevedibile, forse, ma non per il “Che”.
Steven Soderbergh ci regala una soggettiva finale, toccante e straziante, il “Che” che si accascia lentamente e l’occhio della telecamera che sfoca sul bianco, sigillo dell’opera e monito: «Chi ha orecchie per intendere intenda».
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paperinik
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domenica 3 maggio 2009
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una lunga agonia che non coinvolge
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Freddo, asettico ma senza il vero distacco di un documentario.
Peccato per lo spreco di un grande interprete quale è Del Toro che resta un po' invischiato tra il toscanello caraibico e il turbinio degli pseudonimi.
Restano toccanti le immagini della vista del Che che si appanna nonché l'epifania della lunga agonia che comincia con il penoso sibilo dell'aria che non vuol più passare.
Strana presenza quella delle donne, un po' assessuate, un po' "compagne", in fondo un po' mortificate.
Il passo è più lungo della gamba: un film che supera le due ore o è davvero memorabile o rimane indigesto come una peperonata coi wurstel a ferragosto.
Per quanto il genere non mi faccia impazzire affatto, regia assai più convincente nella serie Ocean's.
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Freddo, asettico ma senza il vero distacco di un documentario.
Peccato per lo spreco di un grande interprete quale è Del Toro che resta un po' invischiato tra il toscanello caraibico e il turbinio degli pseudonimi.
Restano toccanti le immagini della vista del Che che si appanna nonché l'epifania della lunga agonia che comincia con il penoso sibilo dell'aria che non vuol più passare.
Strana presenza quella delle donne, un po' assessuate, un po' "compagne", in fondo un po' mortificate.
Il passo è più lungo della gamba: un film che supera le due ore o è davvero memorabile o rimane indigesto come una peperonata coi wurstel a ferragosto.
Per quanto il genere non mi faccia impazzire affatto, regia assai più convincente nella serie Ocean's.
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domenica 3 maggio 2009
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opera ammirevole nelle intenzioni
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L'idea che mi sono fatto su questa ammirevole opera dedicata al Che è che il buon Steven Soderbergh si sia lanciato in un'impresa più grande di lui,proprio come il Che in Bolivia. Il suo omaggio al Comandante è notevole,importante e fatto col cuore. L'idea di dare vita ad un affresco della durata complessiva di oltre quattro ore sulla figura tanto amata quanto discussa di Ernesto Guevara,è sicuramente da apprezzare e rispettare,riconoscendo al regista di aver sfornato un buon film che però non ha quel profumo di capolavoro cheun pò tutti si aspettavano,o ci speravano. "Che - guerriglia" è a mio avviso superiore al precedente "Che - l'argentino",se non altro per l'emozionante finale,ma comunque permane quel senso di incompiuto,di "poteva essere ma non è stato".
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L'idea che mi sono fatto su questa ammirevole opera dedicata al Che è che il buon Steven Soderbergh si sia lanciato in un'impresa più grande di lui,proprio come il Che in Bolivia. Il suo omaggio al Comandante è notevole,importante e fatto col cuore. L'idea di dare vita ad un affresco della durata complessiva di oltre quattro ore sulla figura tanto amata quanto discussa di Ernesto Guevara,è sicuramente da apprezzare e rispettare,riconoscendo al regista di aver sfornato un buon film che però non ha quel profumo di capolavoro cheun pò tutti si aspettavano,o ci speravano. "Che - guerriglia" è a mio avviso superiore al precedente "Che - l'argentino",se non altro per l'emozionante finale,ma comunque permane quel senso di incompiuto,di "poteva essere ma non è stato". Coinvolgente,ma non fino in fondo. Benicio Del Toro immenso,di una bravura esagerata,ma il "suo" Che risulta un pò troppo soft,come se al pubblico si fosse voluta mostrare solo la parte migliore del mitico guerrigliero. La regia di Soderbergh è robusta e accurata,ma forse occorreva un altro tipo di regista per rendere memorabile questo film. Un Ridley Scott,ad esempio.
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the boxer
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giovedì 7 maggio 2009
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naufragio della speranza
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Non meriterebbe nemmeno una stella, ero in sala, le palpebre degli occhi sono cominciate a pesarmi come non mai, quindi ho dovuto lottare contro la sonnolenza..ogni cinque minuti guardavo l'orologio e al pensiero che per terminare dovevano scadere il tempo di 2 ore e 10 min mi avviliva...se non fosse perchè ogni tanto e sottolineo OGNI TANTO compariva Benicio Del Toro (Che non lo si può nemmeno giudicare, per la scarsezza delle scene che ha dovuto inscenare.Da premettere che è uno dei miei attori preferiti, fa ciò che può su una sceneggiatura che non c'è.), a salvarmi dall'abbraccio di Morfeo, sarei crollato dopo i primi 15 minuti di film...
ne sono rimasto profondamente deluso, doveva essere un film su Ernesto Guevara, consegnato alla storia come il "Che".
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Non meriterebbe nemmeno una stella, ero in sala, le palpebre degli occhi sono cominciate a pesarmi come non mai, quindi ho dovuto lottare contro la sonnolenza..ogni cinque minuti guardavo l'orologio e al pensiero che per terminare dovevano scadere il tempo di 2 ore e 10 min mi avviliva...se non fosse perchè ogni tanto e sottolineo OGNI TANTO compariva Benicio Del Toro (Che non lo si può nemmeno giudicare, per la scarsezza delle scene che ha dovuto inscenare.Da premettere che è uno dei miei attori preferiti, fa ciò che può su una sceneggiatura che non c'è.), a salvarmi dall'abbraccio di Morfeo, sarei crollato dopo i primi 15 minuti di film...
ne sono rimasto profondamente deluso, doveva essere un film su Ernesto Guevara, consegnato alla storia come il "Che"..se 'Che - L'Argentino', lo fa vedere come un fantoccio nelle mani di Fidel, in 'Che - Guerriglia' innanzitutto mi chiedo dove sia Guevara? e poi lo fa vedere anche come un invasato, una persona incapace di fare i conti con la realtà che conduce al massacro i suoi guerriglieri.Per non parlare della cattura, tre colpi sparati per difendersi, un paio di battute durante la prigionia...Ninte è stato il 'Naufragio della Speranza'..di assistere ad un capolavoro su un Uomo che per molti è un esampio.Chi davvero volesse conoscere il "Che" leggesse i libri e mai che venga in mente di vedere questi due, pessimi, film.
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