Roberto Nepoti
La Repubblica
La parodia è una pratica "metatestuale", nel senso che cita un film (Totò le Mokò) o un genere (L'aereo più pazzo del mondo) esistente e ne ribalta il senso, mettendolo in caricatura. Peccato che 300, parodiato da questo 3ciento chi l'ha duro... la vince, fosse già la caricatura di un peplum epico su Leonida e i trecento delle Termopili, con i suoi spartani depilati, i persiani effeminati e feroci, la "filosofia" celodurista e l'apoteosi della bella morte.
Così Jason Friedberg e Aaron Seltzer (Epic Movie) non si sono dovuti spremere troppo le meningi: hanno esagerato solo un altro po', rappresentando tutti i contendenti come idioti debosciati; li hanno mischiati con "celebrities" varie (Paris Hilton, Lindsay Lohan, Sylvester Stallone, l'immancabile Tom Cruise: tutti personaggi-parodia di se stessi); hanno aggiunto allusioni a telefilm di successo ("Ugly Betty"); infine hanno inscritto la battaglia in una serie di varietà televisivi come "American Idol" e "L'isola dei famosi".
Fatto con due soldi, mettendo in burla il "blue screen" e gli effetti speciali che moltiplicano i guerrieri, il filmetto fa poco ridere. I "ciak scartati", quelli dopo i titoli di coda, durano un quarto dell'intero; e non sono più buffi del resto.
da La Repubblica, 25 aprile 2008
di Roberto Nepoti, 25 aprile 2008