paolo ciarpaglini
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mercoledì 11 marzo 2009
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'avete un bel problema'.
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Interpretato alla grande da Mark Wahlbergh, ex marines ormai ritiratosi a vita isolata fra splendidi paesaggi, trattasi di un gran bel film d'azione. Sono infatti passati tre anni da quando in un'azione, fù lasciato da solo assieme al compagno-osservatore Manny, che perse la vita. a allora hachiuso con l'esercito e ogni anno, continua a mandare fiori alla compagna di Manny. Senonchè, verrà contattato da loschi individui con il pretesto di svantare, il probabile omicidio del Presidente USA. Bob Lee Swagger (Wahlberg) è infatti un cecchino formidabile. Gli verrà chiesto, come detto prima, di prevedere come agirà l'assassino, proprio come fosse lui a dover compiere l'omicidio. Ma è una trappola, tramata dall'ex colonnello Isaac Jhonson (Danny Glover), mercenario senza scrupoli, intrigato nell'azione che vide la morte di Manny, e che per interessi ha commesso crimini atroci in Etiopia.
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Interpretato alla grande da Mark Wahlbergh, ex marines ormai ritiratosi a vita isolata fra splendidi paesaggi, trattasi di un gran bel film d'azione. Sono infatti passati tre anni da quando in un'azione, fù lasciato da solo assieme al compagno-osservatore Manny, che perse la vita. a allora hachiuso con l'esercito e ogni anno, continua a mandare fiori alla compagna di Manny. Senonchè, verrà contattato da loschi individui con il pretesto di svantare, il probabile omicidio del Presidente USA. Bob Lee Swagger (Wahlberg) è infatti un cecchino formidabile. Gli verrà chiesto, come detto prima, di prevedere come agirà l'assassino, proprio come fosse lui a dover compiere l'omicidio. Ma è una trappola, tramata dall'ex colonnello Isaac Jhonson (Danny Glover), mercenario senza scrupoli, intrigato nell'azione che vide la morte di Manny, e che per interessi ha commesso crimini atroci in Etiopia. L'azione è un pretesto per liberarsi di Swagger, scomodo sopravvissuto all'azione di cui sopra. Film adrenalinico a lieto fine, e vendetta compiuta. Swagger infatti, quasi ucciso dalla trappola, si trasformerà in ciò che è meglio stato addestrato a fare; uccidere. Da braccato, riuscirà con l'aiuto di Sarah (ex di Manny), e dell'agete CIA Nick Memphis, a far fuori ad uno ad uno tutti. Tutti quelli che la giustizia da sola, non avrebbe potuto inchiodare alle proprie responsabilità. P.S. Sarah (Kate Mara), è la ragazzina adolescente di 'Destini incrociati', figlia (nel film) della bravissima K.S.Thomas.
Da vedere assolutamente.., come la lattina piazzata a 2200 yards di distanza che esplode letteralmente!.
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giulia gibertoni
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martedì 8 maggio 2007
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come sopravvivere al complotto
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“È questo il problema della democrazia: c’è sempre un’anima confusa che crede che una persona sola possa cambiare le cose. E devi farlo fuori per convincerlo del contrario” dice il potente di turno con rassegnata ferocia.
Tra film d’azione pura e thriller anti-complottista, Shooter si muove con sicurezza, buona regia, dialoghi serrati anche se non sempre originali, interpreti adatti. Nello stesso tempo, pur dichiarando una discendenza da quell’alta linea di racconto cinematografico e civile che ci riconduce all’ottimo "I tre giorni del condor" di Sidney Pollack, perde punti nel tentativo di accattivarsi il target giovane dell’action e nello stesso tempo mantenere vigile la critica e fondate le premesse da cui muove.
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“È questo il problema della democrazia: c’è sempre un’anima confusa che crede che una persona sola possa cambiare le cose. E devi farlo fuori per convincerlo del contrario” dice il potente di turno con rassegnata ferocia.
Tra film d’azione pura e thriller anti-complottista, Shooter si muove con sicurezza, buona regia, dialoghi serrati anche se non sempre originali, interpreti adatti. Nello stesso tempo, pur dichiarando una discendenza da quell’alta linea di racconto cinematografico e civile che ci riconduce all’ottimo "I tre giorni del condor" di Sidney Pollack, perde punti nel tentativo di accattivarsi il target giovane dell’action e nello stesso tempo mantenere vigile la critica e fondate le premesse da cui muove.
Tratto da un libro di Stephen Hunter, premio Pulitzer e critico cinematografico del Washington Post, affronta i sempreverdi temi di politica, corruzione e servizi deviati senza pretese documentaristiche, ma anzi con una caratterizzazione dei cattivi che, per mancanza di profondità, sfocia nella macchietta. Per di più l’azione ha presto la meglio e il genere trova nell’attualità politica e nella generalizzata critica mediatica a imperialismo e collusione profonda di politica ed economia un terreno fertile. Non tanto per esplicitare una sua tesi come avrebbe fatto qualche serio cineasta dei tempi andati, piuttosto per rilanciare l’armamentario di genere in tutto il suo splendore di muscoli e coraggio oltre ogni limite. Il riferimento all’attualità cioè non fa molto altro che fornire nuove location, nuovi temi, persecuzioni nuove da cui salvarsi. Con disillusione, con amarezza, ma pur sempre il più velocemente possibile.
Intanto il patriottismo che contraddistingue gli eroi d’azione si è spostato dietro la bandiera a esaminarne i veri colori, ma la dinamica del racconto non cambia: l’eroe resta eroe, la causa resta una causa giusta, solo l’illusione è caduta, e il protagonista è sempre più solo. Fatto salvo per un agente dell’FBI che si gioca la carriera per dargli una mano e la vedova di un collega, comprimari esterrefatti davanti a un governo che imbroglia in nome del business.
Niente di nuovo sotto il sole, ma pur sempre ogni volta una rivelazione dolorosa per questo eroe di guerra più fuggitivo di Jack Ryan e più gabbato di lui dalle istituzioni. E ogni volta uno sfondo amaro, nonostante l’adrenalina, anche per lo spettatore che, incamerando complotti con crescente pessimismo, diffida di possibili risoluzioni perfino nella finzione dello schermo (da vedere il bellissimo "People I Know" di qualche anno fa, con Al Pacino). E comprensibilmente ha rinunciato a credere nella lotta dell’onesto contro alcuni estirpabili corrotti, perché vede sdoganata eppure inconfutata la tesi grigia e deterministica per cui il sistema è intrinsecamente e per sempre vigliacco. Solo ogni tanto, per cambiare, al cinema qualche eroe d’azione si spazientisce.
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(di anonimo39)
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ultimoboyscout
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martedì 11 gennaio 2011
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solidissimo.
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Ricorda molto il genere di action anni '80, quelli duri come il ferro alla "Rambo", molto americani, molto esagerati ma piuttosto credibili e concreti. Questo ripercorre quel periodo a mio avviso, mettendo in mostra un Mark Wahlberg adatto, bravo ma che non deve lasciarsi trascinare nella parte, lui che è attore notevole in grado di muoversi su più fronti. Molto ben fatto complessivamente, anche se i complotti sono piuttosti inflazionati ormai.
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muttley72
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giovedì 18 luglio 2013
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il miglior film sugli "sniper"
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Questo film ha scalzato "One shot one kill" (con Tom Berenger e Billy Zane) dal primo posto dei film che trattano il tema degli "sniper". Trattasi di un action-thriller (e non di un film di guerra) che narra di un ex sergente dei marines sniper e reduce di guerra, coinvolto con l'inganno in un omicidio politico. Il tiratore è convinto di essere un consulente governativo utile a sventare un attentato, in realtà i suoi consigli serviranno a realizzare l'attentato (di cui egli verrà poi incolpato). Il militare, scampato al suo omicidio (programmato con "ciliegina sulla torta" dai cattivi di turno per evitare che possa parlare) ingaggerà una lotta sfruttando la sua abilità con i fucili di precisione e verrà poi scagionato dalle accuse dalla stessa FBI che gli dava la caccia.
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Questo film ha scalzato "One shot one kill" (con Tom Berenger e Billy Zane) dal primo posto dei film che trattano il tema degli "sniper". Trattasi di un action-thriller (e non di un film di guerra) che narra di un ex sergente dei marines sniper e reduce di guerra, coinvolto con l'inganno in un omicidio politico. Il tiratore è convinto di essere un consulente governativo utile a sventare un attentato, in realtà i suoi consigli serviranno a realizzare l'attentato (di cui egli verrà poi incolpato). Il militare, scampato al suo omicidio (programmato con "ciliegina sulla torta" dai cattivi di turno per evitare che possa parlare) ingaggerà una lotta sfruttando la sua abilità con i fucili di precisione e verrà poi scagionato dalle accuse dalla stessa FBI che gli dava la caccia. Lo aiuterà l'unico agente FBI scettico sulla reale colpevolezza del sergente. Il film merita le 4 stelle, perchè è il migliore (dal punto di vista tecnico) nella nicchia di quelli dedicati agli "sniper", ma se anche non avesse questa peculiarità, sarebbe comunque un film avvincente e ben diretto e meriterebbe comunque 3 stelle piene. Certo anche questo il film fa delle "concessioni" alla credibilità (in alcune scene), a beneficio della spettacolarità, ma lo spettatore è già abituato (ed indulgente) a questa diffusa pratica. Nel film compare il noto fucile "Barret" cal. 12.7 (con il quale viene abbattuto anche un elicottero) oltre ad un ricco campionario di fucili di precisione....
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giordano stefani
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martedì 3 febbraio 2015
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un implacabile mark wahlberg per un action – thril
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Qualche giorno fa, cercando un film da vedere in inglese (ma sottotitolato), mi sono imbattuto in questo thriller – action movie, che non conoscevo.
Niente di trascendentale, ma è stato una piacevole sorpresa: trama con idea piuttosto semplice ma non banale, condita di complotti governativi q.b., realpolitik, lobby dedite al solo profitto ed un Mark Wahlberg al solito non troppo espressivo ma più indomito che mai, un po’ Rambo e un po’ giustiziere della notte.
La regia non si discosta molto dagli stilemi del genere degli ultimi anni e pur non risultando particolarmente innovativa svolge efficacemente il suo lavoro, non facendo mai abbassare il livello di attenzione dello spettatore sotto il livello di guardia.
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Qualche giorno fa, cercando un film da vedere in inglese (ma sottotitolato), mi sono imbattuto in questo thriller – action movie, che non conoscevo.
Niente di trascendentale, ma è stato una piacevole sorpresa: trama con idea piuttosto semplice ma non banale, condita di complotti governativi q.b., realpolitik, lobby dedite al solo profitto ed un Mark Wahlberg al solito non troppo espressivo ma più indomito che mai, un po’ Rambo e un po’ giustiziere della notte.
La regia non si discosta molto dagli stilemi del genere degli ultimi anni e pur non risultando particolarmente innovativa svolge efficacemente il suo lavoro, non facendo mai abbassare il livello di attenzione dello spettatore sotto il livello di guardia.
In definitiva un buon modo per riempire due ore di una domenica pomeriggio invernale, tra fughe rocambolesche, un’America irriconoscente verso coloro che la difendono ed alla mercé dei potenti, cattivi più cattivi che mai e senza alcuna possibilità di redenzione (anche se le prove degli attori che li interpretano non sono particolarmente degne di nota e ci si dimentica in fretta di loro), la giusta dose di adrenalina e le solite accuse, invero piuttosto velleitarie, ad un sistema marcio e corrotto.
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elgatoloco
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lunedì 7 settembre 2020
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né molto nuovo né travolgente
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Senza esssere travolgente né nuovo nell0impianto, questo"Shooter"(Antonine Fuqua, da"Point of Impact", romanzo di Stephen Hunter, sceneggiato da Jonathan Lemlkin, 2007)è un film comunque coinvolgente. UN ex soldato-cecchino dei reparti speciali USA, deciso a ritirarsi dal servizio, viene incastrato, essendo stato incaricato di "sventare"un attenato al presidente USA, quando in realtà poi viene incolpato dell'omicidio dell'arcivescovo etipoe, che era in visita negli States e che rimane ucciso non da lui. Storia di venedetta, certo(Là, in quellt'ambito, la lezione dei film "bronsoninani"tanto disperezzati all'epoca, rimane un vero modello impareggiabilie), ma a ciò si aggiunge la demisficazione dei rapporti che si creano tra presidenza USA; CIA; FBI, dove domina il più crasso imperialismo ma anche il disprezzo più palese verso ex dipendenti ed ex collaboratori, anche di grande "valore", certo a livello bellico-terroristico, quasi.
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Senza esssere travolgente né nuovo nell0impianto, questo"Shooter"(Antonine Fuqua, da"Point of Impact", romanzo di Stephen Hunter, sceneggiato da Jonathan Lemlkin, 2007)è un film comunque coinvolgente. UN ex soldato-cecchino dei reparti speciali USA, deciso a ritirarsi dal servizio, viene incastrato, essendo stato incaricato di "sventare"un attenato al presidente USA, quando in realtà poi viene incolpato dell'omicidio dell'arcivescovo etipoe, che era in visita negli States e che rimane ucciso non da lui. Storia di venedetta, certo(Là, in quellt'ambito, la lezione dei film "bronsoninani"tanto disperezzati all'epoca, rimane un vero modello impareggiabilie), ma a ciò si aggiunge la demisficazione dei rapporti che si creano tra presidenza USA; CIA; FBI, dove domina il più crasso imperialismo ma anche il disprezzo più palese verso ex dipendenti ed ex collaboratori, anche di grande "valore", certo a livello bellico-terroristico, quasi... Mark Wahlberg, è interprete a mio modesto parere sottovalutato, ma decisamente superiore al cliché dell'"eroe"(già discuitibile di suo, ma il "soldato", dove vale il signigifcato letterale è ben altra cosa, decisamente deteriore rispetto all'eroe omerico, romano , gallico, nordico o anche medievale, visto il potere distruttivo delle armi da fuoco e altro ancora), sicuramente sensibile oltre quel limte che"fisicologicamente"(espressione metaforica, ovvio)che gli viene attirbuita, Kate Mara, come compagna del suo ex.commilitone è veramente brava, Danny Glover e Ned Beatty quali vilains di potere rendono molto bene il"ruolo", anche se forse, a voler essere precisi, un po'tropo manicheisticamente, ma ciç rientra, appunto, nello stile very american style... Film comunque capace di demisfificare(per quel poco che è consentito negli States, paese che salvaguarda fin troppo le proprie dirigenze, politiche, militari e burocratiche)quanto cì p di marcio nell'Impero USA... El Gato
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giovanni morandi
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lunedì 27 novembre 2023
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ennesimo don chisciotte americano
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Shoter è un film del 2007 di Antoine Fuqua.
Il personaggio interpretato dal protagonista Mark Wahlberg, il sergente ex-marine Swagger è uno sniper di eccellenza, ingaggiato dal Governo Usa per coprire una missione "segreta" e sporca.
Ma in realtà il sergente ed il suo collega, in funzione di ausilio all'intercettazione dei bersagli (osservatore) secondo i piani di un colonnello (interpretato da Danny Glover) erano "sacrificabili; il collega viene ucciso, lui si salva miracolosamente. Dopo 3 anni di voluto isolamento in un luogo sperduto, viene nuovamente ingannato dallo stesso colonnello per "una presunta missione di protezione del Presidente Usa.
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Shoter è un film del 2007 di Antoine Fuqua.
Il personaggio interpretato dal protagonista Mark Wahlberg, il sergente ex-marine Swagger è uno sniper di eccellenza, ingaggiato dal Governo Usa per coprire una missione "segreta" e sporca.
Ma in realtà il sergente ed il suo collega, in funzione di ausilio all'intercettazione dei bersagli (osservatore) secondo i piani di un colonnello (interpretato da Danny Glover) erano "sacrificabili; il collega viene ucciso, lui si salva miracolosamente. Dopo 3 anni di voluto isolamento in un luogo sperduto, viene nuovamente ingannato dallo stesso colonnello per "una presunta missione di protezione del Presidente Usa.
In realtà gli si vuole addossare colpe "non sue", condannandolo ad una morte certa.
Dopo una vera e propria "guerra", da solo contro tutti, alla fine, dimostra la sua innocenza davanti al procuratore generale, mostrando che il fucile incriminante non può aver sparato perché reso inerte, ma anche il colonnello Johnson viene prosciolto dalle accuse. Swagger farà giustizia attuando nel contempo la sua vendetta nei confronti di Johnson, del senatore Meachum e delle loro guardie, proprio mentre costoro pianificano il prossimo intervento oltre confine in Ecuador, uccidendoli tutti e facendo saltare in aria la casa. Infine raggiunge Sarah (la vedova del collega osservatore) ed in macchina se ne vanno verso un futuro incerto.
Il tema, preso da un romanzo di Hunter, è il solito, quello assai simile a Rambo, ma con coinvolgimenti moralistici e complottistici.
Ma, al cinema, si sa il "muro di gomma" viene abbattuto dal Don Chisciotte di turno.
Ottima interpretazione di Wahlberg, ottima regia, effetti speciali e fotografia. Il tema, un po' meno, con un finale, forse troppo positivo, ma l'ultima inquadratura, presa dall'alto, sulla macchina, con a bordo l'eroe e la vedova del compagno "osservatore", che viaggia su una strada rettilinea, senza confine, rende qualcosa di poetico sul destino dell'ennesimo "cavaliere pallido", che, in realtà non esiste, se non nei sogni, nel Cinema o nella visione di un Mondo Perfetto...
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barone16
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mercoledì 6 maggio 2015
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niente male
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Ben strutturato per quanto riguarda la trama e altrettanto per quanto riguarda l'ampia gamma di scene spara tutto. Non è il tipo di film che ti lascia il tempo di una pausa sigaretta in quanto sa come incollare allo schermo coloro che lo guardano. Sorprendente la preparazione generale del Marine interpretato da un Mark Wahlberg in grande stato di forma, una preparazione che gli permette di affrontare ondate di nemici con grande astuzia. Un film che non è da prendere sul serio ma che cela un fondo di verità sulle varie lotte di potere e complotti che si verificano nelle alte sfere del potere.
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filippo catani
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sabato 9 luglio 2011
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la solita minestra
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Un ex cecchino dei reparti speciali americani decide di ritirarsi definitivamente al termine di una missione in cui ha visto morire il proprio compagno a causa dell'abbandono da parte del quartier generale. Questo in quanto i due soldati non si sarebbero dovuti trovare in missione in uno stato straniero. Il cecchino verrà richiamato in azione per cercare di scongiurare un attentato al Presidente degli USA. Le cose sono però più complicate di quanto sembrino.
Insomma la solita vecchia storia con tanto di soliti banali ingredienti. Il militare disilluso richiamato in servizio facendo leva sul suo senso dell'onore. Poi l'attentato al Presidente, reparti della CIA deviati e un amico morto in missione.
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Un ex cecchino dei reparti speciali americani decide di ritirarsi definitivamente al termine di una missione in cui ha visto morire il proprio compagno a causa dell'abbandono da parte del quartier generale. Questo in quanto i due soldati non si sarebbero dovuti trovare in missione in uno stato straniero. Il cecchino verrà richiamato in azione per cercare di scongiurare un attentato al Presidente degli USA. Le cose sono però più complicate di quanto sembrino.
Insomma la solita vecchia storia con tanto di soliti banali ingredienti. Il militare disilluso richiamato in servizio facendo leva sul suo senso dell'onore. Poi l'attentato al Presidente, reparti della CIA deviati e un amico morto in missione. Qualche buona scena d'azione ma il finale è degno di un mix tra Seegal, Van Damme e Hulk. Insomma la solita minestra riscaldata che ormai comincia a essere davvero indigesta.
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