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Shoot'em Up: l'attrazione fatale di Monica Bellucci

L'attrice torna all'azione con un film adrenalinico e pieno di humour.
di Tirza Bonifazi Tognazzi

Un'attrazione fatale

venerdì 4 aprile 2008 - Incontri

Un'attrazione fatale
È stato amore a prima vista. Monica Bellucci ci spiega cosa l'ha portata ad accettare il ruolo di Donna Quintano - una prostituta italiana dal seno materno - nel nuovo film di Michael Davis. "Quando ho letto il copione mi ha colpito molto perché era divertente, strano, pazzo. Così ho voluto incontrare il regista, che nasce come storyboarder. Aveva tramutato tutta la sceneggiatura in un fantastico fumetto e ho potuto praticamente vedere il film prima ancora di iniziare le riprese. Siccome amo i fumetti (ho imparato a leggere con i fumetti, il mio preferito era "Diabolik") e da quando sono diventata mamma leggo praticamente solo "Topolino" e "Paperino", mi piaceva poter interpretare un film del genere, che mette in scena la violenza in modo surreale. Tutto è sublimato all'estremo. In qualche modo mi ricorda molto un altro film che ho fatto: Dobermann. Shoot'em Up potrebbe esserne la versione americana. Ho accettato la parte senza conoscere gli altri lavori di Michael Davis, perché ero certa che, avendo scritto lui la sceneggiatura e occupandosi della regia, avrebbe saputo esattamente cosa farne. Inoltre non nascondo che avevo voglia di lavorare con due attori come Clive Owen e Paul Giamatti che sono riusciti, all'interno di un action movie, a creare due personaggi fuori dagli schemi. È stata una bellissima avventura".

La scena d'amore
Monica Bellucci: Non c'erano scene particolarmente difficili da girare e poi, come ho detto, sapevo già come si sarebbe svolta ogni inquadratura perché avevo visto e studiato lo storyboard. Ammetto però che la scena d'amore con Clive Owen, che si svolge nel bel mezzo di una sparatoria, ha richiesto uno sforzo notevole, più che altro perché il nostro problema era come posizionarci e muoverci in mezzo a quel casino. È ovvio che una scena del genere è meglio farla con Clive che con qualcun altro. E anche se torno al cinema con il ruolo di una prostituta, penso che si possa interpretare in mille maniere diverse. È un mondo che mi incuriosisce molto e proprio perché non lo conosco lo interpreto al cinema.

La scelta del dialetto
Monica Bellucci: Nella versione inglese il mio personaggio, quando si arrabbia, inizia a parlare in italiano lasciando tutti nella confusione. Era necessario creare la stessa differenza linguistica anche nella versione italiana perché altrimenti non emergeva dal film perché all'improvviso Clive Owen non capiva più cosa dicessi. L'idea di farla parlare in napoletano è stata di Francesco Verano, il direttore del doppiaggio. Ma mi sono divertita molto, soprattutto a vedere che Paul Giamatti faticava a dire, in italiano (nella versione inglese) "la mia piccola troietta".

Una carriera all'estero
Monica Bellucci: In ogni paese esisto per un film diverso. In Francia sono emersa grazie a Irréversible, in America mi hanno notata in seguito a Malèna. Ma io non guardo mai al passato e per questo non c'è un film che sento mi rappresenti più di un altro. Sono solo un'attrice, scelgo i film in base al regista e al copione. Sono contenta però di avere questa tripla opportunità di lavorare in Italia, dove presto usciranno Sangue pazzo e L'uomo che ama, in Francia, che mi vedrà a breve nel nuovo film di Marina De Van, Non ti voltare, e in America, dove sto per girare La vita di Pippa Lee, un film di Rebecca Miller con Winona Ryder, Robin Wright Penn e Julianne Moore.

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