Rebecca - La prima moglie

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Un film di Riccardo Milani. Con Mariangela Melato, Cristiana Capotondi, Alessio Boni, Omero Antonutti, Adalberto Maria Merli.
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Formato Serie TV, Drammatico, , numero episodi: 2. - Italia 2007. MYMONETRO Rebecca - La prima moglie * * 1/2 - - valutazione media: 2,75 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

Sono la Melato, mica una velina. Ma un insolito destino mi porta in Tv

di Elena Martelli Il Venerdì di Repubblica

Tornata nella capitale dopo l'ultima tour non ha perso tempo ed è andata subito in palestra. «Non bisogna lasciarsi andare, ma nemmeno fare le ragazzine, riempirsi di botulino e ritrovarsi con la faccia pietrificata. L'età continua a essere un tabù per le donne. Io sono stata fortunata perché ho ereditato da mia madre questa pelle. Ma certo, non mollo». Mariangela Melato è vulcanica. Lavora come una pazza nei teatri e, come nel caso di Sola me ne vo (regia di Giampiero Solari), supera, in incassi, i colleghi maschi. Con un successo del genere, e con Ballandi come produttore dello spettacolo, sarebbe naturale un approdo in tv. «Ci abbiamo pensato, i ma dovrei trovare una nuova formula perché, quando finisco una cosa, sento l'esigenza di voltare pagina. Andando anche contro i miei interessi».
Una carriera da fare invidia: simbolo della «lotta di classe in bikini», con i cult solari, quasi western-marini, di Lina Wertmuller, ha girato con i maggiori registi italiani. Riservatissima, controcorrente, primadonna, Mariangela Melato ora ha trovato il tempo di concedersi alla tv in Rebecca, la prima moglie, remake del celebre film di Alfred Hitchcock. Prodotto da Raifiction, diretto da Riccardo Milani e scritto dal regista insieme con Patrizia Carrano, andrà in onda il 7 e l'8 aprile in prima serata su RaiUno. Nel' film, la Melato è la governante malvagia che trama contro la seconda moglie, interpretata da Cristiana Capotondi. «Di cattive ne ho fatte tante, Medea, Fedra, assassine di bambini... Questa, però, è la rappresentazione della perfidia borghese, interessante da fare, anche se sono orrenda: vecchia, livida e pallida come un cencio. Sono l'immagine della rabbia e del dolore».
A proposito dell'attrice protagonista, affiancata nella fiction da Alessio Boni, nei panni del marito, c'è stato un piccolo giallo nel giallo visto che, a causa della partecipazione della Capotondi alla lista di Francesco Rutelli per il Comune di Roma, sembrava che la fiction dovesse essere sospesa, in obbedienza alle regole della par condicio. Due giorni di sospiri, poi la Capotondi ha detto no a Rutelli, per amor di cinema. «Questa vicenda mi ha piacevolmente sorpreso» dice Mariangela Melato. «Mi sembra un'ottima cosa che i giovani, i quali passano per essere indifferenti e lontani dalla politica, invece se ne occupino».
Il fatto è che certe candidature appaiono un po' strumentali. E, infatti, lei non è mai scesa in campo.
«Mai. Però questo non significa che mi sia disinteressata o che la gente non sappia da che parte sto. Io ho sempre avuto la fortuna, che forse Cristiana non ha ancora, di aver potuto dimostrare con il lavoro le mie scelte. Per quanto riguarda il Paese, spero in un reale rinnovamento e credo che Veltroni ce la possa fare. Sono ottimista».
A una come lei, che ha attraversato la stagione del femminismo, che effetto fa il movimento Pro Life di Ferrara?
«Non ne voglio nemmeno parlare. Non voglio dire "a". Entrare nella polemica significa vivacizzarla».
L'estate scorsa, il Financial Times ha accusato l'Italia di essere un Paese retrogrado, dove le donne sono considerate alla stregua di oggetti.
«C'è ancora molto da fare, anche tra i politici: quando sento dire a una donna "sposi un miliardario"... Ma lasciamo perdere. Poi, certo, ognuna, nel suo piccolo, deve affrontare le proprie battaglie. Io non mi sono mai fatta trattare come una velina. Non è solo colpa della tv, è tutto un sistema di valori che è andato a picco».
Anche in teatro, un tempo considerato elitario, oggi finiscono spesso ragazze che non hanno trovato posto in tv o al cinema.
«È vero, e ben vengano. Però poi mi chiedo: ma dove sono finite? È anche una vita molto dura, sa? Non ce la fanno... Magari qualcuna si rivela bravissima, anche se su due piedi non mi viene un nome. Stendiamo un velo pietoso».
Torniamo a lei, la Melato in televisione è un evento.
«A teatro faccio;quello che voglio. In tv non è facile trovare ruoli interessanti come questo inRebecca, dove la mia è, tra l'altro, una partecipazione. Oggi la fiction italiana produce film di ottima qualità. Penso a Montalbano, a La meglio gioventù, a Caravaggio. Mi piacerebbe misurarmi con una storia che mi riguardasse di più, una donna della mia età, inserita nel mondo di oggi. Ma dovrebbe essere una fiction per un'attrice "diversa" da quelle che normalmente appaiono in televisione».
Si riferisce a sante ed eroine varie?
«Ecco, di santi non ne vorrei- vedere più in tv per almeno dieci anni. Ma questo è il solito problema: quando un genere ha successo, lo si replica all'infinito. Il contrario di quello che faccio ìo,, che, per non ripetermi, cambio in continuazione:
Se per gioca dovesse scegliere un film a cui tornare?
«Tornerei alla stagione di: Lina Wertmüller: mi piacerebbe essere in partenza per la Sardegna, per girare Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto. Con Lina non ci sentiamo spesso ma ci vogliamo bene».
Non si sarà persa il remake con Madonna.
«È stata la prima volta nella mia vita in cui mi son sentita bella, brava e pure bona! Tanto che mi son detta: "Vuoi vedere che devo ricominciare tutto partendo dal fattore bona.Perché ero meglio io di lei e poter dire di essere meglio di lei... Tra l'altro, ho lavorato con Luca Tommassini, il suo coreografo, al quale in Italia tutti chiedono di Madonna. E sa lui che mi ha detto? Che Madonna gli chiede sempre di me: "Ma com'è Mariangela?"».
Vi siete mai sentite?
«Ne sarei stata felice, è un tale mito. Ma credo che abbia anche lei il suo bel daffare».
Da Il Venerdì di Repubblica, 28 marzo 2008

di Elena Martelli, 28 marzo 2008

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