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Ratatouille: storia di un topo buongustaio

Remy ci conduce nella cucina di un cuoco rinomato il cui motto è "chiunque può cucinare".
di Tirza Bonifazi Tognazzi

Il film

venerdì 12 ottobre 2007 - Approfondimenti

Il film
Che i topi siano dei piccoli gourmet non è una novità. Lo ha scoperto Massimo "El Sorzon" Donadon, ovvero l'uomo che si è occupato con successo della derattizzazione di città come New York, Tokyo, Santiago del Cile, Bombay e Londra ispirandosi ai sapori dell'alimentazione umana nelle zone in cui operava. In pratica il veleno per i topi creati da El Sorzon è celato in leccornie dall'odore e dal gusto di margarina, vaniglia, zucchero filato, pesce sopraffino e curry. Non ha nulla di cui preoccuparsi però il simpatico protagonista di Ratatouille che, oltre ad avere un palato raffinato, è capace di odorare la presenza di veleno anche nei cibi più squisiti. Il protagonista in questione è un topo di nome Remy che ha un sogno impossibile: diventare un rinomato cuoco in un ristorante francese a cinque stelle. Nel frattempo si presta - con poco entusiasmo - al ruolo di "odoratore" ufficiale del clan dei topi guidato dal padre. Quando, in seguito a una fuga improvvisa, perde le tracce dei suoi compagni e della famiglia, Remy ha la possibilità di vedere il suo desiderio realizzarsi finendo nella cucina del suo eroe culinario, Auguste Gusteau, il cui motto è "chiunque può cucinare".

Una questione di gusto
Il piccolo Remy ha una vera e propria vocazione per l'arte culinaria, tant'è che segue di nascosto la trasmissione televisiva preferita della vecchina presso la quale è rintanato il clan, condotta da Auguste Gusteau in persona. Con l'ausilio dei consigli dello chef e con un pizzico di fantasia, il topolino - che si è sempre rifiutato di cibarsi dei rifiuti come i suoi compagni - sperimenta nuove ricette. Così, quando mette le sue zampette nella cucina del suo mito Gusteau, riesce a trasformare una minestra insipida in un piatto prelibato. "Creando l'atmosfera di una vera cucina e del cibo che sembrasse autentico, abbiamo fornito a questa vicenda fantastica una credibilità che altrimenti non avrebbe avuto", sostiene il regista Brad Bird (autore anche del soggetto e della sceneggiatura). La prima fase di ricerca "culinaria" è iniziata a Parigi, dove i realizzatori hanno provato tutti i menu dei ristoranti più famosi, scrutando "dietro le quinte" delle cucine più creative del mondo. "Abbiamo imparato molte cose che hanno aumentato la comicità del film", ammette Bird.

Mangiare bere, uomo topo
La ricerca dei realizzatori è proseguita per mesi. L'intera squadra ha preso lezioni di cucina durante le quali gli artisti digitali hanno imparato a tagliare e ad affettare come dei veri cuochi professionisti. In più il produttore Brad Lewis ha frequentato per qualche giorno uno stage "full immersion" in uno dei ristoranti più raffinati ed esclusivi di Napa Valley, il French Laundry, dove opera il celebre chef Thomas Keller, uno dei maggiori innovatori creativi moderni considerato un vero genio culinario. "Non sono così scioccato all'idea di un topo in cucina come qualcuno potrebbe pensare", afferma divertito l'Oscar della gastronomia. "Invece, penso che Remy sia un personaggio in cui tutti possono riconoscersi, un perdente che trionfa e che esprime quindi una sensazione magnifica da provare". Si è così affezionato al piccolo protagonista peloso di Ratatouille che ha iniziato a fare il tifo per lui. E ovviamente è stato chiamato in causa per la realizzazione del film. "Brad voleva vedere qual è l'aspetto di una vera cucina, le sensazioni che offre, l'energia, la vivacità, il modo in cui le persone lavorano insieme e si muovono al suo interno, quella che noi chiamiamo 'la danza'", spiega Keller. "Brad e la sua squadra hanno anche fatto molte riprese al French Laundry, in modo da poterle studiare per trasformare la realtà in animazione".

Un messaggio universale
Il regista di Ratatouille ha sviluppato una storia che, tra episodi esilaranti e momenti di commozione, offre un messaggio universale sulla famiglia, l'amicizia, la lealtà e l'importanza di seguire la propria strada nella vita e di rimanere fedeli a quello che si è, anche se le attese generali sono differenti. "Tutti noi abbiamo dei sogni impossibili e ci sforziamo di realizzarli, ma il sogno di Remy potrebbe essere quello più impossibile di tutti" spiega Bird. "L'idea di perseguire la propria passione creativa contro tutte le possibilità è qualcosa a cui Brad Bird tiene moltissimo" rivela il premio Oscar John Lasseter, responsabile creativo dei Walt Disney e Pixar Animation Studios. "E si vede, perché ha creato un film fantastico, che è profondamente divertente in maniera originale e che ha un vero nucleo emozionante, cosa molto importante per noi. C'è un livello di profondità, complessità e umorismo in questo film che ritengo non ci sia in nessun altro prodotto della Pixar", alla faccia di Massimo "El Sorzon" Donadon.

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