1970. Llewelyn Moss, un ex saldatore e reduce del Vietnam, si imbatte in uno scenario raccappriciante di sangue e sabbia, il classico episodio di uno scambio di droga andato male, soldi facili. Moss nell'attimo in cui avvista questa orribile strage presagisce che quella scelta sarà la scelta che gli cambierà la vita. Prendere i soldi o scappare. Moss sceglie di provarci. Moss decide di tuffarsi nell'oscurità, scelta che lo porterà inevitabilmente a delle conseguenze, lui lo sa, ma deve assolutamente tentare. Il perchè lo si può dedurre dal titolo dell'opera ottimamente diretta dai Cohen, Moss deve tentare, perchè deve opporsi, perchè deve uscire, perchè in un certo senso deve perdere. Quello interpretato da Brolin è uno dei vecchi uomini del titolo, un uomo sofferente per la sua attuale situazione. Andando a caccia rievoca i suoi passati militari, tutta l'avventura che lo trascinerà fino al limite più buio e oscuro del paese costruito dai Cohen che è questo film è un viaggio che intraprende con consapevolezza e da cui Moss trae anche un certo ritrovato piacere. Lo stesso vale per lo Sceriffo Tom Bell, interpretato da un Tommy Lee Jones apparentemente appena evaso dal set di Le Tre Sepolutire. In ugual modo il personaggio di Jones è legato ai vecchi tempi, ai vecchi sceriffi suoi predecessori e in generale ai vecchi che hanno caratterizzato la sua vita. Bell è il "vecchio uomo" a cui ci si sente più vicini, essendo anche voce fuori campo che svolge un ruolo rilevante. In Bell riscontriamo le sfaccettature di un anziano al limite del ritiro dalla professione e al limite della pazienza come uomo, oltre a non vedere più i valori che hanno fatto di lui l'uomo che è oggi nell'attualità delle cose, non riesce nè a rispecchiarsi col passato, nè a capire il motivo delle azioni presenti, dei crimini a cui è costretto ad assistere ed infine non riesce neppure a risolvere il nodo gordiano che rappresenta il futuro, sia suo che dell'ambiente che lo circonda. Anton Chigurh, il tremendo Anton Chigurh, interpretato superbamente da Javier Bardem, non è altro che un altro Vecchio Uomo. Pur rappresentando di fatto un personaggio che per definizione non dovrebbe avere neanche un capello in comune col carattere degli altri 2 protagonisti, essendo appunto l'antagonista, appare tale allo spettatore unicamente se la persona che sta assistendo allo spettacolo non svolge una dovuta riflessione. Infatti pure Bardem dovrà affrontare il destino, e dovrà combattere con "qualcosa che non si può fermare". Il senso del film in conclusione è racchiuso sostanzialmente in quella frase ripetuta svariate volte durante la pellicola da personaggi principali e marginali: "You can't stop what's coming" "Non puoi fermare ciò che accade" "Non puoi fermare ciò che accadrà". Dal punto di vista tecnico il film è semplicemente eccellente. I Cohen prendono 110 e lode alla maturità. Maturità appunto affermata da questa opera di 2 ore fitta di tematiche,di parallelismi fra i vari personaggi principali, di fotografie disarmanti dal punto di vista della bellezza così come dal punto della profondità di significato. Nel deserto troviamo una desolazione. Un incantevole desolazione da una parte ma anche una desolazione che rimanda alla paura dell'ignoto che costituisce una delle nostre facce più misteriose. Menzione speciale, ad ogni modo, va alle interpretazioni, Bardem in primis, mostruoso ed insuperabile supportato comunque da un Jones d'alto livello e da un Brolin decisamente convincente
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quentinfan
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sabato 23 febbraio 2008
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att: spoiler
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Si, ok, tutto meraviglioso..ma il finale?Cioè, il film è di fatto un capolavoro fino al momento del primo "black out" al termine del quale il protagonista, Josh Brolin (non venitemi a dire che è tommy lee jones) viene ritrovaro crivellato di colpi (ucciso dai messicani questo si capisce bene..)..da li il film perde un pò il suo senso, ottima la scena in cui Barden va a finire il lavoro dalla moglie, ma il resto?Il vecchio Jones che sproloquia sui suoi sogni non può essere il degno finale di un film che fino ad allora era a dir poco meraviglioso..forse appena ho un'attimo scrivo una recensione completa.in ogni caso Barden si merita l'oscar.
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albi
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domenica 24 febbraio 2008
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uno dei peggiori film mai visti
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un polpettone di due ore. più che thriller dovrebbero inserirlo nella categoria "sonniferi". non è facile creare un film basato sul libro di mccarthy. il film girato dai fratelli cohen è per u'ora e quaranta un poliziesco da due soldi, con un killer ed uno sceriffo che inseguono uno sventurato scappato con una valigia piena di soldi, e per gli altri venti minuti finali vengono buttati lì dei discorsi sulla morale della vita, sugli abitanti del paesno che non sono più gli stessi, ecc ecc, che difficilmente uno riesce a seguire, perchè nel frattempo si è già addormentato. film da vedere se volete buttare via i vostri soldi. assolutamente terrificante!!!
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kritik79
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domenica 2 marzo 2008
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sono daccordo con albi
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Scene bellissime girate bene interpretate altrettanto bene ma assolutamente non connesse tra di loro specialmente alla fine...
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(di igottabanana)
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matteo
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martedì 13 maggio 2008
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grande commento
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Ammiro moltissimo la tua analisi del film.Hai colto il senso del film.IL film è un'opera straordinaria che entra di diritto nella storia del cinema.Altro film dei Coen che ha una somiglianza sicuramente Fargo, si hanno certamente ispirato.Guarda anche L'uomo che non c'era.Ciao
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zuberman
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lunedì 30 giugno 2008
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albi
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il finale del film vuol esprimere che la vita per lo sceriffo è cambiata da quando ha lasciato il lavoro...infatti nei suoi due sogni c'è sempre il padre , anche lui sceriffo , questo si collega alla morte della moglie di moss che dalla morte del marito faceva un vita di m***a , e all'incidente di chigur che è come se ricevesse un segno\punizione.Albi provi a linterpretare i film con diverse chiavi di lettura cosi' può farsi un idea più globale.sono daccordo con lei solo quando verso il finalemoss parla con la donna al motel e , quando subito dopo lo sceriffo ha la fortuna di trovarsi proprio sulla strada del motel.Dire che sia dei peggiori mi sembra esagerato . ci sono film molto più commerciali che sono davvero brutti.
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il finale del film vuol esprimere che la vita per lo sceriffo è cambiata da quando ha lasciato il lavoro...infatti nei suoi due sogni c'è sempre il padre , anche lui sceriffo , questo si collega alla morte della moglie di moss che dalla morte del marito faceva un vita di m***a , e all'incidente di chigur che è come se ricevesse un segno\punizione.Albi provi a linterpretare i film con diverse chiavi di lettura cosi' può farsi un idea più globale.sono daccordo con lei solo quando verso il finalemoss parla con la donna al motel e , quando subito dopo lo sceriffo ha la fortuna di trovarsi proprio sulla strada del motel.Dire che sia dei peggiori mi sembra esagerato . ci sono film molto più commerciali che sono davvero brutti.io da 1 a 10 gli dò 8,5 o al massimo 9.
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