calima
|
mercoledì 21 gennaio 2009
|
il calore del ghiaccio
|
|
|
|
Scene di una violenza quasi insostenibile ma mai gratuita. Un uomo, Nikolai, abituato a mozzare le falangi ai cadaveri ma capace di prendertia al cuore quando, dopo essere stato "costretto" a stuprare una prostituta, le regala un santino come necessario riconoscimento di quel sacro che è cosciente di aver violato: quel sacro non è solo un bisogno insopprimibile, ma una presenza connaturata ad ogni anima, ad ogni corpo, perché corpo e anima non sono due entità distinte ma sono la stessa cosa, e il divino non è (solo) fuori di noi. Non è certo un caso che il nome scelto da Anna per la piccola sia Christina, come una preghiera, una richiesta di protezione. Cronemberg mostra tutta la fragilità (la nuova miracolosa vita che riesce a vincere la morte) e lo splendore del corpo umano (il magnifico Viggo Mortensen), con un realismo estremo che anziché limitarsi a rappresentare la materia riesce ad avvicinarci a ciò che le dà significato e valore.
[+]
Scene di una violenza quasi insostenibile ma mai gratuita. Un uomo, Nikolai, abituato a mozzare le falangi ai cadaveri ma capace di prendertia al cuore quando, dopo essere stato "costretto" a stuprare una prostituta, le regala un santino come necessario riconoscimento di quel sacro che è cosciente di aver violato: quel sacro non è solo un bisogno insopprimibile, ma una presenza connaturata ad ogni anima, ad ogni corpo, perché corpo e anima non sono due entità distinte ma sono la stessa cosa, e il divino non è (solo) fuori di noi. Non è certo un caso che il nome scelto da Anna per la piccola sia Christina, come una preghiera, una richiesta di protezione. Cronemberg mostra tutta la fragilità (la nuova miracolosa vita che riesce a vincere la morte) e lo splendore del corpo umano (il magnifico Viggo Mortensen), con un realismo estremo che anziché limitarsi a rappresentare la materia riesce ad avvicinarci a ciò che le dà significato e valore. Ognuno dei personaggi ha un suo dolore con il quale convive, sia le "brave persone" (le "nice people") sia i mafiosi Russi; la coraggiosa ostetrica Anna, che "dà la vita", ha perso un bimbo; il delfino Kirill subisce la personalità distorta del padre e non riesce ad affrontare la propria impotenza se non con una rabbia cieca, totalmente irrazionale. Perché se è vero che l'unico vero mostro è quello che inizialmente appare come un nonnino buono, paradossalmente è l'umanità che unisce tutti. Umano è innanzitutto l'autista del mafioso, che riesce quasi miracolosamente a comunicare la gentilezza custodita sotto l'apparenza "glaciale" con uno sguardo, un impercettibile movimento del viso. "Glaciale" è la parola che ho visto usare più spesso per descrivere Nikolai, ma non ho mai avuto la sensazione di essere così vicina a qualcuno, di sentire il suo dolore fisico (nella terribile scena del bagno turco dove lotta completamente nudo e quindi indifeso, tradito, con due sicari vestiti di nero dalla testa ai piedi) e la sua solitudine (nella scena precedente, dove dice di essere morto quando aveva quindici anni, e di vivere da allora in un perpetuo stato di distacco). Quante cose non dette, quanti pensieri mi è sembrato di leggere dietro il suo mistero: il modo in cui distoglie lo sguardo da Anna dopo averla riaccompagnata a casa con una rassegnazione dolce, quasi senza rimpianto, l'abisso di disperazione racchiuso nel sussurro "I'm just a driver"... Quest'uomo in realtà è consapevole che il distacco è l'unico mezzo che ha a disposizione proprio per non morire, per non lasciarsi annientare non dai sentimenti di una vita "normale" che gli sono preclusi, ma dalla sua vita, che scopriremo non è quella che sembra. Nikolai sotto i tatuaggi che lo marchiano, lo vestono e sono gli ideogrammi della sua storia (che i mafiosi possono decifrare che però nessuno, nemmemo loro, conosce veramente) è luce negli occhi che splende nonostante ogni dissimulazione, carne e sangue, come me, come tutti. E le sue lacrime, solitarie appunto, silenziose, nascoste, sono così diverse, ma in fondo uguali alle mie.
Calima
[-]
|
|
[+] lascia un commento a calima »
[ - ] lascia un commento a calima »
|
|
d'accordo? |
|
dario
|
domenica 22 marzo 2015
|
potente
|
|
|
|
C'è qualche incongruenza (perchè il boss russo è tanto poptente? Dov'è la sua banda?) e qualche ricatto (la bambina a due passi dall'esperienza di Mosè), ma il fiklm funziona bene grazie ad una regia attenta e a una scenografia intrigante. Ottima la scena della sauna, ma continuiamo ad essere nel mondo dell'azione, al machismo esasperato sopra le idee e l'etica civile. Tutto appare pretetuosto al fine di sostenere delle tesi buoniste secondo una pietas di riporto, quando non d'accatto. Gli attori sono molto funzionali, reggono l'intero impianto - disassato - con notevole mestiere. Su tutti Viggo Mortensen, un gradino appena sotto Cassel.
[+]
C'è qualche incongruenza (perchè il boss russo è tanto poptente? Dov'è la sua banda?) e qualche ricatto (la bambina a due passi dall'esperienza di Mosè), ma il fiklm funziona bene grazie ad una regia attenta e a una scenografia intrigante. Ottima la scena della sauna, ma continuiamo ad essere nel mondo dell'azione, al machismo esasperato sopra le idee e l'etica civile. Tutto appare pretetuosto al fine di sostenere delle tesi buoniste secondo una pietas di riporto, quando non d'accatto. Gli attori sono molto funzionali, reggono l'intero impianto - disassato - con notevole mestiere. Su tutti Viggo Mortensen, un gradino appena sotto Cassel. Intensa la Watts. Da vedere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a dario »
[ - ] lascia un commento a dario »
|
|
d'accordo? |
|
iuriv
|
mercoledì 5 ottobre 2016
|
spietati.
|
|
|
|
Noir che costruisce il suo incedere sulla doppia morale dei suoi protagonisti. Sullo sfondo di una Londra a forte immigrazione russa, la nascita di una bambina costringe i protagonisti della storia a mostrare il loro vero volto.
Cronemberg mette in scena questo racconto utilizzando una regia molto parsimoniosa. Ogni sequenza è utile alla narrazione e non si nota mai un movimento brusco o una presenza troppo invasiva della macchina da presa.
Il regista punta ad ottener il massimo dai suoi interpreti, costretti a mettere in mostra l'ambivalenza dei propri personaggi.
Splendida Naomi Watts, che lotta contro l'orgoglio della mafia per ideali nobili, ma che nasconde un desiderio di felicità per se stessa.
[+]
Noir che costruisce il suo incedere sulla doppia morale dei suoi protagonisti. Sullo sfondo di una Londra a forte immigrazione russa, la nascita di una bambina costringe i protagonisti della storia a mostrare il loro vero volto.
Cronemberg mette in scena questo racconto utilizzando una regia molto parsimoniosa. Ogni sequenza è utile alla narrazione e non si nota mai un movimento brusco o una presenza troppo invasiva della macchina da presa.
Il regista punta ad ottener il massimo dai suoi interpreti, costretti a mettere in mostra l'ambivalenza dei propri personaggi.
Splendida Naomi Watts, che lotta contro l'orgoglio della mafia per ideali nobili, ma che nasconde un desiderio di felicità per se stessa. Istrionico Vincent Cassel, alle prese con una figura che necessita di virilità, forse per nascondere la sua vera natura. Inquietante Mueller-Stahl, capace di scivolare in un attimo dal rassicurante patriarca allo spietato capo clan senza scrupolo alcuno.
Ma soprattutto Viggo Mortensen, enigmatico e impenetrabile, alle prese con un personaggio dalle molte facce, capace di nascondere le sue vere motivazioni fino alla scena finale.
Un lavoro compatto questo di Cronemberg, intenso, ma anche crudo quando il regista canadese decide di abbandonarsi a immagini esplicite.
La fotografia di un mondo sommerso in cui l'arte del compromesso finisce per snaturare le persone che la applicano.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a iuriv »
[ - ] lascia un commento a iuriv »
|
|
d'accordo? |
|
diomede917
|
giovedì 10 gennaio 2008
|
dalla russia con terrore
|
|
|
|
La morte di una giovane russa avvenuta dopo un parto drammatico apre ad Anna, l'ostetrica che l'ha fatta partorire, le porte di un mondo sommerso che si nasconde all'interno di un ristorante russo. Una mafia russa violenta, cinica e tamarra capitanata da un capo famiglia dagli occhi di ghiccio (il sempre bravo Armin Mueller-Stahl) e mal gestita da un figlio decisamente poco uomo (in tutti sensi). In questo ambiente emerge la figura Viggo Mortensen un autista decisamente tuttofare, che tiene sulle sue muscolose e tatuate spalle il fascino del film.
Infatti la sensazione che si ha è che questo è più un film con Viggo Mortensen che diretto da David Cronenberg, la mano del regista la si vede nelle già famosissime scene del barbiere e della sauna dove la violenza è rappresentata come un grande esercizio di stile.
[+]
La morte di una giovane russa avvenuta dopo un parto drammatico apre ad Anna, l'ostetrica che l'ha fatta partorire, le porte di un mondo sommerso che si nasconde all'interno di un ristorante russo. Una mafia russa violenta, cinica e tamarra capitanata da un capo famiglia dagli occhi di ghiccio (il sempre bravo Armin Mueller-Stahl) e mal gestita da un figlio decisamente poco uomo (in tutti sensi). In questo ambiente emerge la figura Viggo Mortensen un autista decisamente tuttofare, che tiene sulle sue muscolose e tatuate spalle il fascino del film.
Infatti la sensazione che si ha è che questo è più un film con Viggo Mortensen che diretto da David Cronenberg, la mano del regista la si vede nelle già famosissime scene del barbiere e della sauna dove la violenza è rappresentata come un grande esercizio di stile. Nel mezzo l'ho trovato un pò intimidito, forse la tematica o l'ambientazione londinese ha fatto si che Cronenberg svolgesse il suo compito (comunque buono) senza voli pindarici.
Di contro abbiamo un Mortensen in stato di grazia con tutta la sua fisicità che emerge nella scena dell'affiliazione nel Clan e in quella sua faccia malinconica che ci regala nel finale del film.
Il film è decisamente buono (Voto 7) che perde mezzo punto nel machiettistico doppiaggio da nemici di 007.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a diomede917 »
[ - ] lascia un commento a diomede917 »
|
|
d'accordo? |
|
dado1987
|
domenica 20 marzo 2011
|
due assi.
|
|
|
|
Cronenberg e Mortensen dopo History of Violence, esperimento ben riuscito, tornano nuovamente in insieme in opera più complessa e profonda.
Siamo a Londra e Tatiana, una ragazza russa 14enne alla fine di una gravidanza muore, e la figlia che sopravviverà alla madre non avrà nessuno che si prenderà cura di lei, così una levatrice dell'ospedale decide di indagare sulla provenieza della madre, avendo in mano solamente il diaro della ragazza scritto in russo. La levatrice grazie al diaro arriva al nome di un ristorante, il Trans-Siberian, appartenente a Semyon un signore molto tenebroso, anch'egli dell'est.
[+]
Cronenberg e Mortensen dopo History of Violence, esperimento ben riuscito, tornano nuovamente in insieme in opera più complessa e profonda.
Siamo a Londra e Tatiana, una ragazza russa 14enne alla fine di una gravidanza muore, e la figlia che sopravviverà alla madre non avrà nessuno che si prenderà cura di lei, così una levatrice dell'ospedale decide di indagare sulla provenieza della madre, avendo in mano solamente il diaro della ragazza scritto in russo. La levatrice grazie al diaro arriva al nome di un ristorante, il Trans-Siberian, appartenente a Semyon un signore molto tenebroso, anch'egli dell'est. Nel frattempo, c'è Nickolai un autista che si sta facendo strada nella mala russa trapiantata a Londra, lavorando per Kirill un mafioso mediamente importante e figlio di Semyon, il vero pezzo grosso. La storia si complica quando si scopre che Semyon ha violentato la ragazzina morta e quindi che la bambina nata è sua figlia, deve perciò fare sparire ogni prova, e molti dei compiti scomodi vengono affidati a Nickolai, che si scopre essere un agente infiltrato dell'FSB russo.
Eastern Promises, è un film drammatico, violento e a tratti crudo, con una regia formidabile ed una recitazione eccelente, accompagnata da una buona colonna sonora. Sinceramente ci ho messo un po' a capire quale fosse la promessa dell'assassino, cioè quella che Nickolai fa ai capi della mafia russa, quando prende le stelle, che corrispondono ad un grado gerarchico.
Lo consiglio specialmente agli amanti del genere gangster movie.
Voto 8,5
[-]
|
|
[+] lascia un commento a dado1987 »
[ - ] lascia un commento a dado1987 »
|
|
d'accordo? |
|
loscrivanofiorentino
|
sabato 29 aprile 2017
|
le stelle sopra il cuore
|
|
|
|
Cinici e spietati,mafiosi russi imperversano a Londra.
Credo che il punto di forza del film risieda nella cupa atmosfera che avvolge la sceneggiatura,complice lo scavato volto di Mortensen.
Non ci sono spargimenti di sangue spettacolari piuttosto cruenti momenti di violenza che lasciano quasi senza fiato,come la scena nella sauna O il taglio della gola al cimitero.
Il tutto in un silenzio glaciale che diventa quasi assordante allo scricchiolio di ossa e al sibilo di lame taglienti.
Sullo sfondo le parole di una malcapitata quattordicenne vittima di un abominevole trattamento.
Purtroppo la sceneggiatura talvolta non scorre il maniera fluida,il personaggio di Cassel è spesso eccessivo e poco credibile e la faccenda dell'infiltrato regge fino a un certo punto.
[+]
Cinici e spietati,mafiosi russi imperversano a Londra.
Credo che il punto di forza del film risieda nella cupa atmosfera che avvolge la sceneggiatura,complice lo scavato volto di Mortensen.
Non ci sono spargimenti di sangue spettacolari piuttosto cruenti momenti di violenza che lasciano quasi senza fiato,come la scena nella sauna O il taglio della gola al cimitero.
Il tutto in un silenzio glaciale che diventa quasi assordante allo scricchiolio di ossa e al sibilo di lame taglienti.
Sullo sfondo le parole di una malcapitata quattordicenne vittima di un abominevole trattamento.
Purtroppo la sceneggiatura talvolta non scorre il maniera fluida,il personaggio di Cassel è spesso eccessivo e poco credibile e la faccenda dell'infiltrato regge fino a un certo punto.
Quando sembra che non ci sia più spazio per un raggio di sole,arriva la scena della bambina a ridarci un poco di speranza per il futuro,un poco troppo fuori contesto,ma apprezzabile.
A mio avviso un gran bel film che sarebbe potuto diventare capolavoro con un briciolo di accortezza in più.
Il miglior film di Cronenberg, comunque.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a loscrivanofiorentino »
[ - ] lascia un commento a loscrivanofiorentino »
|
|
d'accordo? |
|
gustibus
|
domenica 9 luglio 2017
|
superbo film di cronenberg
|
|
|
|
Qui siamo al cinema di alta classe!Il capolavoro di D.Cronenberg!Tutti gli attori in stato di grazia assolutamente splendidi.Il virtuale oscar andrebbe a V.Mortensen e A.M.Stark che fa il padrino assoluto della mafia russa(quella piu'vera che mai!)a Londra..anche la citta' come e'raffigurata dal regista meriterebbe l'Oscar.Il superbo thriller noir e' incentrato su un diario scritto in russo da una prostituta che muore dando alla luce una bimba. Anna(Naomi Watts bravissima!) e'l'ostetrica che ha aiutato a partorire e vuole scoprire cosa si cela veramente nel diario sfidando questo mondo mafioso e violento ma reale come lo sa descrivere perfettamente Cronenberg.La scena che entra di diritto nei ricordi del "grande cinema" e' quando in sauna cercano di uccidere l'autista(Mortensen)della potente famiglia.
[+]
Qui siamo al cinema di alta classe!Il capolavoro di D.Cronenberg!Tutti gli attori in stato di grazia assolutamente splendidi.Il virtuale oscar andrebbe a V.Mortensen e A.M.Stark che fa il padrino assoluto della mafia russa(quella piu'vera che mai!)a Londra..anche la citta' come e'raffigurata dal regista meriterebbe l'Oscar.Il superbo thriller noir e' incentrato su un diario scritto in russo da una prostituta che muore dando alla luce una bimba. Anna(Naomi Watts bravissima!) e'l'ostetrica che ha aiutato a partorire e vuole scoprire cosa si cela veramente nel diario sfidando questo mondo mafioso e violento ma reale come lo sa descrivere perfettamente Cronenberg.La scena che entra di diritto nei ricordi del "grande cinema" e' quando in sauna cercano di uccidere l'autista(Mortensen)della potente famiglia.Tutti nudi con lo stridore dei coltelli.C'E' anche Vincent Cassel che non amo ma e'il figlio del boss e sembra un po' moscio nei comandi.Un film tutto da gustare,che non annoia anche se crudo ma e'CRONENBERG!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gustibus »
[ - ] lascia un commento a gustibus »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
giovedì 15 marzo 2018
|
film terribile
|
|
|
|
Chi scrive(valutazione personale)preferiva il Cronenberg"fantastico"degli Anni Ottanta, quello dell'ipertrofia apocalittica del morbo o della rivoluzione iper-tecnologica("Videodrome"), ma certamente anche qui("Eastern Promises")già il plot , che si orienterebbe verso il"mélo paradossale", va in direzione ben diversa da quella di un thriller consueto; in più messa in scena e regia contribuiscono a creare un'atmosfera ben diversa da quella di ogni possibile"criminal story"anche di eccelsa fattura tecnica. Qui siamo nella dimensione dell'impalpabile-inattingibile, vista la ritualità assoluta(non solo tatuaggi rituali, ma tutto quanto sta dietro storie, narrazioni, rapporti incomprensibili o meglio comprensibili all'interno del"gruppo di affinità".
[+]
Chi scrive(valutazione personale)preferiva il Cronenberg"fantastico"degli Anni Ottanta, quello dell'ipertrofia apocalittica del morbo o della rivoluzione iper-tecnologica("Videodrome"), ma certamente anche qui("Eastern Promises")già il plot , che si orienterebbe verso il"mélo paradossale", va in direzione ben diversa da quella di un thriller consueto; in più messa in scena e regia contribuiscono a creare un'atmosfera ben diversa da quella di ogni possibile"criminal story"anche di eccelsa fattura tecnica. Qui siamo nella dimensione dell'impalpabile-inattingibile, vista la ritualità assoluta(non solo tatuaggi rituali, ma tutto quanto sta dietro storie, narrazioni, rapporti incomprensibili o meglio comprensibili all'interno del"gruppo di affinità". ma quasi "medianicamente"), che domina incontrastata tutto il film, dall'inizio alla fine, con in più la questione(non chiarita, volutamente)dei rapporti eventuali di un personaggio-chiave con la componente estera di"Scotland Yard". Il tutto in una Londra particolarmente"dark", tra quella delle migliori trasposizioni filmiche di Sherlock Holmes o anche di Jack the Ripper. Chi scrive(ancora, sorry...)non è certo un fan di Viggo Mortensen, ma bisogna ammettere che qui egli rende al meglio un personaggio, per così dire, di"provata e totale ambiguità". Un film volutamente sgradevole(peraltro in continuità con altre opere cronenberghiane), decisamente"extra", ossia al di fuori, anche, delle forme di comunicazione usuali... El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
qci
|
lunedì 17 dicembre 2007
|
buio capolavoro di stile ed emozione
|
|
|
|
I colori dell’ultimo film di Cronenberg sono il giallo e il rosso. Frutta, palloncini, addobbi. Ma sopratutto, carne e sangue. Non credo di sbilanciarmi se dico che il regista arriva con questo film all’equilibrio assoluto, al punto più alto di una ricerca passata in una decina di pellicole, quella sul corpo, o meglio sulle mutazioni del corpo. E lo fa limando gli aspetti grotteschi di lavori precedenti comunque sempre di altissimo livello come Il pasto nudo, Videodrome o Existenz; Cronenberg costruisce un mondo terrificante ai confini di una quotidianità che conosciamo bene: la Londra mostrata non ha nulla della cartolina, è un labirinto di palazzi periferici come ce ne sono a migliaia. Lavora sui corpi, Cronenberg, e sui personaggi.
[+]
I colori dell’ultimo film di Cronenberg sono il giallo e il rosso. Frutta, palloncini, addobbi. Ma sopratutto, carne e sangue. Non credo di sbilanciarmi se dico che il regista arriva con questo film all’equilibrio assoluto, al punto più alto di una ricerca passata in una decina di pellicole, quella sul corpo, o meglio sulle mutazioni del corpo. E lo fa limando gli aspetti grotteschi di lavori precedenti comunque sempre di altissimo livello come Il pasto nudo, Videodrome o Existenz; Cronenberg costruisce un mondo terrificante ai confini di una quotidianità che conosciamo bene: la Londra mostrata non ha nulla della cartolina, è un labirinto di palazzi periferici come ce ne sono a migliaia. Lavora sui corpi, Cronenberg, e sui personaggi. Tutti, dai protagonisti alle figure secondarie, hanno una profondità invidiabile. Mortensen regala una performance che definire indimenticabile è eufemistico: teso, mai compiaciuto, asciutto e assolutamente convincente: ipnotico, direi. Il suo personaggio riesce ad oscure i seppure bravi Watts e Cassel. Non esistono buoni o cattivi, e per una volta non è un luogo comune. Se sulla carta la famiglia di russi mafiosi poteva sembrare una brutta copia de Il Padrino, Cronenberg dà una lezione di regia ridefinendo i limiti del cinema di genere. Trama non lineare, colpi di scena misurati, nessun vero protagonista se non, ripeto, il corpo. E la violenza. Quella raccontata in A history of violence fa da introduzione a questo lavoro. Qui la violenza è essa stessa personaggio, si fa carne e sangue e sudore nella scena di combattimento della sauna che sta già entrando nel mito. Violenza in allucinante scena di stupro spiata dalla soglia di una porta. Violenza di immagini e suoni. Il film picchia forte e va sempre a segno, mantenendo un’intensità e una tensione altissime e senza scivolare nell’errore di tanto cinema violento, cioè creare distacco nello spettatore. Se una storia si può raccontare sulla pelle, scritta con i tatuaggi, è una storia che vale la pena di raccontare. Questo film non può piacere: deve disturbare. Non si può vedere un lieto fine, anche se pare ci venga concesso: non se ci si chiede, come fa Cronenberg, quanto è vicino tutto questo? È già dentro di noi?
Grande cinema, viscerale, che può (forse deve, sicuramente vuole) far stare male.
Da vedere.
[-]
[+] non sono d'accordo
(di pioss)
[ - ] non sono d'accordo
[+] hai bevuto vodka ???
(di francesco )
[ - ] hai bevuto vodka ???
|
|
[+] lascia un commento a qci »
[ - ] lascia un commento a qci »
|
|
d'accordo? |
|
antonello villani
|
mercoledì 19 dicembre 2007
|
il doppio volto della mafia russa
|
|
|
|
Storie scritte sui corpi, tatuaggi che parlano di una vita passata tra crimini e misfatti: la mafia russa ha il suo codice d’onore, far parte della famiglia e’ pericoloso quanto sfidarla. Nickolai, autista di malavitosi che gestiscono un ristorante a Londra, segue come un’ombra il figlio di un boss che suona il violino e canta Oci Ciornie; Anna, ostetrica di un ospedale, si ritrova con la bimba di un’ucraina morta dopo il parto. Vite che s’intrecciano a causa di un diario nascosto nella borsa, l’autista che fa carriera non e’ poi cosi’ cattivo perche’ la neonata senza padre viene strappata al suo tragico destino. Dopo “A history of violence” Cronemberg affronta ancora una volta il tema del doppio con un film crepuscolare che sembra cucito addosso all’attore Viggo Mortensen: mimica ridotta quasi a zero e sguardo che nasconde un animo tormentato, per l’autista con occhiali scuri c’e’ odore di redenzione quando aiuta un suo connazionale a fuggire da morte sicura e si lascia andare a tenere effusioni con la bella ostetrica.
[+]
Storie scritte sui corpi, tatuaggi che parlano di una vita passata tra crimini e misfatti: la mafia russa ha il suo codice d’onore, far parte della famiglia e’ pericoloso quanto sfidarla. Nickolai, autista di malavitosi che gestiscono un ristorante a Londra, segue come un’ombra il figlio di un boss che suona il violino e canta Oci Ciornie; Anna, ostetrica di un ospedale, si ritrova con la bimba di un’ucraina morta dopo il parto. Vite che s’intrecciano a causa di un diario nascosto nella borsa, l’autista che fa carriera non e’ poi cosi’ cattivo perche’ la neonata senza padre viene strappata al suo tragico destino. Dopo “A history of violence” Cronemberg affronta ancora una volta il tema del doppio con un film crepuscolare che sembra cucito addosso all’attore Viggo Mortensen: mimica ridotta quasi a zero e sguardo che nasconde un animo tormentato, per l’autista con occhiali scuri c’e’ odore di redenzione quando aiuta un suo connazionale a fuggire da morte sicura e si lascia andare a tenere effusioni con la bella ostetrica. Ma in “La promessa dell’assasssino” le anime pie vengono violate perche’ la violenza s’insinua sottopelle come l’ago che dipinge i corpi dei gangster. Armin Mueller-Stahl e Vincent Cassell interpretano il vecchio ed il nuovo della mafia russa, mentre Naomi Watts cerca la verita’ tra le pagine di un diario insanguinato. Sopra tutti una scena nel bagno turco che e’ gia’ cult tra i cinefili.
Antonello Villani
(Salerno)
[-]
[+] ?
(di zopiro)
[ - ] ?
|
|
[+] lascia un commento a antonello villani »
[ - ] lascia un commento a antonello villani »
|
|
d'accordo? |
|
|