goruz
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giovedì 2 settembre 2010
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onesto ed equilibrato
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Una commedia equilibrata che affronta in modo intelligente e onesto un tema scottante, quello delle ragazze madri. Questo film riesce, a mio giudizio, ad andare oltre i facili buoni sentimenti con cui sarebbe facile tratteggiare la classica e rassicurante commedia americana, non possiamo non percepire quanto siano faticosi per la piccola Juno quei 9 mesi che la separano dal tornare alla normalità della sua vita di sempre, in attesa di essere veramente pronta per affrontare adeguatamente il compito di madre, e quando deve scontrarsi con il fatto che spesso anche gli adulti non sanno essere molto più maturi dei ragazzini. Consigliatissimo per passare un buon pomeriggio e divertirsi con un film intelligente (contornato da una fantastica colonna sonora).
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Una commedia equilibrata che affronta in modo intelligente e onesto un tema scottante, quello delle ragazze madri. Questo film riesce, a mio giudizio, ad andare oltre i facili buoni sentimenti con cui sarebbe facile tratteggiare la classica e rassicurante commedia americana, non possiamo non percepire quanto siano faticosi per la piccola Juno quei 9 mesi che la separano dal tornare alla normalità della sua vita di sempre, in attesa di essere veramente pronta per affrontare adeguatamente il compito di madre, e quando deve scontrarsi con il fatto che spesso anche gli adulti non sanno essere molto più maturi dei ragazzini. Consigliatissimo per passare un buon pomeriggio e divertirsi con un film intelligente (contornato da una fantastica colonna sonora).
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tess2
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mercoledì 1 settembre 2010
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geniale
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5 stelle e lode alla sceneggiatura per cui cmq ha vinto un oscar strameritato,anche se x alcuni può sembrare sopravvalutato...Per me no! Il giudizio su questo film è proporzionale al proprio grado di passione x il cinema .Io ho visto un film sotto certi aspetti perfetto,spassoso,da seguire attimo dopo attimo e soprattutto parola x parola! I temi trattatti non si limitano alla gravidanza prematura e maternità, presenti anche la lotta al pregiudizio dannoso e inutile e soprattutto la grande importanza dell'essere sè stessi.Ma ognuno è libero di vedere quel che vuole vedere.
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vales.
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martedì 31 agosto 2010
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carino
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Una commedia che affronta con il giusto equilibrio una tematica sempre attuale. La protagonista interpreta abbastanza bene il ruolo della adolescente tosta ma a volte fragile, l'ho trovata molto credibile. Ho notato che predominano le donne, forti ed indipendenti, mentre gli uomini sono presentati come immaturi e poco presenti. Il linguaggio usato dai più giovani mi è sembrato un pò sorpassato e forzato. Il montaggio e la sceneggiatura sono ben fatti, ma in generale non è niente di eccezionale e credo sia stato sopravvalutato.
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andre89lost
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lunedì 30 agosto 2010
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delizioso
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Bellissima commedia con un ottimo cast. Davvero fossero tutte così.. Divertenti e toccanti. Come sempre bellissima e bravissima Jennifer Garner. Voto al film: 8
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chriss
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domenica 29 agosto 2010
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l' astuto film di diablo cody e compagni...
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Juno, in linea di massima, mi potrebbe anche andar bene così. I temi trattati (gravidanza ed affidamento ad una coppia che scoppia sono quelli principali) sono impegnativi e di questo gliene rendo atto. Se poi c' è qualche sentimento ed una bella spruzzata d' ironia è pure meglio. Anche il finale mi piace (l' imbranato Paulie che abbraccia Juno sul letto d' ospedale). Si potrebbe discutere il fatto che la ragazza non voglia vedere il bambino, ma questo, ai fini del film, non ha molta importanza. L' importante era donare il figlio alla persona giusta (Vanessa). Quello che non capisco è come possa esser tanto osannata una ragazza di 16 anni che non ha nulla a che vedere con la realtà che si presenta oggi.
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Juno, in linea di massima, mi potrebbe anche andar bene così. I temi trattati (gravidanza ed affidamento ad una coppia che scoppia sono quelli principali) sono impegnativi e di questo gliene rendo atto. Se poi c' è qualche sentimento ed una bella spruzzata d' ironia è pure meglio. Anche il finale mi piace (l' imbranato Paulie che abbraccia Juno sul letto d' ospedale). Si potrebbe discutere il fatto che la ragazza non voglia vedere il bambino, ma questo, ai fini del film, non ha molta importanza. L' importante era donare il figlio alla persona giusta (Vanessa). Quello che non capisco è come possa esser tanto osannata una ragazza di 16 anni che non ha nulla a che vedere con la realtà che si presenta oggi. Juno è un film furbo, fatto a tavolino dall' astuta Diablo Cody e compagni. Già dalla prima battuta ("Dio banana, chiudi quella ciabatta di merda") ho capito subito in che tipo di film mi sarei imbattuto. Voglio dire: i delicati temi trattati non sono visti con gli occhi di una sedicenne, ma con quelli di una trentenne (Diablo Cody, soggetto e sceneggiatura). Io ho quasi 40 anni e non mi faccio incantare facilmente, anche se capisco benissimo che non sia facile far film di successo sulle adolescenti. E non solo. Io lavoro tutti i giorni con le persone e vi assicuro che, tranne qualche ragazza sboccata dei bassi fondi, nessuna sedicenne spara battute così argute e sboccate. Questi sono sermoni da trentenne. Diablo Cody le ha scritte senza pensare che dovesse mettersi nei panni di un' adolescente. Le battute delle sedicenni sono più secche e meno argute. Non ti diranno mai: "No, sono Morgan Freeman, per caso hai qualche osso da collezionare? No! solo quello che ho tra le gambe!". Ellen Page, che avevamo lasciato vestita da cappuccetto rosso in Hard Candy (una quattordicenne che tortura un pedofilo), anche qui ci viene riproposta nella medesima versione di abbigliamento. Perché? La ragazzina terribile sarà pure un fenomeno nel recitare (a me piace intendiamoci), ma qui è ridicolo per come ce la vogliono far passare. Juno sembra Brignano: il che è altamente improbabile! Questa è l' unica severa critica che posso fare al film. Provate ad ascoltare le battute e capirete che ho ragione. La freschezza di cui si parla tanto non è di Juno, ma di una trentenne (la fresca Diablo Cody) che esce da poco dall' adolescenza. Tutto qui. Diablo mi fa appunto pensare a qualcosa di diabolico: un personaggio quasi surreale che resta incinta senza scomporsi più di tanto. A sto punto il nome se lo porta bene. Quattro stelle meno una: quella mia personale. CP...
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jacopokiller95
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lunedì 28 giugno 2010
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un'odissea con rinascita cinematografica (7 e 1/2)
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La sedicenne Juno MacGuff, avuto un rapporto sessuale con il classico tenero e sincero sfigato di turno (Paulie Bleeker), resta incinta, decidendo di lasciare in adozione il figlio ad una coppia, evitando così di abortire. Inizia così per lei un'odissea di peripezie, piccole tragedie ed esperienze che condurranno lei e lo spettatore in un iter edificante e toccante, in cui entrambi riusciranno a riscoprire un lato della propria persona rimasto celato oppure dimenticato.
Tuttavia, il film comincia malissimo: sia il regista Reitman che lo sceneggiatore Cody non inseriscono un minimo di seria e sapiente drammaticità alla scoperta da parte della ragazza della gravidanza, ridicolizzando il tutto con pessime battute (che scivolano immediatamente nel cliché) e battute scialbe, banali e per nulla brillanti (incredibile per uno del calibro di Reitman).
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La sedicenne Juno MacGuff, avuto un rapporto sessuale con il classico tenero e sincero sfigato di turno (Paulie Bleeker), resta incinta, decidendo di lasciare in adozione il figlio ad una coppia, evitando così di abortire. Inizia così per lei un'odissea di peripezie, piccole tragedie ed esperienze che condurranno lei e lo spettatore in un iter edificante e toccante, in cui entrambi riusciranno a riscoprire un lato della propria persona rimasto celato oppure dimenticato.
Tuttavia, il film comincia malissimo: sia il regista Reitman che lo sceneggiatore Cody non inseriscono un minimo di seria e sapiente drammaticità alla scoperta da parte della ragazza della gravidanza, ridicolizzando il tutto con pessime battute (che scivolano immediatamente nel cliché) e battute scialbe, banali e per nulla brillanti (incredibile per uno del calibro di Reitman). Lo scottante tema della gravidanza tra adolescenti viene trattato con leggerezza e banalità disarmanti; il tutto appesantito da un'ostentazione ossessiva di una colonna sonora (solo chitarre acustiche e voci dolci e melodiose, inizialmente carine, ma in seguito strazianti) che diviene presto onnipresente. Si fa subito notare più che positivamente l'interpretazione umana, schietta ed intensa di Ellen Page, complice il profilo psicologico del suo personaggio, brillante, puro, autentico e forte, arricchito da un'irriverenza e da una graziosa ingenuità adolescenziale. Nonostante i primi tragici errori (relative soprattutto alla sceneggiatura), Reitman dirige ottimamente, firmando con stile e classe ogni singola scena, teatro di un'avventura, sbavature a parte, concreta ed accattivante. Imperdonabile, però, resta la poca "lotta" tra l'aborto ed il tenere il bambino, che offre uno spunto di riflessione praticamente nullo. Ma, andando avanti, sceneggiatore e regista riprendono in mano con grandezza cinematografica le redini della pellicola, migliorandola in ogni suo 'orrore iniziale': le battute ed i dialoghi abbandonano la banalità iniziale per divenire brillanti e lucidi, i rapporti dei vari personaggi che ruotano attorno a Juno sono gestiti e descritti in maniera quasi sopraffina (il legame tra la ragazza ed il futuro padre adottivo, il suo rapporto col padre genetico imbranato ma dolce, il dialogo aperto col padre) e soprattutto il sofisticato inserimento dell'elemento drammatico (con la richiesta di divorzio da parte dell'immaturo padre-rockstar), carico d'intensità e forza evocativa, in grado di innalzare ad alti livelli la potenza narrativa e cinematografica di un film rinato. Purtroppo (e questo è strano per il regista) l'elemento sentimentale-emozionale ha una rilevanza troppo maggiore rispetto alla riflessione politico-sociale e la pellicola scarseggia molto in fatto di metafore (abbondantemente presenti, invece, in "Up In The Air"). Le ultime scene, fuorché quella ridicola della rottura delle acque, sono accettabili: buona la scena del parto, grazioso e più commovente di mille parole il pianto finale di Juno, ben curato il primo incontro di Vanessa col "fagiolo" e romantico il finale estivo a base di chitarre.
Juno è chiaramente un must-see, ricco (soprattutto di propulsiva ed innovativa energia cinematografica, ma anche di molte imperfezione tipicamente americane) e particolare nel suo genere, come qualsiasi altro film di Jason Reitman. Forse il suo film meno riuscito, anni luce indietro rispetto al geniale isolamento politico ed esistenziale di R. Bingham, ma comunque toccante e profondo.
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(di jacopokiller95)
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cappe02
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lunedì 1 febbraio 2010
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non solo un bel film...
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Ormai abituati a film drammatici, in cui le scene tristi prevalgono su quelle felici, Juno, spicca come un oasi nel deserto. Reduce dal successo di Thank yuo for smoking, Jason Reitman, si rifà alla grande dirigendo con grande maestria questo "piccolo" capolavoro. Una commedia drammatica leggera, Ellen Page(Juno) è il vero caposaldo del film, che interpretata con un eccezionale bravura il suo personaggio e riesce a trasmettere con grande intensità le proprie emozioni. Un film eccezionale che consiglio a tutti e che fa riflettere sull'importanza di avere un bambino.
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giorpost
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giovedì 31 dicembre 2009
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un film fresco e leggero, ben fatto e ben recitato
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La cinematografia contemporanea ha tralasciato una certa spensieratezza tipica degli anni 80/90. Nell'ultimo decennio si è cercato a tutti i costi il film ad effetto, con storie al limite dell' inverosimile, inquadrature stilizzate, regie sempre più complicate. Per capirci, basta vedere pellicole quali "Irreversible" o "Memento" (comunque bei film) solo per citarne alcuni.
"Juno" (USA, 2007) spiazza proprio per questo, perchè è un film normale, con un cast normale, recitato in modo normale, con dialoghi freschi e moderni. Un soggetto semplice che tratta un argomento sempre attuale come le gravidanze improvvise in età adolescenziale, il tutto condito da un paesaggio tipicamente di provincia (americana) immerso in colori forti.
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La cinematografia contemporanea ha tralasciato una certa spensieratezza tipica degli anni 80/90. Nell'ultimo decennio si è cercato a tutti i costi il film ad effetto, con storie al limite dell' inverosimile, inquadrature stilizzate, regie sempre più complicate. Per capirci, basta vedere pellicole quali "Irreversible" o "Memento" (comunque bei film) solo per citarne alcuni.
"Juno" (USA, 2007) spiazza proprio per questo, perchè è un film normale, con un cast normale, recitato in modo normale, con dialoghi freschi e moderni. Un soggetto semplice che tratta un argomento sempre attuale come le gravidanze improvvise in età adolescenziale, il tutto condito da un paesaggio tipicamente di provincia (americana) immerso in colori forti. Bella l'idea di suddividere la storia in stagioni, per accompagnare idealmente lo sviluppo della vicenda vino alla nascita del bambino. Chiaro l'intento della sceneggiatrice di voler mandare un messaggio non stereotipato soprattutto per quanto riguarda la reazione dei genitori di Juno (bella e brava la protagonista Ellen Page), ma anche nel rappresentare egragiamente il formato tipo di famiglia alto-borghese made in USA (ovvero i candidati genitori adottivi), mescolando un lui dal carattere ribelle nascosto rocckettaro con una lei bigotta-buonista-finta felice. La performance migliore, a mio modo di vedere, è quella di un ottimo J.K. Simmons, splendido papà comprensivo dal dialogo aperto. Bravo Bateman, futura star, regia senza virtuosismi e proprio per questo azzeccatissima.
Voto: 7
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aranel
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martedì 28 luglio 2009
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bello
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realistico bello divertente
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lalli
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mercoledì 17 giugno 2009
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troppo carino
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carinissimo, mai noioso, frizzante, Ellen Page eccezionale. da vedere!!
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