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Irina Palm, tragicommedia romantica politicamente scorretta

Storia di un'eroina contemporanea sapientemente interpretata dall'icona del rock Marianne Faithfull.
di Letizia della Luna

Pudico e divertente politically scorrett

venerdì 7 dicembre 2007 - Approfondimenti

Pudico e divertente politically scorrett
Una "tragicommedia romantica politicamente scorretta" l'ha definita il regista, un film che racconta con (auto)ironia e humor inglese il dramma quotidiano di una famiglia, in particolar modo di una donna di una certa età che reagisce con vigore e forza all'ennesimo colpo basso tiratole dalla vita. È Irina Palm: a dirigere la pellicola, gloriosamente reduce prima dalla scorsa edizione della Berlinale, più di recente dal morettiano Torino Film Festival, il tedesco di nascita ma belga d'adozione Sam Garbarski che arriva così al suo secondo lungometraggio. In una Londra ritratta fra grigia e desolata periferia e caotico e luccicante centro, una giovane coppia è stremata psicologicamente ed economicamente dalla malattia dell'unico figlio piccolo, che sta quasi per morire. E i soldi per andare in Australia per dargli l'ultima possibilità di cura decide di trovarli la nonna. A tutti i costi. Un'eroina contemporanea, sapientemente interpretata da Marianne Faithfull, che ricorda un po' i ragazzi di Full Monty un po' i working class heroes delle sociologiche indagini loachiane, un po' i personaggi disperati e sorridenti di Stephen Frears: con i colori di Christophe Beaucarne, uno dei più apprezzati direttori della fotografia francesi, la musica dei Ghinzu, un gruppo di culto belga, il film diventa un piccolo grande gioiello che, senza mai annoiare, né sentenziare, né giudicare, comunica molte cose: dalla forza della determinazione e della positività alla gioia di non (im)porsi nessun pregiudizio. Da non sottovalutare la prova del deuteragonista: un Miki Manojlovic (indimenticato ne La polveriera) ancora una volta in stato di grazia.

La rinascita della Faithfull
Sopravvissuta della generazione maledetta del sesso droga e rock'n'roll. Icona pop, sacerdotessa rock negli anni Sessanta, a lungo protagonista di una tormentata storia d'amore con Mick Jagger, nata cantante nel periodo della swinging London, star dal look eccentrico e dalla voce fragile, la signora Faithfull si è reinventata attrice, sebbene avesse già lavorato con autori del calibro di Jean-Luc Godard (che l'ha tenuta a battesimo con Una storia americana). Infatti, dopo un lungo e buio periodo legato alla dipendenza dalla droga, negli anni Novanta Marianne Faithfull torna alla ribalta dello show biz con importanti lavori teatrali (celeberrime le sue interpretazioni di lavori di Bertold Brecht e Kurt Weill) e con opere cinematografiche che l'hanno vista protagonista per pellicole di Gus Van Sant (nell'episodio Le Marais del film corale Paris, je t'aime) e Sofia Coppola (Marie Antoinette). Ora diventa Irina Palm, regalando al cinema un personaggio lieve e determinato, forte come l'amore ha dentro di sé.

La scelta di Marianne Faithfull
Ero in volo e leggevo un articolo su Marianne Faithfull impegnata in Marie Antoinette di Sofia Coppola. Appena atterrato, ho chiamato il mio produttore e anche lui era d'accordo sul fatto che fosse perfetta. Tutti erano d'accordo" ha dichiarato il regista. "Mi sono giunte voci che Sofia era molto soddisfatta del lavoro di Marianne, così contattammo il suo agente e gli mandammo immediatamente la sceneggiatura. Ventiquattro ore dopo ci richiamò per dirci che Marianne si era innamorata del copione e voleva incontrarci. Appena ce ne fu l'occasione, il produttore e io capimmo subito che Marianne era Maggie. Era lei". E infatti è così: è Marianne, con il suo sguardo ingenuo ma deciso, con il suo gesticolare calmo a far vivere un personaggio che ha una tale purezza interiore da poter essere libera nelle scelte e soprattutto libera da ciò che dicono gli altri: "È una verità che ho appreso grazie ai miei genitori, che erano estremamente cool e anticonvenzionali. Malgrado ciò, molte volte nella mia vita mi sono arrabbiata per come venivo considerata: avevo il cuore spezzato per un po', poi andavo avanti", ha raccontato la Faithfull.

Essere Maggie
In Irina Palm, Maggie compie un grande viaggio. Parte come persona incompleta e insoddisfatta e diventa una donna sicura di sé, consapevole di cosa è importante nella vita. "Devo dire che ho davvero poco in comune con la Maggie dell'inizio del film. Tuttavia, condividiamo qualcosa di molto importante: l'amore per un figlio e un nipote" racconta la Faithfull, che ha interpretato il suo personaggio con un'intensità e una partecipazione che la rendono straordinaria: "Ero attratta dal ruolo perché Maggie è così incredibilmente diversa da me. Non sono affatto convenzionale o conformista, ma non potrei mai essere disponibile come Maggie ad affrontare tutto ciò che affronta. Mi è costato un vero sforzo riuscire a immedesimarmi in lei e il regista Sam Garbarski mi ha aiutato molto in questo. Ho dovuto accantonare la mia esperienza e fare tabula rasa: solo allora ho potuto mettermi nei panni di Maggie. D'altra parte, diventare qualcun altro è quello che amo della recitazione. È noioso e faticoso essere sempre Marianne Faithfull: lo sono da così tanto tempo che recitare mi permette una pausa da me stessa".

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