giomo891
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venerdì 16 settembre 2022
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un mago metafisico giomo891
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Sulle vicende umane tra scopritore di truffe medianiche e la sua insuperabile capacità di prestigiatore ed escatologica, si sprecano libri e scritti vari, talvolta in antitesi, ma anche il Cinema si dedicò a quest'uomo, che, in realtà pareva cinico oppositore dello spiritismo (tanto da fargli perdere l'amicizia di Sir Conan Doyle) ma era, viceversa, attratto dal mondo dell'aldila', con l'ossessione di poter parlare con l'amata madre che, si dice, spesso gli appariva, dopo la morte.
I due film più celebri sono quello interpretato dal grande Tony Curtis, 1953 -regia di Marshall-e l'altro del 2007 da Guy Pearce affiancato dalla bellissima Catherine Zeta Jones-regia di Armstrong-dove, più che nel primo (anche se stilisticamente meno riuscito) si sottolinea maggiormente l'aspetto umano e l'epilogo tragico della morte, avvenuta a causa di una peritonite, aggravata dalla sua abitudine ad evidenziare la forza degli addominali, sotto una scarica di pugni.
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Sulle vicende umane tra scopritore di truffe medianiche e la sua insuperabile capacità di prestigiatore ed escatologica, si sprecano libri e scritti vari, talvolta in antitesi, ma anche il Cinema si dedicò a quest'uomo, che, in realtà pareva cinico oppositore dello spiritismo (tanto da fargli perdere l'amicizia di Sir Conan Doyle) ma era, viceversa, attratto dal mondo dell'aldila', con l'ossessione di poter parlare con l'amata madre che, si dice, spesso gli appariva, dopo la morte.
I due film più celebri sono quello interpretato dal grande Tony Curtis, 1953 -regia di Marshall-e l'altro del 2007 da Guy Pearce affiancato dalla bellissima Catherine Zeta Jones-regia di Armstrong-dove, più che nel primo (anche se stilisticamente meno riuscito) si sottolinea maggiormente l'aspetto umano e l'epilogo tragico della morte, avvenuta a causa di una peritonite, aggravata dalla sua abitudine ad evidenziare la forza degli addominali, sotto una scarica di pugni...ma secondo una tesi avanzata da un suo pronipote, il vero Houdini sarebbe stato avvelenato da una setta spiritistica.
Purtroppo Guy Pearce nella sfida col grandissimo Curtis non può che perdere, ottima e superba l'interpretazione di Catherine Zeta Jones.
Sulla tomba reale di Hodini è incisa la frase "Se è vero che è possibile tornare dall'Aldila', Harry Houdini lo farà".
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onufrio
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giovedì 7 gennaio 2016
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houdini (pearce):attore non protagonista
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Se volevamo sapere la vita e la storia di Harry Houdini si può tranquillamente affermare che questo non è il film adatto in quanto poco o per nulla biografico, la storia si sofferma negli ultimi anni della vita del grande escapolatore, durante il suo soggiorno ad Edimburgo dove conoscerà due donne dai poteri paranormali presunti o reali, ed è qui che si sofferma di più la storia, soffermandosi sul lato romantico o sentimentale che dir si voglia, ma in fin dei conti, finito il film, lo spettatore non sa davvero nulla sulla vita del grande mago Houdini.
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ashtray_bliss
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venerdì 26 ottobre 2012
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insipido ritratto (melo)drammatico di houdini.
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Il film in questione, Houdini l'ultimo mago, non rappresenta una biografia del famoso prestigiatore, anche perche' sarebbe stata una impresa immensa e dal dubbio risultato. Houdini, ad essere sinceri, non e' nemmeno il protagonista principale ma semmai il filo conduttore della storia che ci viene raccontata- dalla piccola Benji- e che vediamo svolgersi davanti a noi. Il film prende spunto da un singolo evento: una tappa del tour mondiale di HH a Edinburgo durante la fine degli anni '20. Nello stesso periodo e nella stessa citta' vive e opera una bellissima ed enigmatica donna, Mary, la quale insieme alla figlia Benji partecipa a dei spettacoli di pseudo-magia e prestigio.
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Il film in questione, Houdini l'ultimo mago, non rappresenta una biografia del famoso prestigiatore, anche perche' sarebbe stata una impresa immensa e dal dubbio risultato. Houdini, ad essere sinceri, non e' nemmeno il protagonista principale ma semmai il filo conduttore della storia che ci viene raccontata- dalla piccola Benji- e che vediamo svolgersi davanti a noi. Il film prende spunto da un singolo evento: una tappa del tour mondiale di HH a Edinburgo durante la fine degli anni '20. Nello stesso periodo e nella stessa citta' vive e opera una bellissima ed enigmatica donna, Mary, la quale insieme alla figlia Benji partecipa a dei spettacoli di pseudo-magia e prestigio. Un lavoro che permette alle due donne di sopravvivere con decenza. Ma quando H.Houdini lancia, sempre da Edinburgo, una sfida che lui stesso premiera' con una elevata somma di denaro (10,000 dollari) Mary e Bengi pensano di dover sfruttare a tutti i costi questa opportunita' per riscattarsi.
Ma la sfida non e' un semplice gioco di prestigio; Houdini appoggiato dalla comunita' scentifica ha sfidato medium e sensitivi a svelargli le ultime parole di sua madre (defunta) quelle che solo lui conosce, ed a metterlo in contatto con lei. Se qualcuno fosse stato in grado di riuscirci, questo proverebbe al mondo e alla comunita' scientifica che e' possibile comunicare con i morti, infrangere la barriera dell'aldila' e comunicare con i defunti. Ma se il tentativo fallisce allora si avrebbe solo la conferma che l' aldila' e sensitivi non esistono affatto, ma sono solo persone senza scrupoli che sanno come manipolare gli altri e il loro dolore.
Da li in poi avra luogo un lungo tentativo delle due di mettersi non solo in contatto con Houdini, una volta accettata la sfida, ma anche di documentarsi sulla madre defunta e cercare oggetti personali-in qualiasi modo piu' o meno lecito- che possano svelare particolari utili alle donne per stare al gioco. Tra un incontro e l'altro, tra scambi di battute e di scherzi, la piccola Benji trarra in simpatia il goffo manager e amico di Houdini, il Signor Sugarman, mentre Houdini sara' attratto dalla bella ed astuta Mary e finira' per innamorarsi di lei.
Il tempo ormai passa in fretta e arriviamo alla gran sfida finale: all'esperimento che sta per cambiare definitivamente le vite delle due donne, di Houdini e della comunita' scientifica.
Ma un ultimo trucco va svelato: Le ultime parole della adorata madre, in realta', non esistono. Houdini non era presente nel momento della morte e dunque non conosce quali sono- se esistono- le ultime parole pronunciate dalla madre. Il famoso biglietto costudito nella cassaforte e' vuoto, non contiene alcuna scritta, niente. E di questo fatto ormai sono al corrente anche madre e figlia, complici del gioco. E' tutto un trucco, una enorme farsa, creata apposta per smascherare ed infangare gli innumerevoli falsi sensitivi e medium. La stampa scopre tutto, l'esperimento non ha piu' alcun valore. Tutto sembra cadere nell'ombra e finire ma all'ultimo istante Benji ha una visione che rivelera' immediatamente a Houdini : quella di un angelo dai capelli rossi che lo sta aspettando.
Infine, le due donne verranno comunque ricompensate e Harry Houdini, anche se per breve tempo, si dedichera' a loro e al suo amore per la signora McGarvie. Poi, senza alcune promesse, intraprendera' nuovamente il suo tour con tappa a Montreal, CA. Quella sara' anche anche l'ultima tappa di Houdini, perche' verra' stroncato da un feroce pugno che un giovane uomo (dai capelli rossi) gli sferra senza preavviso, provocsndone la morte.
La pellicola, che di per se e' abbastanza insipida e distaccata, presenta dei particolari assolutamente degni di nota che riescono a far risaltare il film nel suo complesso: In primis, vanta di una bellissima fotografia, curata nei dettagli, con uno scambio azzeccato di luci e ombre. Poi troviamo la scenografia, anch'essa piu' che valida e degna di nota, curata nei minimi particolari. Cosi il film risulta essere fedele nella rappresentazione delle scene, specialmente quelle dei teatri dove avvengono gli show di magia, dei backstage e delle lussuose camere d'albergo dove alloggia il Grande Houdini.
Mostra pero' anche due sensibilmente imperdonabili pecche : Le recitazioni dei due protaganisti spiccano su tutto il resto. Sono fredde, distaccate, quasi totalmente indifferenti a dare un certo spessore ai rispettivi ruoli. Guy Pearce, non e' convincente come il Grande Houdini, maestro dell'evasione, del illusionismo, l'Houdini dall'anima immortale appare sullo schermo, stanco e sciapo. Non si mostra nemmeno passionale o arrogante ma piuttosto ''legato'' (per usare un eufemismo) e affatto disinvolto, in un ruolo che gli sta cucito troppo stretto e nel quale Pearce non si sente a suo agio e lo trasmette direttamente anche allo spettatore. Stessa nota dolente vale anche per la carismatica Zeta-Jones, la quale a sua volta risulta troppo sopra le righe per il ruolo in questione, non donando al suo personaggio la credibilita' e verosimiglianza che necessita. Unica degna di essere approvata a pieni voti e' l'emergente Saoirse Ronan, ragazzina che dimostra ancora una volta quanto talentuosi e versatili si possa essere sin da piccoli.
In conclusione, definerei questo film come un esperimento: la regista voleva trarre piu' spunti ed approfondire piu' argomenti in un unico film, ma purtroppo fallisce amaramente. Voleva proporsi come uno spunto interessante per affrontare la tematiche del paranormale, della magia e dell'illusionismo contro la scienza nonche' dell'importanza dei sentimenti (su tutti l'amore). Poteva essere anche un ritratto visionario ma fedele della vita (o di un episodio in particolare della vita ) di Houdini. Sfortunatamente il film si perde lungo la strada, senza mai raggiungere la meta e l'obbiettivo predefinito.
Il risultato e' un opera visiva accattivante accompagnata da una regia valida ma non supportata dalle recitazioni dei principali attori e che si perde tra nebbie del genere melodrammatico e sentimentale senza mai osare di piu'. Gradevole ma non incisivo.
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lalli
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lunedì 22 agosto 2011
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carino
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un bel film ma non mi ha appassionata più di tanto, voto 7
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scarlett
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venerdì 1 luglio 2011
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i segreti del grande houdini
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"Dio abbia pietà della mia anima immortale". Una frase pronunciata più volte durante il film. Divenuta ormai il motto per eccellenza di Harry Houdini, il più grande illusionista di tutti i tempi.
"Houdini, l'ultimo mago" è certamente un titolo appropriato e carico del suo fascino, anche se il protagonista ne sarebbe stato leggermente indignato. Mago, un termine che Houdini disdegnava profondamente, in quanto, proveniente da umili condizioni ed essendo fin dalla giovinezza un bramoso indagatore della realtà, amava esibirsi in onore della scienza. Non per truffare la gente o per fornire intrattenimento come un semplice saltimbanco da quattro soldi.
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"Dio abbia pietà della mia anima immortale". Una frase pronunciata più volte durante il film. Divenuta ormai il motto per eccellenza di Harry Houdini, il più grande illusionista di tutti i tempi.
"Houdini, l'ultimo mago" è certamente un titolo appropriato e carico del suo fascino, anche se il protagonista ne sarebbe stato leggermente indignato. Mago, un termine che Houdini disdegnava profondamente, in quanto, proveniente da umili condizioni ed essendo fin dalla giovinezza un bramoso indagatore della realtà, amava esibirsi in onore della scienza. Non per truffare la gente o per fornire intrattenimento come un semplice saltimbanco da quattro soldi. Non era per futili acrobazie che voleva essere ricordato - come lui stesso afferma in una scena del film - ma per aver dato il suo contributo alla scienza. Non c'è da meravigliarsi che storcesse il naso alla vista di cartomanti e filibustieri, coloro che sostenavano di essere indagatori dell'occulto. Avversione che accresce in seguito alla morte della madre. Houdini lancia una sfida a tutti i medium che vogliano raccoglierla: chi gli rivelerà le ultime parole pronunciate dalla madre sul letto di morte sarà ricompensato con un'ingente somma in denaro. Con questo, il grande prestigiatore mirava anche a svelare qualcosa sull'aldilà, misteriosa residenza delle anime dei defunti. A tentare l'impresa sono in tanti: cartomanti, fattucchiere, persino un ventriloco... tutti accecati dal denaro, tutti puntualmente smascherati dal grande Houdini. Si viaggia di città in città. New York, Parigi, Londra...
Edimburgo, Scozia. Nei bassi fondi della città vivono Mary, una medium, e Benji, la sua oscura discepola. Madre e figlia in lotta con il mondo. L'imbroglio è tutto ciò che permette loro di sopravvivere.
E' proprio la piccola Benji a raccontare la storia: una voce fuori campo che si staglia su uno sfondo celeste, meraviglioso, rilassante. Sostiene che da bambina aveva un dono, quello di vedere cose che gli altri non vedevano. Ci rendiamo conto troppo tardi di quanto vere siano le sue parole...
Ogni mago ha i suoi trucchi, il grande Houdini ne aveva parecchi ma era talmente scaltro da riuscire a non farsi mai scoprire; custodisce gelosamente i propri segreti e i propri rimorsi. Forse è proprio per sfuggire a tutto ciò che preferisce viaggiare per il mondo, fornendo le sue performances in onore della scienza. Psicologicamente, tutto comincerebbe ad avere un senso: come le strane apparizioni che il protagonista è convinto di vedere, apparizioni cariche di un enigmatico significato come fantasmi del passato che irrompono su uno sfondo celeste. I colori sono magnifici, surreali. Del resto, tutto il film sembra essere immerso in un’atmosfera soprannaturale. Magia, come ci si aspetta istintivamente da questo film. Tuttavia, non è da semplici trucchi che essa scaturisce: non dall’illusione, ma dalla realtà stessa. Una realtà pregna di forti sentimenti e emozioni contrastanti, come un’onda anomala da cui si viene inevitabilmente travolti. Come la storia d'amore nata tra la medium e il celebre prestigiatore: intensa anche se molto breve.
Cast eccezionale per un ottimo film: Guy Pearce nei panni del grande Harry Houdini, Timothy Spall in veste del suo cinico ma efficiente agente, la bella Catherine Zeta-Jones interpreta l’affascinante medium.
E, dulcis in fundo, la giovanissima Saoirse Ronan ovvero la piccola Benji, voce narrante che attraverso un'atmosfera intrigante e affascinante ci fornisce un intrigante spaccato sulla vita del più grande mago di tutti i tempi.
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ultimoboyscout
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domenica 16 gennaio 2011
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era un escapista.
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L'ho visto più volte perchè apprezzo Pearce e la Zeta-Jones, cercando di farmelo andar giù e invece più lo guardo e meno mi piace. Trovo questo film piatto e noioso, nemmeno troppo ben costruito anche perchè più che un film su Houdini mi sembra che la pellicola tratti ben altri argomenti invece di concentrarsi sulla vita del famosissimo Harry. Inconcludente.
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francesco2
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martedì 13 luglio 2010
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l'illusione e la realtà
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Se capisco bene, l'acqua dovrebbe essere un elemento-filtro in questo film. In un'opera sospesa(?) tra illusione e realtà(??),quale elemento meglio dell'acqua rappresenta una "stasi", nel momento in cui ci immergiamo e abbiamo per un'attimo l'illusione di non esser più noi stessi?
Una premessa "Da massimi sistemi2"per un film, in realtà, ibrido in tutto. Se la Armstromg puntava ad una semplice(!) biografia del personaggio mista alla storia d'amore, perché disseminare il film di cascami (A volte non sono che questo) pseudo-filosofici sull'illusione e la magia? Invece, forse mentendoci o probabilmente no, arricchisce la storia di Houdini con le misteriose tendenze della figlia della protagonista, che vorrebbero costituire - Credo- uno spunto di riflessione sulla vita del protagonista maschile, in sé miscellanea di concrerezza e finzione.
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Se capisco bene, l'acqua dovrebbe essere un elemento-filtro in questo film. In un'opera sospesa(?) tra illusione e realtà(??),quale elemento meglio dell'acqua rappresenta una "stasi", nel momento in cui ci immergiamo e abbiamo per un'attimo l'illusione di non esser più noi stessi?
Una premessa "Da massimi sistemi2"per un film, in realtà, ibrido in tutto. Se la Armstromg puntava ad una semplice(!) biografia del personaggio mista alla storia d'amore, perché disseminare il film di cascami (A volte non sono che questo) pseudo-filosofici sull'illusione e la magia? Invece, forse mentendoci o probabilmente no, arricchisce la storia di Houdini con le misteriose tendenze della figlia della protagonista, che vorrebbero costituire - Credo- uno spunto di riflessione sulla vita del protagonista maschile, in sé miscellanea di concrerezza e finzione. A quel punto, ci chiediamo noi ma forse anche i protagonisti, quanto siamo sinceri quando parliamo di trascendenza a sé stessi ed agli altri? Ed è giusto non asseconadare le tendenze della ragazzina, quando sei la compagna di un illusionista?
No, la (mia) verità è che, come ho già scritto per altri film, questo non è un caso di fusione ma di con-fusione dei generi, che permette alla regista australiana-Ma perché la Zeta-Jones, già pessima in "Traffic", e anche lui non mi è parso granché?- di costruire un (altro) semi-polpettone infarcito di "Riflessioni" sulla magia e sulla trascendenza. Paradosalmente, ma forse non così tanto, la pretenziosità di questo filmetto è proprio il suo limite principale.
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doni64
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lunedì 3 maggio 2010
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film...particolare
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Film drammatico interpretato in modo intenso da attori gia' noti.La trama anche se scontata, segue la vera storia del mago dei maghi che mori' tragicamente in circostanze misteriose.Nel complesso un film piu' che simpatico da vedere specie per la fotografia e per l'ambientazione del periodo.Voto 7+
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(di francesco2)
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sorelladeijonas
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domenica 22 novembre 2009
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da dimenticare,,,
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Un film decisamente mediocre. La vicenda è scontata dall'inizio, e la storia è assurda. Il finale non sorprende affatto, ed è solo un'ennesimo tassello di un film che non merita di essere chiamato tale. Io priam che finisse sono scappata in bagno. Da dimenticare.
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sorelladeijonas
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domenica 22 novembre 2009
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veramente deludente...
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Un film decisamente mediocre. Non si capisce la realtà della storia, e tutta la vicenda è scontata dall'inizio. La fine non sorprende affatto, e tutta la storia dei medium è solo un'ennesimo tassello di un film non degno di essere chiamato tale. Io prima che finisse sono scappata in bagno. Da dimenticare.
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