vighi
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mercoledì 4 ottobre 2017
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noioso e privo di senso..e nonostante l'azione!
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Di solito cerco di dare un giudizio a film che meritano, ma farò un'eccezione per questo film che a vedere i commenti mi era venuta la curiosità di vedere. Io capisco che ci siano gli appassionati dei video game da cui il film deriva, ma io, che non sono appassionato di video game, quando guardo un film voglio un film e non un video game come film!
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luke_skywalker
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martedì 22 settembre 2015
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hitman...non il reboot
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Preferisco di gran lunga questo originale all'inutile reboot di cui avremmo fatto volentieri a meno (Rupert Friend non convince ed è tutto tranne che un sicario,sembra un film della serie mission impossible,insomma evitatelo)...in questo "originale" Olyphant mi ha convinto e l'affascinjante Kurylenko anche,nonostante io "detesti" le ucraine :D...la trama anche non è male...il film si lascia guardare e i sentimenti di 47 vengono fuori alla fine per dimostrare che il più freddo dei sicari ha cmq un cuore...unica nota stonata del film è lo scontro con le spade...in conclusione,se siete amanti del lavoro di sicario,questo è un film da tenere in videoteca (io ce l'ho) magari insieme ad uno dei videogame: blood money o absolution oppure il reboot del gioco,questo si convincente.
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Preferisco di gran lunga questo originale all'inutile reboot di cui avremmo fatto volentieri a meno (Rupert Friend non convince ed è tutto tranne che un sicario,sembra un film della serie mission impossible,insomma evitatelo)...in questo "originale" Olyphant mi ha convinto e l'affascinjante Kurylenko anche,nonostante io "detesti" le ucraine :D...la trama anche non è male...il film si lascia guardare e i sentimenti di 47 vengono fuori alla fine per dimostrare che il più freddo dei sicari ha cmq un cuore...unica nota stonata del film è lo scontro con le spade...in conclusione,se siete amanti del lavoro di sicario,questo è un film da tenere in videoteca (io ce l'ho) magari insieme ad uno dei videogame: blood money o absolution oppure il reboot del gioco,questo si convincente...giudizio finale 4/5
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lucap96
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giovedì 10 settembre 2015
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buon action-thriller
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Buona interpretazione da parte di Timothy Olyphant, che incarna molto bene le fattezze di questo sicario spietato ma dalle mille contraddizioni. La storia è tutt'altro che banale, e la sceneggiatura non sfigura. Peccato non abbiano fatto un sequel, e si siano buttati in un reboot. Nulla di eccezionale, ma un buon film, intrattenimento assicurato.
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(di luke_skywalker)
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elgatoloco
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mercoledì 11 marzo 2015
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bel film d'azione e non solo
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Non voglio azzardare paragoni impropri,, ma, in complesso, "Hitman"ha qualche lontana(certo, lontana)parentela con film che risvegliano grandi emozioni e grandi considerazioni, come"Blade Runner"di Ridley Scott(1982), film nel quale si il cyber era "chiamato"ad esprimere la propria umanità o quanto ad essa si avvicina. Vagamente(confermo comunque la lontananza di genere, dato che, oltre a tutto, "Hitman"proviene dai videogiochi, pur distanziandosene"in corso d'opera", mentre"Blade Runner"deriva dal grande Philip Dick)"Hitman"personaggio, agente geneticamente modificato, è lontanissimo(mi scuso per la prudenza e dunque le distinzioni, ma esse sono necessarie)dal personaggio dickiano e poi scottiano, ma, nell'incontro con la prostituta, riscopre comunque qualcosa di umano, nonostante la sua algida acquiescenza a ordini e disposizioni.
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Non voglio azzardare paragoni impropri,, ma, in complesso, "Hitman"ha qualche lontana(certo, lontana)parentela con film che risvegliano grandi emozioni e grandi considerazioni, come"Blade Runner"di Ridley Scott(1982), film nel quale si il cyber era "chiamato"ad esprimere la propria umanità o quanto ad essa si avvicina. Vagamente(confermo comunque la lontananza di genere, dato che, oltre a tutto, "Hitman"proviene dai videogiochi, pur distanziandosene"in corso d'opera", mentre"Blade Runner"deriva dal grande Philip Dick)"Hitman"personaggio, agente geneticamente modificato, è lontanissimo(mi scuso per la prudenza e dunque le distinzioni, ma esse sono necessarie)dal personaggio dickiano e poi scottiano, ma, nell'incontro con la prostituta, riscopre comunque qualcosa di umano, nonostante la sua algida acquiescenza a ordini e disposizioni. Abbastanza impreciso geograficamente(ma negli States ci sono vicepresidenti e anche segretari di Stato che non ne masticano moltissimo, dunque...)rimane in complesso più che godibile. Regia convicente, montaggio ben calibrato, interpreti"funzionali", con in più la bellezza della Kurylenko. El Gato
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il critico 89
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mercoledì 26 dicembre 2012
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bello come il videogioco
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Un altro videogioco che come molti altri dopo il successo ottenuto su consolle e pc punta anche al successo in sala cinematografica e Hitman ci riesce a meta'.Il film sull' agente 47 risulta godibile ela storia non e' poi cosi banale anche se per alcuni aspetti sa gia' di film gia' visto prendendo spunto da capostipiti del genere da Matrix a Bourne.Le scene di azzione sono ben fatte e l' attore che impersona l' agente 47 mi ha convinto.Se volete un film d'azione senza troppe pretese e fronzoli vari questo non bi deludera'.
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andyflash77
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sabato 28 luglio 2012
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un abile assassino da un video-game
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Secondo film di Xavier Gens, dopo l’horror “Frontiere(s)” che ha riscosso molti consensi sia a Toronto che a Sitges, “Hitman” è al momento l’ultimo tra i personaggi videoludici ad essere stato trasferito su grande schermo.
Il killer il cui unico nome è 47, calvo e con tanto di codice a barre tatuato sulla nuca, viene infatti dalla fortunata saga della Eidos che lo vede protagonista, ormai giunta al quarto capitolo (Hitman: Blood Money). Il gioco originale lasciava il giocatore libero di scegliere come affrontare le missioni che gli venivano proposte, con un approccio stealth e più ragionato oppure con uno da sparatutto, più radicalmente votato al massacro.
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Secondo film di Xavier Gens, dopo l’horror “Frontiere(s)” che ha riscosso molti consensi sia a Toronto che a Sitges, “Hitman” è al momento l’ultimo tra i personaggi videoludici ad essere stato trasferito su grande schermo.
Il killer il cui unico nome è 47, calvo e con tanto di codice a barre tatuato sulla nuca, viene infatti dalla fortunata saga della Eidos che lo vede protagonista, ormai giunta al quarto capitolo (Hitman: Blood Money). Il gioco originale lasciava il giocatore libero di scegliere come affrontare le missioni che gli venivano proposte, con un approccio stealth e più ragionato oppure con uno da sparatutto, più radicalmente votato al massacro. Inutile dire che il 47 cinematografico preferisce optare per la seconda soluzione, molto più coreografica ed anche più gratificante per lo spettatore. Il primo e più spinoso problema che devono affrontare le trasposizioni dai videogiochi è quello di imbastire una sceneggiatura decente o almeno credibile, senza tradire il personaggio originario. Skip Woods (già sceneggiatore dell’inutile “Codice: Swordfish”) ci svela nel prologo l’esistenza di una misteriosa Organizzazione, che alleva orfani di tutte le nazionalità allo scopo di farli diventare dei killer professionisti, spietati e privi di emozioni. L’Agente 47, inviato in Russia per uccidere il Presidente Belicoff, si troverà invischiato in una rete di tradimenti e cambi di fronte, e finirà per ritrovarsi braccato anche dalla sua stessa organizzazione. Il plot è abbastanza tradizionale e non riserva grosse sorprese né stravolgimenti particolarmente audaci, con i consueti cambi di set a cui ci ha abituato il genere, in questo caso la Nigeria, Londra, Mosca, Istanbul e San Pietroburgo, perfidi doppiogiochisti, chirurgie plastiche truffaldine e conflitti tra Interpol, CIA e servizi segreti russi. E’ abbastanza visibile l’influenza di Luc Besson, che coproduce con la sua EuroCorp, non solo per quanto riguarda l’Organizzazione che addestra killer perfetti quanto letali (Nikita), ma anche per il rapporto tra l’Agente 47 e Nika, una prostituta tenuta pressochè in schiavitù dal cattivissimo fratello di Belicoff, che riecheggia quello tra Jean Reno e Natalie Portman in “Léon”, pur con tutti gli aggiornamenti seduttivi del caso.
Gens rispetta pienamente la consolidata iconografia del personaggio, abito nero, camicia bianca e cravatta rossa, e clona persino il design molto cool delle sue pistole ed il portatile che gli invia le informazioni, ma non riesce ad infondergli quell’alito di vita che avrebbe fatto la differenza, nonostante la buona prova di Timothy Olyphant (l’antagonista di Bruce Willis in “Live Free or Die Hard”) che cerca di donare al suo personaggio un pizzico di humour e di umanità.
Non mancano le strizzatine d’occhio autoreferenziali agli appassionati della serie dato che alcune inquadrature, come quelle in terza persona nell’albergo con la camera alle spalle dell’Agente 47, mimano quelle del videogioco, ed in una scena Olyphant sorprende due ragazzi che stanno giocando a Hitman. Dalla serie della Eidos discendono anche alcune ambientazioni, come la stazione ferroviaria e la chiesa a San Pietroburgo, ed in molti punti la fotografia di Laurent Barès insegue l’effetto di rendering fotorealistico dei filmati in CGI che intervallano le varie missioni, mentre nei momenti più squisitamente action entra in scena lo slow motion (o meglio, il bullet time di “Max Payne”) che comunque fa molto videogame.
La regia di Gens è sorprendentemente lontana dal parossismo delirante ma spassoso di molti suoi colleghi francesi (Kounen, Renoh, Siri, Gans), che mixano un po’ a casaccio l’action deviante di Hong Kong con quello testosteronico di Hollywood. Oltre a non risparmiare temibili bordate di kitsch allo spettatore (vedi l’uso dell’”Ave Maria” di Schubert), risulta anche troppo controllata e sui generis, persino in scene promettenti come quella del combattimento all’arma bianca in metropolitana tra l’Agente 47 e quattro killer dell’Organizzazione, tutti rigorosamente calvi e con il codice a barre. Alcuni recensori americani, esagerando, hanno bollato il film come Eurotrash.
In realtà “Hitman” non è una delle peggiori trasposizioni videoludiche degli ultimi tempi, ed è senz’altro superiore ad obbrobri come “Resident evil: Extinction”, “House of dead” o “Doom”, anche se l’ombra del “game over” è sempre dietro l’angolo.
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ontherocks
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sabato 3 dicembre 2011
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non male...
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Diciamo che se dovessi dare un voto in percentuale sarebbe 70...
Il film risente decisamente della pesante eredità di tutte le spy-killer-underground avventure a partire da Bourne,e riesce ad essere complicato anche con una trama lineare.Buone le sequenze d' azione,a volte un pò troppo alla Matrix.Pesante punto negativo è la solita struttura lineare con cambio di città-città-città,come se questo desse alla pellicola un taglio più cosmopolita;o forse è colpa del fatto che deriva dall'omonimo videogame:la struttura a missioni è piuttosto evidente.
L'idea comunque è buona,e un ora e mezzo di discreto intrattenimento assicurate.
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camillo
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sabato 11 dicembre 2010
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dal videogioco al film.operazione riuscita.
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In principio Hitman era un videogioco che in poco tempo riscosse un enorme successo in tutto il mondo.Mi aspettavo l'uscita di un film in onore dell'agente 47 e posso dire di non essere rimasto deluso.Il regista Xavier Gens è riuscito a ricreare l'atmosfera del videogioco alla perfezione;tanta azione,una storia intrigante,travestimenti e molto altro ancora.E' da lodare inoltre la perfetta interpretazione di Timothy Olyphant nei panni dell'agente 47;sembra quasi di vedere lo stesso personaggio dei videogiochi(il modo di agire,la camminata,le armi,gli stili di combattimento).La trama e le scene di combattimento sono senz'altro il punto forte di questo film,forse però si potevano evitare alcune scene troppo oscene.
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In principio Hitman era un videogioco che in poco tempo riscosse un enorme successo in tutto il mondo.Mi aspettavo l'uscita di un film in onore dell'agente 47 e posso dire di non essere rimasto deluso.Il regista Xavier Gens è riuscito a ricreare l'atmosfera del videogioco alla perfezione;tanta azione,una storia intrigante,travestimenti e molto altro ancora.E' da lodare inoltre la perfetta interpretazione di Timothy Olyphant nei panni dell'agente 47;sembra quasi di vedere lo stesso personaggio dei videogiochi(il modo di agire,la camminata,le armi,gli stili di combattimento).La trama e le scene di combattimento sono senz'altro il punto forte di questo film,forse però si potevano evitare alcune scene troppo oscene.Sono comunque sicuro che verrà fatto un seguito di Hitman;Xavier Gens e Timothy Olyphant hanno un grande talento e sono convinto che faranno di nuovo centro.
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diciassette
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mercoledì 8 dicembre 2010
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dal videogioco al film.operazione riuscita.
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In principio Hitman era solo un videogioco che in pochi anni ebbe un grande successo.Il film è riuscito a mixare tutti i contenuti dei 4 videogiochi:azione,fasi di sparatoria e di combattimenti corpo a corpo,travestimenti,ma soprattutto una trama molto coinvolgente.E' quindi da lodare il lavoro di Xavier Gens.E' da lodare anche la grande interpretazione di Timothy Oliphant nelle vesti dell'agente 47;sembra di vedere lo stesso personaggio dei videogiochi(stesse armi,ovviamente stessi vestiti,stessa camminata,carattere identico).Il personaggio principale e la trama sono i punti forti di questo film da cui mi aspettavo molto e certamente non mi ha deluso.Spero che ne sia fatto un seguito;Xavier e Timothy hanno un grande talento e sono sicuro che riusciranno a compiere un'altra impresa.
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ultimoboyscout
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lunedì 22 marzo 2010
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grande sola!
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Chissà che mi credevo e che mi aspettavo, dopo averci giocato all'inverosimile! E invece una delle più grosse ciofeche della storia del cinema, con quella baldracca improponibile poi! Ci sono rimasto veramente male, considerando che l'ho riguardato per cercare di farmelo andar giù, senza riuscirci come si capisce da ciò che ho scritto.
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