Garage

Un film di Lenny Abrahamson. Con Pat Shortt, Conor Ryan, Anne-Marie Duff, Don Wycherley, Denis Conway.
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Commedia drammatica, durata 85 min. - Irlanda 2007. - Mediaplex Italia uscita venerdì 5 giugno 2009. MYMONETRO Garage * * * - - valutazione media: 3,10 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
cinemaleo sabato 4 aprile 2009
un piccolo gioiello che va recuperato Valutazione 4 stelle su cinque
82%
No
18%

Un film che nel 2007 e nel 2008 ha trionfato nei più importanti festival, da Cannes a Toronto, da Londra a Torino, mietendo premi e consensi. Un film che non mi risulta sia circolato nelle nostre sale, ed è un peccato: un piccolo gioiello che va recuperato e che onora chi lo ha realizzato. Con uno stile asciutto ed essenziale al massimo, semplice e al contempo complesso, Garage è forse il miglior esponente di quello che molti critici chiamano la "new wave" del cinema irlandese (cinema poco conosciuto nel resto del mondo, ad eccezione dell‘opera di Neil Jordan e Jim Sheridan, cinema a cui la Cineteca di Bologna nell‘ottobre del 2008 e il RomaFilmFestival a dicembre hanno dedicato delle interessanti rassegne). [+]

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slowfilm.splinder.com venerdì 26 giugno 2009
quando manca la maschera Valutazione 4 stelle su cinque
86%
No
14%

Se Josie avesse avuto la fortuna di nascere negli Stati Uniti, probabilmente avrebbe corso per migliaia di chilometri e poi sarebbe diventato ricco vendendo gamberetti. Invece è Irlandese, ha un’anca malmessa, e la sfortuna di stare in un film che rappresenta le persone, invece di idealizzare e propagandare una società. Josie lavora a una pompa di benzina, in un paese dove tutti si conoscono e ognuno incarna un personaggio, utile a coprire una natura istintivamente viziosa e distruttiva. Josie, invece, non è furbo abbastanza da costruirsi una facciata, e finisce per diventare il perfetto agnello sacrificale. Abrahamson mostra le cose per quello che sono, seguendo i silenzi e le violenze nascoste o ignorate; inserisce tutto in poetici scorci naturali, che pure testimoniano e subiscono l’oggettività del racconto. [+]

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everyone giovedì 25 giugno 2009
il mondo che canbia Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

L'Irlanda un agolo di verde felice per chi si accontenta di un mondo sempre uguale che non ama i cambiamenti e che nella mente di un uomo "semplice"rappresenta tutto ciò o quasi che quell'uomo mite e a suo modo in esso ben integrato desidera.Quando il vento del cmbiamento che lui non avverte ma che già soffia anche in quei luoghi apparentemente fuori dal tempo travolge lui,l'uomo semplice e innamorato della sua terra che non si può opporre in alcun modo allo sconvolgimento prossimo venturo cui la sua vita andrà incontro decide che ne ha già avuto abbastanza e sceglie la via d'uscita a lui più consona.Questo film ricorda vagamente le traversie del protagonista di un altro film questa volta sud americano "Perro Bonbon"che però affrontava il cambiamento non arrendendosi ad esso. [+]

[+] troppo ingenerosa. (di marezia)
[+] ma dove hai imparato scrivere? (di difensore della lingua italica)
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luca scial� domenica 31 marzo 2013
la solitudine di un uomo ingenuo Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

In un piccolo paesino dell'Irlanda vive in solitudine Josie, un ragazzo un pò ritardato che lavora da anni in una desolata pompa di benzina. La sua vita è semplice, monotona, ma in fondo gli va bene. Si dedica con gran zelo al lavoro, sua unica ragione di vita. Un giorno alla pompa gli viene affidato un ragazzino che lavora solo il weekend. Josie sembra aver trovato finalmente un amico, con cui spesso beve insieme ai suoi amici. Ma una leggerezza fatta con ingenuità gli costerà caro, facendogli crollare addosso il suo piccolo mondo, ai suoi occhi però così grande.
Grandissimo esordio di Lenny Abrahamson, che gli valse il Festival di Torino 2007. [+]

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angelo umana giovedì 29 maggio 2014
la debolezza dei semplici Valutazione 2 stelle su cinque
100%
No
0%

 “Ma che piccola storia ignobile mi tocca raccontare, così stupida e banale come tante …“ (da Guccini): la storia in effetti è molto semplice, è banale solo per la “banalità” del male, quello provocato da gente comune quando ha bisogno di qualcuno da sfottere. Qui si tratta di Josie, un ragazzone senza troppe pretese, ritenuto un sempliciotto, quasi un essere inferiore, ma è gentile, non dà  fastidio a nessuno. Incapace di nuocere, la aggressività o cattiveria non sa nemmeno concepirla.
 
Lavora in un “Garage” (2007) con distributore di benzina, il posto assomiglia molto al distributore di Shell, in fondo gli Highlands scozzesi e le colline irlandesi si assomigliano, ma ben altra caratura aveva l’altro film sulla adolescente che sbocciava, Shell. [+]

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gianleo67 sabato 23 aprile 2016
storia di josie Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
0%

Umile impiegato di una sperduta pompa di benzina della provincia irlandese, il mite Josie è un sempliciotto un pò sciancato e benveluto dalla sparuta comunità che vive lì intorno. Solitario ed emarginato, stringe una candida amicizia con un giovane adolescente portato a bottega dal titolare, finchè una innocente leggerezza non farà crollare il fragile equilibrio che ancora lo tiene ancorato alla vita.
Alla sua seconda prova da regista e con un budget più che risicato, l'irlandese Lenny Abrahamson centra il bersaglio del ritratto umano e morale in questo piccolo saggio sulla virtù dei semplici e la crudeltà della vita, dipingendo un personaggio la cui disponibilità verso la comprensione degli altri è inversamente proporzionale alle sue reali possibilità di integrazione sociale. [+]

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il secco venerdì 17 luglio 2009
la paura e l'ignoranza della povera gente Valutazione 0 stelle su cinque
24%
No
76%

Da un punto di vista stilistico la regia segue cinicamente il senso del messaggio, riproducendo quella noia tipica di una cittadina di campagna in Irlanda in cui si svolge la storia. Cinicamente, abbiamo detto; perché non vi è la preoccupazione al livello registico di coinvolgere emotivamente lo spettatore. Se il senso del messaggio coincide con l’affrontare il problema della realtà monotona di una cittadina di campagna Irlandese; di una realtà che implica l’isolamento, la solitudine e poi la paura, fino all’ipocrisia e alle discriminazioni; non è detto che tutto ciò debba essere rielaborato al livello stilistico con eccessiva schiettezza e formalità; che rischieranno di produrre altrettanta monotonia. [+]

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