Caramel

Quel salone di bellezza, porta aperta su un altro Libano

Caramel, dolce e profumato come la pasta di zucchero che con mani abili Jayale stende sulle gambe o sulle braccia delle sue clienti. Siamo a Beirut, nel salone di bellezza della stessa Jayale, di Nisrine e di Rima, belle, indipendenti, in polemica dichiarata con la realtà che le circonda. Jayale, cristiana e proprietaria del salone, sarcasmo appuntito, vive coi suoi genitori ma si fa maltrattare da un tizio sposato con cui ha una storia molto clandestina. Amplessi veloci, consumati sotto un cavalcavia, eppure appena lui chiama lei corre, lasciando a metà la cliente più affezionata, Jamale, anche lei con pene di cuore, un divorzio appena vissuto e la carriera d'attrice che si è bloccata da tempo. [...]

di Cristina Piccino, articolo completo (3688 caratteri spazi inclusi) su Il Manifesto 21 dicembre 2007