Angel - La vita, il romanzo

Ho inventato la viziatissima ANGEL pensando a Rossella O’Hara

Ancora una volta François Ozon, il regista francese più talentuoso del momento, racconta una protagonista femminile. Una scrittrice bella, eccentrica e malata di onnipotenza che ricorda l'eroina di Ma coi vento» e landa nel firmamento delle star la giovane Romola Garai.

UN SORRISO smagliante, di quelli che allungano gli occhi e illuminano il viso contagiando l'interlocutore. Quel sorriso compare spesso sul volto di François Ozon, 40 anni a novembre, considerato uno dei talenti del nuovo cinema francese. Ma se conosci il suo cinema, che in dieci anni e una decina di film ha analizzato tutte le sfumature del nostro lato oscuro attraversando 1 generi, quei sorriso, assume una piega beffarda, perché nel suo cinema niente è come appare. Dalla famigliola stile Doris Day al vetriolo di Sitcom al rovello della moglie che cerca il consorte scomparso in Sotto la sabbia (che ha segnato la resurrezione al cinema di Charlotte Rampling), dal divertissement teatrale di Otto donne e un mistero (eclatante parata di dive francesi) all'enigmatico noir di ambientazione letteraria Swimming Pool. Fino al mélo di questo Angel (che esce oggi in Italia, distribuito dalla Teodora Film), ascesa e caduta di una scrittrice di romanzetti d'appendice, mitomane e affetta da grave delirio d'onnipotenza. L'inizio evoca Piccole donne di Mervyn LeRoy del '49. Angel (che ha il volto di Romola Garai) cammina sulla neve con le compagne di scuola, ma poi devia e arriva, da sola, davanti al cancello di una dimora aristocratica dal nome evocativo di Paradise. Attorno a quel luogo si cristallizza il sogno di rivalsa di Angel, figlia di un umile droghiere, ed è lì che la sua debordante fantasia kitsch e il successo dei suoi libri la ricondurranno finalmente, da padrona. « È un personaggio egocentrico, temperamentoso», spiega Ozon, «che avendo la sfortuna di avere il grande successo popolare da giovane, si chiude dentro di sé come in un mausoleo. E suo editore non riesce a farle cambiare una virgola del primo romanzo, e allo stesso modo nessuno riuscirà a farle mettere in discussione il mondo artificiale in cui si è intrappolata. Neanche l'amore riesce ad abbattere la sua strenua costruzione difensiva, e Paradise diventa la sua prigione e la sua tomba». Angel è anche un'arrampicatrice sociale che, arrivata in cima, reinventa del tutto la propria vita e le proprie origini. Ma Ozon mantiene su di lei uno sguardo benevolo: «Le persone completamente autoreferenziali in fondo sono le più fragili, no? E le menzogne che inventano su se stesse sono così potenti che finiscono per crederci anche loro. Un meccanismo commovente».
Il film è l'adattamento di un romanzo (che esce in Italia per Neri Pozza) di Elizabeth Taylor una prolifica scrittrice inglese classe 1912. Al personaggio da lei immaginato, Ozon ha sovrapposto l'ispirazione cinematografica di Rossella O'Hara in Via col Vento. «Il libro me lo regalò un amico: sosteneva che avesse delle affinità con ïl mio immaginario cinematografico. Quando è morto, cinque anni fa, finalmente l'ho letto. Adattarlo mi sembrava un'impresa ardua, troppo costosa.
Ma da una costola di Angel riflettendo su una scrittrice e i meccanismi della costruzione letteraria è nato Swimming Pool. Nel libro della Taylor, il personaggio dell'eroina è un mostro. Mi tornò in mente Rossella la prima volta che vidi Via col vento in Bretagna, dov'ero in vacanza un'estate. Arrivai un'ora prima, pensavo di trovare il cinema affollatissimo. Ma erano le due, erano tutti in spiaggia e c'ero solo io. Mi innamorai di Rossella, perché è un personaggio amabile e detestabile. Come Angel».
Angel è anche il primo film di Ozon girato in lingua inglese, con un cast di attori anglofono: da Sam Neal a Charlotte Rampling, da Michael Fassbender all'ottima Lucy Russell (protagonista di La nobildonna e il duca di Romer). «All'inizio ho tentato di ambientare la storia in Francia, ma le donne scrittrici non sono così eccentriche e non esiste un paragone possibile con la società edoardiana, così gerarchica».
Nel film si oppongono due modelli femminili: Angel, artefice impetuosa del suo destino scintillante e del suo disastro, e Nora (Lucy Russell), che rinuncia alle sue ambizioni letterarie per dedicarsi ad Angel, come le donne dell'epoca facevano a beneficio del marito. «Ma c'è anche una terza donna, cruciale per me: la moglie dell'editore, aristocratica di nascita che non ha bisogno di lavorare, non ha la volgarità da nouvelle riche di Angel ma è nata con il benessere e la raffinatezza nei geni». Questa donna ha il volto di Charlotte Rampling, al terzo film con Ozon. «Durante le riprese di Sotto la sabbia, che evocava strane risonanze con la vita personale di Charlotte, si è creato tra noi un legame speciale. E questo mi ha permesso di rubare al suo volto una verità che è rimasta impressa sulla pellicola. In Angel ho voluto suggerire in trasparenza, al di là dei personaggi, la situazione di una grande attrice-icona che osserva con ironia l'esordio di una giovane protagonista, Romola Garai». Già perché ha scelto lei? «Il ruolo ha spaventato tutte le attrici che lo hanno letto. Romola è stata l'unica a capirlo: "In fondo Angel è un'attrice che recita la propria vita", ha detto. E l'ha amata subito».
Da Il Venerdì di Repubblica, 5 Ottobre 2007

di Monica Capuani, 5 Ottobre 2007