2 giorni a Parigi

Film 2007 | Commedia, 96 min.

Titolo originale2 Days in Paris
Anno2007
GenereCommedia,
ProduzioneFrancia, Germania
Durata96 minuti
Regia diJulie Delpy
AttoriJulie Delpy, Adam Goldberg, Daniel Brühl, Ludovic Berthillot, Alexia Landeau Albert Delpy, Adan Jodorowsky.
Uscitavenerdì 28 settembre 2007
DistribuzioneDNC Entertainment
MYmonetro 2,74 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Julie Delpy. Un film con Julie Delpy, Adam Goldberg, Daniel Brühl, Ludovic Berthillot, Alexia Landeau. Cast completo Titolo originale: 2 Days in Paris. Genere Commedia, - Francia, Germania, 2007, durata 96 minuti. Uscita cinema venerdì 28 settembre 2007 distribuito da DNC Entertainment. - MYmonetro 2,74 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 27 maggio 2015

Marion e Jack cercano di salvare la loro relazione sentimentale con un viaggio a Parigi, dove vivono i genitori di lei. In Italia al Box Office 2 giorni a Parigi ha incassato nelle prime 6 settimane di programmazione 154 mila euro e 37 mila euro nel primo weekend.

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Consigliato sì!
2,74/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 2,40
PUBBLICO 2,81
CONSIGLIATO SÌ
Commedia romantica parigina, matura nella sua leggerezza, per l'attrice di Prima dell'alba.
Recensione di Giancarlo Zappoli
sabato 10 febbraio 2007
Recensione di Giancarlo Zappoli
sabato 10 febbraio 2007

Marion è parigina. Jack americano. Vivono insieme da tempo a New York ma, dopo la vacanza che sognavano a Venezia, si fermano due giorni a Parigi per recuperare il gatto di lei e per far conoscere a lui la città e la famiglia di Marion. Quello che Jack conoscerà sarà una compagna molto più complessa di quanto lui potesse pensare e forse accettare. Per quanto progressista e capace di dare indicazioni sbagliate a compatriote decisamente a favore di Bush è troppo distante da questa 'vecchia Europa' che vive ancora dei miti del '68 (la madre di Marion ha avuto addirittura una breve relazione con Jim Morrison ai bei tempi) e che gioca ancora, nonostante l'AIDS, con sesso e sentimenti.
Julie Delpy (dopo la collaborazione come attrice e cosceneggiatrice al delizioso Prima del tramonto di Richard Linklater che faceva ritrovare il suo personaggio con quello di Ethan Hawke a dieci anni di distanza da Prima dell'alba) torna a giocare le sue carte nella sua seconda prova con un lungometraggio. Si può tranquillamente affermare che con questo film ci ha offerto un film maturo nella sua leggerezza grazie a una sceneggiatura che tiene per tutta la durata del film (tranne forse, ma è questione di gusti, nel finale) e all'interpretazione dei due protagonisti. Il confronto tra Francia e Stati Uniti continua ma questa volta non si tratta di polemica più o meno politica. Come ha sottolineato con grande acutezza Henry-Bernard Levy nel suo brillante saggio "American Vertigo" gli stereotipi in materia abbondano. È però necessario conoscere le persone reali. Questo non serve a edulcorare le differenze di visione del mondo e della vita quotidiana ma le rende fragili e contraddittorie su entrambi i versanti. Se Jack fa fatica a comprendere Parigi (complice anche la non conoscenza del francese) il 'ritorno a casa' mette a nudo per Marion quel fondo di puritanesimo, per quanto inserito in un contesto libertario, che Jack non si toglierà mai di dosso. Non si tratta quindi solo di cibo o di un anziano padre tutto istinto e seduttività ma di due culture. Tutto questo Delpy ce lo dice sorridendo ma quanto spessore c'e' sotto questa leggerezza di scrittura! Lo fa poi tornando sul luogo del delitto perché la sua abitazione parigina se non è la stessa assomiglia moltissimo a quella utilizzata per Prima del tramonto. In quel caso si trattava di un Rohmer riletto da un americano. Qui di un'America vista (con una maculopatia simbolica) da una francese che l'ama nonostante i difetti reciproci.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
venerdì 4 febbraio 2011
giovanni lure

Sinceramente un film e una storia di cui non sentivamo la mancanza. Un'affabulazione a tratti delirante e fastidiosa che sembra ispirarsi a Woody Allen (sic) snocciolando una serie di luoghi comuni, vuoi sull'smore, vuoi sulla differenza fra la sensibilità europea e in cinismo americano probabilmente utili per confrontarsi in certi ambienti radical chic ma senza nessun interesse per chi a certe disquisizion [...] Vai alla recensione »

sabato 11 gennaio 2014
Simone Magli

Commedia sentimentale leggera puntellata d'ironia, spesso anche troppo volgare e grottesca. Ho provato pena per il povero Jack, che viene continuamente scombinato dalle stravaganze di Marion, famiglia e contorno. D'altro canto l'attrice protagonista è dotata di una mimica talmente simpatica e sbarazzina che le si può perdonare quasi tutto.

Frasi
Abbiamo avuto giusto un flirt, credo di avergli fatto un pompino, niente di che...
Davvero un pompino per te e niente di che?
Oh, scusami! No, voglio dire che non è un granché rispetto a quel che succede nel mondo: c’è George Bush, c’è la guerra in Iraq, c’è l'influenza aviaria, e poi ci sono i pompini. Che vuoi che sia a confronto, capisci?
Certo. Senz’altro. Bel paragone! Brava!
È un fatto secondario, non credi?
Veramente, io non lo trovo un fatto secondario parlando del più vasto schema politico delle cose. Infondo, se ci pensi, dopotutto è stato proprio un pompino a distruggere l’Ultima chance dell’America di avere una sana democrazia!
Dialogo tra Marion (Julie Delpy) - Jack (Adam Goldberg)
dal film 2 giorni a Parigi
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Raffaella Giancristofaro
Rolling Stone

Accidenti, quanto piace parlare a Julie Delpy! Da Prima dell'alba sembra non aver mai smesso di macinare parole, manco fosse Woody Allen con l'analista in ferie ai tempi di Io e Annie. Qui, al suo secondo film da regista (il primo, Looking for Jimmy, l'hanno visto solo in Francia), saggiamente sceglie ciò che conosce: Parigi, la sua famiglia (quella vera: madre, padre e sorella) per raccontare la crisi [...] Vai alla recensione »

Boris Sollazzo
Liberazione

L 'insostenibile pesantezza dell'essere, questo ci mostra Julie Delpy nel suo 2 giorni a Parigi, fotografia irriverente e lucida dell'incomunicabilità. Quel nodo di caratteri, generi, sentimenti, tare culturali che impedisce una reale e serena comprensione tra le persone. Il ritratto di molte storie d'amore, soprattutto se meticcie: appassionate e appassionanti, ma anche contorte e difficili.

Roberta Bottari
Il Messaggero

Marion (Julie Delpy) è una 37enne parigina, bionda, emancipata e leggerissimamente indaffarata con i suoi ex. Jack (Adam Goldberg) è un newyorkese coetaneo, ipocondriaco e soprattutto sotto choc culturale. Perché i due, dopo un disastroso giro a Venezia (dove le romanticherie hanno lasciato il posto alla gastroenterite) sono arrivati in Francia. Si amano, ma lui è liberale solo se non si minaccia la [...] Vai alla recensione »

Valerio Caprara
Il Mattino

Lei è francese, bionda, carina, aggiornata e progressista. Lui è americano, virile, pragmatico, laconico e igienista. La coppia per rinsaldarsi viaggia in Europa, ma il fulmineo soggiorno conclusivo a Parigi si trasforma in una buffissima guerriglia. Scontro tra i sessi, innanzitutto, ma poi tra le mentalità, le tendenze politiche, gli usi e i costumi che dividono oggi più che mai l'Esagono dagli States: [...] Vai alla recensione »

Gian Luigi Rondi
Il Tempo

Julie Delpy è un'attrice francese soprattutto attiva nel cinema di Hollywood in cui si è anche cimentata come sceneggiatrice di vaglia. Oggi è tornata a Parigi dove ha ancora la mamma, il papà e molti amici e vi ha ambientato una storia che non solo si è scritta e interpretata, ma che ha anche portata sullo schermo esordendo nella regia. Con molto spirito, un certo gusto e con pochi peli sulla lingua, [...] Vai alla recensione »

Roberto Nepoti
La Repubblica

Di ritorno da un viaggio sentimentale a Venezia Marion e Jack vanno a riprendersi il gatto, parcheggiato dai genitori di lei a Parigi. La "ville lumière" peggiora il rapporto: tra genitori invadenti, tassisti insopportabili ed ex di Marion, l'ipocondriaco americano si lascia rodere da una crisi di gelosia retroattiva per la fidanzata. Nominata all'Oscar per la sceneggiatura di "Before Sunset" di [...] Vai alla recensione »

Federico Pedroni
Film TV

Molti di noi spesso si vergognano per avere qualche pregiudizio nei confronti dei francesi. La solita sfilza di luoghi comuni: i francesi sono tutti troppo intellettuali, parlano (parlano solo, si badi) ossessivamente di sesso, sono snob con la puzza sotto il naso, hanno un'aria allo stesso tempo pensosa e strafottente, insomma cose così. Poi però ci vergogniamo e dimentichiamo tutto con un'alzata [...] Vai alla recensione »

Kristin Hohenadel
The New York Times

FOR half her life the 37-year-old French actress Julie Delpy has been trying to direct. There was the screenplay she wrote at 17 that captured the interest of a French publisher but never made it to the big screen. There were two shorts, including her self-financed experimental film in 2002, "Looking for Jimmy," that she never found the backing to finish.

Alessandra De Luca
Ciak

Da New York a Parigi, passando per Venezia. Una coppia in cerca di nuove emozioni non chiederebbe di meglio. Invece per Marion, una fotografa francese, e per Jack, arredatore d'interni americano, quel viaggio in Europa si trasforma in una via crucis tra gastroenteriti e preservativi fuori misura, tassisti xenofobi ed ex fidanzati troppo invadenti, imbarazzanti polaroid e famiglie decisamente eccentriche. [...] Vai alla recensione »

Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Eravamo a Berlino, in pieno tormento "scelgo questo o scelgo quello?", dilemma che assale il festivaliero quando due titoli si sovrappongono in programma. Poiché abbiamo da tempo fatto nostra la lezione di Mae West – "tra due mali, scelgo quello mai provato prima" – e poiché uno dei titoli in gara era 2 giorni a Parigi di Julie Delpy, decidemmo per l'altro.

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