kondor17
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martedě 3 marzo 2015
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la vis della speranza
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Il film narra la storia di due giovani africani, Buba e Violeta, che decidono di intraprendere un lungo viaggio dal poverissimo Niger sino a Tangeri, per trovare poi uno scafista che li traghetti in Spagna. Durante il tragitto dovranno affrontare il terribile Tenerè, le sue tempeste di sabbia, il suo sole cocente. Traditi poi dall'orientamento iniziano a girare intorno e vengono tratti in salvo in extremis da alcuni beduini.
Film a bassissimo budget con un manipolo di attori dilettanti bravissimi, accompagnato da musica e fotografia splendide, 14 kilometros racconta in modo semplice, attraverso gli occhi dolci di due giovani, il viaggio che in molti decidono di intraprendere, ma che non tutti riescono a portare a termine.
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Il film narra la storia di due giovani africani, Buba e Violeta, che decidono di intraprendere un lungo viaggio dal poverissimo Niger sino a Tangeri, per trovare poi uno scafista che li traghetti in Spagna. Durante il tragitto dovranno affrontare il terribile Tenerè, le sue tempeste di sabbia, il suo sole cocente. Traditi poi dall'orientamento iniziano a girare intorno e vengono tratti in salvo in extremis da alcuni beduini.
Film a bassissimo budget con un manipolo di attori dilettanti bravissimi, accompagnato da musica e fotografia splendide, 14 kilometros racconta in modo semplice, attraverso gli occhi dolci di due giovani, il viaggio che in molti decidono di intraprendere, ma che non tutti riescono a portare a termine.
Una sola annotazione: non so se gli scafisti sono proprio cosi umani e generosi... ho qualche serio dubbio, anche se lo spero.
Voto 7 su 10
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vervain
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sabato 25 dicembre 2010
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la realta' e' complicata
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Per me non è stato un film "soporifero" per il semplice fatto che mi ha fatto pensare a quanta povertà e ingiustizia ci sono nel mondo; mi ha fatto entrare in una storia che nessuno racconta sui giornali o in Tv, perchè lì mostrano solo il "prodotto finito", e spesso senza un'ottica di condivisione ,ma accentuando solo il "fastidio per certe cose"; come se la povertà fosse un fastidio. I clandestini dentro al camion, via.... La ragazza che fugge da certe costrizioni, prostituta... I passaporti falsi, delinquenti... Grazie a questi film, che ci riportano un po' con i piedi per terra.
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domenico a
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domenica 21 novembre 2010
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la speranza costa molto
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14 km sono la distanza tra Tangeri e Algeciras in Spagna che bisogna percorrere attraverso lo stretto di Gibilterra. Sono la distanza tra un Continente come quello africano affamato e abbandonato e quello che ancora in molti credono l’Eden chiamato Europa. Come si sa, centinaia di migliaia di disperati fanno viaggi impossibili per raggiungere un sogno che sogno molto probabilmente non č nemmeno per chi ce la fa. Il documentarista spagnolo Gerardo Olivares (che ha realizzato docu di argomento naturalistico, culturale e antropologico e un solo film Il grande match in cui una famiglia nomade della Mongolia, una tribů di cammellieri tuareg del Sahara e una famiglia di indios della Foresta Amazzonica percorrono migliaia di chilometri per vedere in tv la partita Germania-Brasile, finale del Mondiale di calcio 2002) ha realizzato questo docu-film nel 2006 ed ha ricevuto nel 2007 un premio al Festival di Valladolid, cosě ci sembra di ricordare; anno in cui vinse Ermanno Olmi con Cento chiodi.
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14 km sono la distanza tra Tangeri e Algeciras in Spagna che bisogna percorrere attraverso lo stretto di Gibilterra. Sono la distanza tra un Continente come quello africano affamato e abbandonato e quello che ancora in molti credono l’Eden chiamato Europa. Come si sa, centinaia di migliaia di disperati fanno viaggi impossibili per raggiungere un sogno che sogno molto probabilmente non č nemmeno per chi ce la fa. Il documentarista spagnolo Gerardo Olivares (che ha realizzato docu di argomento naturalistico, culturale e antropologico e un solo film Il grande match in cui una famiglia nomade della Mongolia, una tribů di cammellieri tuareg del Sahara e una famiglia di indios della Foresta Amazzonica percorrono migliaia di chilometri per vedere in tv la partita Germania-Brasile, finale del Mondiale di calcio 2002) ha realizzato questo docu-film nel 2006 ed ha ricevuto nel 2007 un premio al Festival di Valladolid, cosě ci sembra di ricordare; anno in cui vinse Ermanno Olmi con Cento chiodi.
Ci č sembrato un piccolo film, senza pretese e senza un’idea o una soluzione cinematografica originale o imprevedibile. Quello che ci dovrebbe ‘sconvolgere’ ci sembra molto edulcorato e benevolo al punto che i reportage della Gabanelli o di Silvestro Montanaro sull’argomento sono molto piů radicali e sconvolgenti.
Il film inizia in Mali, sul fiume Niger, dalle parti di Timboctou (scusate la digressione, se vi piace viaggiare, fate un passaggio o anche un viaggio in quelle fantastiche zone). Una signora e suo figlio stanno trattando con un vecchio viscido il matrimonio tra la giovanissima figlia Violeta e il porco stupratore: dieci mucche e cento chili di sale. Ma la ragazzina che č stata abusata da bambina da quell’uomo ha il coraggio di scappare di casa e di partire verso l’Europa. In quegli stessi giorni, al sud della Nigeria, Buba, un bravo ragazzo, talentuoso nel calcio, e meccanico per sopravvivere, si fa convincere da suo fratello Mukela a tentare il viaggio verso l’Europa. Naturalmente Violeta e i due ragazzi si incontrano durante il viaggio in direzione del Marocco: a lei hanno rubato tutto tranne il biglietto di viaggio. Si perdono, si rincontrano nel mezzo del deserto del Tenerč, non sapendo bene che direzione prendere e naturalmente la sbagliano: girando in tondo per giorni. Svenuti e disidratati vengono trovati da due Tuareg che riescono a salvare Violeta e Buba ma non Mukela che verrŕ seppellito in quel luogo. Li accolgono nelle loro tende, li fanno riprendere fino a che i due ragazzi ripartono e giungono dove si possono comprare passaporti falsi. Ma durante il viaggio in pullman lei viene fermata dalla polizia e arrestata per il passaporto, Buba prova a salvarla, ma non c’č niente da fare. Il giovane riprende il cammino anche a piedi tra Algeria e Marocco, viene rimandato indietro, sbattuto dalle guardie di frontiera da un posto all’altro , ma arriverŕ a Tangeri, ma verrŕ arrestato ed espulso. Ma lui ostinato a piedi torna indietro, fino al villaggio di mare di Asillah in Marocco ( altro posto che potreste visitare ). Qui ritrova Violeta in un bordello e con lei si imbarca su un battellino verso la Spagna. Potrebbe finire qui: invece li ritroviamo il giorno dopo correre nella Spagna del sud, intercettati dalla polizia (che non č da meno di quella italiana, anzi…) e nonostante loro alzino le mani e si arrendano…
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surfersparadise
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giovedě 18 novembre 2010
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tavor
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retorica allo stato brado, inzuppato di ridondanza!Un film soporifero!
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pippo79
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venerdě 22 ottobre 2010
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..dal film..
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i sogni sono quelli che ci tengono in vita.. senza di essi tutto sarebbe piatto; credo nei sogni e ammiro chi li porta avanti mettendosi a confronto con realtà gigantesche e riesce alla fine a raggiungere l'obbiettivo. Poi come tutte le cose perdono il loro valore al momento che le ottieni. Ma questo fa parte della forza del sogno. Crea un mondo tutto a sè dipinto su un quadro con colori di speranza gioia e serenità....
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melania
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martedě 15 giugno 2010
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''non c'č muro capace di contenere i sogni"
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Il fim č molto bello,il regista percorre il dramma dei migranti clandestini,che attratti dal mito dell'Europa e per sfuggire a situazioni disperate,tentano avventure estreme e vanno incontro a sofferenze e stenti indicibili.Film amaro che induce a riflettere sulla condizione degli emigranti.I due giovani protagonisti credono,comunque ,fino alla fine, in un sogno ed č questo che li spinge a proseguire nel loro cammino indicibilmente sofferto.Bellissimi anche i paesaggi e la colonna sonora.
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paolo
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venerdě 4 giugno 2010
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la forza dei sogni
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film davvero bellissimo, sopra le righe, con un commento musicale particolarmente suggestivo...meriterbbe di piů.
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