The Departed - Il bene e il male |
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Un film di Martin Scorsese.
Con Leonardo DiCaprio, Matt Damon, Jack Nicholson, Mark Wahlberg, Martin Sheen.
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Titolo originale The Departed.
Hard boiled,
durata 149 min.
- USA 2006.
uscita venerdì 27 ottobre 2006.
MYMONETRO
The Departed - Il bene e il male
valutazione media:
4,13
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Quel "discrimen" labile tra bene e maledi ImmanuelFeedback: 4237 | altri commenti e recensioni di Immanuel |
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martedì 21 dicembre 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La logica manichea della suddivisione netta tra buoni e maligni per il film di scorzese non può valere. La linea flebile, e talvolta appena percepibile tra la dimensione del "giusto" e della legge, e quella del "male" e del crimine, non basta a darci una visione non equivoca e palese degli scopi che perseguono le parti coinvolte. La divisione trai due mondi si perde infatti tra le pieghe di un racconto turbinoso, di difficile interpretazione e ingannevole, che puntualmente ci riporta a mettere in discussione la reale identità assegnata, di volta in volta, in modo quasi istintivo, ai soggetti implicati in affari loschi, trame occulte, disegni criminali. La violenza e la morte, oggetti sui quali si concentra, come di consueto, l'attenzione di scorzese, sono espressi nelle loro forme più brutali e scioccanti, tantopiù che di essi è sottolienata la gratuità e la disinvoltura nel loro realizzarsi, ragion per cui si caricano di raccapriccio e scandalo inauditi. Scopo primario, nondimeno, del cineasta è mettere in luce, piuttosto che appalesare la "fragilità" di quel discrimen tra bene e male -che più che altro si mostra tale agli occhi dello spettatore- , la quasi totale assenza, neppure intuibile superficialmente, fra angeli e demoni, buoni e cattivi, guardie e ladri. Scorzese ne fa una genia di uguale consistenza, di medesimo significato, invalsa in modo trasversale ad atti di natura violenta e ad azioni riprovevoli. Specie in quegli ambienti torbidi, rappresentati dagli apparati sotteranei dello stato, avvertire la soglia in cui ha termine un mondo e ne inizia un altro è cosa quasi irrealizzabile. Buoni e cattivi diventano i volti di una stessa piovra, che divora la legalità e la solidità dello stato, riuscendo ad assumere le fattezze di un giano bifronte che, in realtà, non comprende, e neppure nasconde, alcunché di ricondicibile a quella classe di valori inquadrabili nel recinto del "giusto", per diventare una massa indistinta di elementi che ci traducono nell'universo per eccellenza del "male", della prevaricazione, della barbarie, quello mafioso, alla fine di tutto, unico denominatore comune delle azioni di grossa parte degli individui che si aggirano sulla scena del film.
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