eugen
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domenica 13 agosto 2023
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ever great woody
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"Scoop"(Woody ALlen, ca va sans dire anche autore di soggetto e screenplay, 2006)racconta la "storia"di una studentessa di giornalismo, traviata sulla via della detection giornalistica, tralingnante da quella dell'0ortodonzia, praticata in familgia, che conosce un mago e durante il suo spettacolo di illusionismo a London, anche il fantasma di un giornalista che le rivela chie eil serial killer attualmente in prima pagina nella capitale inglese/britcannica. Lei indaga, con la complitcita'del mago, che si finge suo padre, ma indagando conosce l'oggetto dei sospetti e si findanza quasi con lo stesso, ma.... Straordinario il "witz"anche in questo dilm "british"di Woody, dove oltre al consueto odio/amore tra United Kingsdom e USA (che aveva occupato anche varie pagine di un pensatore non certo da poco, come il pragmatista USA John Dewy, tra l'altro, oltre alla genaile satira di molti scrittori sia USA sia british.
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"Scoop"(Woody ALlen, ca va sans dire anche autore di soggetto e screenplay, 2006)racconta la "storia"di una studentessa di giornalismo, traviata sulla via della detection giornalistica, tralingnante da quella dell'0ortodonzia, praticata in familgia, che conosce un mago e durante il suo spettacolo di illusionismo a London, anche il fantasma di un giornalista che le rivela chie eil serial killer attualmente in prima pagina nella capitale inglese/britcannica. Lei indaga, con la complitcita'del mago, che si finge suo padre, ma indagando conosce l'oggetto dei sospetti e si findanza quasi con lo stesso, ma.... Straordinario il "witz"anche in questo dilm "british"di Woody, dove oltre al consueto odio/amore tra United Kingsdom e USA (che aveva occupato anche varie pagine di un pensatore non certo da poco, come il pragmatista USA John Dewy, tra l'altro, oltre alla genaile satira di molti scrittori sia USA sia british...), dove il suo apice e'nella battuta: "di famiglia e dunque di nascita sono di religione ebraica, ma crescendo mi sono convertio al narcisismo), Battura al tempo stesso sublime e geniale, ma poi tutto lo humor a riguardo dei maghi e delle eventuali"casuali"verita'che psosno venire dall'"aldila'", con tanto di rieveluazioni... roba da italian"Non e'vero, ma ci credo...." Allen grande come sempre anche come interpete, , bravisisma la Johansson, che l'occasione si e'fatta imbtuttire, per non essere troppo appariscente, l'ambiguita'di Hugh Jackman, risalta in una produzione di senso,, che vede ancora una volta la de'bacle del senso comiuto dove inizio e fine della storia si raccorderebbero,, ma cio'non avvine, anzi si ha un rovisionoso crack di tale"logica"invero semplkicsita, se si realizzasse cosi'come tale, ossia semplkicisticamente. E si osservi con attenzione il finale sulla "zattera delle anime", con la riflessioni alleniane sul"dopo".... Eugen
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eugen
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domenica 13 agosto 2023
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ever great woody
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"Scoop"(Woody ALlen, ca va sans dire anche autore di soggetto e screenplay, 2006)racconta la "storia"di una studentessa di giornalismo, traviata sulla via della detection giornalistica, tralingnante da quella dell'0ortodonzia, praticata in familgia, che conosce un mago e durante il suo spettacolo di illusionismo a London, anche il fantasma di un giornalista che le rivela chie eil serial killer attualmente in prima pagina nella capitale inglese/britcannica. Lei indaga, con la complitcita'del mago, che si finge suo padre, ma indagando conosce l'oggetto dei sospetti e si findanza quasi con lo stesso, ma.... Straordinario il "witz"anche in questo dilm "british"di Woody, dove oltre al consueto odio/amore tra United Kingsdom e USA (che aveva occupato anche varie pagine di un pensatore non certo da poco, come il pragmatista USA John Dewy, tra l'altro, oltre alla genaile satira di molti scrittori sia USA sia british.
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"Scoop"(Woody ALlen, ca va sans dire anche autore di soggetto e screenplay, 2006)racconta la "storia"di una studentessa di giornalismo, traviata sulla via della detection giornalistica, tralingnante da quella dell'0ortodonzia, praticata in familgia, che conosce un mago e durante il suo spettacolo di illusionismo a London, anche il fantasma di un giornalista che le rivela chie eil serial killer attualmente in prima pagina nella capitale inglese/britcannica. Lei indaga, con la complitcita'del mago, che si finge suo padre, ma indagando conosce l'oggetto dei sospetti e si findanza quasi con lo stesso, ma.... Straordinario il "witz"anche in questo dilm "british"di Woody, dove oltre al consueto odio/amore tra United Kingsdom e USA (che aveva occupato anche varie pagine di un pensatore non certo da poco, come il pragmatista USA John Dewy, tra l'altro, oltre alla genaile satira di molti scrittori sia USA sia british...), dove il suo apice e'nella battuta: "di famiglia e dunque di nascita sono di religione ebraica, ma crescendo mi sono convertio al narcisismo), Battura al tempo stesso sublime e geniale, ma poi tutto lo humor a riguardo dei maghi e delle eventuali"casuali"verita'che psosno venire dall'"aldila'", con tanto di rieveluazioni... roba da italian"Non e'vero, ma ci credo...." Allen grande come sempre anche come interpete, , bravisisma la Johansson, che l'occasione si e'fatta imbtuttire, per non essere troppo appariscente, l'ambiguita'di Hugh Jackman, risalta in una produzione di senso,, che vede ancora una volta la de'bacle del senso comiuto dove inizio e fine della storia si raccorderebbero,, ma cio'non avvine, anzi si ha un rovisionoso crack di tale"logica"invero semplkicsita, se si realizzasse cosi'come tale, ossia semplkicisticamente. E si osservi con attenzione il finale sulla "zattera delle anime", con la riflessioni alleniane sul"dopo".... Eugen
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no_data
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lunedì 31 ottobre 2022
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un film non minore nella filmografia di allen.
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Ci sono molti testi scritti da studiosi e critici sul cinema di W.Allen, che e' proseguito a cavallo del 2000 fino quasi ai nostri giorni. Tra gli altri P.M.Bocchi scrive saggi interessanti, che toccano la poetica dell'attore-regista nelle sue costanti e coerenze. Ad esempio in questo "Scoop", che mi pare non minore nella filmografia di Allen risalta il rapporto con la morte(che addirittura e' presentata come in una fiaba col mantello e la falce) e appaiono veri "morti", il giornalista che indagava sul "killer" prima della protagonista Sondra e nel finale lo stesso mago Splendini impersonato da Allen con altri gia' deceduti. Forse l'intreccio risulta un po' semplice con la struttura della commedia brillante tanto calcata da Allen,ma trapela ugualmente l'amara concezione della vita del regista che qui esorcizza le contraddizioni con le sue battute di spirito(una e' da ricordare: a chi gli chiede che religione pratica risponde:"Sono ebraico di religione, poi mi sono convertito al narcisismo").
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Ci sono molti testi scritti da studiosi e critici sul cinema di W.Allen, che e' proseguito a cavallo del 2000 fino quasi ai nostri giorni. Tra gli altri P.M.Bocchi scrive saggi interessanti, che toccano la poetica dell'attore-regista nelle sue costanti e coerenze. Ad esempio in questo "Scoop", che mi pare non minore nella filmografia di Allen risalta il rapporto con la morte(che addirittura e' presentata come in una fiaba col mantello e la falce) e appaiono veri "morti", il giornalista che indagava sul "killer" prima della protagonista Sondra e nel finale lo stesso mago Splendini impersonato da Allen con altri gia' deceduti. Forse l'intreccio risulta un po' semplice con la struttura della commedia brillante tanto calcata da Allen,ma trapela ugualmente l'amara concezione della vita del regista che qui esorcizza le contraddizioni con le sue battute di spirito(una e' da ricordare: a chi gli chiede che religione pratica risponde:"Sono ebraico di religione, poi mi sono convertito al narcisismo").
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elgatoloco
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giovedì 24 dicembre 2020
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genitale come sempre, beffardo
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"Scoop"(scritto e diretto da Woody Allen, 2006)è un film sulla detection(la giornalista,in erba "cavia"involontaria di un"mago"8illusionista), sulla dicotomia realtà/illusione(il gioco illusionistico, che riserva molte sorprese...), sulla beffa della vita, dove lo spirito yiddish irrriverente di Alllen, il cui tasso di geniale autoreferenzialità è decisamente elevato e culina nella battuta"di famiflia sono di confessione ebraica, poi crescendo mi sono convertito al narcisismo", sul "dopo"(la vita), sulla morte, vista come una sorta di grottesca"Nave di Teseo"dove si capisce meno che in vita o meglio tuttte le supposizioni sono com-possibili, su come si possa combinae(pià che"sintetizzare")un film umoristico8più che"comico")con un film di detection , che però parli anche di fantasmi.
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"Scoop"(scritto e diretto da Woody Allen, 2006)è un film sulla detection(la giornalista,in erba "cavia"involontaria di un"mago"8illusionista), sulla dicotomia realtà/illusione(il gioco illusionistico, che riserva molte sorprese...), sulla beffa della vita, dove lo spirito yiddish irrriverente di Alllen, il cui tasso di geniale autoreferenzialità è decisamente elevato e culina nella battuta"di famiflia sono di confessione ebraica, poi crescendo mi sono convertito al narcisismo", sul "dopo"(la vita), sulla morte, vista come una sorta di grottesca"Nave di Teseo"dove si capisce meno che in vita o meglio tuttte le supposizioni sono com-possibili, su come si possa combinae(pià che"sintetizzare")un film umoristico8più che"comico")con un film di detection , che però parli anche di fantasmi. Decisamente siamo in un ambito nel quale vi sia anche una interferenza"altra"(il giornalista deceduto da poco)che, burlescamente si intromette nella rappresentazione del "fantasista"che quindi conosce la studentessa di giornalismo, che inizia a indagare sul misterioso presunto serial.-killer, lo conosce e se ne innamora, finché poi... Riflessione metafilmica condotta con estrema leggerezza(con una levità che, musicalmnete, coinvolge qui , sul piano del sound-track, solo musica classica, rinunciando al jazz, che altrimenti è in tutti gli altri film di Woody, dato che lo suona e lo compone, quando può), che è espressione del classico scetticismo dell'autore(qui anche in veste di attore, ruolo cui in seguito rinuncia definitvamente), sul travestimento nella vita e nei ruoli anche professionali"interpretati", ancora una volta corrispondendo al motto alleniano"Dio è morto, Marx è morto e io non mi sento troppo bene". Allen interprete, Scarlett Johansson qui in parte imbruttita ad hoc in certe scene(provenendo da una famiglia di dentisti e di igienisti dental, ovviamente nel film, sarebbe stata destinata a quella professione, ma lei "traligna"ie scherzante sulla questione, Hugh Jackman è un convincente super-ricco incolpato di omicidio, ancora Ian McShane, come giornalista fantasma arricchiscono il tutto da veri interpreti, dando al film quel caratterre di finzione-realtà(o , volendo, rovescuando i termini)che giova alla produzione di senso in un'opera nella quela, deleuzianamente, il nonsense è produttore di "nuovo senso", appunto. El Gato
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steffa
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sabato 4 maggio 2019
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alla vecchia maniera
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alcune splendide anche se esigue battute riportano il cinema di Allen alla genuinità dei primi lavori, e di questo ci possiamo ben accontentare
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biscotto51
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giovedì 27 luglio 2017
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insulso
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Insulso e insipido come tutti i film di woody Allen, che sono solo una collezione di battute fatte dallo stesso Allen.
Le battute sono carine, il film è inconsistente.
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francescaromanacerri
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martedì 6 giugno 2017
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woody allen in caduta libera
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E' carino perchè c'è il giallo, perchè lei è brava e Allen simpatico, ma il tutto è decisamente fiacco, le battute per le battute non affondano in situazioni costruite ad arte, manca l'atmosfera , manca il grande cinema che Allen sà fare , si capisce che l'operazione è stata fatta alla svelta e a scopi commerciali, qui si capisce perfettamente.
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great steven
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venerdì 4 settembre 2015
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prestigiatore e giornalista attivi in un'indagine.
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SCOOP (USA, 2006) diretto da WOODY ALLEN. Interpretato da SCARLETT JOHANSSON, WOODY ALLEN, IAN MCSHANE, HUGH JACKMAN, CHARLES DANCE
Sandra è una brillante studentessa di giornalismo a caccia di un articolo intrigante che possa affascinare i lettori dei quotidiani, mentre Sidney (in arte Splendini) è un mago abilissimo nei trucchi con monete e carte che si esibisce frequentemente per i palcoscenici di Londra, ed entrambi sono americani trapiantati in terra britannica. Il loro incontro avviene quando Sandra viene scelta dal prestigiatore per entrare nello smaterializzatore, e qui incontra l’anima di Joe Strombel, famoso e compianto giornalista da poco scomparso che le indica colui che lui è convinto sia il terrificante "serial killer dei tarocchi": Peter Lyman, rampollo di una famiglia estremamente potente e agiata.
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SCOOP (USA, 2006) diretto da WOODY ALLEN. Interpretato da SCARLETT JOHANSSON, WOODY ALLEN, IAN MCSHANE, HUGH JACKMAN, CHARLES DANCE
Sandra è una brillante studentessa di giornalismo a caccia di un articolo intrigante che possa affascinare i lettori dei quotidiani, mentre Sidney (in arte Splendini) è un mago abilissimo nei trucchi con monete e carte che si esibisce frequentemente per i palcoscenici di Londra, ed entrambi sono americani trapiantati in terra britannica. Il loro incontro avviene quando Sandra viene scelta dal prestigiatore per entrare nello smaterializzatore, e qui incontra l’anima di Joe Strombel, famoso e compianto giornalista da poco scomparso che le indica colui che lui è convinto sia il terrificante "serial killer dei tarocchi": Peter Lyman, rampollo di una famiglia estremamente potente e agiata. Coinvolgendo nel caso il riluttante Sidney, Sandra si dà subito da fare per conoscere meglio il benestante nobiluomo, del quale si innamora essendone immediatamente ricambiata. Ma le sorprese che attendono la giovane giornalista e il vecchio prestigiatore (i quali si spacciano come figlia e padre per non dare troppo nell’occhio e non insospettire nessuno delle loro reali intenzioni investigative) saranno moltissime, e tutte pronte a scombussolare l’ordine che ambedue gli improvvisati detective credevano di aver completato senza possibilità di sbaglio. Trentacinquesima regia dell’ebreo newyorkese Allan Königsberg (questo il suo nome di battesimo), e secondo film ambientato interamente nel Regno Unito dopo il riuscitissimo Match Point, girato l’anno precedente. Scoop non è da meno: con un intreccio narrativo a metà strada fra la commedia degli equivoci e il giallo, mette in scena una trama avvincente che trasforma lo scoppiettio dei dialoghi in un elemento vincente che sa catalizzare l’attenzione del pubblico sui colpi di scena tutt’altro che banali di cui la storia è piena ma senza che essi la appesantiscano o la ingombrino nel suo spontaneo svolgimento. Come capita spesso, Allen sa dirigere sé stesso quasi col medesimo piglio efficace con cui dirige gli altri attori: S. Johansson è magnifica, e sembra designarsi sempre più come la compagna artistica ideale che negli anni 1970, sempre in riferimento al regista, era rappresentata da Diane Keaton e nel decennio successivo da Mia Farrow. H. Jackman, almeno per una volta, interpreta un personaggio adorabile e tranquillo, ben lontano dal Wolverine della saga di X-Men, ma solo in apparenza, perché la vicenda lo rivela poi come l’esecutore materiale di alcuni degli omicidi su cui i due protagonisti indagano, mentre I. McShane (l’Al Swearengen della serie televisiva western Deadwood), arruolato definitivamente come spirito che fa incursioni nel mondo dei vivi, sorprende per una carica di profonda autoironia e sagace complicità giocosa. Le scene più azzeccate e divertenti: il primo incontro fra Sandra e Strombel nella cabina rossa, mentre l’illusionista stupisce i suoi benevoli spettatori; il primo giro per i giardini della villa fra Lyman e Sandra, dove appare subito chiara l’attrazione sentimentale fra i due; la visita intrufolata nella stanza degli antichi strumenti musicali, con l’obiettivo di individuare il compromettente mazzo di tarocchi; il sottofinale a bordo della barca, dove lo smascherato antagonista tenta di far sembrare un incidente la morte, poi fortunatamente scongiurata, dell’energica studentessa, mentre a morire è lo sfortunato Sidney, che si schianta contro un albero mentre corre in soccorso dell’amica. O. Lionello (1927-2009) doppia per l’ultima volta, tre anni prima della scomparsa, l’attore-regista: come commiato d’addio, il suo contributo fondamentale alla recitazione non solo mimica e vocale di Allen è incommensurabile. Alquanto efficiente l’equilibrismo produttivo e fruttifero tra il genere del thriller roseo e quello più spassoso e spensierato degli imprevedibili e irresistibili risvolti comici.
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izzaia
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lunedì 10 novembre 2014
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wolverine british upperclass?
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Piacevole con scarlett un po tonda ed il delizioso mago "con tutto il rispetto". Hackman tutto può sembrare ma non un baionetta inglese, credibile solo nel finale quando decide di far affogare la giornalista.
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wilcoyote
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lunedì 23 giugno 2014
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godibile ma scontato
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Sicuramente un film carino e godibile, ma dimostra anche quanto sia sopravvalutato l'occhialuto e complessato Woody, dato che l'opera, pur se ben confezionata, è davvero scontata. Due o tre battute di Allen, nemmeno troppo salaci, non bastano a risollevarlo. Buono per passare il pomeriggio o la serata senza impegni, ma nulla di più.
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