Nuovomondo |
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Un film di Emanuele Crialese.
Con Charlotte Gainsbourg, Vincenzo Amato, Francesco Casisa, Aurora Quattrocchi, Filippo Pucillo.
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Titolo originale The Golden Door.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 111 min.
- Italia, Francia 2006.
- 01 Distribution
uscita venerdì 22 settembre 2006.
MYMONETRO
Nuovomondo
valutazione media:
3,55
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Sognare l'Americadi TaccFeedback: 0 |
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lunedì 9 ottobre 2006 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nonostante l'uso del colore, il film di Crialese è un film in bianco e nero, con luci (anzi con Luce) ed ombre, a tratti convincente e a tratti deludente. E' convincente quando racconta l'America come un sogno, come il Paradiso in terra, come l'unica possibilità per scappare dall'inferno di pietre e povertà di una Sicilia in cui c'è a malpena l'aria che si respira. E' ancor più convincente quando racconta proprio di questa terra povera, dove si cammina a piedi nudi sulle rocce, dove per giungere al primo luogo un po' abitato si fanno chilometri a piedi e si va al porto con il carretto e i somari. E' deludente quando forza l'uso della metafora, quando l'autore si sente un po' Fellini, con il fiume di latte che scorre e nel quale i protagonisti si immergono, fiduciosi che il sogno americano li renderà ricchi e felici. Ed è deludente quando racconta l'arrivo ad Ellis Island, perché non racconta un dramma, ma solo una serie di difficoltà in fondo superabili; ed anche gli "inquisitori" americani appaiono in fondo umani, magari un po' burberi e poco sensibili ai lamenti in siciliano stretto di donna Fortunata, ma in fondo comprensivi e preoccupati solo di far sbarcare gente sana e in grado di integrarsi con il resto della popolazione. Insomma, quasi a dire che Ellis Island era molto meglio dei nostri CPT ... Quanto, poi, alla scelta di non far vedere l'America, capisco che questo accentui ancora di più la dimensione onirica del viaggio, che è un viaggio della speranza ancor prima che un viaggio fisico, geografico. Eppure, l'impatto visivo con il nuovomondo non doveva essere secondario e forse ha avuto un ruolo importante nel trasferire, attraverso i ricordi degli emigrati, l'immagine dell'America a chi era rimasto in Italia. Finisce così che il film mi è piaciuto più di testa che di cuore e se penso alle ragioni per rivederlo, non me ne vengono molte. Non mi vengono in mente immagini o dialoghi per cui varrebbe la pena tornare a vederlo di nuovo. Altro che C'era una volta in America ...
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