Material Girls

Un film di Martha Coolidge. Con Hilary Duff, Haylie Duff, Anjelica Huston, Brent Spiner, Lukas Haas.
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Commedia, durata 97 min. - USA 2006. - DNC Entertainment uscita venerdì 3 agosto 2007. MYMONETRO Material Girls * * 1/2 - - valutazione media: 2,58 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

La fabbrica delle madonnine

di Arianna Finos Il Venerdì di Repubblica

La fabbrica delle madonnine di Maria Louise Veronica Ciccone ha messo il marchio su una coppia di giovani dive: le sorelle Hilary e Hailie Duff che sorridenti e maliziose al punto giusto hanno ormai colonizzato le copertine delle riviste e i sogni delle adolescenti non solo americane. Quelle che messe in soffitta le vecchie Bratz ora giocano solo con la versione di plastica delle due minidive. Bye bye gemelle Olsen. MaryKate e Ashley sono ormai passate di moda, si siwra anche a causa della loro eccesslva magrezza. Dopo tutto lavorano da quando erano in fasce, sono milionarie e un po' di riposo se lo meritano. Addio pure alla talentuosa Beyoncé e alla cattiva ragazza Lindsay Lohan. Visti gli ultimi exploit, Madonna ha archiviato anche i duetti canori con l'offuscata Britney Spears. Sono preistoria i tempi dei baci saffici in pubblico e delle magliette che la star esibiva in pubblico, quelle con su scritto «I Love Britney».
Troppo rischioso legare la propria immagine a una ragazza tanto instabile. Meglio puntare sul duo Duff che, almeno per ora, non ha varcato il confine tra le pagine. Degli spettacoli e la cronaca nera dei tabloid. Un'operazione studiata â tavolino. Madonna ha messo i soldi per il film e lo ha cucito su misura per loro, con la sua casa di produzione Maverick. Magnanima ha infine donato il titolo-manifesto Material girls, mutuato dal suo massimo successo anni Ottanta che fa da colonna sonora al film. Sorelle amiche per la pelle? È la storia che raccontano ai media. La vera star, tra le due, è la minore delle Duff, Hilary. La ex Lizzie McGuire dell'omonima serie di incredibile successo lanciata da Disney Channel, l'adolescente problematica ma vincente trasformata in modello da milioni di coetanee in patria. Secondo lo stile artistico-manageríale lanciato dalla maestra Madonna e proseguito da Jennifer Lopez dalla fine degli anni Novanta, Hilary non si limita a recitare e ballare. Incide album (in aprile ha lanciato il quarto, Dignity), disegna una linea di vestiti e di accessori per cani. Partecipa, con uguale entusiasmo, alla presentazione di profumi e agli eventi benefici. E, fatte le dovute proporzioni, ha emulato la star di tutte le star quando ha cantato per il presidente degli Stati Uniti. Un volume d'affari annuo, quello che ruota intomo alla ventenne, stimato 5 milioni di dollari, cifra considerevole perfino per il notoriamente redditizio show business del settore. Del resto, come cita il titolo di uno dei suoi film, Hilary è «nata per vincere». Lo ha deciso la madre Susan, potente produttrice musicale che l'ha voluta ballerina quando a stento si reggeva in piedi.
A ed anni Hilary è già In tour, e con piglio comunica alla mamma-manager che preferieco fare l'attrice. Per assecondare i desideri della creatura la famiglia lascia il Texas e si trasferisce a Los Angeles, dove la ragazzina riesce a entrare in quella fucina per teen idol che si è rivelata nell'ultimo decennio Disney Channel. Come già Britney Spears e Beyoncé, Justin Timberlake e Jessica Simpson, la secondogenita Duff ha la sua grande occasione, i primi ruoli che ne saggiano il talento e poi l'esplosione di Lizzie McGuire, una sorta di Ally McBeal adolescente dotata di alter ego a cartoni animati, (in onda ancora sul Disney Channel Italia).
Quando la serie è stata cancellata Lizzie McGuire è diventato un film per il cinema, e la carriera di Hilary non si è fermata più. Anzi, ha cannibalizzato quella della sorella maggiore di due anni, Hailie: «Vedendola sul palco col suo gruppo, le Inventing Venus, ho capito che volevo cantare» ha dichiarato candidamente l'apparentemente più docile e sostanzialmente più conformista (e materialistica) Hilary, che in pochi mesi ha stracciato la sorella anche sul versante pop.
Circondata da una équipe composta dai migliori esperti di settore forniti da mammà (che le hanno sapientemente ritoccato la voce al computer), Lizzie/Hilary ha sfornato una hit dopo l'altra, cimentandosi con canzoni dai testi sempre più personali («le ha scritte mia sorella, è come se l'avessi fatto io», precisa). L'ultimo album, Dignity, è uscito in Italia lo scorso aprile. Ovvio, quindi, che anche a titolo risarcitorio, Hilary abbia voluto accanto a sé la sorellona per Material girls. Il
film, pronto per le arene d'agosto, racconta delle sorelle Marchetta, miliardarie ragazze immagine per la casa di cosmetici del padre defunto. Condannate al make up e al tappeto rosso le due, d'un tratto, si ritrovano sul lastrico e sono costrette a risalire la china. Una ennesima versione di Cenerentola raccontata con largo uso di cliché e rischiarata soprattutto dalla presenza di comprimari di valore come Anjelica Huston.
Una favole per famiglie sfrenatamente consumistica, ma rigorosamente casta. Già, perché la trasgressione, in questa quota di mercato (e in questi tempi di governo repubblicano), non paga. E grazie alla ferrea supervisione materna, Hilary Duff ha rifiutato la trappola della svolta trasgressiva che ha bruciato altre sue colleghe: «Non sento la necessità, solo perché ho compiuto la maggiore età, di realizzare video hard, sballarmi alle feste o gonfiarmi i seni», dichiara nelle interviste.
Il pubblico delle famiglie americane, apprezza. E le quotazioni di Hilary e sorella crescono minacciando quelle dell'ex bambina prodigio Lindsay Loban, travolta ormai con scadenza settimanale da crisi esistenziali (alcool, droga e arresti) che non hanno risparmiato anche le colleghe Paris Hilton e Britney Spears. Piccole dive di ieri che a 25 anni sono già considerate vecchie e finite, povere madonnine di coccio, incrinate e lontanissíme dal successo eterno di lady Ciccone che a cinquant'anni ha arricchito il suo curriculum con il titolo di «stilista». E che mentre perfino la sua neoprotetta Hilary, come le acerbe colleghe, sperimenta le prime pene d'amore (il fidanzato l'ha lasciata definendola «immatura»), Madonna resiste al fianco del marito regista Guy Richie, più giovane di un decennio. Il gossip parla di crisi. Ma, c'è da scommetterci: se finirà la decisione l'avrà presa la signora Ciccane. O almeno cosi dovrà sembrare a tutti.
Da Il Venerdì di Repubblica, 3 agosto 2007


di Arianna Finos, 3 agosto 2007

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