viviana
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sabato 29 aprile 2006
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il film più bello dell'anno
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Finalmente nelle sale d'Itali è uscito l'attesissimo film"l'era glaciale 2", un film che mi ha fatto morire dalle risate, un film supermegagalattico e con il doppiaggio del magnifico Lee Ryan lo è ancora di più anche se poverino non è riuscito a parlare bene l'inglese, ma comunque è stato fantastico.Consiglio a tutti di andarlo a vedere sia adulti che bambini.Divertiteviiiiiiiii
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andreabnz
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giovedì 27 aprile 2006
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un'attesa ripagata
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Dopo tre anni di ibernazione, torna il mitico quartetto digitale confezionato dalla Twenty Century Fox. Dopo il memorabile primo episodio, prende vita sul grande schermo la seconda puntata di questa saga destinata a sbancare i botteghini di mezzo mondo. Le aspettative sono tante e non vengono tradite. Dopo i primi dieci minuti che fanno temere un inizio eccessivamente sconfinante nel cartone per bambini (la saga della Valle incantata di Dreamworksiana memoria per citarne uno), i nostri eroi (questa volta con Menny su tutti) vengono immediatamente dati in pasto alla platea con le loro gags sagaci dal ritmo incalzante e scanzonato. A loro si aggiungono tre personaggi sconclusionati e a tratti, irriverenti: il duo Crash e Eddie e la mammuth in crisi d’identità, Ellie.
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Dopo tre anni di ibernazione, torna il mitico quartetto digitale confezionato dalla Twenty Century Fox. Dopo il memorabile primo episodio, prende vita sul grande schermo la seconda puntata di questa saga destinata a sbancare i botteghini di mezzo mondo. Le aspettative sono tante e non vengono tradite. Dopo i primi dieci minuti che fanno temere un inizio eccessivamente sconfinante nel cartone per bambini (la saga della Valle incantata di Dreamworksiana memoria per citarne uno), i nostri eroi (questa volta con Menny su tutti) vengono immediatamente dati in pasto alla platea con le loro gags sagaci dal ritmo incalzante e scanzonato. A loro si aggiungono tre personaggi sconclusionati e a tratti, irriverenti: il duo Crash e Eddie e la mammuth in crisi d’identità, Ellie. Inutile dire che la miscela che ne esce è a dir poco esplosiva: i due opossum fanno a gara per frastornare con la loro verve i compagni di viaggio e la platea sommergendo gli uni e gli altri con i loro dialoghi assurdi e monologhi paradossali. E vincono ricordando in alcuni momenti per stranezze e battute, il miglior Timon visto nel Re Leone di Disney. Inutile sottolineare come la forma del trio (tutta al maschile) funzioni alla grande: come in “Shrek”, il burbero ma tenero orco è accompagnato dal logorroico Ciuchino e dal Gatto con gli stivali, così nell’Era Glaciale Menny, Sid e Diego formano una squadra irresistibile che si integra e si compensa. A questi sconclusionati terzetti si aggiungono rispettivamente Fiona ed Ellie che vanno a completare e a riequilibrare le dinamiche di terzetti un po’ in crisi di affetti e di certezze del quotidiano. La storia è godibile e veloce, alcuni canovacci della trama vengono giustamente mantenuti e rielaborati uno su tutti la transumanza verso l’arca della salvezza che ricalca l’esodo del primo film con i suoi personaggi strampalati e le famiglie di ogni specie che in questa nuova era sono in fase di trasformazione (è infatti finita l’era dei dinosauri, comincia quella di animali ibridi). Non mancano i “cattivi”, in questo caso, oltre agli avvoltoi stereotipo del lugubre, ecco due specie di squali – coccodrillo molto più credibili e spaventosi dei vari pescecani visti in Nemo e Shark Tales. I nostri eroi, come veri moschettieri, useranno come sempre le armi dell’amicizia e dell’unione per vincere i pericoli e le insidie che verranno posti sul loro cammino. Impossibile non citare Scrat: gli autori questa volta si sono superati nell’immaginare situazioni al limite dell’impossibile per il suo maniacale inseguimento dell’imprendibile ghianda. Addirittura lo spettatore è portato a credere che alla fine Scrat abbia veramente raggiunto il suo Vahalla se non fosse che i perfidi autori, lo risvegliano traumaticamente dal sogno. E se no, senza Scrat, che Ice Age 3 sarebbe? Nota conclusiva tutta per la realizzazione e gli effetti visivi: sono a dir poco eccezionali, se poi si ha la fortuna di assistere alla proiezione in una sala con schermo e impianto all’avanguardia, allora l’effetto è a dir poco entusiasmante. Consigliata la visione al cinema, l’home video in questo caso, può attendere.
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bobtheheat
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giovedì 18 maggio 2006
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divertimento in 3d
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Quando un film ottiene un enorme successo il pubblico ne chiede a gran voce la replica. Le case di distribuzione non chiedono altro. Piu’ facile e sicuro produrre un numero due piuttosto che rischiare di costruire un film differente. Questo processo interessa da qualche anno a questa parte anche il mondo dei cartoni animati. Non si producono piu’ i seguiti solo per il mondo home video come accadeva prima, ma li si distribuiscono (massicciamente) in sala. Era quindi quasi inevitabile che si arrivasse, dopo il successo straordinario di “L’era Glaciale” , ad un secondo episodio. Puntuale all’appuntamento “L’era Glaciale 2: il disgelo” e’ giunto anche da noi in Italia .
Ovviamente e’ gia’ un successo.
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Quando un film ottiene un enorme successo il pubblico ne chiede a gran voce la replica. Le case di distribuzione non chiedono altro. Piu’ facile e sicuro produrre un numero due piuttosto che rischiare di costruire un film differente. Questo processo interessa da qualche anno a questa parte anche il mondo dei cartoni animati. Non si producono piu’ i seguiti solo per il mondo home video come accadeva prima, ma li si distribuiscono (massicciamente) in sala. Era quindi quasi inevitabile che si arrivasse, dopo il successo straordinario di “L’era Glaciale” , ad un secondo episodio. Puntuale all’appuntamento “L’era Glaciale 2: il disgelo” e’ giunto anche da noi in Italia .
Ovviamente e’ gia’ un successo. E anche coloro che hanno una sorta di idiosincrasia verso questo tipo di operazioni, innanzitutto commerciali, dovrebbero riconoscere che il film funziona alla perfezione e mantiene le promesse di esser ancor piu’ divertente del suo fortunato predecessore.
La trama e’ esile ma in fondo e’ solamente un pretesto per mostrare una serie di divertenti mini avventure che coinvolgono i protagonisti del primo episodio: il logorroico bradipo Sid, il gigantesco e burbero mammuth Manny e l’ormai fedele amica tigre denti di sciabola Diego. Senza dimenticare il piccolo e tenace scoiattolo Scrat, sempre alle prese con le sue ghiande e vero motore e punto di forza di questa che,ormai,e’ una serie a tutti gli effetti.
A loro si uniscono molti altri personaggi, che permettono ai creatori di questo nuovo episodio di muoversi all’interno di piu’ generi. Con esiti riusciti quando si
passa dal comico (tutti i momenti simpaticissimi con Sid) al catastrofico (Scrat, devastante ancor piu’ che nel primo episodio) sino alla commedia sentimentale (Manny finisce per incontrare sorprendentemente una femmina di mammuth , che pero’ …si crede un opossum). E’ invece meno felice invece la sortita nel musical come pure sottotono sembra essere il personaggio di Diego. Ma la forza del film , che ovviamente mostra u sensibile miglioramento dal punto di vista tecnico dell’animazione in 3D, e’ nel suo divertimento che e’ assicurato tanto per gli adulti che per i bambini. E per una volta il doppiaggio, con le brillanti voci dei vari Bisio Gullotta e Insegno, e’ un’arma in piu’ e contribuisce al successo dell’operazione, che sicuramente non si fermera’ qui. Per il terzo episodio,e’ solo questione di tempo.
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(di nema)
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marvelman
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lunedì 27 settembre 2010
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strepitoso
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Fortissimo come il primo, fatto meglio, anche se non come il terzo e divertente nelle scene comiche ma anche in quelle d'azione...uno dei migliori film d'animazione degli ultimi tempi, certo inferiore alla corazzata Pixar ma superiore alla maggiorparte della baracconata Dreamworks, in sintesi un secondo spettacolare capitolo che raggiunge l'apice della sua perfezione CGI con il terzo e membro di una trilogia che è sempre sullo stesso livello di qualità e divertimento.
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cpettine
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domenica 24 gennaio 2016
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era glaciale seconda parte arriva primo
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A differenza di molti film nati “secondi” e di tanti cartoni numero due (di meno, a dire il vero) che, un po’ per aspettative, un po’ perché ripercorrere una strada già battuta spesso annoia, l’era glaciale numero due è un cartone riuscito, che diverte con intelligenza e leggerezza, e non ha niente da invidiare al primo fortunato episodio.
Il gruppo di amici, ormai affiatatissimo (la coppia Sid-Diego sono Mattau-Lermmon di carta), sfuggono allo scioglimento dei ghiacci, unendosi a nuovi divertenti personaggi, e a un mammut che si crede un opossum (che invece salverà la specie).
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A differenza di molti film nati “secondi” e di tanti cartoni numero due (di meno, a dire il vero) che, un po’ per aspettative, un po’ perché ripercorrere una strada già battuta spesso annoia, l’era glaciale numero due è un cartone riuscito, che diverte con intelligenza e leggerezza, e non ha niente da invidiare al primo fortunato episodio.
Il gruppo di amici, ormai affiatatissimo (la coppia Sid-Diego sono Mattau-Lermmon di carta), sfuggono allo scioglimento dei ghiacci, unendosi a nuovi divertenti personaggi, e a un mammut che si crede un opossum (che invece salverà la specie). Il ritmo è assicurato da una leggerezza senza pari, dove gli avvoltoi sono disegnati come tante ballerine acquatiche di un film degli anni ’50 (strepitosa la battuta di uno di loro che avvisa gli animali “viaggiatori”, con tono da hostess d’aereo, che i piccoli lasciati “incustoditi” verranno mangiati). Tutto il cartone è accompagnato, più di prima, da un personaggio indovinatissimo: il piccolo Scrat che insegue la sua ghianda ormai da milioni di anni. Anche qui è l’artefice del caso, provocando inconsapevolmente l’inizio della evoluzione dei continenti, e dando un insolito ritmo al cartone come fosse il suo motore, la sua “voce narrante” silenziosa. Spassosissimo.
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a.l.
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domenica 7 maggio 2006
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il paradiso delle ghiande
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Le favole animate oggi numerose nelle sale scherzano con il fuoco, prendendo di petto tematiche scottanti e infondendovi un bonario ottimismo: come a dire che dove la ragione affonda, la fantasia e il gioco infantile fanno da salvagente. Il riferimento non mascherato all’attualità ha magari lo scopo un po’ subdolo di rendere lo spettacolo accattivante per gli adulti, ma risponde soprattutto all’antico bisogno di esorcizzare angosce e paure nel virtuosismo formale nonché nella risata liberatoria. L’effetto è certo per la seconda parte di “L’era glaciale”, per la quale Carlos Saldanha ha cambiato le carte in tavola rispetto al primo film, trasformando il sequel in un’opera originale ed indipendente.
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Le favole animate oggi numerose nelle sale scherzano con il fuoco, prendendo di petto tematiche scottanti e infondendovi un bonario ottimismo: come a dire che dove la ragione affonda, la fantasia e il gioco infantile fanno da salvagente. Il riferimento non mascherato all’attualità ha magari lo scopo un po’ subdolo di rendere lo spettacolo accattivante per gli adulti, ma risponde soprattutto all’antico bisogno di esorcizzare angosce e paure nel virtuosismo formale nonché nella risata liberatoria. L’effetto è certo per la seconda parte di “L’era glaciale”, per la quale Carlos Saldanha ha cambiato le carte in tavola rispetto al primo film, trasformando il sequel in un’opera originale ed indipendente. Personaggi e contesto sono più o meno gli stessi: il bradipo Sid, il mammouth Manny, la tigre Diego, e lo scoiattolo Scrat lottano per la propria sopravvivenza contro la Natura matrigna che, nella preistoria ancora padrona assoluta del pianeta, con i suoi mutamenti ciclici imprevedibili minaccia la pace. Qui il pericolo incombente dello scioglimento dei ghiacci costringe lo zoo multiforme a mettersi in discussione e a fare i conti con la propria coscienza non solo individuale ma anche di razza: le situazioni tipo del filone catastrofico/avventuroso diventano in tal modo l’occasione per una complessa commedia psicologica, tutta giocata sulla problematica interiorità del bestiario umanizzato. Significativamente a svolgere la funzione di cornice per l’intera vicenda è la nevrotica ossessione del dentato e buffo scoiattolo Scrat per una ghianda: un inseguimento senza tregua, se persino quando si aprono per lui i cancelli d’oro di un Paradiso tutto di ghiande qualcuno lo riporta in vita strappandolo all’abbraccio della sua agognata divinità finalmente raggiunta. Non solo per lui però l’esodo verso l’arca della salvezza diventa l’esilarante metafora del viaggio di esplorazione all’interno dell’io e dei suoi attorcigliamenti: il rimorso di essere gli unici sopravvissuti alla propria specie condiziona i due mammouth, tanto che la femmina disconosce se stessa identificandosi in un opossum, la tigre nella valle sommersa dall’acqua è costretta facendo violenza alla sua indole a convincersi di saper nuotare, il bradipo Sid compensa le sue frustrazioni per la scarsa considerazione della collettività sognando ad occhi aperti di essere incoronato monarca e osannato, i macabri avvoltoi fanno oggetto del loro musical improvvisato nel cielo le loro eventuali vittime cioè “il cibo che fa sognar”. Peripezie più mentali che fisiche, ove lo scampato rischio coincide con l’accettazione consapevole di se stessi e con la scoperta del valore inestimabile dell’ individualità: si naviga tutti sulla stessa barca, per non essere sommersi dal diluvio, solidali gli uni con gli altri, ma ciascuno sceglie chi gli è affine per far gruppo, se è vero che l’anima del nostro mondo è multietnica e inevitabilmente anticonformistica( impossibile non pensare al caotico universo metropolitano di Spike Lee). Nella trasfigurazione simbolica e parodistica della realtà, la favola conserva le sue leggi e la sua divertita morale: ne “L’era glaciale 2” l’umanità è fuori causa, e l’arca preistorica gremita da un variegato campionario di bizzarre creature galleggerà allegramente e senza meta portandosi per bagaglio palloni d’escrementi… fino a quando non ci saliremo noi a serrare i cancelli d’oro del Paradiso delle ghiande.
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roger 302
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lunedì 10 agosto 2015
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buono
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Non come il primo ma comunque un ottimo film. Ormai il gruppo è consolidato e una nuova avventura comincia.
Mentre nel primo film i tre personaggi del gruppo erano stati conosciuti quasi in equal misura nel secondo film viene calcata la tristezza di Manny ( il personaggio dal passato meno conosciuto). Tristezza per essere l'ultimo della sua specie e probabilmente per non avere una famiglia ( non viene detto da questo film e dal precedente ma traspare).
Il primo film mi era piaciuto particolarmente per la figura del bambino e della sua storia, in questo a mio parere manca qualcosa. Bel film comunque anche se manca la scintill a per farlo essere un 5 stelle
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marco petrini
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venerdì 9 ottobre 2015
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glaciale secondo atto
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Per me che adoro i cartoni animati, ma nato e cresciuto con Walt Disney, tutto quello che è più moderno, compresi i cartoons di Disney stessa, non raggiungono mai vette eccelse; devo in parte ricredermi, perchè questo secondo atto dell'era glaciale, come il primo del resto, è ben fatto, godibile e piacevole. Una buonissima pellicola, insomma, che non fa rimpiangere tantissimo Paperino & C. La storia è sviluppata bene, i disegni sono apprezzabili, il doppiaggio italiano è molto buono. Un film da vedere, insomma!
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chaoki21
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giovedì 9 febbraio 2012
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mediocre...
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Pur mantenendosi in liena col primo fim e pur contenendo alcuni momenti divertenti. devo dire che la visione nel suo insieme è stata piuttosto deludente, per una serie di motivi. So che forse dirò una cosa estremamente impopolare, ma uno di questi motivi è proprio Scrat, l'insopportabile scoiattolino che da ben due film cerca di recuperare la sua ghianda, con eventuali disastri annessi. Se nel film precedente questa trovata poteva ancora essere divertente (sebbene a lungo andare annoiasse un pò), qua ogni volta che Scrat appariva sullo schermo mi veniva un attacco di bile gialla. Insomma, non si può pretendere che la stessa gag riportata fino allo sfinimento produca sempre lo stesso effetto, tanto più se pensiamo che non è Scrat faccia qualcosa poi di molto diverso da quello che faceva Willy il Coyote anni fa.
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Pur mantenendosi in liena col primo fim e pur contenendo alcuni momenti divertenti. devo dire che la visione nel suo insieme è stata piuttosto deludente, per una serie di motivi. So che forse dirò una cosa estremamente impopolare, ma uno di questi motivi è proprio Scrat, l'insopportabile scoiattolino che da ben due film cerca di recuperare la sua ghianda, con eventuali disastri annessi. Se nel film precedente questa trovata poteva ancora essere divertente (sebbene a lungo andare annoiasse un pò), qua ogni volta che Scrat appariva sullo schermo mi veniva un attacco di bile gialla. Insomma, non si può pretendere che la stessa gag riportata fino allo sfinimento produca sempre lo stesso effetto, tanto più se pensiamo che non è Scrat faccia qualcosa poi di molto diverso da quello che faceva Willy il Coyote anni fa. Passando ad altro...ho trovato Sid e Diego piuttosto trascurati nella storia: non avevano uno scopo se non quello di spalle comiche e anche la sottotrama sulle paure di Diego mi sembrava avesse poco senso, come se fosse stata buttata lì a forza per dare qualcosa da fare ai due mentre Ellie e Manny (lui sì che ha avuto molto più spazio) sviluppavano il loro rapporto. Insomma, troppi alti e bassi per poter giudicare bene questo film. Spero si siano risollevati un pò col terzo.
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livio
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sabato 29 aprile 2006
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comicità genuina
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#2# Ritengo persone davvero idiote tutte quelle che esprimono un eccessivo gradimento per questo film solo per il fatto che lee ryan in qualche modo vi partecipa. Veramente idioti.
Passando oltre, credo che il film valga.
Meno del primo ma la comicità genuina e innocente fa sempre ridere. Impossibile non sorridere di fronte allo scoiattolo, la star di questo secondo atto. Nel primo il peronaggio più in luce era sid a mio parere. Il punto forte di questi due film sono i personaggi ed gli atteggiamenti che questi hanno; ogni spettatore si confronta o si diverte esaminando i diversi profili dei protagonisti.
Ci sono due aspetti che penalizzato questo bel film d'animazione. Il primo di questi è la mancanza di una morale, di solito ben definita nei film d'animazione che conferisce a questi un aspetto ulteriormente piacevole ed istruttivo.
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#2# Ritengo persone davvero idiote tutte quelle che esprimono un eccessivo gradimento per questo film solo per il fatto che lee ryan in qualche modo vi partecipa. Veramente idioti.
Passando oltre, credo che il film valga.
Meno del primo ma la comicità genuina e innocente fa sempre ridere. Impossibile non sorridere di fronte allo scoiattolo, la star di questo secondo atto. Nel primo il peronaggio più in luce era sid a mio parere. Il punto forte di questi due film sono i personaggi ed gli atteggiamenti che questi hanno; ogni spettatore si confronta o si diverte esaminando i diversi profili dei protagonisti.
Ci sono due aspetti che penalizzato questo bel film d'animazione. Il primo di questi è la mancanza di una morale, di solito ben definita nei film d'animazione che conferisce a questi un aspetto ulteriormente piacevole ed istruttivo. Un altro particolre non piacevole è l'inserimento in questo secondo film delle parti cantate, seppur limitate rispetto ad altri film d'animazione come Shrek o Madagascar.
Sommariamente un film gradevole e ben studiato.
VOTO: 6,5
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