La ricerca della felicità

Muccino sbarca a Hollywood e la fortuna lo porta a lavorare direttamente con una grande star del cinema americano,Will Smith,che aveva apprezzato del regista romano la pellicola"L'ultimo bacio".Insieme realizzano un film tratto da una storia vera e incentrato sul tema del "sogno americano".La pellicola ruota attorno alla parola felicità,o più esattamente,come indica anche il titolo,la ricerca di essa.Lo spettatore partecipa,per quasi due ore,alla frenetica vita di Gardner,che corre per le vie affollate di una San Francisco multi-etnica,dove le persone sembrano avere una meta precisa da raggiungere,un lavoro,una casa e che contrastano nettamente col protagonista che con sguardo perso si ritrova in mezzo ad esse.E' semplice la regia di Muccino,come sempre,ma efficace;all'inizio del film ci mette del suo e lo spettatore sussulta per un attimo quando vede i personaggi litigare nevroticamente,ed ha paura di assistere a tristi spettacoli,come lo erano stati"Ricordati di me"o lo stesso "L'ultimo bacio",acclamato da Smith...ma poi si riscatta trasformando il film in tenero e delizioso amore paterno verso il figlio;ma ciò accade una volta andata via la moglie di Gardner,vero elemento di contrasti familiari.Purtroppo il rapporto d'amore tra l'uomo e il bambino è offuscato dalla loro difficile condizione economica,fastidiosa e che approfitta di ogni momento per emergere.E così lo spettatore brama,assieme al protagonista il raggiungimento di un equilibrio,della felicità.Riecheggiano molte volte,nel corso della storia,le parole di Thomas Jefferson e della sua"Dichiarazione d'indipendenza":ogni uomo ha un naturale diritto di "vita,libertà e di ricerca della felicità".Ottima la recitazione dei due Smith,accompagnata da una buona colonna sonora.Muccino crea una pellicola finalmente piacevole.