La foresta dei dannati

Una coppia di giovani che sta amoreggiando in un bosco viene avvicinata da alcune avvenenti ragazze nude. Ben presto le nuove arrivate si rivelano tutt'altro che amichevoli e, sfoderate affilate zanne, fanno scempio dei malcapitati. Un gruppo di giovani - Emilio e la bisbetica sorella Ally, Judd con la fidanzata Molly e il loro amico Andrew - parte per una vacanza spensierata a bordo di uno scalcinato furgoncino soprannominato Giuliana. Ma il furgoncino è così scalcinato che va in avaria nel bel mezzo di una foresta. I ragazzi devono fermarsi in una stazione di servizio "nel bel mezzo del nulla". Per terra, diversi volantini segnalano persone scomparse. Il gestore della stazione, concitato e sbulinato, li avvisa di filarsela: "Spariscono molte persone da queste parti. Si dice che c'è qualcosa nella foresta. Gli angeli sono stati cacciati dal paradiso". Il motivo che spinge questi angeli caduti a uccidere, spiega, è che sono stati infettati dal desiderio sessuale. I ragazzi non gli badano troppo e, riparato alla meglio il furgoncino, ripartono. Al mattino, assonnato, Emilio, al volante, investe una giovane donna in un sentiero nel bosco. Vorrebbero portarla in ospedale, ma il furgoncino non riparte più. Nei pressi pare esserci una casa perciò i ragazzi vanno in cerca d'aiuto, ma scopriranno che nella foresta ci sono davvero delle creature letali e mostruose.
Il format è di quelli straclassici e stravisti, con i giovani spensierati che, alla ricerca dello spasso, hanno un incontro involontario con un'entità mostruosa. L'aggiornamento ai tempi moderni è rappresentato da un paio di frasi per spiegare che non c'è campo per i telefonini in modo da lasciare i protagonisti da soli contro l'orrore, come ai vecchi tempi. Una certa eleganza formale e un'apprezzabile scorrevolezza narrativa aiutano la visione anche se la trama è davvero prevedibile e scontata. Johannes Roberts cerca di rinverdire i fasti dell'horror britannico dimostrando discrete qualità registiche, ma scarsa originalità: in sostanza, è più bravo come regista che come sceneggiatore. La rappresentazione delle creature mostruose e vampiriche come affascinanti e crudeli richiama antichi capolavori dell'horror erotico come Ossessione carnale, ma senza la stessa magia. La loro sensualità da letali ninfe dei boschi rimanda anche a certi fantasy macabri di Hong Kong come Erotic Ghost Story senza averne la torbida leggerezza. Qualche apparizione fantasmatica delle donne mostro è comunque ricca di fascino macabro e sensuale e agli appassionati dell'horror erotico potrebbe bastare. Buoni gli effetti speciali, discreta la quantità di gore.
Nicole Petty, al suo unico film, è la più apprezzabile del cast giovanile, rinforzato da due vecchie volpi come Tom Savini, mago degli effetti speciali (Zombi) qui in una delle sue divertite e robuste caratterizzazioni da attore, e Dan Van Husen, veterano la cui lunga carriera comprende anche diversi western all'italiana (a partire da Vivi o preferibilmente morti con l'accoppiata Nino Benvenuti-Giuliano Gemma). Il personaggio tratteggiato in modo più originale e vivace è comunque quello della sorella brontolona e oppositiva interpretato con un certo gusto da Sophie Holland. Lo scrittore di horror che compare nel sottofinale è Shaun Hutson, un vero scrittore di horror: un suo romanzo è alla base del simpatico Slugs - Vortice d'orrore di Juan Piquer Simon. 