Inland Empire - L'impero della mente

"Inland Empire": come fare l'amore con il cinema

Non ci sono mezze misure. Inland Empireè un capolavoro. E troverete molti che vi diranno il contrario. Perché le tre ore in cui David Lynch si lancia in un gioco metacinematografico di scatole cinesi tra finzione e realtà, sono quelle di un Pirandello selvaggio e irriverente, di un artista della macchina da presa (anche digitale, come in questo caso) che si lancia con la massima libertà in un'esperienza emotiva e sensoriale. Se sapete entrarci, e partecipare, vi esalterà, vi ecciterà. Quello che Mel Brooks (altro pazzo geniale: gli produsse il secondo film, Elephant man) definì «il James Stewart venuto da Marte» qui fa l'amore con il cinema, e a questa orgia di immagini e di sentieri narrativi labirintici invita anche gli spettatori che sanno essere intellettualmente disinibiti e fanciulleschi come lui. [...]

di Boris Sollazzo, articolo completo (3057 caratteri spazi inclusi) su Liberazione 9 febbraio 2007