Quanto astio verso Lynch e soprattutto quanta ignoranza sul cinema (che un tempo era arte, ora è business).
INLAND EMPIRE sarebbe passato inosservato alla massa se non fosse stato il film successivo a Mulholland Drive, una delle opere più conosciute di Lynch dopo Twin Peaks.
Il successo di Mulholland Drive è stato dovuto a Internet e alla teoria (che per altro condivido) del sogno di Diane. In molti hanno guardato Mulholland Drive pensando di vedere un "film classico", si sono sentiti frustrati non avendo capito la storia, ma poi hanno rivalutato il film una volta che hanno trovato la spiegazione online. Perché questo la massa cerca nel cinema: una storia.
Per questi motivi Mulholland Drive ha creato una mandria impazzita di mostri che improvvisamente hanno scoperto Lynch e che pensavano che fosse il regista che mescolava l'ordine delle scene (oltre che realtà e sogno) per creare un film.
Ora però che non ci arrivano a trovare una trama e che non la trovano neppure online (anche se sono sicuro che presto arriverà), si sentono offesi personalmente.
Purtoppo non capiscono che Lynch è un grande regista e soprattutto un artista, e non un vecchio signore che si diverte a mescolare le pagine delle sceneggiature quando si annoia.
La grandezza dei film di lynch non è mai stata nella trama, né tantomeno nel cercarla. La fantomatica "trama" di mulholland drive è obiettivamente semplice e banale. E' quello che Lynch ci ha costruito intorno a rendere il film il capolavoro che è.
Ma probabilmente a molti mulholland drive piace per la storia della lesbica gelosa che fa uccidere la sua ex amante e poi si suicida. contenti loro...
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mr.kubr!ck
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giovedì 17 gennaio 2008
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lunarecchia
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venerdì 29 febbraio 2008
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chiamatemi tradizionalista ...
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... Premesso che non ho visto il film e che non mi piace Lynch, ma in fondo il cinema non dovrebbe fare questo (raccontare storie, intendo)? E poi perchè tanto snobbismo per quelli che questo cercano (una storia) nei film? Vada pure la libertà di espressione, ma consentite a noi comuni mortali di non apprezzare chi o cosa, in nome della complicatezza ad ogni e di uno snobbistico ermetismo, genera 'opere' che tradiscono il fine ultimo delle arti, ovvero di raccontare (storie o emozioni che siano)! Per conto mio VIVA LA SEMPLICITÀ (anche nel raccontare la complicatezza della vita e della mente umana)!
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