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Telefilm mania: per fortuna ci pensa Dexter

Un po' poliziotto, un po' giustiziere, sicuramente serial killer: è la serie cult del momento.
di Stefano Cocci

Quando l'omicidio è "virtuoso"

mercoledì 31 ottobre 2007 - News

Quando l'omicidio è "virtuoso"
Con l'arrivo sugli schermi delle case americane e italiane di Dexter possiamo dire di aver visto proprio tutto in televisione. Sì, perché se per anni i telefilm – ma anche il fratello maggiore di celluloide - hanno incentrato puntate su puntate su grandiose cacce al serial killer, spiegandocene la psicologia malata e la spietata efferatezza dei metodi scelti per trucidare le vittime, oggi Dexter arriva a sparigliare tutti i punti di vista accumulati negli anni sull'argomento. Infatti, il protagonista è proprio un serial killer crudele e metodico come il John Doe di Seven, con una mente contorta come quella di Hannibal Lecter e che sembra pensato dagli ideatori di CSI: quando non uccide, lavora in qualità di ematologo della Polizia Scientifica, insomma è un esperto di sangue; infine, il nostro "eroe" ha il senso della giustizia di un Charles Bronson "giustiziere della notte" perchè, come spiega lui stesso, uccide solo quelli che lo meritano.
Ecco presto presentato il mix vincente che ha fatto di questo telefilm - che negli States è alla seconda serie - un cult senza precedenti. Mentre lavora per i "buoni", Dexter dà la caccia agli assassini, li massacra con metodo e continua la sua vita, divisa tra l'affetto per la sorella Debra, l'amore per la bella Rita e i ricordi di infanzia, dove si annidano le verità nascoste e le origini del suo "vizietto".

Appeal letterario
Fin dalla sua apparizione, ormai un anno fa, Dexter ha raccolto consensi unanimi dalla critica americana: è la 3ª serie tv meglio recensita del 2006. Questo punteggio include le recensioni - positive al 100% - del New York Daily News, del San Francisco Chronicle, del Chicago Sun-Times e del settimanale People.
Tanti riscontri positivi sono dovuti, probabilmente, al suo DNA letterario che ne fanno uno dei telefilm meglio scritti della tv: è, infatti, basata sul romanzo "La mano sinistra di Dio" (Darkly Dreaming Dexter) di Jeff Lindsay. Tutta la prima serie è l'adattamento del libro. Molti sono i riferimenti a un'altra opera di culto dell'ultima generazione di autori americani, quel Bret Easton Ellis autore del classico American Psycho. Ad esempio, lo pseudonimo che Dexter usa nell'episodio Shrink Wrap, Sean Ellis, è una combinazione di Sean Bateman - il fratello di Patrick nel romanzo American Psycho e il protagonista di Le regole dell'attrazione - e Bret Easton Ellis, autore di entrambi i libri.

Dal libro al telefilm
Come in un'altro grande successo televisivo, Lost, la tecnica preferita per raccontare la psiche dei personaggi è il flashback, utilizzato per andare continuamente a ritroso, fino alle origini dell'eroe. Invece, il romanzo di Lindsay rappresenta esclusivamente il pensiero di Dexter, voce narrante, e tratta l'ossessiva ricerca da parte di quest'ultimo dell'assassino del camion frigorifero, il serial killer che per tutta la storia (del romanzo e della 1ª stagione della serie tv) sfiderà Dexter con i suoi delitti.
Il protagonista assoluto del libro è Dexter stesso. La serie tv, invece, ha scelto di dare un peso specifico molto importante ad alcuni dei personaggi collaterali (Doakes, Angel e LaGuerta), al centro di storie parallele. La prima stagione si è conclusa in America il 17 dicembre 2006. Le riprese della seconda sono iniziate il 21 maggio 2007 e trasmesse a partire dal 30 settembre 2007. Questi episodi non sono basati sul lavoro di Jeff Lindsay.

Interpreti da urlo
Ci riferiamo in particolare a Jennifer Carpenter che tutti ricordano in L'esorcismo di Emily Rose. Per la giovane attrice fu l'occasione per mettere alla prova le sue corde vocali e le doti di sopportazione fisica. La scena dell'esorcismo di Emily e quelle della possessione le sono valse numerosi riconoscimenti oltre al MTV Movie Awards del 2006 per la "Best Frightened Performance".
Jennifer è la sorellastra di Dexter, Debra, lavora nello stesso dipartimento di polizia del fratello e indaga sugli omicidi dell'assassino del camion frigorifero. Il suo è un personaggio positivo e senza ombre, impegnata a salvare la vita delle probabili vittime e determinata a catturare il serial killer.
Michael C. Hall interpreta Dexter; nel dicembre del 2006, ha ricevuto una nomination ai Golden Globe come Migliore attore protagonista di una serie tv drammatica ed è stato uno dei protagonisti di Six Feet Under.

L'assassino
Secondo Wikipedia, Dexter ha ucciso 98 persone. Ma cosa c'è alla base del suo istinto omicida? Il metodo scelto per rivelarcelo è quello del flashback. Ogni puntata è piena di riferimenti al passato che riportano nella mente di Dexter i ricordi d'infanzia; scopriamo così, passo passo, che il padre adottivo era un poliziotto che lo trovò sulla scena di un crimine di cui fu testimone; fu lui che comprese per primo l'istinto omicida del ragazzo e gli insegnò tutti i segreti per soddisfare questa sua fame senza essere preso e, soprattutto, a indirizzarla verso i "veri colpevoli" ovvero quegli stessi assassini che sfuggono dalle maglie della giustizia. Ma l'appetito di morte è enorme ed è difficile tenerlo a bada, in particolare se la propria esistenza è completamente vuota, costretta a un'assenza totale di emozioni verso i propri simili che non siano il desiderio di uccidere.

Le vittime
Nella prima serie di Dexter è evidente il legame che lo unisce all'assassino del camion frigorifero. Se non altro perché questo gli invia dei macabri messaggi in relazione con i suoi omicidi. Le sue vittime sono delle prostitute che fa a pezzi senza lasciare nemmeno una goccia di sangue. Le vittime di Dexter, invece, lo rendono un eroe positivo, anche se commentatori e critici hanno evidenziato come si tratti di una terra di confine tra l'efferata vendetta e la giustizia. Malgrado la scelta estrema, in fondo è un personaggio positivo ma al tempo stesso è un killer con una sua ritualità spietata: impacchetta le vittime con il cellophane; con un bisturi pratica una piccola incisione sulla guancia e prende una goccia di sangue, la mette in un vetrino che entrerà a far parte della sua galleria degli orrori, un archivio in cui conserva tutte le sue vittime.

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